giovedì 30 dicembre 2010

Anticipo del carnevale: pubblicità PRO nucleare in maschera

Sapete, non guardo molto la TV. Per questo motivo, ho visto solo ieri sera la pubblicità del "Forum Nucleare Italiano".

Pubblicità regresso

Lo spot è in onda dal 19 dicembre, e rappresenta una partita a scacchi tra una persona favorevole e una persona contraria (se stesso) all'energia nucleare. Le affermazioni nel corso dello spot sono così ovvie da non essere degne di menzione. Se avete il coraggio guardatevi lo spot. Al bar, due avvinazzati che giocano briscola avrebbero potuto fare le medesime affermazioni senza che la credibilità (e la banalità) delle stesse ne venisse intaccata.



Da che pulpito

Per farsi un'idea dell'argomento "energia nucleare", invece che guardare uno spot, conviene avere tanta pazienza e tanto tempo, e andare a leggersi le decine di siti internet che trattano l'argomento.

Ma è interessante sapere invece chi può permettersi la trasmissione di uno spot del genere, che imperversa su tutte le reti nazionali. Chi è il "Forum Nucleare Italiano"?

Una delle belle tradizioni dei siti internet, che deriva dalla maniera anglosassone di fare informazione, è quella di dire (scrivere) chiaramente chi si cura del sito. Il perché è molto semplice: se esprimo un parere su una qualsiasi cosa, è fondamentale sapere se sono coinvolto in qualche maniera. Per esempio, se sono un oste, dirò sicuramente che il vino della mia osteria è buono, ma ne verrà meno la mia credibilità.

Il "forum" rispetta la tradizione anglosassone e dichiara chiaramente al punto 6 del proprio statuto (reperibile sul sito):

"6. Soci Fondatori
6.1 I Soci Fondatori sono ENEL S.p.A. ed E.D.F. International S.A."
Questi due soci sono anche i due principali attori nell'accordo di fornitura di tecnologia nucleare dalla Francia all'Italia.

Il carnevale è già iniziato

Il "Forum Nucleare Italiano" però si maschera dietro una parvenza di luogo ove ospitare il dibattito sull'opportunità o meno dell'utilizzo dell'energia nucleare in Italia, come riportato in bella evidenza sulla home page.

In realtà non esiste nessun dibattito in corso. La decisione è già stata presa dal Governo, quando (ignorando il referendum del 1986) ha firmato l'accordo con la Francia per la fornitura di tecnologia nucleare all'Italia, e ha dato il via al progetto.

Appunto il Forum non si occupa del dibattito sull'energia nucleare ma dello sviluppo dell'energia nucleare. Sempre dallo statuto del Forum:
"4. Oggetto
[..]

4.2 L'Associazione si propone, in particolare, di costituire un forum di
discussione avente ad oggetto lo sviluppo dell'energia nucleare in Italia al
fine di incentivare il progresso scientifico, tecnologico, industriale,
economico e sociale del Paese.
Chi si propone "lo sviluppo dell'energia nucleare", non si pone certo la domanda se sia giusto e opportuno sviluppare l'energia nucleare.

La mia miserrima opinione

Ritengo piuttosto, ma sono sicuro che mi sbaglio, che lo spot televisivo e il Forum siano un modo per manovrare l'opinione pubblica italiana verso posizioni più favorevoli all'uso dell'energia nucleare in Italia.
Al momento opportuno, ma mi sto sicuramente ancora sbagliando, sarà esibito l'immancabile sondaggio che dimostrerà come lo XX (diciamo il 65?) per cento degli italiani sia favorevole al ritorno all'energia nucleare.



Link:

Valutazione di ASPO Italia sul nucleare
Notizia su IlSole24ore.com della nascita del "Forum Nucleare Italiano"
Miei post precedenti sul Nucleare

Quattro anni per cambiare il mondo?

Si può cambiare il mondo in 4 anni?
Meglio: si possono cambiare le abitudini di una minoranza della popolazione mondiale che vive una vita comoda e sicura, sperperando risorse primarie e secondarie, e farla diventare consapevole, coscienziosa, rispettosa dell'ambiente e del prossimo?

Lo sapremo tra 4 anni.




Link:

fouryearsgo.org

lunedì 20 dicembre 2010

Torna a casa Lillo: un servizio al mio (peggior) TG preferito :-)


La settimana scorsa è tornato a casa Lillo, il nostro gatto di casa, dopo 3 anni e mezzo di assenza ingiustificata. Sulle prime, pensavo a un millantatore, un randagio qualsiasi capitato per caso, invece era proprio lui.
Non ho la minima idea di dove sia stato tutto questo tempo, sta di fatto che adesso è in casa, anche se ha qualche dente in meno e, secondo la veterinaria, l'artrosi alle zampe posteriori. Del resto ha ormai più di 12 anni, di cui gli ultimi non devono essere stati facili.
La notizia potrebbe finire qui, nel più completo anonimato.

Mi piace però pensare che un noto telegiornale d'Italia, uno di quelli famosi, fosse venuto a conoscenza della novità e ci avesse proposto un servizio su Lillo. Noi avremmo sdegnosamente rifiutato (ovvio!)... però... sarebbe sicuramente stato così!
(ok ok, siamo nel campo delle "elucubrazioni" mentali più perverse)

GATTO FEDELE TORNA A CASA DOPO 3 ANNI, 
SFUGGENDO A MORTE SICURA E ATROCE!
(dato che la notizia si basa sul nulla, bisogna che il titolo crearci un po' di materiale intorno!)


[immagini della famiglia festante attorno al proprio gatto, in casa, davanti all'albero di Natale, con tutte le luci accese]

Commento: una notizia che ha dell'incredibile, un fatto che non si sentiva dai tempi del celeberrimo gatto siamese di Lambrate: dopo 3 anni di vagabondaggio, Lillo, il gatto tigrato della famiglia Cavedon è tornato a casa.

[intervista alla mamma, inquadratura in primo piano con il gatto in braccio]

"Si, ho sentito miagolare fuori dalla porta, e quando ho aperto non credevo ai miei occhi, Lillo è entrato e si è subito diretto verso la sua cuccia in garage!"

[immagini del gatto in primo piano]

Commento: Un fatto straordinario accaduto a Zanè, tranquillo paesino della provincia di Vicenza, ai piedi dell'altopiano di Asiago. Lillo è tornato a casa! Il gatto tigrato meticcio, orgoglio della famiglia Cavedon di Zanè, ha vissuto con loro dal 1998, fino a che, a giugno del 2007 si è assentato e non è più tornato a casa.
(avete presente una roba del tipo "Cara, vado un attimo fuori a prendere le sigarette"? Ecco!)


[immagini del giardino di casa, la videocamera ad altezza gatto - l'inquadratura indugia un attimo su un mucchietto di foglie sospetto]

Commento: Nessuno sa dove sia stato Lillo in questi tre anni, certo è che se l'è cavata alla grande, visto che è tornato in ottime condizioni di salute.

[intervista alla mamma, inquadratura in primo piano con il gatto in braccio]

"Si, sta bene, ma è invecchiato, ormai ha 12 anni, che sono tanti per un gatto, ma la veterinaria ha detto che sta bene. A parte il fatto che ha dovuto levargli qualche dente. E ha anche l'artrosi alle gambe posteriori. Ma sta bene."

[immagini del Bar Evelina, il più famoso bar del paese con alcuni avventori ultra settantenni che giocano a carte]

Commento: a Zanè non si parla d'altro. Al Bar Evelina è l'argomento del giorno, e sono molte le ipotesi su dove sia stato il gatto Lillo tutto questo tempo.

[intervista alla barista]

"Si, conosco la famiglia Cavedon, vengono qui a bere il caffè ogni tanto, una famiglia per bene. Il gatto? No, non lo conosco, mi hanno detto che è uno che gli piace stare sulle sue"

[intervista ad alcuni avventori]

"Lillo chi?? Chi xe morto??" (trad. Lillo chi? Chi è morto?)
"Lillo... Lillo.... Lillo, no, no eo conosso" (trad. Lillo, Lillo, Lillo, no, non lo conosco)
"Lillo? Ma xeo queo che ga sposà la Maria Bistrota? Un gato?? Un gato?? Ma ghe pare che mi conossa i gati? (Lillo? No, non lo conosco)
"Un gato? Bon in tecia!" (trad. Un gatto? Il gatto è il miglior amico del vicentino)

[ancora immagini del giardino di casa, la videocamera ad altezza gatto - l'inquadratura indugia con insistenza su un pallone dalla rotonda forma sospetta]


Commento: intanto la famiglia Cavedon si gode il suo gatto. Anche Belen Rodriguez ama i gatti e infatti ne ha uno a casa di nome Rodolfo.

[immagini di Belen Rodriguez in abiti discinti - di gatti neanche l'ombra]

Commento: Pensate che Belen Rodriguez dopo aver recitato nell'ultimo cinepattone è tornata a casa e ha subito coccolato il suo gattone persiano.

[ancora immagini di Belen Rodriguez, sempre più discinta - di gatti neanche l'ombra]


Commento: un bel regalo di Natale per la famiglia Cavedon.
FINE.

domenica 19 dicembre 2010

In cambio di cosa? Perché ho lasciato perdere i concorsi online (e anche voi fareste bene)


Stamattina, mi ero messo lì, davanti al computer collegato a Internet, con il resto di una confezione di una bevanda calda, venduta in busta, tipica della stagione invernale. Insomma, una cioccolata!
C'era un concorso molto attraente, che dava in premio un viaggio in Australia. Ho detto, che bello! Magari! Perché non provarci?
Allora vado sul sito e una volta lì mi chiedono di registrarmi per partecipare al concorso. Esito un attimo. Vabbè, vediamo un po'... per partecipare... Nome.. OK, Cognome... OK, Data di nascita (ma che cavolo gli serve!?!?)... OK, Cellulare... Provincia... email.... ma va là!
Lascio perdere e mollo lì la registrazione, e l'Australia Promessa.

Guardando meglio

Guardando meglio il sito, noto che per partecipare al concorso, avrei dovuto dare l'assenso al trattamento dei miei dati a ben 3 aziende, che avrebbero potuto usare i dati o cederli a terzi, sempre per iniziative promozionali, commerciali, ecc.. ecc...

Il giochino dei concorsi

Il giochino dei concorsi è molto semplice: tu gli dai i tuoi dati personali, e in cambio potresti forse vincere qualcosa. Lo scambio è per niente equo. La incerta possibilità di vincere qualcosa - pur appetitoso - viene barattata con la certezza assoluta che per il resto della nostra povera esistenza saremo martellati da posta, SMS e chiamate che tentano di vendere qualsiasi cosa si possa vendere.

La legge permette qualsiasi abuso, a meno che

Con la legge numero 178 del 7 settembre 2010, entrata in vigore il 17 novembre 2010, gli operatori di telemarketing (le aziende che fanno pubblicità al telefono) possono usare gli elenchi a loro disposizione - anche quelli acquisiti in passato quando non c'era specifica legislazione su questa materia - per la loro attività. L'unico obbligo che hanno è quello di "dialogare" con un "registro pubblico degli abbonati che si oppongono all'utilizzo del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali." Nel caso il nominativo che hanno nei loro elenchi è anche nel registro, devono provvedere a cancellarlo.
Il registro è ora in fase di realizzazione e deve essere attivato entro 90 dalla data della pubblicazione della legge 178/2010 sulla Gazzetta Ufficiale, che è avvenuta il 2 Novembre 2010.

In pratica, chi non vuole ricevere telefonate commerciali deve iscriversi a questo registro.

Siamo al completo ribaltamento del diritto alla privacy del cittadino, a favore delle aziende. Perché mai dovrei iscrivermi a un pubblico registro perché nessuno mi rompa le scatole? Chiunque possiede i miei dati deve anche avere la mia autorizzazione esplicita e confermata, che consenta loro di utilizzarli.
Personalmente, ho lasciato perdere i concorsi online, e tutte le occasioni in cui mi richiedano i miei dati personali.
Anche se non basterà.


Link:

Articolo di approfondimento su Agora Magazine
Testo della legge numero 178/2010
Il "Registro Pubblico delle Opposizioni" sul sito della Fondazione Bordoni

sabato 18 dicembre 2010

Banda larga: Italia agli ultimi posti in Europa

I 4 lettori che leggono 'sto blog sanno che la Banda Larga, cioè l'accesso veloce a Internet, è uno dei miei chiodi fissi.
No, non per scaricare film e musica gratis e velocemente, bensì per permettere a persone e aziende di accedere a servizi avanzati, tipici del Web 2.0.
No, non sto parlando di Facebook e Twitter, ma dei servizi di come e-gov (e-governement o amministrazione digitale) o social media marketing, e altre forme che sfruttano a fondo le caratteristiche di Internet, ma che hanno bisogno di almeno una velocità di accesso alla rete di almeno 256 kbit per essere per lo meno decenti.

La situazione Europea

L'Eurostat ha recentemente pubblicato una piccola panoramica dell'accesso a Internet in Europa. La notizia in realtà parla di "80% of young internet users in the EU27 active on social media" (80% degli utenti giovani di Internet dei 27 Paesi dell'Europa utilizzano attivamente i media sociali), ma offre uno spunto di riflessione sull'accesso a Internet. La statistica è relativa al primo trimestre del 2010, ma è ragionevole pensare che, almeno in Italia, la situazione non sia cambiata di molto.
In testa all'acceso via Banda Larga a Internet ci sono i Paesi Nordici, con la Svezia (83% delle famiglie dispone di accesso) al primo posto, seguita da Danimarca (80%) e Finlandia (76%). L'Italia è in coda al gruppo, passando dal 16° del 2006 al 23° posto del 2010, con il 49%. Peggio dell'Italia solo da Romania (23%), Bulgaria (26%) e Grecia (41%).

Ma si può anche peggiorare

Difficile vedere il bicchiere mezzo pieno per quanto riguarda la situazione italiana, per una serie di fattori che imbrigliano le risorse o le dirottano altrove.
Si comincia dal Governo, che ha poca fiducia nello sviluppo della Banda Larga, basti pensare ai fantomatici 800 milioni di euro di risorse da destinarvi, più volte promessi, più volte rimandati, e di cui ne ho personalmente perso le tracce. Lancio un appello: se qualcuno ne ha notizia, mi contatti!
Si passa poi a Telecom Italia, il principale operatore telefonico del mercato italiano. Spetterebbero a Telecom i maggiori investimenti nella Banda Larga. Ma è indebitata fino al midollo e non può permetterseli. Poco interessa poi se evolve munifici stipendi ai propri manager e utili agli azionisti. Se non bastasse, è detenuta da un operatore concorrente straniero (Telefonica), che forse è più interessato a un ritorno immediato dell'investimento (sotto forma di utile) che a investire ulteriormente.

Ma le amministrazioni, nel loro piccolo

Le uniche piccole speranze di miglioramento sono in alcune amministrazioni locali, Comuni, Province e Regioni, che sono le uniche che credono nella Banda Larga, e che si mobilitano attivamente per coprire le proprie zone di competenza. Il risultato è una Banda Larga diffusa a macchia di leopardo. C'è solo da augurarsi che le macchie diventino sempre più grandi.


Link:

News Eurostat (in inglese) sulla diffusione della Banda Larga in Europa
Miei precedenti post sulla Banda Larga
E-government su Wikipedia
Social media marketing su Wikipedia

mercoledì 15 dicembre 2010

Una passeggiata serale


Ieri sera, dopo cena, dovevo andare a prelevare un po' di soldi dal bancomat. Niente di strano, è che il bancomat è a un paio di chilometri da casa, e la macchina era già in garage. Ho quindi deciso di farmi una passeggiata, niente di impegnativo, quattro passi all'aria aperta.
 
Mi imbacucco come un black boc - sembra vada di moda - e mi incammino.
Fuori fa freddo, niente di che, dopo 10 minuti neanche me ne accorgo più.

Mentre cammino penso con invidia all'amica palestrata, che non salta una lezione, in palestra appunto.
Io proprio non ce la farei mai.
Troppi impegni.
E sono anche bravissimo a trovare scuse!

In giro non c'è un cane.
Forse per il freddo.
Forse perché (ancora) orario di cena.
Forse già stravaccati sul divano, davanti allo scatolone magico della TV.

Camminare di notte, senza nessuno in giro, nel silenzio delle strade vuote, senza cuffiette, invece è una roba da gente intelligente - mi dico - mica è facile restare tanto a lungo con niente altro in testa che i propri pensieri.
E bisogna averne di pensieri, sennò ci si annoia e si ritorna subito a casa.

Camminare di notte, senza nessuno in giro, nel silenzio del proprio vuoto - mi dico - è una roba da uomini. Se fossi una donna, avrei paura a incontrare per strada uno come me.

"Digestione lenta... Avrei dovuto evitare quel secondo piatto di trennette al pesto."
 
Il cielo si vede a malapena tra i lampioni gialli, ma ci sono le stelle e, già bella alta, una fetta generosa di Luna.

Impiego più di mezz'ora per arrivare al bancomat. E mi ci vorrà altrettanto tempo per tornare.
Se avessi usato la bici ci avrei messo 10 minuti.
Con l'auto 5.
Strana cosa, la vita vissuta alla velocità dei propri piedi.

"Avrei dovuto evitare quell'altro pezzo di stinco di maiale. O forse sono i cavoli bolliti."
 
Arrivo a un tratto di strada dove non ci sono più lampioni.
Adesso il cielo nero punteggiato di stelle si vede bene.
Ma ancor più bene si vede la ancor più nera onda che circonda per tre quarti la pianura dove vivo.
Azzurra di giorno, l'onda adesso scura delle montagne circostanti, è uno tsunami pietrificato che incombe o protegge la pedemontana.
Il buio mi inghiotte.
A malapena riesco a far uscire qualche pensiero da tutto questo scuro.

A farmi questo effetto è il buio pesto oppure è il pesto della pasta?

Mi fermo un minuto ad ammirare le stelle.
Non capisco niente di costellazioni, ma fa un certo effetto uscire dalla cappa giallastra dei lampioni per trovarsi illuminati dalla luce fredda di Luna e stelle.
Un po' come quando si esce di casa e si respira l'aria fresca del mattino.
Aria fresca per gli occhi e lo spirito.
Son lì che guardo, e silenziosa passa una stella cadente.
Neanche il tempo di esprimere uno straccio di desiderio, che è già passata.
A pensarci bene, il desiderio si è già realizzato: adesso, non vorrei essere in nessun altro luogo.

giovedì 9 dicembre 2010

Chromium, le traduzioni passano per Launchpad


Con un post sul suo blog, David Planella, dipendente di Canonical, "Ubuntu Translations Coordinator"  (UTC) (coordinatore delle traduzioni Ubuntu), nonché traduttore di Ubuntu in Catalano, ha annunciato che Chromium è adesso traducibile su launchpad, la piattaforma web per lo sviluppo e la traduzione di Ubuntu.

Chromium è la versione "smarchiata" e completamente libera del popolare Google Chrome, il browser web di BigG. Chromium non è installato in Ubuntu in maniera predefinita, ma è disponibile a un clic di distanza, su Ubuntu Software Center.

La traduzione su launchpad.net è stata resa possibile da Fabien Tassin, MOTU (sviluppatore) di Ubuntu, che ha disegnato e sviluppato il processo di traduzione. Se qualcuno si sta domandando come abbia fatto, la risposta sta nel semplice grafico qui sotto, pubblicato sul blog di David.

La traduzione di Chromium su launchpad.net, chiaro no?
(fonte http://davidplanella.wordpress.com)

Personalmente c'ho capito poco, ma dovrei riuscire a dormire lo stesso, stanotte. 

Invece, tra le cose interessanti che David scrive sul suo blog, apprendiamo che Chromium non aveva una propria struttura di traduzione e che le traduzioni esistenti derivavano in larga parte dal "fratellone" Chrome. Adesso con launchpad, Chromium avrà le sue traduzioni, probabilmente anche in molte più lingue di quelle attualmente disponibili, ma probabilmente queste non saranno riportate su Chrome, visto che quest'ultimo ha appunto un suo sistema di traduzione proprietario.

La traduzione di Chromium è aperta ai gruppi di traduzione di Ubuntu. Per tradurlo in italiano bisogna quindi fare parte del glorioso Gruppo Traduzione di Ubuntu-it.

Che aspettate? Dare una mano a Ubuntu non è mai stato così facile...


Link:

Post dell'annuncio sul blog di David Planella
Il Gruppo Traduzione sul wiki della Comunità Italiana ubuntu-it

martedì 7 dicembre 2010

Wikileaks: si spara sul "pianista"


Cominciamo dai fatti: Wikileaks, il sito fondato da Julian Assange, svela fatti e notizie segrete, specie degli USA, ma che riguardano anche un po' tutti i suoi alleati. Fatti scomodi, alcuni proprio criminali (come il comportamento delle truppe americane nelle zone di guerra), altri più simili al gossip, su cui stendo un velo pietoso, anche perché rivelano quanto siano lontane le dichiarazioni di facciata dai veri rapporti internazionali.

A questo punto, i Governi si "arrabbiano" e cercano di far tacere Wikileaks, sabotandolo in tutti i modi e perseguitandone il leader.

Alcune considerazioni sulla vicenda.

La prima è che, come scrive lo stesso Assange su "The Australian", si sta "sparando sul pianista", ma la partitura del pezzo gliel'ha passata qualcun altro. Casomai sarebbe questo qualcuno, che ha rivelato documenti segreti, a dover essere perseguito.
Per fare un paragone, nel caso dello scandalo Watergate, nessuno pensò mai di incriminare i giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein per aver rivelato la storia.

La seconda cosa è che mentre si spara sul pianista, passano in secondo piano le rivelazioni fornite da Wikileaks, che dovrebbero essere invece la Notizia. Questa tecnica è molto semplice: si distrae il grande pubblico dalla notizia principale, e si dirotta l'attenzione e il faro dell'informazione su aspetti secondari. Questa tecnica può tranquillamente essere definita censura. Una sorta di sovraccarico di informazioni, che fanno slittare la Notizia in ombra, in secondo piano. Strano (ma neanche tanto) vedere Stati che si ergono a difensori della democrazia usare questa tecnica per (tentare di) nascondere le proprie malefatte.

La terza considerazione riguarda il fatto cha anche Wikileaks potrebbe essere in futuro (o già adesso) essere strumentalizzata per orientare l'opinione pubblica. Il grosso guaio dell'Informazione con la "I" maiuscola è che per essere vera deve anche essere completa, sennò diventa disinformazione, se non mistificazione. Ma come possiamo sapere se quanto è pubblicato è tutto quel che è successo, o è solo una parte, svelata ad arte?
Si lo so, sono paranoico.


Link:

Articolo di Assange su The Australian
Lo scandalo del Watergate su Wikipedia
Lettura interessante: Mantellini su Wikileaks
Lettura interessante: Wittgenstein su Wikileaks
Lettura interessante: Luca De Biase su Wikileaks

Non spegnete quel server! Ci gira Internet, sopra...

 Il primo server web (fonte it.wikipedia.org)

Tutti voi sapete che il world wide web, è nato al CERN di Ginevra, ad opera di Tim Berners-Lee e Robert Cailliau nel 1989.
Poi il CERN nel 1993 rilasciò liberamente la tecnologia, che da allora si diffuse in tutto il mondo. 
Poi la cosa degenerò, e adesso esiste Facebook, vabbé.

Fonte: http://www.flickr.com/photos/sbisson/298158460

Fa sorridere l'etichetta con la scritta "This machine is a server. DO NOT POWER IT DOWN!!" (trad. "Questa macchina è un server. NON SPEGNERLA!"), se si pensa che allora bastava spegnere un computer per spegnere tutto il WWW!

Fa' invece riflettere se si pensa alla vicenda scomoda di Wikileaks, che urta i poteri forti, e che gli stessi tentano di spegnere in tutti i modi. Ci riusciranno?

PS: si, il computer era un NeXTcube, creatura dell'allora reietto creatore di Apple Steve Jobs, ma questa è un'altra storia.


Link:

Link alla voce sulla nascita del web al CERN su Wikipedia
La prima pagina web della storia ad opera di Tim Berners-Lee

venerdì 3 dicembre 2010

Doverosa smentita: gli alieni non sono arrivati (oppure sono arrivati ma non li abbiamo visti).

Quindi, cosa ne pensi? Vita intelligente o no?
Mmmm... quelli con il cervello sembrano OK, ma non molto sono sicuro su quelli con le palle.

In un mio post precedente, avevo annunciato per il 24 novembre 2010, l'inevitabile e prossima venuta degli alieni sulla Terra, che avrebbe portato a uno sconvolgimento della vita sul nostro Pianeta.
In realtà è successo che nessuno li ha visti.
Ma potrebbe non essere vero che non sono arrivati, solo che non ce ne siamo accorti.
Vi sottopongo quindi un elenco di diverse possibilità.

Ipotesi A-1: gli alieni sono già tra noi

Ebbene si, gli alieni sono già tra noi. Sono arrivati sulla Terra sotto forma di spore aliene, e si stanno sostituendo un po' alla volta agli esseri umani veri, copiandone le sembianze fin nei minimi particolari. Ci si accorge della differenza solo perché i replicanti non manifestano nessuna emozione, e hanno qualche difficoltà a parlare correttamente.
Una prova vivente della loro esistenza? Avete presente José Mourinho? Ecco.



Ipotesi A-2: gli alieni sono già tra noi


Gli alieni sono arrivati sulla Terra, nascondendosi in una sonda della NASA di ritorno dall'orbita terrestre. Appena arrivati, hanno sterminato un intero paese, risparmiando però un vecchio e un bambino. Poi hanno fatto completamente perdere le trecce.
Indagando sull'accaduto, la NASA ha scoperto che gli alieni erano dei batteri, che si sono combinati con batteri terrestri, diventando quindi innocui. Date le dimensioni microscopiche, gli unici contatti che si è riuscito a stabilire con loro corrispondono ai normali sintomi di un forte raffreddore.

Ipotesi B-1: gli alieni sono arrivati ma sono morti tutti 

Gli alieni sono arrivati con le loro astronavi, il 24 novembre, ma sono morti tutti, stramazzati al suolo, prima di riuscire a fare un passo. La causa è imputabile al fattore combinato di inquinamento dell'aria e buco dell'ozono.
Il Governo USA ha provveduto a sotterrare alieni, armi e bagagli nella segretamente nota Area 51.

Ipotesi B-2: gli alieni sono arrivati ma sono morti tutti 


Gli alieni sono arrivati con le loro astronavi, il 24 novembre, ma sono morti tutti, stramazzati al suolo, prima di riuscire a fare un passo. La causa è imputabile al raffreddore, malattia sconosciuta sul loro Pianeta, e perciò loro letale.
Il Governo USA ha provveduto a sotterrare alieni, armi e bagagli nella segretamente nota Area 51.



Ipotesi B-3: gli alieni sono arrivati ma sono scappati

Gli alieni sono arrivati con le loro astronavi, il 24 novembre, ma sono scappati subito, visto l'inquinamento dell'aria, il buco nell'ozono, e i batteri del raffreddore.



PS: prima di applaudire o criticare, sappiate che buona parte di quello che ho scritto è ispirata a film (o romanzi) di fantascienza! :-) Chi li riconosce?!?

Link:

Mio post precedente sull'argomento

Aderisco all'appello "Appello per una Puglia libera dal software proprietario"


Qualche giorno fa ho scritto un post critico sulla scelta della Regione Puglia di sottoscrivere un accordo con Microsoft, i motivi della critica sono riportati su quel post.

Oggi ho scelto di sottoscrivere l'appello lanciato da Guido Iodice, e da molti altri, per inviare il Presidente della Regione Puglia a compiere una scelta diversa, e dare una possiblità al Software Libero.

Chi vuole fare come me, e come tanti altri che già hanno aderito, può farlo seguendo le indicazioni riportate in fondo all'appello.

Link:

Mio post precedente sull'argomento
Testo dell'appello sul sito AssoLi
Testo dell'appello sul blog di Guido Iodice

mercoledì 1 dicembre 2010

Fine di una cosa inutile: dal 1 gennaio 2011 stop alle buste di plastica (ma non basta)


Quando guardo le mie bambine, penso spesso al loro futuro, e a cosa posso fare per renderlo migliore. Non è retorica di serie B, ma seria preoccupazione di un papà qualunque. Uno dei miei (tanti) crucci riguarda l'ambiente: come posso, nel mio piccolo, fare in modo che loro crescano in un mondo vivibile e non un cumulo informe di immondizia e inquinamento?

Ho letto quindi con un sospiro di sollievo la notizia che la "cosa inutile" (come avevo definito la "busta di plastica", in un mio post precedente) giunge al termine della sua inutile esistenza. Dal 1 gennaio 2001, anche in Italia non saranno più in circolazione le buste di plastica. L'Italia si adegua così alla normativa Europea, con un anno di ritardo sui tempi inizialmente previsti.

Già da tempo, i più virtuosi consumatori si sono dotati di borsette in carta o tessuto, e rifiutano con sdegno la busta di plastica offerta dalla cassiera. Sembra addirittura che questi siano il 73% degli italiani!
Già da tempo, le più virtuose catene di supermercati si sono dotate di buste in tessuto, carta o plastica biodegradabile.

Salto culturale

Ma quello che deve entrare nella testa della gente è che le borse di plastica non vanno sostituite in toto con quelle di biodegradabili: non si possono coltivare ettari di campi di grano solo per fare la spesa! Né si possono sostituire con quelle carta: non si può abbattere l'Amazzonia per lo shopping natalizio!

Si deve innanzitutto provvedere a ridurre al minimo l'utilizzo di materie, siano queste riciclabili o meno. Per farlo è necessario un deciso salto culturale, sicuramente già in atto, ma ancora non sufficiente per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni: non ci si può permettere di consumare un pianeta e mezzo all'anno!


Link:

Mio precedente post sull'argomento
Altro mio precedente post sull'argomento
Articolo su Repubblica.it sulle buste in plastica
Articolo su Repubblica.it sul consumo della Terra
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