lunedì 31 maggio 2010

12 Giugno 2010: "No TV day"

Proprio l'altro giorno parlavo (scrivevo) male delle TV (di tutte le dimensioni) e della TV, e di chi la usa per controllo e indottrinamento di massa. Oggi ho scoperto che un paio di amici si sono iscritti a una pagina su FB che si chiama "Anche io ho smesso di vedere la TV".

fonte: "Anche io ho smesso di vedere la TV" su Facebook

Ultimamente, quando guardo (tento di guardare) la TV, mi coglie un sentimento misto di delusione, rabbia e impotenza, che mi farebbe scagliare la TV fuori dalla finestra.
A tenermi, il mio self control da english gentleman.
E il fatto che la TV pesa almeno 30 kg (si, è ancora di quelle vecchie a tubo catodico).

Una cosa che farò invece è aderire e praticare il "No TV day" il prossimo 12 Giugno, organizzato appunto dal gruppo di cui sopra.


Non è la prima volta che si organizza una cosa del genere, non ho idea di quanto successo abbiano avuto questi eventi nel passato, perà l'evento su FB ha ben 165.000 partecipanti confermati... Qualcosa vorrà pur dire!

 Speriamo faccia bel tempo, mi farebbe bene qualche kilometro in bicicletta, non solo allo spirito.


Link:

"Anche io ho smesso di vedere la TV" su Facebook
"No TV day" - Sciopero della TV su Facebook

sabato 29 maggio 2010

Un pensiero divagante su iPad e iCosi in genere

È uscito anche in Italia l'iPad, e sono sinceramente contento per chi lo aspettava con ansia, e sono del tutto convinto sia un oggetto molto utile che qualunque cosa serva, e sono altrettanto convinto che cambierà la vita di tante persone, e sono assolutamente certo che salverà la vita a parecchia gente che stava meditando il suicidio.E altrettanto convinto che non lo comprerò mai... ma me lo potete regalare! :-)

Regole d'oro per il giorno di uscita dell'iPad
"Perché indossi il pannolino?"
(fonte http://geekandpoke.typepad.com/geekandpoke/)
  
Stamattina, mentre l'accompagnavo a scuola, parlavo con la mia figlia più grande, Greta, 9 anni, sul fatto che sta troppe ore (2 ore, cronometrate dalla gendarmeria casalinga) davanti alla TV. Le cercavo di spiegare come sia molto meglio un libro che la "pappa pronta" propinata tutto il giorno dalla Cattiva Maestra.
Greta mi guardava perplessa.
Poi, mentre tornavo a casa, ho capito il motivo della sua perplessità.
In effetti Greta è nata, e sta crescendo, in un mondo in cui gli stimoli visivi sono sempre più forti. Quando ero piccolo io (non tantissimo tempo fa, eh!), la TV era in bianco e nero, c'erano molti meno canali, e molte meno ore di cartoni animati in TV. Per questo, forse solo per questo, ho visto meno TV di mia figlia. Mentre mi preparo a proseguire l'opera di dissuasione (lavaggio del cervello?) per staccarla dalla TV, vorrei condividere con voi un pensiero.

TV di tutte le dimensioni, targate Grande Sorella Mela.

TV micro


TV mini

TV midi

... e prossimamente arriva anche la TV vera vera! Non siete felici?!?!? :-)


Avete notato che tutti gli ultimi dispositivi di Apple hanno monitor (dispositivo di output) sempre più grande, a discapito della tastiera e simili (dispositivo di input)?
Questo fatto comporta un drammatico squilibrio tra le informazioni che si ricevono dal dispositivo, e le informazioni che si immettono nello stesso. Per carità, il touchscreen è comodo, e fa figo, ma è limitato. Per esempio: provate a usarlo come tastiera. Oppure, provate a usarlo se dovete buttar giù 2 comandi da terminale. Chi usa questi infernali simpatici strumenti è limitato nei movimenti, nell'interazione. A questo si aggiunga che si anche limitati nello scegliere le applicazioni da installare, e nella musica da ascoltare.
Questo modo di fare comunicazione rende le persone passive, non permettendo loro iniziativa. Un po' come avviene appunto, quando si guarda la TV, lo strumento preferito dai dittatori per l'indottrinamento di massa. 


Il Grande Fratello della Grande Sorella


Il "Grande Fratello" di orwelliana memoria, per rendere la popolazione sempre più passiva e inoffensiva, toglieva, le parole dal dizionario, un po' alla volta. Senza le parole non si riesce più a esprimere un concetto, un'idea, un'opinione. Potrei azzardare che il grande fratello Steve Jobs renda la tastiera un inutile accessorio per evitare che la sua Setta Pagante Denaro Sonante abbia un mezzo per esprimersi, e accetti incondizionatamente tutto quello che gli casca sull'iCoso.


Link:

Mio post su cosa pensa Stallman di iBad (iPad).

venerdì 28 maggio 2010

Facing the truth about operating systems market share, but it's NOT a bad news.

Non so perché, ma il titolo di questo post mi è venuto in mente in inglese (maccheronico), comunque la traduzione (maccheronica) è: affrontare la verità sulle quote di mercato dei sistemi operativi, ma NON è una brutta notizia.

La questione di quanto sia diffuso GNU/Linux nel mondo è sempre fonte di accese discussioni. Non essendoci un vendor, anzi essendocene più di uno, ma anche nessuno davvero importante, non ci sono dati certi sulla "vendita" di GNU/Linux, e la sua espansione nel mercato casalingo.
Ci sono però alcuni strumenti che aiutano a capire a che punto sia, soprattutto nei termini di confronto con gli altri sistemi operativi.
Ce ne sono tanti, più o meno affidabili. Uno di questi è Wikipedia, che ho scoperto da pochi giorni.
Proviamo a ipotizzare che chiunque abbia un computer, abbia un collegamento a Internet. Pensiamo anche al fatto che chiunque prima o poi acceda a Wikipedia. Se avessimo le statistiche di accesso a Wikipedia, potremmo avere un'idea di quando sia diffuso il nostro amato sistema operativo. Certo, escluderemmo dalle statistiche tutti i computer scollegati da Internet, e tutte le persone che non usano Wikipedia, ma è un rischio che la scienza statistica può correre.

Beh, abbiamo le statistiche di Wikipedia! Ho messo insieme le ultime rilevazioni disponibili, e questo è il risultato.

fonte: http://stats.wikimedia.org

fonte: http://stats.wikimedia.org

Il mio temperamento positivo mi fa vedere solo buone notizie:
  1. Linux è uno dei primi 3 sistemi operativi più usati al mondo.
  2. La diffusione di Linux è in (lenta) crescita costante.
  3. Windows sta cedendo costantemente quote di mercato, anche se chi si sta pappando molta parte della torta è il Mac.
  4. Come Comunità Ubuntu-it, abbiamo trovato "lavoro" per il resto dei nostri giorni.
Lo scenario futuro che immagino è una rapida crescita della quota di mercato di Apple, ai danni di Microsoft, anche grazie a prodotti come iPhone e iPad (meglio: iBad) che sono riusciti ad avere successo in segmenti di mercato dove Microsoft non ha mai convinto del tutto. Linux sarà il "terzo incomodo", una costante ma lenta crescita e una spina nel fianco a entrambi i sistemi chiusi.


Link:

giovedì 27 maggio 2010

Il 4° Meeting di Ubuntu-it a Neapolis



Ormai Ubuntu è diventata una distribuzione così famosa, che qualcuno si è accorto che c'è anche una Comunità intorno, e adirittura una Comunità Italiana. Tanta attenzione da meritare un servizio su Neapolis, la trasmissione di RAI3 sulla tecnologia. Vero che ormai i servizi di Neapolis su Ubuntu sono una "tradizione" che continua, visto che avevano già fatto un servizio sul rilascio di Ubuntu 10.04 e prima anche un servizio sul rilascio di Ubuntu 9.10. Speriamo non si stanchino di seguirci!

PS: che belli che siamo!
PPS: fortuna che il sottoscritto si vede solo di striscio...
PPPS: qualcuno deve dire ai giornalisti di Neapolis che i membri della Comunità si chiamano Ubunteri (e non ubuntiani, o ubuntusti...)

Link:

Mio post sull'Ubuntu-it Meeting di Bologna
Servizio di Neapolis sul rilascio di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx"

lunedì 24 maggio 2010

Ubuntu-it Meeting 2010: good feelings

foto ricordo dei partecipanti... ma dov'è gaspa?

Sotto lo sguardo accigliato del Presidente del Repubblica Giorgio Napolitano (presente in foto, vicino alle bandiere), si è svolto a Bologna il 22 e 23 Maggio 2010 il 4° Ubuntu-it Meeting. L'incontro è stato fatto nella Sala Consiliare del quartiere Porto, in una delle zone centrali di Bologna. La giornata è stata impegnativa, una serie di talk interessanti sui vari aspetti sullo sviluppo di Ubuntu in Italia e sulla Comunità italiana.

Per chi non c'era, in attesa del verbale ufficiale, riepilogo brevemente.

Paolo e Sergio parlano dell'UDS-M



Paolo e Sergio hanno raccontato della loro esperienza all'UDS-M (Ubuntu Developer Summit Maverick), che si è tenuto qualche settimana fa a Bruxelles, a cui loro hanno partecipato. Quello qui sopra è il video introduttivo, se si cerca su Youtube se ne trovano altri, compreso l'intervento di Mark Shuttleworth.
Paolo e Sergio all'UDS hanno tenuto dei talk parlando dell'esperienza italiana del Gruppo Test, ultimo dei gruppi nati in seno alla Comunità Italiana. Al di là dei numeri, il Gruppo ha portato persone nuove a contribuire allo sviluppo di Ubuntu. L'esperienza portata all'UDS ha contribuito a dare visibilità e lustro alla Comunità Italiana.
Altre notizie dall'UDS:
  • il nuovo font non è ancora stato rilasciato, e non ci sono date precise
  • il design team ha decisamente "toppato" per la "storia dei bottoni a destra", e l'hanno ammesso...
  • Ubuntu 10.10 uscirà il 10/10/10 in onore della "Risposta alla Domanda Fondamentale"
Andrea e Luca parlano dello sviluppo di Ubuntu


Gaspa e DktrKranz, MOTU del Gruppo Sviluppo, hanno parlato di cosa si sta facendo per rendere più facile lo sviluppo di Ubuntu. Per fortuna non era un talk tecnico! ;-)

Prossimi impegni

Ubuntu-it è stata invitata al prossimo Software Freedom Day, evento internazionale che in Italia è organizzato da FSUG Italia, e che quest'anno si terrà a Perugia a Settembre. Siamo stati invitati a tenere vari talk, quindi ci si organizzerà per presidiare massicciamente la manifestazione.

Si è parlato anche di come organizzare un "evento per tutti", una sorta di Ubuntu Party, sul modello di quanto già fatto dalla Comunità Francese.

Come presentare Ubuntu (ma anche qualsiasi altra cosa)

Subito dopo pranzo, Paolo ha indottrinato la folla, insegnando come si fanno presentazioni belle ed efficaci, seguendo le orme del Maestro Garr Reynolds.

Accessibilità su Ubuntu

elleuca ha presentato pregi (e difetti) dell'accessibilità con "tecnologie assistive" di Ubuntu. La situazione in Ubuntu per le persone diversamente abili è abbastanza rosea, strumenti quali Orca già permettono l'accesso a chi ha problemi di vista o di mobilità. Molto lavoro resta comunque da fare, fin da subito.

Storie di successo con Ubuntu

Sono state presentate due storie di successo nella migrazione a Ubuntu, la prima del Comune di Imola e la seconda dell'Università di Siena. Dopo averle ascoltate rimane la convinzione che il software libero "se la può giocare" in quasi tutti i settori con il software proprietario. L'ostacolo più grande rimane la resistenza al cambiamento, e la "pigrizia burocratica" delle pubbliche amministrazioni.

Ubuntu Women-it

Flavia e Silvia hanno presentato il Gruppo Ubuntu Women-it, creato per facilitare l'inserimento nella Comunità delle donne. Il fatto che l'ambiente Linux, e più in genere, informatico sia quasi esclusivamente popolato da maschietti, intimorisce l'altra metà del cielo. Purtroppo. Purtroppo, anche perché (come ha rilevato il Prof. Davoli) l'informatica è una delle materie che più beneficerebbe di creatività e fantasia, qualità prettamente femminili.

Cose che ricorderò

Ci sono tante altre cose che ricorderò della giornata passata a Bologna, in ordine sparso:
  • le facce nuove, spero di vederne sempre di più
  • le facce vecchie, che continuano a piacermi, anzi sempre di più
  • lo striscione dell'UDS-M sponsorizzato da Canonical... grazie SABDFL! ;-)
  • gli ingegneri informatici, che ho scoperto essere persone piacevoli
  • non bisogna mai saltare la cena, visto che è la parte più divertente :-) importante di un meeting
  • la troupe di Neapolis, che non riusciamo più a toglierci dai piedi! ;-)
  • il prof. Davoli, l'unico che faceva domande sensate ai relatori
  • la proliferazione di netbook...


Link:

Intervista a Mark Shuttleworth all'UDS-M
La risposta alla domanda fondamentale... su Wikipedia

venerdì 21 maggio 2010

La privacy su Facebook e le possibili (?) alternative


"Diaspora" è una parola di origine greca che indica quando un popolo è costretto ad abbandonare la propria terra di origine, disperdendosi in varie parti del mondo.

"Diaspora", forse, tra qualche mese, indicherà anche un nuovo software di social networking, alternativo a Facebook. Ma andiamo con ordine.

Il problema della privacy su FB

Per quei 4 eremiti che ancora non sanno cos'è: Facebook è un sito di "social networking", che permette ad amici e conoscenti di caricare e condividere informazioni personali, foto, video, link, testi e quant'altro. L'utente può scegliere nel proprio profilo a chi far vedere questi dati.
In cambio di questo, Facebook si prende la libertà di usare i dati degli utenti per:
  1. mandare pubblicità mirata
  2. rivendere i dati (aggregati) di gusti e preferenze degli utenti ad agenzie pubblicitari
  3. segnalare possibili terroristi a CIA, FBI e grossisti di armi
il punto 3. è uno scherzo, ma forse fa parte del punto 2.!!! :-)

Facebook, nel corso degli anni, ha cambiato varie volte i criteri con cui i questi dati sono visibili su Internet, aprendo progressivamente le maglie, e rendendo gli stessi sempre più palesi. Di fatto, si è passati da una rigorosa tutela della privacy degli utenti, a una rigorosa tutela degli interessi commerciali di Facebook.

L'evoluzione della privacy su Facebook

Per capire meglio l'evoluzione questa evoluzione, è illuminante il post "The Evolution of Privacy on Facebook" di Matt Mckeon, e i grafici relativi.
I grafici mettono al centro l'utente FB (you), e dividono la torta in varie fette, ognuna delle quali rappresenta un dato (nome, foto, sesso, compleanno, ...) dell'utente stesso. Se l'area è blu, vuol dire che il dato è visibile, se è bianca no. Si è passati da questa situazione del 2005:

 (fonte: http://mattmckeon.com/facebook-privacy/)

a questa situazione nel maggio 2010:

(fonte: http://mattmckeon.com/facebook-privacy/)

Come si può vedere, molti dei dati un tempo erano riservati, sono adesso a disposizione di molti (se non tutti). In più, c'è da aggiungere il fatto che nessuno sa di preciso dove siano questi dati, dal momento che i server di Facebook sono sparsi in mezzo mondo. A questo problema, si somma infine il fatto che, una volta caricati, i dati su FB non sono mai completamente cancellati, ma diventano solo "invisibili". "Invisibili" tra virgolette, perché qualcuno è già riuscito a trovare il modo di vederli comunque.

La protesta: Quit Facebook Day

Sono nate parecchie proteste contro Facebook e questa "politica permissiva" nella privacy. La più clamorosa è il "Quit Facebook Day" (giorno di uscita da Facebook), fissato per il 31 Maggio 2010, una specie di "Giorno Del Giudizio", in cui un bel numero di utenti di FB abbandonerà contemporaneamente il sito. Al momento in cui scrivo, l'iniziativa è arrivata a 12.000 utenti, ma è probabile che per quel giorno saranno molti di più. Ma sempre pochi, rispetto ai 400.000.000 utenti iscritti a Facebook.

La proposta: Diaspora

Maxwell, Daniel, Raphael e Ilya, del progetto Diaspora

Invece di abbandonare in massa Facebook, 4 studenti di New York stanno sviluppando una piattaforma alternativa, che consenta agli iscritti il totale controllo dei propri dati e della propria privacy. Dal punto di vista tecnico, si tratta di decentralizzare i dati degli utenti iscritti a questo nuovo social network, e lasciarli sotto stretto controllo dei legittimi proprietari. Il tutto, chiuso a chiave con solido lucchetto crittografico GPG.








Come ciliegina sulla torta, una volta sviluppato, il codice di Diaspora sarà rilasciato sotto licenza libera AGPL. I 4 studenti si sono presi tutta l'estate per sviluppare Diaspora, e un bel finanziamento di 177.000 dollari da 4700 donatori.

Possiamo solo augurare buon lavoro ai quattro baldi giovani, e trovarci dopo l'estate per vedere come sarà andata a finire questa storia.

Link:

L'evoluzione della privacy su Facebook di Matt Mckeon
Il sito "Quit Facebook Day"
Articolo sulle alternative a Facebook (da LaStampa.it)

mercoledì 19 maggio 2010

Lo Stallman pensiero sull'iBad (non è un refuso)

Richard Stallman, guru dell'open source, nonché fisionomia che più incarna l'idea popolare di "hacker", intervistato da Wired (vedi link qui sotto), dice la sua idea sui nuovi dispositivi della casa della mela.
"Apple proibisce il software libero sulle sue piattaforme, lo scrive in modo esplicito nelle condizioni di acquisto. Perché vuole il controllo totale dell'utente. Se devi cambiare la batteria del tuo dispositivo, prima di dartene una nuova loro controllano se sei stato obbediente. In caso contrario, resti senza batteria. Perché mai uno dovrebbe pensare, anche per un solo istante, di comprare un prodotto del genere? E' un sistema pensato per ridurre i diritti dell'utente. Comprare un iBad è come infilarsi da soli un paio di manette digitali. Il vero guaio è che Apple ha fatto in modo che la gente non sappia più quali sono le sue libertà, e se lo sa, pensa di non meritarsele."
Già che c'è non manca di lanciare qualche freccia contro il suo miglior nemico.
"Quando ero piccolo, negli Stati Uniti erano tutti d'accordo su una cosa: la libera circolazione delle idee, la società aperta, la cooperazione scientifica, il diritto di critica, tutto questo avrebbe permesso al nostro paese di vincere la sfida con l'Unione Sovietica. Ora qualcuno vuole riscrivere la storia. Mi dispiace, ma qui l'ultimo dei sovietici è proprio Bill Gates, che ha costruito il suo impero sulla pelle delle libertà civili."


Link:

Intervista a RMS su Wired.it

martedì 18 maggio 2010

Ubuntu-it: è tempo di meeting!

Ubuntu-it Meeting - Bologna 2009

Anche quest'anno è arrivato il momento per la Comunità Italiana Ubuntu di trovarsi davanti una birra attorno a un tavolo. Sabato 22 e domenica 23 maggio 2010, la Comunità si dà appuntamento nella Sala Consigliare del quartiere Porto a Bologna, per discutere su quanto fatto, quanto manca ancora da fare e come farlo al meglio, nell'ottica di promuovere e diffondere la nostra amata distro (tutti i dettagli al link qui sotto).

Il Meeting
"è una riunione che riguarda tutte le persone che portano avanti i progetti della comunità: il Consiglio della comunità italiana, i moderatori e gli amministratori del forum, amministratori ed editori del wiki e le persone attive nel Gruppo documentazione, il Gruppo web, il Gruppo traduzione, il Gruppo promozione e tutti gli altri gruppi che compongono la comunità italiana."


Sarà una bella occasione per trovare (o ritrovare) di persona chi di solito si vede solo su IRC, Forum o ML.  
La materializzazione di un nome. 

Internet è insostituibile, quando si tratta di condividere esperienze e conoscenze.

Internet è imbattibile, quando si tratta di sviluppare tecnica e cultura.


Ma trovarsi di persona, nella stessa stanza, faccia a faccia, resta di gran lunga una delle più belle, delle umane esperienze.

Link:
Pagine del wiki di Ubuntu-it dedicate al Meeting

lunedì 17 maggio 2010

Salgareda, Italia

Salgareda è un paese di 5.000 abitanti, in provincia di Treviso, nel ricco Nord-Est italiano. A Salgareda l'ADSL, la connessione veloce a Internet, è un miraggio.

Strano, vero? Ma neanche tanto. Salgareda è vittima del "digital divide", la divisione digitale che relega molti cittadini italiani alla Serie B dell'accesso a Internet. In Italia la diffusione dell'ADSL è "a macchia di leopardo": comuni limitrofi possono essere connessi con ADSL oppure no.

Adesso, pochi cittadini, provano a "muovere le acque" con una petizione online. La strada è in salita, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.


Link:

Lettera a IlGazzettino.it del promotore della petizione
Domande e risposte sul "digital divide" da Stampa.it
Petizione online per attivare l'ADSL a Salgareda

lunedì 10 maggio 2010

La banda larga italiana nel deserto dell'inettitudine

(il manifesto del film tratto dal libro)

Nel libro "Il deserto dei tartari", lo scrittore Dino Buzzati scrive di come la vita trascorra un giorno dopo l'altro, senza che niente succeda. Anzi, niente sembra succedere. In realtà, i fatti si susseguono, ma sono totalmente fuori dal nostro controllo, dipendono da volontà altrui, oppure da oscuri disegni macchinati chissà dove.

La banda larga italiana sembra vivere lo stesso destino: in perenne attesa che succeda qualcosa. La banda larga è l'infrastruttura di connessione Internet ad alta velocità. Tutti i Paesi civili se ne stanno dotando, investendo capitali molto importanti, certi del ritorno sia in termini sociali che economici.

Mentre gli altri corrono, la situazione italiana è desolante, basta guardare questa cartina.

(fonte epp.eurostat.ec.europa.eu)

Questa mappa mostra la diffusione della banda larga tra le famiglie europee. Più sbiadito è il colore, meno la banda larga è diffusa. L'Italia è di un color stracchino-io-speriamo-che-me-la-cavo. La cartina risale al 2008, e il rapporto (di cui al link qui sotto) che la accompagna è del 2009. Da allora però niente è cambiato dal punto di vista degli investimenti, quindi la situazione è - più o meno - la stessa (e non tiratemi fuori il ridicolo finanziamento di 50 € ai giovani che si abbonano all'ADSL).

Passano i mesi, in Italia di banda larga se ne continua a parlare, poco. Degli 800 milioni di euro promessi dal Governo s'è persa ogni traccia, e anche ogni speranza. Per passare il tempo, si parla di una rete in fibra ottica alternativa a quella di Telecom Italia. Discorsi per aria, si parla si parla, nessuna intenzione seria.
Intanto, si sta dentro il fortino, nell'immobile deserto, guardando la TV digitale, in attesa che qualcosa accada.


Link:

Diffusione della banda larga in Europa
Post sullo stanziamento dei fondi (che erano) destinati alla banda larga italiana
Post su come gli altri Paesi usano i fondi per la banda larga
Post sul perché si prediliga il digitale terrestre rispetto alla banda larga
Il deserto dei tartari su Wikipedia

venerdì 7 maggio 2010

Ubuntu 10.04 Lucid Lynx e Ubuntu-it a Neapolis (Rai3)


Anche questa volta, in occasione del rilascio di una nuova versione di Ubuntu, la trasmissione Neapolis di Rai 3 ha fatto un servizio. Questa volta tocca alla neonata Ubuntu 10.04, e la nostra mitica Flavia Weisghizzi, ha avuto qualche (altro) secondo di popolarità sulla rete nazionale!

Il servizio dura solo (purtroppo!) 2 minuti e mezzo, però è stato visto (secondo i dati Auditel) da 632.000 spettatori. Se sembrano pochi, pensate a quante persone avete mai visto a un Linux Day.


Link:

Dati Auditel (e altro) del 06 maggio 2010
Ubuntu-it a Neapolis per Ubuntu 9.10 "Karmic Koala"
Mio post sull'installazione di Ubuntu 10.04 "Lucid Lynx"

giovedì 6 maggio 2010

Analisi (poco) sociologica e (poco) informatica dell'uso dei bottoni

I bottoni della sorella più grande

camicetta da donna
camicia da uomo

I maschietti che hanno una sorella più grande l'hanno già provato sulla propria pelle. La mamma che riutilizza i vestiti dismessi della grande per darli al piccolo. 
Una volta si faceva così. 
Tanto, decide la mamma come vestono i bambini. Anche qualche "adulto" si fa ancora vestire dalla mamma.
Ma questo è un altro discorso.
Pazienza poi se i bottoni di camicie, giacche e cappotti sono invertiti rispetto al solito. Il disagio dura un attimo. I bambini si adattano molto velocemente ai cambiamenti, e alla fine neanche si accorgono della differenza. Ci sono poi bambini che continuano a vestirsi con abiti femminili anche da grandi.
Ma questo è un altro discorso.

I bottoni del fratello (dittatore) più grande

i pulsanti fino a Ubuntu 9.10, a destra

i pulsanti di Ubuntu 10.04, a sinistra

I più ganzi tra voi avranno già capito dove voglio arrivare: al fatto che i pulsanti di controllo "metacity" delle finestre di Ubuntu 10.04 siano stati spostati (rispetto alle versioni precedenti) da destra a sinistra.
Lo so, all'inizio, istintivamente, si porta il mouse in alto a destra, e vedere uno spazio completamente liscio dà una sensazione di scoramento come (forse) solo Manolo può provare, quando vede sopra di sé solo liscio granito, senza alcun appiglio.
Ma non posso credere che persone tanto aperte al cambiamento come quelle che passano a Linux, siano così chiuse da non adattarsi allo spostamento di 3 pulsanti!
Mia figlia di 8 anni s'è già abituata al cambiamento.
Io non ancora, ma sono ottimista.

Per chi non si è adattato, non si vuole adattare, non si adatterà mai, beh, la cosa bella di Linux è proprio la possibilità di adattarsi alle esegenze di chi lo usa. Per Voi, cari dinosaur amici, qui sotto trovate il link per spostare di nuovo i pulsanti a destra.


Link:

Come spostare i pulsanti da sinistra a destra (dal wiki di Ubuntu-it)

mercoledì 5 maggio 2010

Lubuntu 10.04: uscita la versione "beta stabile"


A pochi giorni dall'uscita di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx", giunge alla sua prima versione "stabile" anche Lubuntu. È notizia di un paio di giorni fa il rilascio di Lubuntu 10.04 in versione "beta stabile". Come già annunciato da tempo, Lubuntu non sarà rilasciata in versione "stabile", in quanto il lavoro da fare è ancora tanto, e il team ha quindi deciso di rilasciare una versione usabile si, ma non ufficiale.

Dal blog lubuntu.net:
"This release is not an end, but just the beginning. More will happen in the next releases :-)" ("Questa versione non è la fine, ma solo l'inizio. Molto di più succederà nelle prossime :-) - traduzione by Dario)
Il team di sviluppo vuol quindi dare un segno di vita a chi (da tanto tempo, ormai) sta aspettando questa nuova derivata di Ubuntu.
Le novità di questa versione sono poche e marginali, riguardano più che altro correzioni di errori.
Da segnalare comunque che la precedente "Beta 2" aveva già raggiunto una notevole stabilità (vedi mia prova - link qui sotto). Ritengo quindi che anche questa versione non tradisca le attese.

Non resta che augurare a tutto il gruppo Lubuntu un buon lavoro, e di continuare su questa strada!

Link:

Notizia dell'uscita di Lubuntu 10.04 sul blog ufficiale Lubuntu (in inglese)
Download dell'immagine ISO di  Lubuntu 10.04.
Mia prova di Lubuntu 10.04 Beta 2

sabato 1 maggio 2010

Installazione e prova di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx" - prima parte

A pochissimo dall'uscita di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx", ho deciso di passare all'azione, installandola su uno dei miei computer. Si, ho più di un computer a casa, non sono un fanatico, è una storia lunga, magari ve la racconto un'altra volta.

In questa prima parte vedremo come installare Ubuntu 10.04, di quanto sia facile, a portata di bambino e porti via pochissimo tempo, sfatando uno dei tanti miti che ancora aleggiano attorno a Linux.

La macchina in prova

Il computer in prova era dotato di:
  • CPU AMD Athlon 64 X2 
  • Scheda madre Asus M2N
  • Memoria RAM 2 GB
  • Hard disk Maxtor DiamondMax 6L080P0 da 80 GB
  • Scheda video ATI Radeon 3250 con 256 MB di memoria
  • Masterizzatore DVD TSST Corp. SH-W162c
Insomma, una signora con qualche anno alle spalle, ma che fa ancora la sua porca figura. Chiamatela, se volete Pamela.

Prova del CD Live

Provare Ubuntu senza installare niente sul computer è una delle cose più facili del mondo:
  • scaricare l'immagine ISO di Ubuntu 10.04 da Internet - oppure procurarselo da un amico, oppure farselo spedire a casa da shipit, oppure farselo spedire a casa dalla Comunità Ubuntu-it (qui sotto i link)
  • con un qualsiasi programma di masterizzazione, masterizzare l'immagine ISO scaricata su un CD vergine
  • avviare il computer con il CD appena masterizzato, e con il lettore CD come primo dispositivo di boot
Ubuntu 10.04, come tutte le moderne distribuzioni Linux, è distribuito sotto forma di "CD Live", un CD che si può usare senza modificare e senza installare niente sul computer. Questo è un ottimo sistema per vedere come va la distribuzione e capire se tutte le periferiche del computer sono riconosciute correttamente.
Avviando il computer dal CD live di Ubuntu, appare la seguente videata.

Prima videata boot di Ubuntu 10.04

Già da questa prima videata si comincia a vedere la sfumatura "aubergine" (melanzana), che è diventato il "leitmotiv" di Ubuntu 10.04. Dovrete abituarvi.
Questa videata è la prima novità di Ubuntu 10.04, non presente nelle versioni precedenti. In basso si notano strani simboli: il primo indica una "tastiera", poi c'è un "=" e poi una altro simbolo, un omino che indica "accessibilità". In sostanza significano "se premi un tasto accedi al menu con tutte le opzioni di avvio di sistema Ubuntu". Il menu è questo.

Il classico menu di avvio di Ubuntu, presente anche sulla 10.04

Con questo menu si può scegliere se avviare Ubuntu in modalità "live" oppure installarlo. Inoltre si accede ad ulteriori opzioni:
  • la lingua con cui avviare il sistema
  • la tastiera da usare
  • la modalità video (per schede video vecchie)
  • altre opzioni di accessibilità
Se non si è premuto nessun tasto, il sistema si avvia in modalità "live". Per un po' di temo vedrete sul monitor solo questo.

La videata che appare durante l'avvio di Ubuntu 10.04

Dopo circa 3 minuti (ma questo dipende dalla velocità del computer e del lettore CD), si accede a questa videata.

Il nuovo menu grafico di avvio di Ubuntu 10.04

Questa è un'altra novità di Ubuntu 10.04. Da questa videata si può scegliere la lingua, cosa che noi facciamo subito.
Il nuovo menu grafico di Ubuntu 10.04 in italiano

Adesso va molto meglio! A dire il vero, questa non è proprio una novità, ma la trasposizione grafica del "vecchio menu" testuale delle versioni precedenti. Come potete vedere, si può scegliere se:
  • provare Ubuntu 10.04
  • installare Ubuntu 10.04
Noi scegliamo "Prova Ubuntu 10.04".
Passa ancora un minuto e finalmente si arriva a Ubuntu 10.04 in tutto il suo splendore.

Ubuntu 10.04 live

La novità più evidente è il nuovo "pacchetto light", che si è avuto modo di intravvedere nelle videate precedenti: il tema predefinito è "Radiance", c'è un nuovo sfondo del desktop, i controlli delle finestre sono passati (nonostante la sollevazione popolare) a sinistra, alcune icone sono diventate viola per intonarsi con il nuovo branding.

Per il resto, a prima vista, non si notano grandi novità. In realtà le novità sono parecchie, però si possono apprezzare meglio una volta installato Ubuntu sul disco fisso. Dando un'occhiata qua e là, in alto a destra appare un messaggio.

Il messaggio che avvisa della disponibilità di driver proprietari

Il messaggio avvisa che sono disponibili "driver proprietari" (cioè software non libero) per il computer. Se si fa clic sul messaggio, oppure sull'icona simile che è apparsa sulla "notification area" in alto, posso passare all'installazione dei driver, che però è inutile su una versione "live". Questa possibilità si può vedere una volta installato Ubuntu.

Passiamo quindi all'installazione di Ubuntu 10.04 LTS. A proposito...
"LTS" vuol dire "Supporto a lungo termine" e significa che Ubuntu 10.04 avrà ben 3 anni di aggiornamenti e correzione di errore, il doppio di una normale versione Ubuntu.

Greta installa Ubuntu 10.04

I passi per installare Ubuntu 10.04 sono davvero pochi e semplici. Come contro prova, ho deciso di farlo fare a mia figlia Greta, 8 anni e uso saltuario del computer - le piace solo Gcompris!
Per installare Ubuntu 10.04, basta selezionare l'icona in alto a sinistra "Installa Ubuntu 10.04" e rispondere alle semplici domande che il sistema richiede. Facciamo quindi clic e vediamo cosa succede.

Installazione di Ubuntu 10.04: selezione della lingua

Si comincia con il selezionare la lingua. Avendo scelto già "Italiano" prima, questo è già impostato sulla prima finestra che appare. Avanti.

Installazione di Ubuntu 10.04: selezione della località

Si passa quindi alla selezione della località. Greta è forte in geografia, non ha nessun dubbio e preme il pulsante "Avanti".

Installazione di Ubuntu 10.04: selezione della tastiera

Su questa Greta ha qualche dubbio. Le spiego che le tastiere per computer cambiano da un Paese all'altro, perché cambia la lingua. In Italia comunque si usano tastiere italiane, quindi basta premere "Avanti". Non è molto convinta, ma preme "Avanti".

Installazione di Ubuntu 10.04: selezione della partizionamento del disco fisso

Anche su questa finestra, Greta è dubbiosa. Sa che ogni computer ha un disco su cui sono memorizzati dati e programmi. Ma non capisce cosa vuol dire "Preparazione spazio su disco". Le spiego sul disco ci sono già memorizzati altri sistemi operativi, e bisogna decidere cosa fare:
  1. Ubuntu si può installare insieme ad altri sistemi operativi (prima opzione), 
  2. oppure si può installare cancellando tutto quel che c'è (seconda opzione), 
  3. oppure si può scegliere a mano come suddividere lo spazio tra Ubuntu e gli altri.
Io sarei propenso per la prima opzione, ho due installazioni di Ubuntu e Kubuntu 9.10 che vorrei conservare, ma Greta mi guarda perplessa: "Ma perché ti servono 3 programmi (=sistemi operativi) che fanno le stesse cose?". Non sapendo bene come spiegarle che sono sì "programmi" molto simili ma non proprio uguali, decidiamo di scegliere la seconda opzione.
NOTA IMPORTANTE: chi ha un computer con Windows, e ci tiene a continuare usarlo, consiglio caldamente la PRIMA opzione! Il programma di installazione automaticamente ridimensiona la partizione disco con Windows per lasciare un po' di spazio a Ubuntu.
 Installazione di Ubuntu 10.04: impostazione dei dati personali

A questo punto si impostano i dati personali. Dato che il computer è mio (una delle poche cose in questa casa!), imposto il mio nome. Faccio notare a Greta come sia importante impostare una buona password: "una parola magica che conosci solo tu, per impedire che qualche cattivone ti rompa il computer". Questa è una lezione che non mi stanco mai di ripetere anche agli adulti.
Spero di aver più successo con i bambini.
Magari se lo si insegna fin da piccoli...

Installazione di Ubuntu 10.04:riepilogo delle scelte

Appare infine un riepilogo delle scelte fatte. Premendo "Installa" si parte con l'installazione vera e propria. Greta lo preme senza indugi. Vorrei avere io la sua sicurezza!

L'installazione comincia e qui si vede un'altra delle novità di Ubuntu 10.04: una serie di "diapositive", a metà strada tra la pubblicità e l'aiuto in linea, utili per che arriva per la prima volta su Ubuntu o Linux in generale. Lascio Greta a presidiare "Chiamami quando è finito, e non toccare niente!" e vado a bere un caffè.


Non riesco a finire il caffè, sono passati più o meno 10 minuti e Greta corre a chiamarmi "Papà, ha finito!"

Installazione di Ubuntu 10.04: fine dell'installazione, con la scelta se riavviare il PC

In effetti l'installazione è terminata: è stato un gioco da bambini!
Appare una finestra che chiede di riavviare il PC, ma dà anche la possibilità di continuare a provare la versione "Live". Da notare in alto a destra, il pulsante per spegnere Ubuntu è diventato rosso, accade ogni volta si richiede il riavvio del PC per qualche motivo, specie dopo un aggiornamento del sistema. Anche questa è una novità di Ubuntu 10.04. Premo "Riavvia ora" e... il seguito nella seconda parte!

Portate pazienza qualche giorno, la famiglia mi reclama :-)

Link:

Come procurarsi il CD di Ubuntu dal sito Ubuntu-it
Guida all'installazione di Ubuntu dal wiki Ubuntu-it
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