martedì 30 dicembre 2008

L'Italia non è (ancora) come la Cina

Ieri ho fatto un post su una "presunta" censura ai danni di Beppe Grillo da parte di Google: tra i suggerimenti del motorone di ricerca, quando si cominciava a digitare "beppe..." non appariva "beppe grillo", pur essendo molto più popolare di tutti gli altri "beppe" suggeriti.

Il fatto era davvero preoccupante, e sembrava una sottile e subdola censura ai danni del "Grillo Parlante". Preoccupante tanto più se si pensa ormai Google è pervasivo e lo si immagina come parte stessa di Internet, dimenticando che invece è un servizio aggiunto sopra Internet, e che potrebbe essere "tranquillamente" sostituito da qualsiasi altro motore di ricerca (chi di voi si ricorda di quando Altavista faceva furore?)

A mezzogiorno ho dovuto rettificare il post, perché Google ha cominciato a dare anche "beppe grillo" tra i suggerimenti. Mah!

Qualcuno mi ha fatto notare che forse i suggerimenti di Google dipendono dalla quantità di ricerche fatte, e non dalla quantità di risultati della ricerca stessa. Che fosse questo il motivo? "Beppe Grillo" è meno oggetto di ricerche rispetto agli "altri beppe"?
Stamattina, mi è venuto lo sfizio di vedere su Google Trends quante ricerche sono fatte sui "vari beppe". Il risultato lo potete verificare sul grafico qui sopra, o verificare voi stessi facendo clic sul link qui sotto: le ricerche fatte su "beppe grillo" sono enormemente maggiori rispetto agli altri "beppe".

Errore o censura, Google ha provveduto rapidamente a riparare al danno. Ma quanti altri casi del genere potrebbero esserci, con personaggi e fatti molto meno noti di questo? Essere "oscurati" da Internet al giorno d'oggi equivale a sparire dal mondo.

Una cosa l'ho imparata: Google NON è Internet.


Link:

Altavista motore di ricerca
Confronto tra "beppe" su Google Trends

lunedì 29 dicembre 2008

L'Italia come la Cina?

Ho letto un post di Beppe Grillo su una "presunta" censura preventiva ai suoi danni attuata da Google Italia. Infatti, quando si digita "beppe " sul motore di ricerca, i risultati che Google propone non riportano "beppe grillo", pur essendo di gran lunga il più popolare tra tutti i "Beppe" del mondo, sicuramente più popolare di quelli proposti in automatico dal motore di ricerca.

Ho provato oggi alle 08.00, ed è effettivamente così.

La contro prova è subito fatta, facendo la stessa ricerca su Google.COM (motore internazionale), "beppe grillo" è la prima proposta con quasi 3 milioni di risultati.

Spero sia un errore, e che Google presto metta riparo a questo errore, ma non ci conto.

Aggiornamento delle 12.00

Adesso, all'ora in cui scrivo, anche google.it riporta tra i suggerimenti "beppe grillo". Qualcuno (grazie remix_tj) mi ha fatto notare che forse Google riporta i suggerimenti in base alle ricerche fatte, e non alla popolarità dei risultati (e infatti i suggerimenti non sono ordinati per popolarità). Qualche dubbio rimane...

Link:

Post di Beppe Grillo

mercoledì 24 dicembre 2008

Accesso alla rete: l'Italia (S)banda


Qualche tempo fa avevo criticato la diffusione in Italia della TV digitale a scapito della banda larga. Ho trovato oggi un documento dell'Eurostat, del 2 dicembre 2008, che a prima vista smentisce le mie cupe preoccupazioni.

A pagina 2 infatti si vede che in Italia la percentuale delle famiglie che hanno accesso a Internet a "banda larga" è passata dal 25% del 2007 al 31% del 2008, con un aumento di ben il 24%!

A ben leggere però siamo ancora però ben distanti dalla media degli EU27, che è nel 2008 al 48%. E soprattutto siamo ancora molto distanti dai paesi leader con cui l'Italia vuole confrontarsi in Europa:
  • la Gran Bretagna, 62% delle famiglie hanno accesso alla banda larga
  • la Francia, 57% delle famiglie
  • la Germania, 55% delle famiglie
  • la Spagna, 45% delle famiglie
Ma siamo superati anche da paesi che una volta guardavamo dall'alto in basso:
  • Irlanda, 43% delle famiglie
  • Ungheria, 42%
  • Portogallo, 39%
  • Polonia, 38%
Per non parlare delle punte di eccellenza di Norvegia, Svezia, Olanda, Danimarca, tutte con percentuali sopra il 70%.

Da sottolineare poi che in Italia moltissimi comuni non sono raggiunti dalla banda larga, ed è quindi probabile che nei prossimi anni la percentuale delle famiglie che accedono alla stessa rimanga la stessa, o cresca molto poco. Senza contare poi che in anche alcune zone delle grandi città (Milano, Roma) non sono coperte della banda larga!

Infine, altro dato preoccupante è la diminuzione unica in tutta EU27, delle famiglie che hanno accesso alla rete, passate dal 43% al 42%. L'inizio del declino?

Non ci resta che sperare nella prossima partenza del Wi-MAX, e nell'imprenditoria degli italiani, noti in tutto il mondo per "farsi da soli" quello che lo Stato non può o non vuole fare.

Link:

Documento originale dal sito Eurostat
Articolo sul Wi MAX su Wikipedia

Ancora sul latte crudo


Nonostante qualche sussulto, sta ormai scemando la polemica sull'introduzione dell'obbligo di apporre sui distributori di latte crudo la scritta in rosso "bollire prima di consumare". Tale obbligo è stato deciso dal Ministero della Salute, a fronte di pochissimi (10 casi tra il 2007 e 2008) casi di Sindrome Emolitico Uremica (SEU), dovuti al batterio Escherichia Coli O157. Tale batterio si potrebbe trovare nel latte crudo, ma anche in uova, carne cruda e pesce crudo. I casi di SEU potrebbero quindi essere dovuti al consumo di latte crudo non bollito. La bollitura infatti elimina praticamente tutti i batteri, azzerando di fatto il rischio.

Tante parole si sono spese, spesso anche a sproposito o per partito preso, senza analizzare bene i fatti. Proviamo a farlo.

Qualche parola sulla SEU

La Sindrome Emolitico Uremica (detta SEU), è una malattia rara e grave (può essere mortale o costringere alla dialisi) che si osserva soprattutto in bambini e anziani (che hanno basse difese immunitarie), dovuta al consumo di alimenti crudi (uova, latte, carne, pesce), contaminati dal batterio Escherichia Coli O157. Questo batterio può essere presente nell'intestino dei bovini, senza causare problemi all'animale. Ma se gli alimenti di consumo umano sono contaminati può causare la SEU. La contaminazione avviene attraverso le feci - quindi l'igiene degli animali e degli operatori è fondamentale per prevenire la malattia. Per inciso, per gli uomini: basta lavarsi le mani per evitare la diffusione! Per ammalarsi, bisogna invece ingerire alimenti contaminati.

La SEU come detto è una malattia rara, con pochissimi casi in Italia. Queste sono le statistiche degli ultimi anni.

1988 17 casi di SEU
1989 14
1990 11
1991 9
1992 14
1993 21
1994 15
1995 12
1996 13
1997 16
1998 10
1999 17
2000 26 (picco!)
2001 13
2002 11
2003 16
2004 17
2005 18
2006 n.a.
2007 3
2008 7

(fonte Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e Ministero della Salute)

L'ordinanza del Ministero della Salute

A fronte di queste segnalazioni, il Ministero della Salute ha deciso di emanare un'ordinanza che prevede l'obbligo di apporre sui distributori che "il latte deve essere consumato previa bollitura". Merita una citazione il fatto che, sempre sul sito del Ministero si legge che i casi di SEU e l'assunzione di latte crudo "è probabile", ma non è certa.

Prima cosa, la salute

Anche se la SEU è rara, non vale la pena di giocare sulla salute. Quando ero piccolo, mamma portava a casa il latte delle mucche del nonno e per lo bolliva sempre, prima di metterlo in frigo.
I tempi da allora sono cambiati. Mucche, contadini, stalle, sistemi di mungitura sono tutti migliorati sotto il profilo igienico sanitario, ma non è oggettivamente possibile eliminare totalmente i rischi alla fonte.
I consigli che riporto sono quelli dettati dal Ministero, dalla tradizione e dal buon senso:
  • bollire il latte prima di consumarlo;
  • non interrompere la catena del freddo: una volta prelevato e portato a casa, il latte va sempre conservato in frigo, sia prima che dopo la bollitura; in questo modo si impedisce o comunque si rallenta la proliferazione di batteri.
Questi norme, come riporta il Ministero della Salute "non sono correlate alla qualità del latte, che è buona" e rimane tale anche dopo la bollitura.

Tra l'altro, la bollitura, allunga la vita del latte crudo da 2 a 4-5 giorni, sempre ammesso di conservare il latte in frigo.

I vantaggi del latte crudo restano gli stessi

I vantaggi del latte crudo restano anche se è bollito:
  • filiera corta del prodotto: venduto direttamente dal produttore al consumatore, maggiore garanzia per il consumatore;
  • kilometri zero: il latte e chi lo compra fa poca strada, evitando l'inquinamento causato dal trasporto e distribuzione del latte e di chi lo acquista;
  • meno rifiuti: invece che il tetrapak o la plastica del latte di supermercato, il latte crudo si può conservare in bottiglie di vetro, che opportunamente lavate possono essere sempre riutilizzate;
  • minori costi del latte: circa 1 euro al litro, anziché 1,4 - 1,5 euro al litro del latte pastorizzato del supermercato;
  • maggiori guadagni del produttore: 0,7 centesimi di euro anziché i circa 0,3 centesimi della vendita alla "centrale del latte";
  • gusto migliore: il latte crudo è più gustoso del latte pastorizzato.

Informazione superficiale

Come da titolo: TV e giornali hanno dato informazioni superficiali, che hanno contribuito a creare un clima di allarmismo ingiustificato. Tanto che poi si sono dovute ripetere le notizie, e il Ministero della Salute, e quello delle Politiche Agricole, sono dovuti intervenire più volte per sminuire le polemiche, e confermare la bontà del latte italiano.

Come ho scritto, questo tipo di informazione non aiuta l'informazione, ma crea solo sfiducia nei cittadini, nei confronti dell'informazione stessa e della classe politica. Quest'ultima poi spesso si esprime per "partito preso", senza badare alla sostanza dei fatti.

I consumatori di latte crudo sono mediamente più informati del consumatore medio, e penso che le polemiche di questi giorni hanno inciso molto poco sulle vendite di latte.

Qualche altra riflessione

I casi di SEU sono pochi, in quanto la malattia è comunque rara. Ma non per questo si deve abbassare la guardia, e prendere tutte le precauzioni del caso, come scritto sopra.
Il fatto che la SEU si manifesti da sempre, ben prima del 2004, anno in cui sono cominciate le installazioni di distributori di latte crudo, induce a pensare che forse il latte crudo non ne è responsabile, o almeno non ne è l'unico responsabile.

Il timore di chi consuma il latte crudo (e bollito), è che l'accoppiata informazione (superficiale) politica (per partito preso) abbia fatto il primo passo verso uno stop alla vendita di latte crudo con i distributori automatici. Il tutto con l'avvallo o la spinta di chi il latte lo commercia in maniera industriale. Questa la causa della petizione del "Consorzio Tutela Latte Crudo".

Non so se sia un caso, ma ieri sera facendo la spesa nel solito ipermercato, uno dei latte UHT era scontato del 30%. Non avevo mai vista una svendita di latte, ma forse è solo un caso.


Link:

Approfondimento sulla SEU
Ordinanza del Ministero della Salute
Proposta di regolamentazione della vendita di latte crudo della Società di Medicina Veterinaria Preventiva
Mappa dei distributori di latte crudo in Italia
Dichiarazione del Ministro delle Politiche Agricole sul latte crudo
Petizione contro la chiusura dei distributori di latte crudo

venerdì 19 dicembre 2008

Alex Bellini è arrivato in Australia

Alex Bellini festeggiato a Sydney


Dopo 294 giorni di navigazione a remi in solitaria, 9300 miglia (17300 chilometri!) da un capo all'altro dell'Oceano Pacifico, il 13 dicembre 2008 Alex Bellini è finalmente arrivato in Australia.
Le polemiche che ne sono seguite (perché, sfinito dalla traversata, non è riuscito a remare le ultime 60 miglia), derivano dal tipico atteggiamento autolesionistico da italiani a italiani.
Noi invece, che lo abbiamo seguito regolarmente sul suo sito e su Caterpillar il venerdì, e sappiamo quanto gli sia costata questa impresa, preferiamo festeggiarlo e basta. Tutto il resto, sono solo parole che si perderanno nel vento della memoria. L'impresa invece, quella resta.

Alex torna in Italia, il 23 dicembre, l'arrivo, insieme alla moglie Francesca è previsto per le 12.20 a Milano Malpensa.

Link:

Sito ufficiale di Alex Bellini con le ultime notizie
Articolo su Gazzetta.it
Intervista a Bellini su Gazzetta.it

lunedì 15 dicembre 2008

Latte crudo: reale pericolo o disinformazione (e mistificazione)?

Aggiornamento! Leggi anche il nuovo post sul latte crudo!

Qualche tempo fa avevo scritto su questo blog del latte crudo, delle numerose possibilità e vantaggi dei distributori automatici sparsi un po' in tutta Italia.

L'altra sera, recandomi alla Fattoria Valdastico di Zané dove mi rifornisco regolarmente, ho visto sul distributore automatico un cartello enorme con la scritta (in caratteri rossi!):

IL PRODOTTO DEVE ESSERE CONSUMATO PREVIA BOLLITURA

Preoccupato e incuriosito, ho letto gli altri cartelli appesi al distributori. Su uno c'era l'ordinanza del Ministero della Salute, che obbligava i produttori ad appendere il cartello di cui sopra. Di fianco la spiegazione del cartello, che parlava "alcuni casi di sindrome emolitico uremica in Italia", forse dovuti al consumo di latte crudo. A completare il quadro, un foglio con l'esito delle analisi su un campione di latte della fattoria: nessuna contaminazione da batteri.

La notizia dell'ordinanza è stata riportata con discreto clamore dalla stampa e dalla TV italiana, e questo mi ha fatto ulteriormente preoccupare. Quando sono tornato a casa, ho bollito il latte, con l'idea però di andare a informarmi meglio.

Vediamo quindi i fatti.

Sul sito del Ministero della Salute, si scrive che l'obbligo di appendere quel cartello deriva in quanto:
"Sulla base delle informazioni pervenute dall’Istituto Superiore di Sanità risultano ad oggi 10 casi di bambini colpiti da sindrome emolitico uremica che hanno consumato latte crudo nei giorni precedenti (quindi è probabile una correlazione con l’alimento).
Nel 2007 i casi segnalati sono stati 3 (Rimini, Padova, Mantova) e nel 2008 sono stati 7 (Bolzano, Ancona, Bologna, Cremona, Mantova,Verona e Torino)."

Dieci (10) casi in due (2) anni (!), di "sindrome emolitico uremica", malattia però molto grave, che colpisce soprattutto i bambini, dovuta al batterio "Escherichia coli O157". Il batterio può essere presente nell'intestino dei bovini (senza causare problemi all'animale) e da lì potrebbe passare nel latte, quindi contagiare per via alimentare. L'infezione si ha solo nel caso si assuma il prodotto non cotto, da qui l'ordinanza.

Da precisare che il latte venduto nei distributore automatici è sottoposto ogni 15 giorni e mensilmente a controlli da parte dell’ Autorità Sanitaria (Servizio Veterinario), analizzandolo alla ricerca di eventuali patogeni. Per quanto riguarda il 2008 il risultato di queste analisi è stato per l’Escherichia Coli O 157, la totale assenza in tutti i 1.423 campioni analizzati.

I produttori di latte crudo vedono in questa ordinanza un attacco denigratorio, tanto è vero che si sono mobilitati con una petizione online, di cui più sotto trovate il link.

Alcune considerazioni personali.

Nei casi segnalati, non è sicuro che l'infezione sia dovuta al latte crudo, il Ministero della salute stesso dice "è probabile una correlazione con l’alimento"; infatti, come si legge sul sito dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", i germi penetrano "nell'organismo tramite l'ingestione di acque o alimenti contaminati (in genere carne poco cotta o latticini)". Quindi anche acqua o carne potrebbero essere stati i vettori del batterio.

Le informazioni sulla stampa e sulle TV sono state generiche e allarmanti. Come succede regolarmente, sono dovuto ricorrere a Internet per cercare informazioni complete. L'informazione quando è incompleta si trasforma in disinformazione, se non adirittura mistificazione.

Facendo un rapido conto, si può stimare che la vendita diretta di latte crudo fa perdere alcuni milioni di euro all'anno alla filiera commerciale che viene dopo il produttore: caseifici, latterie, supermercati e grossisti perdono il loro guadagno. Si tenga presente che il latte è venduto dai produttori alle latterie a circa 30 centesimi di euro, e arriva sugli scaffali dei supermercati a 1,40 - 1,50 euro. Fate un po' voi i conti degli interessi in gioco.

E' da considerare che bollendolo, ma anche pastorizzandolo come fanno le latterie industriali, si priva il latte di alcune sostanze benefiche, tra cui l'acido linoleico coniugato, la lattoferrina e i "famosi batteri" conosciuti come fermenti lattici (quelli presenti nello yogurt).

La cosa che rende tutto questo molto triste, è la diffusa sfiducia della gente nella stampa che lancia notizie allarmistiche e superficiali, e nei politici, che dispongono provvedimenti altrettanto allarmistici e superficiali. Si ha come la sensazione che gli interessi di pochi (aziende) superino quelli di molti (cittadini).


Link:

Ordinanza del Ministero della salute sul latte crudo
Petizione contro l'ordinanza
Sindrome emolitico uremica
Consorzio di tutela del latte crudo
Mappa dei distributori automatici di latte crudo

mercoledì 10 dicembre 2008

Buon compleanno, topastro!

Il 9 dicembre 1968 a Douglas C. Engelbart, e un gruppo di 17 ricercatori con cui lavorava al Augmentation Research Center dello Stanford Research Institute in California, tenne una dimostrazione pubblica del primo sistema basato sull'uso del mouse. La demo si tenne al Convention Center di San Francisco davanti a un pubblico di un migliaio di professionisti dell'informatica, durante la Joint Computer Conference.
Quel giorno Engelbart, nell'ottica di migliorare il modo di lavorare delle persone, presentò anche altre innovazioni, come l'ipertesto e il telelavoro.

Da allora ne è passato di tempo, e anche lui, il mouse, è cambiato un bel po' da allora: non so dove ho letto che il primo era di legno!

Sul sito MouseSite si trova anche il video dell'intervento di Engelbart.

Link:

Prima demo del funzionamento del mouse dal MouseSite
Il mouse su Wikipedia

60 anni dalla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" - Libertà di espressione

Ricorre oggi il 60° anniversario della "Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo", promossa dall'ONU e firmata a Parigi il 10 dicembre 1948.
La Dichiarazione è un documento di con cui gli Stati membri delle Nazioni Unite si impegnavano a garantire i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. Questo è il primo documento che sancisce universalmente, cioè sempre e dovunque, i diritti fondamentali di ogni essere umano.

La prima considerazione che viene in mente è che è passato tanto tempo da allora, ma tanto rimane ancora da fare, un po' in tutto il mondo.

Per il nostro piccolo, un pensiero in particolare va all'articolo 19 "Libertà di espressione". Questa è una delle libertà e diritti fondamentali, riconosciute in tutti i paesi democratici. E' uno dei diritti che più spesso sono attaccati in tutti i paesi, democratici e non.

La Dichiarazione universale, all'articolo 19 recita:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."

In Italia, la "Libertà di manifestazione del pensiero" è tutelata dall'articolo 21, che recita (riporto il testo integrale):
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni."

Su internet, la diffusione universale dei blog porta la libertà di espressione alla massima espressione, con la possibilità davvero universale e davvero per tutti di dire liberamente il proprio pensiero.

Ultimamente, anche in stati democratici, anche in Italia, c'è stata la forte tentazione di migliorare, queste libertà, attraverso strumenti che consentano l'identificazione certa di chi scrive o esprime la propria idea.

Trovo difficile migliorare l'articolo 19 della Dichiarazione Universale, o l'articolo 21 della Costituzione Italiana. In questo caso, come in tanti altri esempi recenti mi sembra forte il pericoloso desiderio di controllo centralizzato dell'informazione, e per estensione, controllo centralizzato delle idee e opinioni.

Link:

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo su Wikipedia
Libertà di espressione su Wikipedia
Libertà e diritti fondamentali su Wikipedia

lunedì 8 dicembre 2008

“Questo uccide quello” – Digitale terrestre e banda larga

Siete sicuri ad essere voi a guardare la TV, e non viceversa? :-)

Nel capolavoro di Victor Hugo “Notre Dame de Paris”, l’architettura di Parigi e la sua storia fanno da sfondo alle appassionanti vicende del gobbo Quasimodo e della bella zingara Esmeralda. L’architettura della città nella Storia costituì infatti non solo l’ossatura, ma anche il mezzo di comunicazione di massa più diffuso: basti pensare alle cattedrali gotiche con il loro elevarsi in verticale verso il cielo, verso il Supremo, o agli affreschi, che erano il mezzo di insegnamento dei testi sacri più diffuso. L’architettura subì un crollo in popolarità e importanza con l’avvento del libro stampato: il nuovo mezzo supera di gran lunga l’architettura non solo in diffusione, ma anche in facilità di comprensione. L’impatto fu devastante, tanto che Hugo fa dire a uno dei protagonisti del libro “Questo (cioè il libro) uccide quello (l’architettura)”.

Una lunga divagazione, che mi serve per inquadrare cosa sta succedendo in Italia:

Questo (cioè la TV digitale terrestre) uccide quello (la banda larga).

In Italia a fronte infatti della diffusione sempre crescente della TV digitale terrestre, la banda larga arranca, e perde sempre più terreno rispetto all’Europa. Secondo infatti un rapporto Between, società di consulenza ICT, che ha tra l'altro costituito il "Osservatorio sullo sviluppo della banda larga" la banda larga in Italia è diffusa come nella media europea, ma ci sono solo 10,7 milioni di utenti, Spagna e Slovenia ci hanno già sorpassato, e abbiamo ben poche probabilità di riguadagnare terreno, anzi. Nelle zone rurali poi, la diffusione della banda larga è del 46% (meno di noi solo Cipro e Malta).

Servirebbero interventi importanti da parte di chi ha la rete (uno per tutti, Telecom Italia) o di chi guida il Paese. L’uno e l’altro per motivi (forse) diversi, non sono minimamente interessati a farlo. Ancor meno in questo periodo di crisi finanziaria e economica. Quando invece la banda larga potrebbe essere un volano per far ripartire il Paese.

Invece la TV digitale terrestre è all'avanguardia in Italia. Nel recente passato se ne è ampiamente sponsorizzata la diffusione, anche tramite sussidi statali, ricordiamo i 220 milioni di euro stanziati per l'acquisto del decoder per vedere il digitale terrestre. In più, ormai tutte le TV LCD e plasma in vendita offrono il decoder per la TV digitale già installato. Infine si sta anche procedendo a passi decisi verso l’adozione totale di questo standard, in sostituzione della vecchia TV analogica, tanto che in Sardegna esiste solo digitale terrestre e si sta attivando regione per regione in maniera graduale fino alla totale sostituzione entro il 2012.

Un paio di considerazioni.

La contrapposizione tra digitale terrestre e banda larga non è sulla novità del mezzo (come lo erano architettura contrapposta a libro), ma nella testa di chi ha a cuore solo una tecnologia.

La sproporzione degli investimenti e pubblicità nell’una piuttosto che nell’altra tecnologia evidenzia due aspetti. Da una parte, un desiderio di controllo centralizzato, e quindi potere centralizzato, e anche informazione centralizzata, che solo un mass media centralizzato (la TV) può dare. Dall’altra parte, una miopia nel futuro del Paese che resta all’età della pietra dal punto di vista tecnologico, e tarpa le ali a persone e aziende che grazie alla banda larga potrebbero facilmente far conoscere il loro lavoro al mondo intero.

L’Italia ha pochissime risorse naturali, intese come materie prime, e deve quindi puntare ma ha moltissime risorse naturali intese come intelligenza e creatività, come dimostrano secoli di scoperte e invenzioni italiane, ed è su queste risorse che si dovrebbe puntare, dotandole di mezzi adeguati.

La concorrenza si fa sempre più serrata. Dal punto di vista tecnologico, i paesi emergenti (Cina, India e Brasile solo per citare i più noti) non si fanno mancare niente. L’Italia invece non si fa mancare le veline, alla sera, dopo il tg.

Ciao 302T, dove vogliamo andare?


PS: mentre stavo scrivendo questo post, ho letto un articolo in cui il prossimo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dichiara che uno dei mezzi per rilanciare l'economia statunitense sarà la banda larga. Speriamo che adesso che l'ha detto lui, magari qualcosa si smuova anche in Italia.

Link:

Osservatorio sviluppo banda larga

Sito sul digitale terrestre del Ministero delle Comunicazioni

Articolo su "la Repubblica" sulla banda larga (ripreso da between)

Articolo su "la Repubblica" con le dichiarazioni di Barack Obama

venerdì 5 dicembre 2008

Webcam quiz - la soluzione

webcam di Asiago da http://www.slegarcommando.it/index.htm

Il buon Pixel ha già indovinato la soluzione del "Webcam quiz" postato stamattina. La webcam, invece di puntare su una veduta a nord di Asiago, punta al soffitto della stanza in cui è posta, con una bella panoramica su neon e centralina di rilevamento anti-incendio. Uno spettacolo, insomma! :-)

Beh, a dire il vero, la foto (come riporta la didascalia) risale al 2008-06-30... quindi è più che altro poca cura di chi amministra il sito. Adesso glielo segnalo.

Ah! Per la cronaca, ad Asiago nevica, e tanto! Come non si vedeva da molto tempo... Quest'anno gli albergatori, noti per lamentarsi se non nevica, si lamenteranno che c'è troppa neve! :-)

Link:

Sito webcam Asiago, con tutte le webcam dell'Altopiano di Asiago (comprese quelle che puntano a soffiti)
Post del Webcam quiz

Webcam quiz


Stamattina stavo cercando qualche webcam sull'altopiano di Asiago (magari domenica vado a sciare), e mi sono imbattuto in un sito che riporta immagini di tutte le webcam dell'Altopiano. Anche quella in foto. La didascalia dice "Asiago nord". Dopo attento esame son riuscito a identificare il paesaggio. Voi riuscite a capire di cosa si tratta?

mercoledì 3 dicembre 2008

Luci d'artista 2008 a Torino

Torino - Via Garibaldi - Luci d'artista 2008 - Luigi Mainolfi - Luì e l'arte di andare nel bosco

La settimana scorsa ero a Torino per lavoro, e mi sono imbattuto in "Luci d'artista". Si tratta di un evento organizzato da "Contemporary Arts Torino Piemonte", che prevede l'esposizione a Torino e dintorni di varie installazioni di artisti italiani e stranieri.
In una Torino che si sta preparando al Natale - le vetrino sono addobbate in tema da tempo - si tratta di una stupenda variazione sul tema "luminarie delle feste natalizie".
Bellissimo l'effetto dell'opera di Luigi Mainolfi (vedi foto qui sopra), con il racconto "Luì e l'arte di andare nel bosco" che si svolge man mano che si cammina per via Garibaldi.
Da segnalare anche "Il tappeto volante" di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città, con un tappeto di luci rosse e blu che si eleva a mezz'aria sopra la piazza e i passanti con il naso all'insù.

Purtroppo il tempo era poco, le opere sparse per Torino, il freddo pungente e la fame incombente: eravamo alla ricerca di un ristorante! Non ho quindi visto tutto, spero di tornare in tempo per vedere anche le altre.

Ho fatto qualche foto, pubblicata su Facebook più sotto c'è il link: non sono venute benissimo, ma rendono l'idea di quel che si può trovare passeggiando in questi giorni per Torino. Se passate di lì, fatevi un giro, ne vale davvero la pena!

Link:

Sito di "Luci d'artista"
Foto su Facebook
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