sabato 25 febbraio 2017

Olio di Palma Santo Subito


Ieri mi imbatto nel titolo di questa notizia "L'olio di palma non fa male, l'università di Napoli lo assolve". Incuriosito, vado a leggere anche l'articolo, attività ormai in disuso nei tempi della condivisione compulsiva di titoli-che-supportano-la-propria-teoria.

Beh, in effetti l'articolo dice niente di nuovo:
"L'olio di palma, secondo i relatori, solo se lavorato a temperature sopra i 200 gradi e senza adeguati controlli tecnologici potrebbe sviluppare alcune sostanze potenzialmente nocive."
Questo è praticamente quanto scriveva EFSA, l'Autorità Europea per la sicurezza alimentare nel suo rapporto sulla pericolosità del consumo di olio di palma. Rapporto dal quale - credo - si sia innescato tutto il processo che ha portato numerose aziende italiane dal togliere l'olio di palma dai suoi prodotti.

Dell'incredibile caos che questa vicenda ha suscitato, dei vantaggi e svantaggi sul consumo dell'olio di palma si è già scritto abbondantemente, quindi - se siete tra le persone che leggono anche gli articoli oltre ai titoli - vi invito ad approfondire qui o qui.

Mi consola invece pensare a due risvolti positivi. Il primo è una maggiore attenzione dei cittadini nei confronti di quanto acquistano, anche se resterà una buona fetta di persone che tenderà a classificare un prodotto solo come buono o cattivo, sano o nocivo.
La seconda è una maggiore varietà nella scelta dei prodotti acquistati al supermercato, dove prima l'olio di palma aveva il monopolio esclusivo. Questa è una vittoria.

(L'immagine è di Wikipedia: oneVillage Initiative - Jukwa Village & Palm Oil Production, Ghana, CC BY-SA 2.0)

mercoledì 22 febbraio 2017

Working for a better Remmina, working for a better world: meet Massimo, our new friend in Kenya.

Guest post from the Remmina Community.


When we started working on Remmina back in 2014, we were trying to solve our little issues. Indeed, we use Remmina on the day-by-day work, and sometimes we were facing some bugs here and there. So our common thinking was: why can’t we just solve these annoying little problems? We started contributing to Remmina: that’s how all started!

Well, more than two years after, Remmina still has a bunch of little annoying problems, but now it’s at his best, and it’s used by thousands of users all over the world.

One of them is our new friend Massimo, a volunteer working for the “North Kinangop Catholic Hospital” in Kenya. We met him today. He's just come home – he lives in Padua (Italy) – and we took a coffee together.

The hospital he volunteers is located about 130 kilometers north of Nairobi, on the plateau of Nyandarua at the foot of the Aberdare ranges. It’s not only a hospital but an entire autonomous community with its houses, nursing school, mechanical workshop and many other laboratories. It was created more than 50 years ago by the Catholic Diocese of Nyahururu, with the support of Italian Diocese of Padua. Now it has more than 350 beds and 4 operating rooms.

In the hospital, they use a custom program, entering data from RaspberryPis connected to the main Windows server via Remmina. When Massimo contacted us, they were using an old version of Remmina 1.0, running on Raspbian distribution. Remmina 1.0 has a lot of bugs, and it’s out of maintenance, so Massimo sent us an email requesting help.

With our remote support, he easily upgraded their RaspeberryPIs to Xubuntu 16.04 and Remmina 1.2, in only few hours of work. “When you are over there, and you’re away from everything, you have to carry all you need from Italy. When I was in trouble with Remmina, I sent a message to maintainers, and I didn’t expect any particular help, but within few hours it all was up and running!” Massimo said.

Thanks Massimo for your kind words! We are proud to help others!

mercoledì 15 febbraio 2017

Monaco torna al software proprietario?

Apprendo dalla stampa internazionale che l'amministrazione comunale Monaco di Baviera intende tornare al Software Proprietario. Un'inversione di marcia rispetto a quanto fatto negli ultimi 10 anni, dedicati a passare 15.000 computer alla propria distribuzione Linux, denonimata LiMux e a LibreOffice.

Si è detto molto sulle motivazioni di questo cambiamento di rotta, ma al di là dei proclami ne esiste solo una decisiva, quella politica, basti pensare che l'attuale Sindaco di Monaco Dieter Reiter si è proclamato "fan di Microsoft" già durante la sua campagna elettorale. A questo si aggiunga il recente spostamento della sede di Microsoft proprio a Monaco e si capisce quanto peso possa mettere il monopolista dalla propria parte della bilancia.

Come supporto alla decisione, l'Amministrazione si appoggia a un corposo studio di Accenture (decennale partner di Microsoft, guarda caso!), che però punta il dito contro la disorganizzazione del Reparto IT della municipalità tedesca.

Quasi superfluo elencare i danni economici di questa decisione: una spesa maggiore del 36% in sei anni rispetto all'attuale soluzione (90 milioni di euro invece di 66), a cui si aggiungono 15 milioni di euro per l'acquisto di nuovi PC.

Ma la cosa peggiore è il tradimento dello spirito per cui era stata decisa la migrazione: l'indipendenza da un singolo fornitore. Scegliendo la soluzione proprietaria si mette il proprio destino nelle mani di un solo fornitore, e i propri dati chiusi a chiave nella cassaforte di un fornitore unico.

Se Monaco abbandonerà il software open source, sarà sicuramente un fallimento per Linux e il Software Libero. Credo che sia tempo di pensare come rafforzare l'azione di lobbying a favore del software open source, che sta diventando sempre più importante.

sabato 4 febbraio 2017

In memoria del Prof. Antonio Cantaro


E' mancato il Prof. Antonio Cantaro dell'Istituto Majorana di Gela. Ne ha dato notizia il fratello Fabio, con un breve post sulla pagina Facebook del professore.

Il professore Antonio Cantaro insegnava all'Istituro Majorana di Gela, dove aveva fondato un popolare Forum su Linux e Ubuntu. Era inoltre autore di numerose guide per principianti, di una versione italianizzata di Ubuntu e Linux Mint, animatore del locale Linux Day e di moltissime altre iniziative a favore del Software Libero. Costante era il suo impegno per facilitare e rendere accessibile a tutti il software Open Source.

In rete esistono numerose testimonianze della sua opera, tra cui vi segnalo questa illuminante intervista RAI Radio1 al Prof., e il resoconto di una visita all'istituto Majorana.

Non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo, ma seguivo le sue iniziative, per molti versi uniche nel panorama italiano. Nel piangere la sua mancanza, non posso che gioire e ringraziare il professore per l'immenso patrimonio di conoscenza prodotto in questi anni, nella speranza che i suoi allievi ne valorizzino al meglio l'eredità morale.

(la foto di questo post è di Roberto del LUG PN)
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