martedì 31 dicembre 2013

"Esperti" Linux - (Qualcuno ci salvi dagli) - parte I

Capita di imbattersi in persone che vantano (millantano?) una profonda conoscenza dei sistemi Linux, e, dall'alto della loro esperienza più che decennale, ne sconsiglino l'uso all'improvvido uomo della strada, che può a malapena capire come funziona una mattonella di Windows 8.

Uno di questi (misteriosi) personaggi è emerso tra le pagine del Corriere online, commentando un articolo sul debutto dello smartphone Jolla, dotato del sistema operativo Sailfish (appunto basato su Linux).


Il dato scientifico su cui si basa la sua opinione (= "mi sono sempre trovato bene con i sistemi windows"), lo porta a consigliare l'uso di Linux "se uno è un ingegnere informatico e ha il tempo di modificare i vari file di configurazione per adattarli al proprio lavoro" e baggianate simili.

Il poveretto, a cui sicuramente manca la conoscenza di una qualsiasi distribuzione Linux degli ultimi 10 anni, ignora che queste (come Ubuntu) si istallano in 20-30 minuti, con 7-8 clic.

Il poveretto poi ignora che Linux è utilizzato da persone normalissime. Come Adriano, commerciante, come Enrico, pensionato e come Francesca, medico. Ci sono anche ingegneri informatici, come Michele, ma neanche quest'ultimo si sogna di modificare a mano i file di configurazione.

Mi auguro che nel prossimo anno, ci siano sempre più persone normali, che questi "esperti" Linux.
Buon 2014!

lunedì 23 dicembre 2013

Il 2013 di Ubuntu, mese per mese

A fare i bilanci di fine anno su Ubuntu non ci si può sbagliare: un anno molto ricco di novità e avvenimenti! I più esperti hanno già gettato l'occhio qui sotto e capito a cosa mi riferisco, ma andiamo con ordine.

Gennaio, debutta Ubuntu Touch: un anno di "allenamento"

L'anno di Ubuntu è iniziato alla grande, con l'annuncio fatto il 2 gennaio di Ubuntu Touch, un sistema basato su Ubuntu appositamente destinato a smartphone e tablet, e presentato poi anche al CES di Las Vegas.
Durante l'anno poi lo sviluppo è proseguito molto velocemente, usando come "cavie" smartphone e tablet già in commercio della serie "Nexus" (Galaxy Nexus, Nexus 4, Nexus 7 e Nexus 10, ma "funzionicchia" anche su altri dispositivi), fino a rilasciare ufficialmente la versione 1.0 il 17 ottobre. Questa versione è in realtà una tecnology preview, versione per chi vuole provare il sistema, non ancora destinata all'uso per tutti. Le caratteristiche dettagliate di Ubuntu Touch sono descritte in questo numero della newsletter italiana di Ubuntu.
Il sogno del fondatore di Ubuntu Mark Shuttleworth della convergenza, un "sistema per governarli tutti [smartphone, tablet e PC]" prosegue a piccoli passi.

Febbraio, addio alle foto con Mark: gli Ubuntu Developer Summit diventano online

Tutto questo non ci sarà più :-( (fonte foto: alessiotreglia.com)

A febbraio una brutta tegola cade sulla testa della Comunità Ubuntu: arriva una inattesa notizia sull'"Ubuntu Developer Summit" (UDS), il ritrovo semestrale degli sviluppatori Ubuntu, che si teneva all'inizio di ogni ciclo di sviluppo, da qualche parte nel Mondo. I summit fisici sono sostituiti con eventi online, visibili sul sito dell'UDS. Motivazione ufficiale: consentire a tutti di partecipare - anche chi non può muoversi da casa.
Questa decisione - dettata (forse) anche dal voler contenere i costi - suscita più di qualche giustificato malumore tra la comunità, che legge la notizia come una dimostrazione di scarso interesse per la comunità stessa da parte di Canonical. Nei mesi successivi, Jono Bacon (Community Manager di Ubuntu) tenterà più volte di dimostrare il contrario.

Marzo, arriva Mir: niente sarà più come prima

Dopo anni di inutile attesa di una versione stabile di Wayland (il nuovo server grafico, la parte di sistema che si occupa delle funzioni base per la visualizzazione, che andrà a sostituire il vecchio X.org) Canonical decide di fare tutto in casa e annuncia Mir, un server grafico sviluppato in house che sarà adottato da tutte le versioni di Ubuntu, su qualsiasi dispositivo: altro tassello della... (avete già capito) convergenza, ma anche un altro passo sul sentiero solitario.

Mentre i progetti GNOME e KDE si affrettano a dichiarare amore sempiterno per Wayland, confermando la volontà di adottarlo nel corso del 2014, la decisione di Canonical provoca altre profonde spaccature all'interno della Comunità, dovute alla (solita) modalità con cui si annunciano le novità: sviluppo per mesi in segreto e annuncio a cose fatte. Peso decisionale della Comunità pari a zero.

Bisogna anche dire che il lavoro fatto con Mir è notevole: dopo pochi mesi di sviluppo, Mir è usabile e veloce, tanto che è già il server grafico di Ubuntu Touch. Se ne ipotizzava l'adozione anche in Ubuntu 13.10, poi la prudenza ha fatto rimandare il suo debutto a Ubuntu 14.04.

Da registrare un effetto positivo anche su Wayland: dopo l'annuncio di Mir, lo sviluppo ha preso un certo vigore (13 versioni rilasciate negli ultimi 9 mesi), un chiaro segnale che la concorrenza migliora i prodotti, anche nel Software Libero.

Aprile, rilasciato Ubuntu 13.04 Raring Ringtail

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Ad Aprile arriva il primo rilascio dell'anno di Ubuntu, 13.04, nominato "Raring Ringtail", il primo con supporto dimezzato (9 mesi anziché 18, per diminuire il numero di versioni su cui si fa manutenzione), che porta alcune novità: nuova versione di Unity, con nuove icone e nuove "lens", la Dash (pannello) incorpora un'anteprima dei risultati delle ricerche, e le applicazioni possono essere installate direttamente, migliora l'integrazione con Ubuntu One (il servizio di "cloud storage" di Ubuntu), migliora la gestione della privacy, e tanti altri piccoli particolari (vedi qui sopra il video realizzato da +Paolo Rotolo per la Comunità ubuntu-it).
Personalmente, il primo impatto è stato tutt'altro che positivo, ma nei mesi successivi mi sono ricreduto, tanto che è la versione che uso ancora adesso (e che viene ancora aggiornata, nonostante il supporto finisca tra un mese!)

Maggio, esce la distribuzione "pronta quando è pronta": Debian 7


Il 4 maggio, a più di 2 anni dalla versione 6, è rilasciata la versione 7 Stable di Debian, la "mamma" di Ubuntu (=la distribuzione Linux da cui Ubuntu importa molta parte dei suoi programmi). Debian per la sua versione "Stable" segue un ciclo di sviluppo senza scadenze particolari, puntando più alla stabilità che al rispetto di una rigorosa tabella di marcia.

Il software rilasciato quindi è meno aggiornato di Ubuntu, ma molto più collaudato e quindi sicuro. In più Debian, che si definisce "The Universal Operating System" (il Sistema Operativo Universale), gira sul moltissime diverse piattaforme hardware, dai palmari ai supercomputer.

Giugno, le Comunità si abbracciano a Fermo: DUCC-IT 2013


Il 1 e 2 Giugno si tiene a Fermo l'edizione 2013 di DUCC-IT, la Debian Ubuntu Community Council. DUCC-IT è il ritrovo delle comunità italiane di Debian e Ubuntu, anzi di tutte le realtà italiane attive nel Software Libero. Trovarsi di persona per scambiarsi conoscenze, discutere della situazione e conoscere altre persone delle Comunità è una delle esperienze più appaganti per chi contribuisce al Software Libero.

Quest'anno eravamo ospiti del Fermo LUG, nella prestigiosa "Sala dei ritratti" del "Palazzo dei Priori", sulla piazza centrale di Fermo. Una bella scoperta, la cittadina marchigiana, adagiata splendidamente tra le colline, e da cui si vede anche il mare - oltre ad essere dimora degli amici +Andrea Colangelo e +Marco Alici.

Un bellissimo fine settimana, a cui hanno participato anche numerosi ospiti prestigiosi, tra cui il Prof. Renzo Davoli dell'Università di Bologna, +Italo Vignoli di Document Foundation (LibreOffice) e +Maurizio Napolitano (OpenStreetMap). Il resoconto completo è disponibile nelle pagine del sito della DUCC-IT.

Luglio, Ubuntu Forums hacked!


Il 14 Luglio, il gruppo di cracker che si definisce Sputn1k, riesce a compromettere il forum internazionale di Ubuntu, grazie a un errore nel software vBulletin, usato dal forum stesso. Si impossessano di user, password ed email di quasi 1,82 milioni di utenti del Forum, e mandano uno sberleffo agli amministratori cambiando la home page del sito (vedi sopra). Fortunatamente, le password sono "hashed" (protette con una chiave) e gli account degli altri servizi di Canonical (Launchpad e Ubuntu One) restano fuori dall'attacco.

Si tratta del peggiore attacco mai subito da Ubuntu: Canonical invita subito tutti gli utenti del forum a cambiare la password, mentre il Forum resta indisponibile per una settimana.

Il rapporto dettagliato delle indagini su quanto successo è scritto sul blog di Canonical, insieme a tutte le misure prese perché questo non si ripeta. I motivi dell'attacco restano ignoti, contro un forum senza scopo di lucro e gestito da volontari, e l'unica spiegazione resta la "fama" guadagnata dai cracker.

Agosto, Ubuntu Edge: un fallimento di successo


A fine Luglio, quando tutti stanno andando in ferie, arriva l'annuncio a sorpresa di Ubuntu Edge, il super-telefonino che concretizza la tanto agognata "convergenza": un unico dispositivo che riunisce le funzionalità di uno smartphone e un computer desktop (collegato a mouse, monitor e tastiera).
L'ambiziosa campagna di 30 giorni di crowdfunding che doveva finanziarlo supera tutti i record di crowdfunding, ma fallisce l'obiettivo finale, raggiungendo solo metà dei 32 milioni di dollari (!) necessari.

Forse non era ancora arrivato il momento per questi dispositivi, e sicuramente il marchio "Canonical" ha ben poca presa sulle persone "fuori dal giro Linux", ma anche tanti altri fattori hanno contribuito al fallimento. Di sicuro è stato un bel tentativo - personalmente mi aveva entusiasmato.

Settembre, Monaco si prepara alla fine di Windows XP (passando a Ubuntu)


Il Comune di Monaco di Baviera, già noto in ambito open source per il suo piano decennale di migrare a Linux 15.000 PC dell'amministrazione, corre in aiuto ai propri cittadini che hanno Windows XP, annunciando la disponibilità presso la Biblioteca pubblica di 2.000 CD con Ubuntu 12.04 LTS (supportato fino al 2017). Il prossimo 8 aprile 2014, infatti Microsoft smetterà di supportare Windows XP, lasciando i propri utenti esposti a rischi di virus e malware - che non verranno corretti.

I CD sono destinati alle persone cui manca l'accesso veloce alla Rete, agli altri il Comune raccomanda di scaricare Ubuntu direttamente dal sito ufficiale.

Si tratta di un'iniziativa che va inquadrata nell'ambito della scelta di Monaco di usare e sostenere il Software Libero, una scelta pioneristica ed epocale, destinata a fare scuola nel resto del Mondo. A Dicembre 2013, il Comune completerà con successo la propria migrazione.

Ottobre, il dono della Salamandra: Ubuntu Touch 1.0


Il 17 ottobre, viene rilasciato Ubuntu 13.10, nome in codice "Saultry Salamander", che porta con se la versione 1.0 di Ubuntu Touch - come abbiamo detto ancora da completare.
Sul lato desktop, la novità più rilevante sono gli "smart scopes": un sistema che permette di integrare le ricerche del desktop con più di 30 fonti Internet diverse come Wikipedia, Flikr, AskUbuntu ma anche siti commerciali come eBay e Amazon.
Tutte le novità, comprese quelle di Ubuntu Touch, si possono ammirare nel video della Comunità Italiana di Ubuntu (sempre "Made in PaoloRotolo" :-)

Novembre, la Comunità Italiana di Ubuntu si ritrova a Bologna


Dopo il DUCC-IT di Fermo, ubuntu-it si ritrova a Bologna, per il secondo incontro annuale. Inutile nasconderlo, il 2013 sarà ricordato dalla Comunità Ubuntu come l'anno dei mal di pancia. Il progetto Ubuntu, che dovrebbe essere condotto a braccetto da Canonical E dalla Comunità, denota invece sempre più un predominio della prima sulla seconda. Per questo (e per altri motivi) alcuni dei membri storici della Comunità hanno smesso di contribuire, altri l'avevano già fatto negli anni precedenti.
Paradossalmente, mai come adesso Ubuntu è la porta di ingresso nel mondo Linux, tanto da esserne considerato un sinonimo.
A Bologna, i membri della Comunità hanno discusso a lungo della situazione, il rinnovamento per il futuro dovrà passare per le origini: "Noi siamo ciò che siamo per merito di ciò che siamo tutti".

Dicembre, Ubuntu Touch ha il suo primo partner commerciale

(fonte: Tech Republic)

Dopo quasi un anno di sviluppi e annunci, Ubuntu Touch si guadagna il suo primo produttore hardware ufficiale. A svelarlo è Mark Shuttleworth, che però evita di svelare il nome del produttore. Qualcuno ipotizza che il fallimento di Ubuntu Edge abbia anche gettato le basi per l'accordo: Ubuntu Edge è stato solo rimandato di qualche mese?

Sull'onda dell'entusiasmo, altri già vedono un 2014 caratterizzato dal possibile dominio (!) di Ubuntu Touch sui tablet. Noi che siamo più realisti e abbiamo visto Ubuntu nascere e crescere in questi anni, siamo più prudenti e rivendichiamo la quota dell'1% che spetta di diritto a ogni sistema Linux.


Il 5 dicembre scompare anche la persona che più ha incarnato la filosofia Ubuntu: Nelson Mandela. L'ultimo pensiero del 2013 è per lui.

venerdì 6 dicembre 2013

In ricordo di Nelson Mandela

Nelson Mandela (fonte: it.wikipedia.org)

Stanotte, poche ore fa, è morto Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace, primo nero presidente sudafricano, che con la sua lotta (per 27 anni!) dal carcere ha contribuito in maniera determinante alla fine dell'apartheid in Sudafrica (prima della sua scarcerazione) e a tenere unito il Paese (poi).

Mandela è stato anche - nel mio piccolo - uno dei motivi per cui ho deciso di cominciare a usare (e contribuire a) Ubuntu (la distribuzione): mi affascina la filosofia "Ubuntu", la solidarietà, il miglioramento continuo per noi stessi e per gli altri che a poco a poco si espande su tutta la Comunità che ci sta attorno. Un contagio positivo che migliora il mondo.

Mandela esprimeva tutto questo in una intervista che apparve nello stesso periodo in cui cominciava a diffondersi la nostra distribuzione preferita (più sotto la traduzione in italiano).


Intervistatore: "Molte persone vedono in Lei la personificazione di 'ubuntu', cosa significa per lei la parola 'ubuntu'?"

Nelson Mandela: "Molto tempo fa, quando ero bambino, se un viaggiatore attraversava il Paese, e si fermava al nostro villaggio, non aveva bisogno di chiedere cibo o acqua. Quando si fermava, la gente gli dava il cibo e si intratteneva con lui. Questo è solo un aspetto di 'ubuntu', ma 'ubuntu' ha molti altri aspetti. Ubuntu non significa che le persone non devono dedicarsi a se stesse. La questione piuttosto è: sei disposto a fare qualcosa per aiutare la gente che ti sta intorno? Puoi migliorare la tua comunità? Questa è una delle cose importanti della vita, e ognuno di noi lo può mettere in pratica, quindi dobbiamo apprezzarlo".

Mandela ci ha lasciato una pesante eredità: migliorare noi stessi, la nostra comunità e il nostro mondo dipende da tutte le nostre (grandi o piccole) azioni e idee, e dalla nostra determinazione nel realizzarle.

Ciao Madiba! :_(

lunedì 2 dicembre 2013

ubuntu-it meeting di Bologna, "Times They Are a-Changin"


Quando sabato 23 novembre (ultimo scorso) mi sedetti di fianco al mio amico Kubuntero +Michele Mordenti, all'ultima fila nella Sala Blu del Ramada Encore di Bologna, non avevo idea di cosa avrei parlato durante il mio talk.

Avevo prenotato uno slot dell'ubuntu-it meeting per parlare di come le cose stiano cambiando nella Comunità Italiana di Ubuntu, intitolando l'intervento "Times They Are A-Changin", come appunto la canzone di Bob Dylan, per darne maggiore enfasi. Avevo preparato accuratamente una quarantina di slide, e... un paio di "sorprese" per il pubblico ;-) ma non avevo ancora deciso come concludere. Questo l'avrei capito durante la giornata.

Ma facciamo un passo indietro, mettetevi comodi.

Cattivi presagi

Ero arrivato a Bologna alle 9 e mezza di sabato, con +Mattia Migliorini - altro ubuntero vicentino, giusto in tempo per preparare preparare la tavola con la nostra tovaglia arancione e prendere un caffé. Il tempo era stato inclemente: mai vista tanta acqua cadere dal cielo in così poco tempo.
Altro cattivo segnale premonitore, l'incontro in autostrada con un carro funebre, che accompagnava qualcuno nel suo ultimo viaggio.

Le nubi erano sparite incontrando gli altri già arrivati, a cominciare da +Milo Casagrande e +Silvia Bindelli, veneti esportati in Francia, che per ragioni di impegni vari e soprattutto di distanza mancavano da qualche tempo ai nostri incontri.

Approffittando che il mio talk era l'ultimo della giornata, mi appostai in ultima fila della sala. Era il III sabato consecutivo di impegni riguardanti il Software Libero, dopo "We Are Open 2013" (dove avevo tenuto un talk sulle licenze Creative Commons) e "Workshop Blender" (di cui ero uno degli organizzatori), e le slide mancavano appunto del finale.

Qualche mal di pancia

Salto la cronaca dei talk tenuti (che potete leggere sulla Newsletter di ubuntu-it, oppure sul post di +Riccardo Padovani, senza dimenticare il live blogging su Engeene curato da Mattia), tutti molto interessanti. Dirò molto sinteticamente che la comunità italiana di Ubuntu ha molte perplessità sulle scelte di Canonical nello sviluppo, e sui repentini cambi di direzione dello stesso.

Il mio talk era proprio su questo argomento: come darsi un'identità propria, come attirare nuove persone nella Comunità, come affrontare il #cambiamento?

Un piccolo gioco

Ho iniziato il talk con un gioco, invitando i presenti a collegarsi ad un indirizzo Internet, e rispondere al quiz "ubuntu-it most wanted".


Si trattava di indovinare chi erano 5 "famosi e storici" personaggi (qui sopra uno di questi) della Comunità di Ubuntu, che da qualche tempo hanno passato la mano. Nonostante qualche suggerimento involontario in sala, tra i 13 partecipanti ben 25% delle risposte (1 su 4) erano sbagliate. Molte delle persone della comunità di oggi non conoscono chi è venuto prima di loro, naturale effetto del turn-over in atto.


"Tutto scorre"

Senza che ce ne rendiamo conto, le cose cambiano e anche noi cambiamo, come cambia costantemente l'acqua di un ruscello, che non è mai la stessa. Basta guardare la foto di gruppo del primo meeting di ubuntu-it, del 2008, solo 5 anni fa: dove sono molte delle persone allora presenti?


Diamo i numeri

La comunità ha un ricambio continuo, basta scorrere le statistiche degli ubunteri italiani.


Tralasciando il 2007 (anno in cui è nata la "membership ubuntu-it"), gli anni successivi hanno visto un progressivo calo nelle persone che si sono avvicinate alla Comunità.


Le persone che hanno un account attivo sono 42. Le persone che hanno smesso di rinnovare la membership (expired), e quelle che hanno disabilitato il proprio account (deactivated) sono in totale 29 e rappresentano il 40% delle persone che hanno fatto parte della Comunità. A questo si aggiunga il fatto che dei 42 membri attivi alcuni hanno "sospeso" le loro attività - speriamo possano presto tornare a dare una mano.


Guardando l'età delle persone attive, si nota un bel numero di giovani nati negli anni '80 e '90: nonostante il continuo ricambio in corso, la Comunità continua ad attrarre nuove persone, un piccolo segnale positivo.

Nonostante i giovani, in questo momento la Comunità soffre di una carenza di persone in vari gruppi (Documentazione e Test, per dirne un paio), che rallentano le attività. Dicevo prima: alcune scelte di Canonical nello sviluppo di Ubuntu hanno allontanato alcune persone, e fatto venir il mal di pancia alle altre.

Umbrella Corporation

Questo porta alla prima considerazione tratta dalla giornata. Il modello di "sviluppo a ombrello" costringe chi sta sotto (la Comunità) a seguire gli spostamenti di chi ha in mano l'ombrello (Canonical). Durante il mio talk ho provato a illustrarlo, con la cortese collaborazione di +Carla Sella :-)


Che piaccia o no, questo è quello che è successo in questi anni, e molto probabile che succeda in futuro, esserne consapevoli è importante per evitare futuri mal di pancia

Ubuntu è la porta arancione

Bisogna anche considerare che "Ubuntu è la porta (arancione) di accesso al mondo Linux: tutte le persone che si avvicinano per la prima volta al Software Libero, passano per Ubuntu. Si tratta di una grande responsabilità, perché la comunità è la prima stanza della casa: essere accoglienti è il biglietto di visita per chi poi prosegue nell'esplorazione delle altre stanze. Molti si fermano a Ubuntu, altri proseguono.

(The Orange Door http://flic.kr/p/6Bw2SL by Stone Horse Studios)

La nostra identità

Seconda considerazione: molte persone confondono ubuntu-it per la filiale italiana di Canonical (falso) o per il fan club di Ubuntu (falso).

La Comunità invece è il significato stesso della parola Ubuntu


Molti ignorano che dietro a Ubuntu c'è un impegno di sviluppo, traduzione, documentazione e supporto portato avanti da volontari nel tempo libero. Molti ignorano che contribuendo a Ubuntu si impara a sviluppare software, tradurre documentazione, scrivere manuali, fare video, scrivere articoli e comunicati stampa, e molto altro.

Tutte attività possibili grazie all'enorme professionalità delle persone della Comunità e al loro immenso bagaglio di esperienza. Tutti possono contribuire portando le loro conoscenze e tutti possono imparare partecipando alla comunità.

Nei prossimi mesi dovremo lavorare per esaltare (rivelare) la nostra identità.

Io comincio fin da subito lasciandovi il video che ho realizzato in occasione del meeting, dedicato a tutte le persone che in questi anni hanno fatto di ubuntu-it una delle migliori comunità locali a livello mondiale.

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