martedì 30 giugno 2009

E' uscito Firefox 3.5...

... e l'ho già installato sul pc dell'ufficio.

Da una prima impressione, sembra sia una scheggia, anche se è ancora mooolto avido di risorse (povera memoria)! Provare per credere!


Link:

Firefox 3.5 (in italiano)

Il Presidente brasiliano Lula al "Forum Internacional Software Livre"

Riporto una divertente notizia da pollycoke.net.

Il Presidente del Brasile è intervenuto al FISL, "Forum Internacional Software Livre". Qualcuno ha avuto anche la buona idea di passargli sottobanco (ma davanti ai fotografi!) una bella maglietta di ubuntu-br. Il tutto ripreso da Youtube (vedi link qui sotto).

Quando vedremo un Presidente della Repubblica Italiana, o magari un Presidente del Consiglio, alla ConfSL?

Link

Post di pollycoke
Video su Youtube
Sito del FISL

domenica 28 giugno 2009

I netbook possono davvero sdoganare Linux sul desktop?

1 fatto - 2 pensieri

Un paio di settimane fa, un fatto mi ha portato a fare un paio di riflessioni. In un supermercato della zona, un Asus eeePc modello-non-lo-so con Linux a soli 160 €! Un affarone!

Il primo pensiero geekooso, "Linux RuleZ! Il Dominio Del Mondo ha avuto inizio!".

Interrogato sul come mai un netbook a così poco, il commesso del reparto elettronica mi rivelava una realtà molto più prosaica della mia fantasia napoleonica "Finora netbook con Linux non ne abbiamo venduto neanche uno!"

Il secondo pensiero "Linux è per tutti, ma la gente ancora non lo sa!".

Dopo due settimane, si sono aggiunte alcune considerazioni, che mi spingono a ritenere che i netbook saranno solo un'altra opportunità, e non il fattore determinante al successo di Linux sul desktop.

Linuxiani in tuffo sui netbook

La prima considerazione, è che i netbook vanno di gran moda tra tutti i maniaci della tecnologia. Sono il giocattolo del momento, come lo erano i palmari PDA qualche tempo fa. Tra questi appassionati, c'è una significativa percentuale di Linux maniaci. Questa percentuale è molto più alta rispetto a chi acquista normalmente un PC. Il fatto quindi che ci siano molti pinguini tra gli acquirenti di netbook, da solo può giustificare l'enorme successo dei netbook con Linux preinstallato. Ma finita la bolla iniziale, il mercato rispecchierà quello dei normali PC.

Produttori con l'occhio fisso sul (proprio) portafoglio

In più, i produttori non credono che Linux sia davvero una alternativa a Windows. Basta vedere le distribuzioni che offrono sui loro modelli: Linpus, una sconosciuta derivata di Fedora, oppure Xandros, derivata commerciale della defunta Corel. Perché non equipaggiarli con una distribuzione più diffusa e supportata, come Ubuntu? Oppure Fedora? Oppure OpenSuse?? Solo un produttore, Dell, sembra crederci davvero, offrendo netbbook con Ubuntu.

I produttori insomma sembra vogliano imitare Dell, solo per ingraziarsi il pubblico geek. E anche sembra offrano Linux solo per poter dire a Microsoft: "Hai visto? Se voglio posso fare a meno di te!", e così ottenere XP a un prezzo più basso.

Per concludere, siamo alle solite

Oltre a questo, Linux sui netbook ha gli stessi problemi hardware che ha sui PC. Magari, da un lato, i netbook hanno componenti base abbastanza semplici e ben supportate da Linux. Dall'altro però, quando si tratta di periferiche e driver, siamo alla solita storia. "Maledette chiavette!" verrebbe da pensare. Purtroppo è ancora così: a causa di produttori ottusi le periferiche più nuove (per esempio, le chiavette HDSPA) hanno poco supporto su Linux.

Ma soprattutto, come ho scritto sopra, la gente ancora non sa che Linux funziona. Davvero.

venerdì 26 giugno 2009

Micheal Jackson è morto

Stamattina, stavo entrando al lavoro, e ho dato un'occhiata ai monitor su cui scorrono le prime pagine dei principali quotidiani internazionali. Anziché tirare dritto velocemente come sempre faccio, mi sono fermato, a bocca aperta. Sul Washington Post, c'era l'immagine di Micheal Jackson e l'inequivocabile titolo "King of Pop Micheal Jackson Dies at 50". Anche se era inequivocabile l'ho letto 4 volte. A bocca aperta. Ho anche aspettato di vedere un altro titolo di giornale, ma purtroppo, la notizia era proprio quella.

Dalle prime notizie, la causa della morte sembra sia stato un attacco cardiaco.

Sono sconvolto.

Non riesco ancora a capacitarmene. Il più grande cantante pop di tutti i tempi, e la persona che più teneva alla salute di tutti i tempi è morta alla ridicola età di soli 50 anni. Mio nonno ha vissuto molto di più! Il Peter Pan del Pop ha suo malgrado trovato un tragico modo per restare giovane per sempre.

Facile prevedere cosa succederà da qui ai prossimi anni... dopotutto siamo tutti attori di uno show, e... the show must go on!


Cosa succederà nei prossimi giorni

I fan si precipiteranno all'ospedale, organizzando veglie notturne con canti, preghiere e candele.
Le cause della morte non saranno chiarite.
Sarà organizzato un faraonico funerale, a cui parteciperà una folla oceanica che neanche Lenin.

Cosa succederà nei prossimi mesi

Le cause della morte non saranno chiarite.
La polizia aprirà un'indagine sulla sua morte.
La sua tomba sarà meta del pellegrinaggio di milioni di fan in lacrime.

Cosa succederà nei prossimi anni

Le cause della morte non saranno mai chiarite.
La polizia chiuderà l'indagine sulla sua morte con un niente di fatto.
La sua tomba sarà meta del pellegrinaggio di milioni di turisti e inserita in tutte le guide.
Cominceranno le apparizioni di Micheal Jackson qua e la, soprattutto nella sua casa di "Neverland ranch".
Oliver Stone (o chi per lui) farà un film-inchiesta sulla sua vita e sulla misteriosa morte.

martedì 23 giugno 2009

Confederation Cup 2009: Brasile - Italia 3 0

C'è poco da dire sulla partita, oltre a quanto già scritto nel titolo.

In estrema sintesi: l'Italia prova a "fare la partita", 10 minuti e molte più occasioni da gol di quelle avute con l'Egitto. Dopo 30 minuti però il Brasile prende le misure e piazza 3 botte in rapida sequenza che stendono l'Italia al tappeto.

Secondo tempo con sterile assalto dell'Italia, il Brasile controlla in "surplace".

3 gol di scarto e 3 spanne sopra.

Italia a casa, azzurri in ferie. Ma forse dovrei dire "in pensione".

Dopo i "messicani del 1970", le "mummie del 2009". Il prossimo anno ci sono in Mondiali in Sudafrica, abbiamo un po' di tempo per correre ai ripari. Forse anche Marcello "Cippo" Lippi lo ha capito.

Riflessioni sul post "L'insostenibile leggerezza del data processing"

ASPO è un'associazione formata da scienziati di tutto il mondo, con lo scopo di studiare la disponibilità di risorse energetiche, e il loro progressivo esaurimento. Secondo questi scienziati infatti, le risorse energetiche da combustibili fossili (petrolio, carbone, gas), dopo un "picco" di disponibilità e consumo, sono destinate a esaurirsi nel breve volgere di qualche decennio.

Leggo con discreta regolarità il blog di Aspoitalia, trovando spunti di riflessione interessante. Ieri ne ho trovato un altro, che narra di come il Prof Ugo Bardi, docente all'Università di Firenze e membro di Aspoitalia, sia passato a Linux, guarda caso proprio Ubuntu. La storia, a parte qualche imprecisione, è divertente e merita davvero di essere letta.

Dopo essermi ripreso dalle risate, due pensieri contrastanti:
  1. "Linux è per tutti": adesso il Prof. e anche i suoi figli usano regolarmente Linux, senza aver subito traumi particolari;
  2. "Linux NON è per tutti i computer": l'affermazione può sembrare banale, ma lo scoglio più arduo da affrontare per chi voglia usare Linux è il fatto che sul proprio PC o portatile tutto funzioni correttamente.
Per il punto 2., ci sono ancora grosse resistenze da parte dei produttori a fare hardware che funzioni bene su Linux, piuttosto che a rilasciarne le specifiche. E' anche da considerare che il più grosso venditore di Vaporware ovviamente fa enormi pressioni commerciali sugli stessi produttori hardware, per eliminare la concorrenza di Linux alla radice.

Ma le cose stanno cambiando.

In ogni caso, se si vuole usare Linux, meglio comprare hardware collaudato. Oppure portarsi il live CD di Ubuntu al negozio, per provarlo sul PC che si intende acquistare. Quest'ultima cosa da fare solo per vedere la faccia sconvolta del tipico commesso "conosco-solo-windows"!


Link:

ASPO su Wikipedia
Post "Insostenibile..." del Prof. Ugo Bardi

lunedì 22 giugno 2009

CAT 2009: Cracca Al Tesoro a Orvieto

Mi segnalano che sabato 11 Luglio a Orvieto si terrà il "CAT 2009 Cracca Al Tesoro". Anche se il gatto (CAT) del titolo non c'entra molto col contesto, non potevo fare a meno di parlarne. Si sa, noi vicentini guardiamo sempre con occhio interessato tutti i gatti.

Si tratta di una originale caccia al tesoro a squadre, i cui indizi si devono recuperare dagli access point sparsi per il centro di Orvieto. Ovviamente gli acess point sono protetti, e quindi si devono "craccare" per poter accedervi.

Le mie umili conoscenze personali in materia non mi consentono la partecipazione, ma mi piace questo utilizzo alternativo della tecnologia, un misto di passato e presente. L'occasione mi da lo spunto per parlare di un fenomeno sociale molto diffuso. La "cracca al tesoro" prende spunto infatti dalla pratica (illegale) del "wardriving", che consiste nell'andare in giro per i centri urbani alla ricerca di access point Wi-Fi, per poter navigare gratis su Internet oppure (raramente) per accedere ai file personali del computer. Questa usanza, soprattutto per navigare a sbafo su Internet è molto diffusa. Ma non avrebbe vita, se non fosse per la poca cultura informatica delle persone. Infatti, se i router wi fi fossero protetti, solo pochi riuscirebbero ad usarli a sbafo.


Link:

Wardriving su Wikipedia

sabato 20 giugno 2009

Confederation Cup 2009: Egitto 1 - Italia 0

Già scrivere il titolo di questo post mi è costata una enorme fatica. Meritavamo di perdere, ma per qualsiasi tifoso, anche per me, una frustata farebbe meno male.

Cronaca della partita.

Primo tempo: l'Italia trotterella come stesse giocando la partitella di allenamento con la primavera, l'Egitto gioca la partita della vita come se fosse l'ultima prima della fine del mondo. In termini agonistici l'Italia è immobile, l'Egitto cammina. Mancano le idee da una parte e dall'altra. Alla fine del primo tempo, calcio d'angolo per l'Egitto, molti tifosi stanno già zappando per vedere cosa fanno sugli altri canali, Homos III salta 15-20 centimetri da terra e colpisce di testa, immobili le statuine del presepio italiane, il pallone sbatte sul palo e finisce in rete. Il dinamico Buffon sembra la Sfinge. 1 - 0. La partita finisce qui.

Secondo tempo: Lippi cambia tutto il cambiabile, e dà una mano all'Egitto tirando fuori l'unico in forma, Giuseppe Rossi. L'Italia gioca in maniera farnetica, le idee non vengono proprio. Pirlo continua con i suoi giochetti, ma non riesce a fare un passaggio smarcante. Le sue punizioni finiscono tutte tra le mani dei tifosi sudafricani in tribuna, che si disputano il pallone. De Rossi sbaglia 9 passaggi su 10. Iaquinta si agita in maniera convulsa, e becca una traversa sbagliando un cross. Toni si agita in maniera insulsa, e qualche volta il difensore gli permette di vedere il pallone. Montolivo regala il pallone al portiere egiziano, nell'unica vera occasione da gol dell'Italia. Il resto della squadra non si vede proprio.

Fine partita: Lippi si domanda perché è tornato sulla panchina azzurra. Donadoni è troppo corretto per sorridere davanti alla TV, ma va a bersi una birra fresca. I giornalisti, nella migliore tradizione italica, danno in pasto ai leoni il tecnico e la squadra sulla pubblica piazza. Il Colosseo è inagibile.

Due giorni dopo: per passare il turno, l'Italia deve vincere con 2 gol di scarto contro il Brasile. Lippi, che vorrebbe convocare Cassano, deve cambiare mezza squadra per accontentare i giornalisti, vincere 3 - 0 per accontentare i tifosi e mantenere inalterata la sua supponenza. Scommetto che andiamo in semifinale.

martedì 16 giugno 2009

Ma quanto è brutta la nuova maglia della Nazionale Italiana?

Ieri sera guardando la partita Italia - USA, non riuscivo a godermela! La partita, intendo.

I giocatori italiani vestivano una maglia celestina, pallida e triste, con calzoncini di un indefinito e indefinibile colore marron-grigio, che neanche Dolce&Gabbana.
Maglietta stinta, sembrava la lavanderia avesse sbagliato lavaggio. Calzoncini orrendi, sembrava che il magazziniere li avesse presi in prestito all'ultimo minuto dal negozio all'angolo.

La vittoria 3-1 agli Stati Uniti ha mitigato il mal di pancia.

PS: notate in foto l'entusiasmo con cui Gattuso ha presentato la nuova maglia.

Libero pensiero & libero software

Nei giorni scorsi si è riaccesa la discussione sull’opportunità che il Planet Ubuntu-it ospiti post di argomento politico. Data la delicatezza dell’argomento e la varietà di opinioni, nel passato si è ritenuto opportuno sconsigliare articoli su questo argomento.

Dov'è il confine?

E’ anche vero però che la politica è parte integrante della vita di ognuno di noi. Ogni giorno ci troviamo davanti a scelte che sono in sé atti politici. Un paio di esempi. Quando uso la bicicletta invece dell’auto faccio una scelta politica. Quando compro il caffè del commercio equo e solidale invece che quello del supermercato faccio una scelta di politica.

Adesso esagero!

Quando uso software libero faccio una scelta politica. Quando rompo le balle a tutti gli amici perché usino software libero faccio anche propaganda politica.

C’è poi un altro aspetto per cui la politica non si può tenere a parte, ed è il motivo per cui c’è il Planet. Il Planet è fatto per accogliere e raccogliere le voci dal mondo che ruota attorno a Ubuntu. Tutte le voci. Anche le più strampalate.

“La varietà è ricchezza!”

Questa è una frase con cui apro i talk a cui partecipo, aggiungendo che la Comunità di Ubuntu sostiene (ovvio) Ubuntu, ma è aperta a tutti, ascolta gli altri, perché da tutti c’è sempre qualcosa da imparare. Il Planet è una profusione di voci e punti di vista, che con il loro apporto fanno crescere non solo Ubuntu ma anche le altre distribuzioni, il software libero e l'intera Società (tu chiamala se vuoi, utopia :-).

Quando si evita di parlare di un certo argomento, si evita anche il confronto, e di conseguenza la crescita personale e del gruppo. Anche il mio miglior nemico potrebbe fare in qualche modo farmi crescere.

Io sono Ubuntu

Mi piace quindi pensare, che il Planet sia un posto dove tutte le opinioni sono ben accette, purché non siano mosse da secondi fini, siano essi politici o di altra natura. Dal momento che è impossibile stabilire a priori se una persona ha interessi nascosti, bisogna fidarsi della sua buona fede e della sua firma in calce al Codice di Condotta ubuntero:
"Disaccordi, sia politici che tecnici, avvengono ogni giorno e la comunità Ubuntu non ne è esente. L'obiettivo importante non è evitare i disaccordi o le diverse vedute, ma di risolverli costruttivamente".

domenica 14 giugno 2009

Banda larga: il Governo ha NON DECISO cosa fare

La scorsa settimana, martedì 9 Giungo, mentre tutta la politica italiana era impegnata in un divertente e assurdo balletto tra avvicinamenti e repentini allontanamenti dal Colonnello, il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, insieme a Francesco Caio, il "super consulente" del Governo per la banda larga, hanno illustrato alla commissione Trasporti della Camera il piano italiano di sviluppo della banda larga.
Mi spiace ripetermi, ma dopo ben 3 mesi di sonno, in cui non si è capito bene cosa è stato fatto, adesso non si è capito bene cosa hanno (o non) hanno deciso di fare. Mi spiego meglio.

Le 3 opzioni

Sul tavolo, come da "Piano Caio", c'erano 3 proposte:
  • Leadership europea: un piano ambizioso (e costoso) per portare l'Italia nell'elite della banda larga, il "G8 della broadband", 10 miliardi di euro di investimenti in 5 anni per collegare in fibra ottica 10 milioni di famiglie italiane;
  • Per non arretrare in Europa: un piano per rimanere al livello medio europeo, con investimenti per 5,4 miliardi di euro in 4 anni, per collegare in fibra ottica 4 milioni di famiglie
  • Flessibilità sul territorio: piano per riuscire a far convergere investimento pubblico e privato in una rete mista a fibra e rame (questa opzione sembra buttata lì come scappatoia se non si vuol investire)

"La quarta che hai detto!"

E' successo che il Governo, non ha scelto ufficialmente nessuna delle 3 proposte, e ha propagandato una non scelta del tipo "1,47 miliardi di euro per la banda larga in Italia". In realtà se si guarda un po' da dove arrivano questi soldi, ci sono:
  • 800 milioni di euro già stanziati in precedenza (ora all'esame del CIPE, per verificare se c'è la copertura finanziaria)
  • 264 milioni dai fondi strutturali europei F.A.S. (Fondi Aree Sottoutilizzate)
  • 188 milioni, di cui metà da altri fondi strutturali europei
  • 210 milioni dai privati (e questa fa proprio ridere, il Governo si vende il .... degli altri!)
Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Tra le 3 opzioni indicate da Caio, si è scelta la quarta, che già qualcuno chiama il "Piano Romani". Se fossi nei suoi panni, non ne sarei molto orgoglioso.

Super-Caio criptonizzato

Lo stesso super consulente, Francesco Caio, imbrigliato nel suo ruolo, non ha potuto dire di più che "Non penso che Telecom Italia accelererà gli investimenti. E nessun altro gestore penso accelererà gli investimenti in fibra".

Ricordiamo infatti che Telecom Italia ha un debito pauroso (mi pare adesso sia arrivato a 44 miliardi di euro), dovuto alla gestione (non so come altro definirla) avidamente a breve termine dei manager che nel tempo si sono passati il controllo dell'azienda dal momento della sua privatizzazione. Adesso poi il controllo di Telecom Italia è detenuto da Telefonica, azienda telefonica spagnola, che forse non ha molto a cuore il destino dell'Italia. Almeno, non quanto ha a cuore il destino del proprio portafoglio.

La cifra che il Governo vorrebbe mettere in campo è distante anni luce dai 10-15 miliardi che servirebbero per portare l'Italia tra i leader della banda larga. Con quella cifra, probabilmente, se davvero verrà scucita, riuscirà appena a tenerla a galla.


Link:

Mio post precedente
Il "Piano Caio" su wikileaks
Notizia dell'incontro su "Il Sole 24 ore"
Notizia dell'incontro su "Reuters"
Dichiarazione di Francesco Caio su "Reuters"

sabato 13 giugno 2009

I soldi mancano, e le rinnovabili crescono in fretta

Sapete che sono contrario all'energia nucleare. Non per pregiudizio, ma perché l'energia nucleare crea molti più problemi di quelli che risolve. Vi invito a rileggere qualche mio post precedente sull'argomento se non ne siete convinti.

I soldi mancano

Uno dei problemi dell'energia nucleare, è che la centrale nucleare costa un paio di miliardi di euro (più altrettanti, 40 anni dopo, per smantellarla). Come pubblicato su www.repubblica.it, dopo aver proclamato il prossimo ritorno al nucleare, adesso si scopre che mancano i soldi per poterselo permettere.

Le rinnovabili crescono in fretta

Altra notizia: nel 2008 per la prima volta, le fonti di energia rinnovabile crescono di più rispetto alle fonti di energia da combustibili fossili (petrolio, carbone, nucleare, ecc). Certo, il dato potrebbe essere solo un caso, e magari quest'anno il convenzionale cresce di più. Ma potrebbe anche essere il segnale di una inversione di tendenza.

Per capire dove stiamo andando, mi piacerebbe che provaste a pensare dove saremo tra 10 anni. Se ci saremo.


Link:

Notizia da "Repubblica"
Notizia sulle fonti rinnovabili
Problemi delle scorie nucleari (mio post)
"Lo sapevate che?" sull'energia nucleare (mio post)

Firefox è il browser più fallato del 2008, ma è anche il più sicuro

Le due affermazioni possono sembrare in contrasto, ma non lo sono. Seguitemi.

Firefox è il più fallato

Le statistiche di Secunia, pubblicate sul "Secunia 2008 report", parlano (pag. 11) chiaro:
  • Internet Explorer: 11 vulnerabilità
  • Safari: 32 vulnerabilità
  • Opera: 30 vulnerabilità
  • Firefox: 115 vulnerabilità (!)
Per chi si fermasse a pag. 11 a leggere il documento di Secunia, Firefox sarebbe sicuramente il browser più fallato, e quindi insicuro del mondo.

Firefox è il più sicuro

Però.

A pag. 12 dello stesso documento c'è un'altra statistica che confronta la "windows of exposure" (letteralmente la "finestra di esposizione", il tempo che passa da quando si scopre un bug a quando questo è chiuso con una patch) di IE e Firefox. In questa statistica si vede che il venditore di IE impiega sempre mooooolto più tempo a chiudere un bug rispetto a Mozilla. E in alcuni casi (al 31/12/2008), non li ha ancora corretti.

E' quindi il browser più sicuro, o almeno rispetto a IE, in quanto Mozilla impiega molto meno tempo a correggere i propri errori.

Pensierino finale

C'è anche da dire che, come fa notare Lucas Adamski, sul "Mozilla Security Blog", che il numero delle vulnerabilità non è un metro per misurare la qualità e la sicurezza di un software. Il numero delle vulnerabilità note dipende anche dal fatto che queste siano rese pubbliche o meno dal produttore del software. Mozilla le pubblica tutte, anche quelle scoperte internamente. Gli altri produttori di browser non si sa se lo fanno, i loro browser sono tutti a sorgente chiuso (e non venitemi a dire che il motore di rendering HTML di Safari è aperto!).


Link:

La statistica di Secunia
Cosa ne pensa Firefox

venerdì 12 giugno 2009

Adotta un pipistrello contro le zanzare

Mi segnalano una simpatica notizia su un'iniziativa originale del Comune di Arzignano, in provincia di Vicenza.

Tra tutti i cittadini che lo richiederanno, il Comune sorteggerà 20 "bat-box", scatolette di legno che, appese alle pareti esterne delle case o agli alberi, sarebbero il rifugio ideale dei pipistrelli. Questi animali sono molto ghiotti di zanzare, e costituiscono il rimedio naturale, ecologico ed economico per controllarne l'infestazione.

Lodevoli le intenzioni, ma i pipistrelli sono animali molto sensibili all'inquinamento, e Arzignano (come tutta la Val Chiampo) è nota per le sue concerie e relativi miasmi. Auguri!


Link:

Notizia da "Il Giornale di Vicenza"

lunedì 8 giugno 2009

Banda larga: finalmente il Governo decide (?) cosa fare

Domani, martedì 9 giugno, il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, illustrerà alla commissione Trasporti della Camera il piano di sviluppo della banda larga. Dopo ben 3 mesi di sonno, in cui non i è capito bene cosa è stato fatto (al sottoscritto non capita mai di pensare per 3 mesi a una cosa, a parte quel che riguarda i bisogni primari), si tira fuori il cosiddetto "Piano Caio", rimasto finora a sonnecchiare nel cassetto. Il "Piano Caio" è uno studio commissionato a Francesco Caio sulle prospettive di sviluppo in Italia della "banda larga".

Non sono molto ottimista cosa si deciderà di fare.

Se si decide di mirare al piano più ambizioso, ho paura che si risolva con una "sparata" propagandistica. Questo percorso, che mira a portare l'Italia nel "G9 della broadband", passerebbe infatti per un necessario scorporo della rete dal Monopolista delle Telecomunicazioni Italia, che sarebbe ovviamente fortemente osteggiato dallo stesso, che si troverebbe a dover cedere un proprio "asset". Nulla servirebbe ricordargli che questo Bene è stato pagato dal canone versato per decenni da milioni di famiglie italiane. Adesso il Monopolista è un'azienda privata, che persegue il bene dei propri azionisti, prima fra tutti l'azienda spagnola che lo controlla.

Se si decide per il piano meno ambizioso, entro 5-10 anni l'Italia sarà relegata nel Terzo Mondo della banda larga, dal momento che gli altri Paesi o ci stanno già davanti, o ci supereranno a breve (se metteranno in atto i loro piani).

Se si opta per la "via di mezzo", che è quella più probabile per accontentare un po' tutti (tipica peculiarità italiana), l'Italia affiderà lo sviluppo della propria infrastruttura ad accordi con aziende e enti locali (comuni, province e regioni). In questo caso assisteremo a un film già visto. E' facile infatti prevedere un veloce sviluppo del Nord, e un lento sviluppo al Sud. Inevitabile poi il contorno di scandali, tangenti e favoritismi familiari, ma questo accadrebbe sia al Nord che al Sud.

La "via di mezzo" è quella che già adesso si sta praticando: ogni giorno ci sono notizie di nuove attivazioni di banda larga in questo o quel comune o provincia, con questa (WI Max) o quella (fibra ottica) tecnologia, o di accordi per lo sviluppo di banda tra fornitori.

Il Governo è il "Grande Assente". Che si sia fatto aspettare finora per poter fare poi la "Prima Donna"?



Link:

Notizia
Il "Piano Caio" su wikileaks

sabato 6 giugno 2009

E' uscito il secondo episodio di Ubunchu!



Proprio ieri mi stavo chiedendo cosa stesse combinando Hiroshi Seo, l'autore di "Ubunchu!", il manga Ubuntu. Stamattina ho scoperto che è finalmente uscito il secondo episodio della serie.

Il fumetto parla delle vicissitudini di tre gestori di un computer club, che decidono di usare Ubuntu per il loro nuovissimo e super potente server. Il lato divertente è che hanno idee abbastanza diverse sui sistemi operativi, che non mancano mai di esporre in maniera clamorosa.

Nel secondo episodio si parla di C.L.I. (Command Line Interface), la suo malgrado famosa e vituperata "riga comando". Se devo essere onesto, a metà fumetto ho pensato seriamente che Hiroshi fosse andato a cacciarsi nei guai. La riga comando è uno degli argomenti meno digeribili di Linux. Invece poi la trama si risolve mantenendo sempre toni leggeri e divertenti.

Per chi non vuole attendere la traduzione in italiano, che sono sicuro è già in corso, può scaricarsi la versione in inglese dal link qui sotto.

Il fumetto è davvero fatto bene, stavo pensando se magari se ne potesse stampare qualche copia, da distribuire al prossimo Linux Day...


Link:

Secondo episodio di Ubunchu (in inglese)
Primo episodio (in italiano)

mercoledì 3 giugno 2009

Bing (o) Bongo

Questo è quello che ho pensato quando ho letto la notizia del nuovo motore di ricerca, "Bing". Una roba da scimmie, insomma.
Le scimmie, sono quelle ammaestrate, che pensano che il sistema a finestre sia l'equivalente del computer, ignorando che è un computer anche il loro telefonino, la loro macchina fotografica digitale, il loro lettore MP3 e il loro forno a microonde.

Le scimmie sono quelle che non sanno pensare con le loro teste, e per questo imitano (scimmiottano), il motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo, ottenendo risultati mediocri.

Un paio di faziosi esempi, appena provati.

Se cerco la parola "Linux", con Google e con Bing, sia lasciando che togliendo tutti i filtri, ottengo risultati diversi, sia in termini di volumi di risultati - 477 milioni di pagine Google contro "solo" 432 milioni Bing - sia in termini di qualità: Google come primo risultato dà il termine "Linux" su Wikipedia, Bing come primo risultato (non commerciale) dà il link a una rivista su Linux (eehh??).
ricerca su Google di "Linux"
ricerca su Bing di "Linux"

Se poi proviamo a cercare "ubuntu", anche in questo caso il risultato è quanto meno strano: su Google 93,4 milioni di pagine, su Bing (o) solo 3,8 milioni. In questo caso però i primi link sono più o meno gli stessi. Bontà loro!

ricerca su Google di "ubuntu"
ricerca su Bing di "ubuntu"

Altra cosa: Bing non mostra attualmente alcun suggerimento di ricerca, e preview di risultati, che invece Google fa da anni.

Pensiero lampo: Bing è "Live" (motore di ricerca della stessa discutibile provenienza), cambiato di nome. La delusione a usarlo però è la stessa.

Domanda lampo: Bing è un tentativo di imitazione o è davvero una alternativa a Google?

Link:

Notizia del nuovo motore

lunedì 1 giugno 2009

Il software libero cambia anche quello proprietario

Una cosa che mi ha molto colpito all'ultimo Ubuntu-it meeting di Bologna è stata una frase del Prof. Renzo Davoli, che suonava all'incirca così: "il software libero, pur avendo quote minime di mercato desktop, influenza già adesso il software proprietario, condizionandone le scelte".

La cosa è tanto più sorprendente se pensate che si stima che Linux sia installato circa sull'1% dei desktop al mondo!

La cosa è tanto più vera quando ho sentito una notizia dal monopolista unico mondiale di sistemi operativi. La notizia riguarda la prossima versione del sistema operativo unico mondiale, che mi dicono essere la settima (boh!), in versione "Starter Edition" (quella che i più benevoli definiscono "da-morti-di-fame").

Preambolo: il monopolista aveva in un primo momento annunciato che la versione del sistema monopolista per netbook avrebbe fatto girare al massimo 3 applicazioni contemporaneamente. Una limitazione imposta perché dovrà vendere il suo sistema monopolista a basso prezzo per concorrere con Linux nel mercato dei netbook.

La notizia sta nel fatto che il monopolista ha deciso di togliere questa limitazione: adesso si potranno lanciare tutte le applicazioni che si vogliono!

E' probabile che la scelta non sia stata dettata dalla sua magnanimità e amor verso il prossimo, ma dalle forti pressioni dei produttori hardware, che avrebbero dovuto vendere una versione "impoverita" delle loro macchine.

Per la "poveraccio edition", rimangono comunque le altre limitazioni:
  • non si può riprodurre Dvd o utilizzare il Media Center
  • non si può passare da un utente ad un altro senza logout
  • non si può cambiare sfondo e tema grafico
Quest'ultima, poi, mi fa impazzire: sembrano i tempi di Ford e delle sue auto "Modello T", prodotte in tutti i colori, purché nere. Per fortuna che ne è passato di tempo da allora, e alternative ci sono, Ubuntu Linux, per esempio.


Link:

Notizia da bitcity.it

"Breathe": tema di icone dal team Ubuntu Artwork

Breathe

Il team internazionale "Ubuntu Artwork" ha appena rilasciato la prima beta ufficiale del tema di icone "Breathe".

L'idea alla base delle nuove icone era quello di creare un tema moderno, prendendo spunto dal tema "Oxygen" di KDE, tenendo in mente le icone "Human" (tema predefinito di Ubuntu), un giusto connubio tra trendy e tradizione ubuntera.

Il tema è alla versione 0.43, quindi non è alla release definitiva, infatti sulla ML internazionale si stanno ancora susseguendo le modifiche. Il tema è rilasciato sotto licenza "Creative Common Attribution-ShareAlike 3.0".

Mi sembra ci si debba ancora lavorare parecchio, per adesso non vedo niente di originale, e nessun motivo per passare dal tema predefinito di Ubuntu a questo. In questo caso però è impossibile dare un giudizio obiettivo, alla fine è solo una questione di gusti. In ogni caso, è giusto dire grazie a chi si impegna per proporre qualcosa di nuovo.


Link:

Breathe su gnome-look.org
Breathe su wiki.ubuntu.com
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