sabato 25 febbraio 2012

Per la liberazione immediata di Rossella Urru

 (Rossella Urru a Rabouni - fonte www.rossellaurru.it)

Ho appreso la notizia del rapimento di Rossella Urru, cooperante italiana in Algeria, solo pochi giorni fa, anche se avvenuto ormai il 22 Ottobre 2011. Mi sono chiesto subito perché i giornali ne avessero parlato così poco. Al momento del rapimento, la notizia mi era completamente sfuggita, nonostante mi reputi una persona informata.

"Rimedio" adesso con questo piccolo post, e con un'immagine che ho messo sul blog qui a lato, che porta al sito dei familiari di Rossella. Di questa vicenda si parla ancora troppo poco, e pare interessare poco sia ai media tradizionali (vi ricordate la vicenda "delle due Simona" in Iraq?) che ai politici italiani, in questo momento impegnati a rincorrere solo problemi finanziari.

Invito tutti quelli che hanno un blog, un account su Twitter o Facebook, a scrivere della vicenda di Rossella Urru, nella speranza che la pressione popolare riesca a tenere questa notizia in primo piano fino alla liberazione di Rossella e di tutti gli altri italiani sequestrati.


Link:

rossellaurru.it
Chi è Rossella Urru (articolo da Il Post)
Gli italiani rapiti nel mondo (articolo da Il Post)

domenica 19 febbraio 2012

Linux: il decalogo del principiante



Qualche giorno fa ho letto un interessante articolo "10 things you must teach new Linux users" (trad. "10 cose che dovete insegnare ai nuovi utenti Linux" vedi link qui sotto), su TechRepublic.com di Jack Wallen, giornalista americano specializzato su Linux e Open Source.

Ho pensato fosse cosa buona e giusta tradurlo in italiano, anzi, interpretarlo, perché su alcune cose la penso in maniera leggermente diversa da Mr Wallen, e soprattutto le ho impostate dal punto di vista di chi si avvicina a Linux. 
Così che è nato il mio... (rullo di tamburi) ...

Linux: il Decalogo del principiante in 13 punti
(tutto quello che dovete tenere a mente quando
vi avvicinate a Linux per la prima volta)

  1. Non è Windows: molte persone restano deluse, o spaventate, quando si trovano per la prima volta in un ambiente Linux. Ebbene sì! Ci sono differenze, e (sappiatelo!) ci sarebbero anche se utilizzaste un altro sistema operativo, come il Mac. Quindi: troverete delle differenze, alcune sono minime, altre sono importanti, ma non per questo dovete temerle, anzi alla fine le apprezzerete!
  2. È solo un sistema operativo: due anni fa nessuno si sarebbe sognato di dirvelo, ma le cose sono cambiate notevolmente, e adesso (provate a pensarci!) la maggior parte delle cose le fate usando un browser Web come Firefox o Chrome o, mi duole dirlo, Explorer. Da questo punto di vista, il sistema operativo è irrilevante: basta che ci sia un browser web, e il sistema operativo gira sullo sfondo, senza quasi essere notato.
  3. Non esiste "C:": i file su Linux sono organizzati e gestiti in modo completamente diverso tra Windows e Linux. Su Windows i file sono su uno o più dischi (fisici o logici), identificati con una lettera dell'alfabeto come "C:" (e "D:", "E:" e così via). Su Linux il sistema è gerarchico (vedi sotto la voce "File system" di Wikipedia per approfondimenti). La cosa importante da sapere è che i propri file sono memorizzati sulla cartella /home/iltuonome (dove "iltuonome" è l'account utente con cui si accede, ed è l'equivalente della cartella "documenti" di Windows. Questa è l'unica cartella in cui si possono salvare i propri file. In questa cartella, le distribuzioni Linux più famose creano anche altre sotto cartelle come: Immagini, Musica, Documenti, Video, il cui scopo è dichiarato appunto dal nome.
  4. Il software si installa/rimuove in un altro modo: finora siete stati abituati a cercare il software su Internet, scaricare un file .EXE (o .ZIP), farci doppio clic sopra e aspettare che finisca l'installazione. Dovete invece sapere che tutte le distribuzioni Linux hanno un programma destinato a questa funzione. Per esempio, per Ubuntu è il Software Center. Tutto quello che dovete fare è far partire il programma, cercare il software di cui avete bisogno dal menu "Cerca" del programma, e installarlo. Il programma di gestione provvede a scaricare quanto si desidera dalla Rete, da server sicuro (=garantito senza virus!). Ci sono migliaia di programmi a disposizione, alcuni di questi sono inutili, ma la maggior parte dei programmi sono molto buoni.
  5. La riga di comando è inutile: la prima preoccupazione di chi arriva su Linux è "Sarò costretto ad imparare tutta una serie di comandi??". La risposta è "NO!" :-) Le distribuzioni Linux moderne sono fatte in modo che si possa fare a meno della riga di comando (=il terminale). La riga di comando c'è (e ci sarà sempre!), ma solo per chi la vuole usare. Non è quindi necessario impararsi comandi come ls, chmod, grep, mkdir o chown. 
  6. Nessuna preoccupazione per i virus: non avete a che fare con Windows, quindi tutte le preoccupazioni per virus e malware appartengono al passato. Non vedete l'icona AVG o SEP sul pannello? È normale. La vostra macchina è sicura anche senza antivirus. Ricordatevi solo che alcuni vostri amici usano ancora Windows! State quindi molto attenti quando inoltrate loro email sospette con allegati: queste sicuramente non infettano Linux, ma forse (sicuramente) Windows sì! :-)
  7. Se non vi piace, lo potete cambiare: a differenza di Windows (e Mac), se non vi piace una distribuzione Linux, o un aspetto della distribuzione (anche il colore delle icone!), li potete cambiare. Usare un sistema che piace poco può essere frustrante, quindi potete cambiare in qualsiasi momento senza nessun problema. Ci sono sistemi molto diversi tra loro, alcuni più simili a Windows (come KDE), altri completamente diversi (come GNOME3 o Unity). Fatevi un giro sulle distribuzioni più famose, e scegliete quella che vi piace di più!
  8. L'hardware è sempre diverso: sì, i componenti e le periferiche possono essere molto diversi da un computer all'altro, e quindi alcuni di questi possono funzionare male su Linux. Una volta era anche peggio, e con alcuni componenti (stampanti multifunzione, alcune schede wireless e schede video) il problema potrebbe persistere. Per alcuni, basta scaricare il driver dal sito del produttore, alcuni di questi hanno cominciato a supportare Linux. In altri casi, si deve cambiare distribuzione Linux. La buona notizia è che le cose migliorano di giorno in giorno, e miglioreranno ancora in futuro.
  9. Google ti è amico: Google, i motori di ricerca in genere, sono sempre utilissimi. Quando c'è un problema, o un aspetto di Linux che non capite, è molto probabile che ci sia qualcuno che ha già avuto lo stesso problema e che l'ha risolto, pubblicando su Internet come. Una veloce ricerca su Google e troverete consigli e guide pratiche su come risolvere il vostro problema.
  10. Il LUG ti è vicino nel momento del bisogno: i LUG, Linux User Group, sono gruppi di utenti Linux presenti su tutto il territorio nazionale. Sono persone che usano Linux, e si aiutano l'un l'altro nella scoperta e nella risoluzione dei problemi. Tutti i LUG hanno una loro mailing list, qualche volta anche un forum, e si ritrovano periodicamente in un determinato posto. Sono vicini a voi anche fisicamente, e quindi è più facile farsi aiutare e risolvere piccoli problemi. Se avete bisogno di una mano, provate a chiedere a loro! 
  11. Il pinguino: il pinguino si chiama Tux, è la mascotte di Linux, il suo simbolo, e lo troverete dappertutto, declinato in centinaia di costumi diversi. 
  12. GNU: GNU è un progetto di Richard Stallman (Fondatore e Nume Tutelare del Software Libero), che mira a costruire un intero sistema operativo interamente libero. Parlando di Linux, alcune persone precisano che si parla di GNU/Linux, perché una parte del software che gira sulle distribuzioni Linux è stato scritto nell'ambito del progetto GNU. 
  13. È gratis: alcune persone hanno difficoltà nell'accettare il fatto che Linux sia praticamente gratis. Queste persone di solito pensano: "È gratis, quindi vale niente!". Questo fa parte del modo di pensare consumistico, ma ci si deve abituare a pensare in maniera diversa. In verità il Software Libero costa, ma non siete voi a pagarlo (leggetevi il mio post sull'argomento, link qui sotto).
Questo decalogo è in perenne e continuo miglioramento, scrivetemi i Vostri suggerimenti su come migliorarlo! :-)


Link:

Articolo originale su TechRepublic.com (in inglese)
File system sui sistemi Linux e Unix (su Wikipedia)

Il Software Libero costa...
La mappa dei LUG italiani
La definizione di GNU (su Wikipedia)

sabato 11 febbraio 2012

Canonical ha liberato Kubuntu


Nei giorni scorsi, Jonathan Riddell, principale sviluppatore di Kubuntu, ha annunciato la decisione di Canonical di abbandonare il supporto commerciale alla distribuzione basata su KDE, fin prossima ventura 12.04 "Precise". Come diretta conseguenza, Jonathan, dipendente di Canonical, è stato destinato a lavorare su altri progetti, più direttamente attinenti a Ubuntu, ma continuerà la sua opera su Kubuntu nel tempo libero.

Kubuntu è stata quindi declassata allo stesso livello degli altri "flavour" (= sapore, variante) di Ubuntu, come Xubuntu, Lubuntu o Edubuntu. Quindi, dal punto di vista dello sviluppo è cambiato poco o niente.

Di questa notizia, il titolo più frequente che ho letto è stato "Canonical stacca la spina a Kubuntu", quasi che quest'ultima fosse un malato terminale a cui levare l'unica fonte di sopravvivenza. Invece, il commento più frequente è stato "Se Kubuntu è un fallimento commerciale, fanno bene a lasciare perdere". Queste affermazioni sono abbastanza superficiali, vediamo perché, cominciando dalla seconda.

"Supporto commerciale"? eh?!?

La cosa che più mi ha sconvolto della notizia è stato il fatto che Canonical avesse un supporto commerciale per Kubuntu! Sì, sapevo che Jonathan lavora per Canonical, e forse 4-5 anni fa lessi da qualche cosa sull'argomento, ma in tutto questo tempo non me ne sono reso conto.

Non ne ero consapevole.

Non che me ne sia mai importato più di tanto: non ho un'azienda, e non ho mai avuto bisogno di  un'azienda che mi aiutasse a migrare il mio PC su Ubuntu (quella volta l'ho fatto da solo!) o un servizio di Help Desk che mi aiuti a cambiare la password di login.

Vero è che hanno creduto poco nelle potenzialità del prodotto Kubuntu. Giusto un paio di esempi:
  • da sempre Kubuntu ha 1 (una) sola persona che lavora(va) tutto il tempo su Kubuntu; forse, ma non ne sono sicuro, ci sono stati dei periodi in cui le persone erano 2 (due), che sono davvero poche se si vuole dare credibilità e stabilità a un prodotto commerciale
  • tutti i servizi commerciali di Canonical sono destinati a Ubuntu, pensate a "Ubuntu One", il servizio di cloud computing: è stato portato su Windows, tra poco lo sarà anche su Mac, ma su Kubuntu non è mai stato rilasciato nessun plasmoide (o materiale equivalente) che potesse integrarsi bene con la distribuzione; l'unica traccia è un bug su launchpad che ne chiede l'implementazione su Kubuntu, relegato in fondo alla "lista dei desideri" che forse mai si realizzeranno.

La sorella minore indipendente


Kubuntu in questi anni ha sempre avuto un ruolo defilato nel panorama delle distribuzioni Linux. Da una parte troppo legata (compromessa?) a Ubuntu, dall'altra troppo trascurata rispetto al progetto Ubuntu, che ha monopolizzato l'attenzione dei media e degli utilizzatori.

La verità è che: Kubuntu è da sempre una distribuzione "community driven", cioè è una distribuzione che, pur avendo tra suoi consiglieri persone di Canonical, è guidata dalla Comunità di Kubuntu, senza un Dittatore Benevolente (andate a rileggere il post "Kubuntu non è Ubuntu", vedi sotto il link). Le decisioni su Kubuntu sono prese dal "Kubuntu Council" (Consiglio di Kubuntu) in cui siedono 6 persone, di cui una sola (era) stipendiata da Canonical.


La sorella minore adesso davvero balla da sola

La "fine" (è mai cominciato?) del supporto commerciale di Canonical a questo punto è solo un bene. Per almeno tre motivi.

Gli sviluppatori avranno più mano libera nello sviluppo di Kubuntu. Da un punto di vista strettamente psicologico questo è un bene: fare qualcosa per il gusto di farlo è sempre diverso che farlo per lavoro, anche se in qualche caso le due cose possono sovrapporsi.

In più, persone che prima vedevano Kubuntu come "troppo legata" a Canonical per essere presa in seria considerazione (e che già prima sbagliavano!), dovranno rivedere il loro pensiero in positivo. Adesso Kubuntu è una distribuzione al 100% indipendente, come lo sono le altre varianti ufficiali come Xubuntu o Lubuntu.

Infine, questa occasione ha riportato Kubuntu sotto le luci dei riflettori del mondo Linux. Non so come sia Kubuntu nella classifica di distrowatch.com, ma un po' di pubblicità per il progetto fa solo che bene!

E voi, quali vantaggi vedete, adesso che finalmente Canonical ha liberato Kubuntu? :-)

Link

L'annuncio di Jonathan Riddell (in inglese)
Il post di Apachelogger (in inglese)
Kubuntu non è Ubuntu (post sulle differenze tra Ubuntu e Kubuntu)
Bug su launchpad per un client Ubuntu One per KDE (in inglese)
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