lunedì 24 novembre 2008

Visita al MART alla mostra sugli Impressionisti

La stupenda cupola del MART

Ieri siamo stati al MART di Rovereto per vedere la mostra “Impressionisti e post-Impressionisti. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme”. Si tratta di una collezione di quadri prestati dal “Israel Museum” di Gerusalemme, la cui fortuna è stato il prestito di molti privati, che poi per molti quadri è diventata una donazione.
I quadri sono più di cinquanta, non solo di pittori Impressionisti, ma anche di loro contemporanei o immediatamente successivi. Molti dei quadri esposti li vedevo per la prima volta, del resto prima di questa mostra questi quadri non erano mai stati prestati.
Qualche pensiero su quel che ho visto.

Arriviamo a mezzogiorno, non c'è coda (incredibile) e cominciamo subito a vedere la mostra.

Si inizia con Pissarro, l'unico pittore che ha partecipato a tutte le mostre degli Impressionisti e per questo considerato un po' “il papà” del movimento. Una delle sue opere è il “Boulevard de Mont Martre”, una delle 14 (!) versioni (non aveva molta fantasia, oppure al tempo si vendeva bene): il traffico delle carrozze, la vita frenetica e il movimento continuo, ma il tocco della pittura è leggero, i colori caldi e allegri. Gli Impressionisti sono tra i primi pittori a documentare i cambiamenti della civiltà industriale: appunto il traffico delle carrozze in centro a Parigi, ma anche le prime fabbriche, i paesaggi cittadini con la lunga schiera di ciminiere che oscurano il cielo.

Una nota della mostra ricorda che l'invenzione del colore in tubetto rivoluziona i dipinti dei paesaggi, che così possono essere fatti sul posto, invece che in studio. Fa un po' sorridere, ma per il tempo deve essere stata un'invenzione straordinaria. Per rendere l'idea, potrei dire che il tubetto è stato per la pittura quel che il WII è stato per i videogiochi.

Si passa poi a Renoir, con alcuni ritratti fatti su commissione. I volti sono sognanti, ben resi dal tratto leggero, il contorno non ben definito, per attirare l'attenzione di chi guarda sul volto. Fa sorridere la costante sfortuna degli artisti in vita, che devono mettere la loro arte al servizio del proprio stomaco, salvo poi esser riconosciuti grandi in tarda età (o dopo la morte) e fare ricchi gli altri, ma raramente sé stessi.

Una sala (e qualche opera sparsa) è dedicata allo scultore Rodin, praticamente l'unico inserito nel movimento degli Impressionisti, con le sue sculture dinamiche, sempre in eterno e immoto movimento.

Ci sono poi alcune opere di Monet, forse l'emblema del movimento. Una delle sue opere, che è anche il cartellone della mostra, è le ninfee, sull'acqua che rispecchia il paesaggio sovrastante. Di Monet mi piace l'uso incredibile del colore, che prende il sopravvento sulla forma. Quest'ultima appare sempre più sfumata e secondaria nel contesto.

Con Cezanne si passa al moderno degli Impressionisti, non aderisce in toto al movimento, perché interpreta quello che vede, non si accontenta di riportarlo fedelmente. Dice una nota che le sue opere sono influenzate dalle stampe giapponesi che cominciano al tempo a girare per l'Europa (e influenzeranno anche Van Gogh). Di sicuro il quadri sono meno fedeli alla realtà, più piatti

Infine una sala con Seraut e Signac, gli inventori del “pointillisme”. Come nei tubetti, anche qui la scienza influenza la pittura: gli studiosi si accorgono che colori diversi messi vicini possono risultare diversi all'occhio umano. Da questo partono i “puntinisti” che nelle loro opere usano una pennellata piccolissima, quasi un punto, con un effetto bellissimo e di grande impatto.

Nel complesso una mostra ben articolata che spazia per tutta l'era impressionista, anche se manca il quadro famoso, quello che sarebbe servito per attirare il grande pubblico.
Segue quindi, una pausa al ristorante del museo per rimetterci in sesto. Se avete più tempo, andate da qualche altra parte, la qualità non giustifica il prezzo che abbiamo pagato.

Al pomeriggio abbiamo fatto una breve visita alla mostra “Il Secolo del Jazz. Arte, cinema, musica e fotografia da Picasso a Basquiat”, adibita al secondo piano. Notevole la quantità di opere esposte, con opere di moltissimi artisti moderni.

Link

Foto della visita
Sito web del MART

venerdì 21 novembre 2008

Ubuntu Hall of Fame

http://hall-of-fame.ubuntu.com

Jono Bacon, community manager di Ubuntu, ha annunciato una nuova iniziativa della Comunità Ubuntu: la "Ubuntu Hall of Fame".

Si tratta di un nuovo sito web in cui sono riportati tutti i maggiori contributori alla comunità Ubuntu, in termini di sviluppo, aiuto nella risoluzione dei bug (per singolo e per LoCo Team), contributi su Launchpad (e qui appare anche una nostra conoscenza: il grande Milo!)

Bisogna dire che guardando i numeri c'è da rimanere impressionati dell'apporto di alcune persone, Jono le definisce "rockstar".

Anche questo è un bel modo per premiare l'impegno e il lavoro dei più bravi, perché nel software libero e nelle comunità in genere la maggiore soddisfazione è quella di veder riconosciuto il valore per proprio apporto.


Link

Annuncio sul blog di Jono Bacon
Annuncio su Ubuntu Fridge
Ubuntu Hall of Fame

Planet di Ubuntu-it (ancora) in attesa di chiusura per cessata attività

Adesso cominciano anche a prenderci in giro con il salva-blog. Il mio blog non deve essere salvato da nessuno. Anzi si, deve essere salvato dal salva-blog.

Link:

Notiza della legge su Punto Informatico.

Aereo caduto, una tragedia annunciata.

Foto della casa la mattina del giorno dopo - dietro l'albero si vedono
i pannelli di legno a copertura del buco, e il balcone cruciato.


Ieri mattina, alle 11 circa, un aereo di una pattuglia acrobatica privata, con una persona a bordo è precipitato sulla frazione di Rozzampia, a Thiene (VI), schiantandosi contro una casa. Il pilota è morto, le due persone che si trovavano nella casa sono rimaste miracolosamente illese.

Il fatto è avvenuto a 500 mt circa dalla casa dei miei, dove abitavo prima di sposarmi. E, più importante, a 200 mt dalla scuola elementare e da quella materna, a quell'ora gremite di bambini.

Già da qualche mese gli abitanti del posto si lamentavano delle acrobazie della pattuglia acrobatica, 4 aerei in tutto, che provava le figure proprio sopra le case del paese, sfiorandone i tetti. Qualche settimana fa, ero a pranzo da mamma e li vidi sfiorare più volte il campanile della chiesa.

La cosa tragicomica di tutta la storia è che la frazione dove si è svolta la vicenda è circondata da campi in tutte le direzioni, e sarebbe bastato un po' di buon senso e esercitarsi sopra i campi. In caso di difficoltà, gli aerei avrebbero trovato più agevole atterrare su un prato, che sul balcone di una villetta.

Inutile fare retorica, l'a
Link:

Notizia su Corriere.it

mercoledì 19 novembre 2008

E' arrivato il freddo...

Stamattina andando al lavoro c'erano 3-4 gradi, molti meno della settimana scorsa. Purtroppo ci siamo, e le miti temperature a cui ci eravamo piacevolmente abituati sono ormai solo un bel ricordo...

lunedì 17 novembre 2008

Giornata internazionale a ricordo delle vittime degli incidenti stradali

Ieri 16 Novembre 2008 è stata la "Giornata Internazionale a ricordo delle vittime della strada". Ogni anno in Italia muoiono più di 5.000 persone (una piccola città!) a causa di incidenti stradali, circa 15 al giorno (!), in più di 300.000 incidenti.

Una strage continua, che passa nella generale indifferenza, quasi che fosse un normale evento naturale come un temporale.

Tutti noi abbiamo perso almeno un parente o un amico in un incidente stradale. E' incredibile l'immobilità di chi potrebbe e dovrebbe cambiare le cose e invece non fa assolutamente niente. Anzi, in qualche caso si torna indietro, come quando si abolì la legge che vietava la vendita di alcolici dopo le 2 di notte.

Altri numeri: secondo i dati ISTAT (2006), riportati anche dall'ACI, tra venerdì notte e sabato notte (tra le 22 di sera e le 05 di mattina) avviene il 44% degli incidenti e ci sono il 45% dei morti. Se a questo assommiamo il fatto che il 70% delle cause imputabili allo stato psico-fisico del conducente è dovuto a "ebbrezza da alcol", non ci vuole molto ad arrivare alle conclusioni. Ancora, per i giovani, l'incidente stradale è la prima causa di morte (sempre secondo fonti Istat).

Il brutto di tutta la storia è che questo si sa. Un servizio di Report del 2002 (!) denunciava la disastrosa situazione degli incidenti in Italia, e anche la via giusta per migliorarla, come seguire l'esempio della Gran Bretagna. Lì la situazione era peggiore di quella italiana, e sono riusciti a dimezzare le cifre di morti e feriti in pochi anni. Un esempio da seguire: in Gran Bretagna è proibito vendere alcolici negli autogrill.

Oltre all'aspetto umano, si dovrebbe anche fare il conto di quanto costano gli incidenti stradali in termini economici. In questi tempi di recessione, magari è un fattore che solletica maggiormente l'attenzione degli italiani. Ebbene, secondo un rapporto del Censis del 2006, pesano per il 2,4% sul PIL. Questo vuol dire l'Italia sperpera il 2,4% del suo PIL in "costi sociali" tra funerali, ospedali, assicurazioni, auto, strade, ecc...


Link:

Sito della AIFVS, Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada
Voce sugli incidenti stradali su Wikipedia
Statistica degl incidenti stradali (dal sito ACI - anni 2005 - 2006)
Statistica degl incidenti stradali (dal sito handicapincifre. it - anni 2003 - 2004)
Servizio di Report sull'abuso di alcol tra i giovani
Servizio di Report (del 2002) sugli incidenti stradali
Rapporto Censis 2006 dal sito AISICO

venerdì 14 novembre 2008

Ubuntu su Italians

Sul famoso blog di Beppe Severgnini, che fa parte di Corriere.it è apparsa una mia mail su Ubuntu e la Comunità Italiana.
Avevo già scritto a Beppe in precedenza, ma non avevo avuto la fortuna di essere pubblicato. Questa volta, mi sono infilato in una interessante discussione su "quell'altro sistema operativo" e il suo "degno sostituto", per far notare che un altro sistema operativo è possibile!

Anzi, esiste già: U-B-U-N-T-U!

Il titolo che hanno dato alla mail non mi piace tanto, ma pazienza.

Un po' di visibilità in più... aspettiamo i ritorni degli Italians!

Link:

Mail su Italians

Come fare paccate di soldi con il software libero...


... e diventare famosi in un colpo solo!

Impossibile!

Impossibile??

E invece possibilissimo!

Non serve essere Mark Shuttleworth, che anzi non è ancora riuscito a ritornare dell'investimento speso in Ubuntu. Bisogna avere buone idee!

Un'idea originale ce l'ha avuta Stani Michiels, che ha partecipato al concorso del Ministero delle Finanze olandese per il disegno di una medaglia commemorativa su "Olanda e architettura". L'idea è stata quella di creare moneta che rendesse omaggio a tutti i famosi architetti olandesi, in modo originale. Ne è venuta fuori una moneta fantastica!
Sul fronte, è stato fatto un ritratto della Regina Beatrice, come da tradizione olandese (anche tutte le altre monete olandesi ce l'hanno), utilizzando i nomi degli architetti olandesi famosi, scritti a spirale con carattere sempre più piccolo verso il centro. Altra chicca: a stabilire l'ordine in cui sono scritti i nomi è stata la popolarità su Internet!
Sul retro è stata rappresentata la mappa dell'Olanda, per definirne il contorno sono stati utilizzati i libri degli architetti olandesi, che ne definiscono i confini come se il bordo della moneta fosse il ripiano della libreria. Anche qui una piccola chicca: sopra l'Olanda ci sono degli uccelli, diversi a seconda della provincia olandese, piazzati in corrispondenza della posizione della provincia.

Un piccolo capolavoro!

Questo lavoro è stato interamente fatto con software libero: l'autore dice di aver usato Ubuntu e Debian su cui ha fatto girare il suo SPE Editor, GIMP, Inkscape e altro software libero.

Beh, effettivamente non so se questo geniale olandese abbia fatto una paccata di soldi, ma di sicuro è diventato famoso, e qualche soldo (meritato) lo deve pur aver guadagnato!

Link:

Post originale (in inglese)
Pagina del sito del Ministero delle Finanze olandese dedicato alla moneta (in olandese)

giovedì 13 novembre 2008

Pubblica Amministrazione: lettera aperta di Assoli al Ministro Brunetta

L'Assoli (Associazione per il Software Libero), affiliata italiana della Free Software Foundation Europe, ha scritto una lettera aperta a Brunetta (no, quante volte ve lo devo dire?? non è la "brunetta" dei "Ricchi e Poveri"!), ministro per la "Pubblica Amministrazione e Innovazione".

Nella lettera, si chiedono lumi su un protocollo di intesa tra il Ministero e "il fornitore unico monopolista mondiale di software" per lo "sviluppo di soluzioni d’eccellenza tecnologiche e organizzative, in particolare nel settore della scuola".

Assoli ricorda infatti che le licenze software costano allo Stato Italiano parecchie centiaia di milioni di euro all'anno. Soldi che potrebbero essere meglio spesi in ricerca, se si utilizzasse software libero.
Assoli ricorda anche che "il software libero offre una valida alternativa e che la legge (art. 68 D.Lgs. 82/05) impone di realizzare una valutazione comparativa prima d'acquisire il software da utilizzare."


Attendiamo la pronta risposta.


Link

Lettera aperta di Assoli a Brunetta

martedì 11 novembre 2008

Risposte nucleari

???????????????????????????

Ieri avevo posto alcune domande sull'energia nucleare. Beh, NON sono stato sommerso dalle risposte, e allora le posto io (tra parentesi qualche commento):

1) Quante centrali nucleari ci sono al mondo?

Ce ne sono circa 430 ("pochine, pensavo di più", è la risposta più frequente che ho sentito!).

2) Quanto uranio consumano all'anno?

Le centrali nucleari attuali consumano circa 60.000 tonnellate di uranio all'anno (Si, è tanto, perché le centrali nucleari funzionano con uranio-235 un isotopo abbastanza raro dell'uranio, che si trova in concentrazione dell'1% sul totale del minerale).

3) Quanto uranio si estrae all'anno?

Se ne estrae circa 40.000 tonnellate all'anno (Hey, ma è molto meno di quello che si consuma!? Si, è così! Strano, vero?)

4) Per quanto tempo ci sarà ancora uranio da estrarre?

Secondo gli studi più recenti e affidabili, ce ne abbiamo per circa un centinaio di anni, è da tenere presente che dopo un picco di produzione, ci sarà un inevitabile calo dovuto all'esaurirsi delle risorse, come del resto sta avvenendo con il petrolio (e all'esaurirsi delle risorse corrisponde un aumento esponenziale di prezzo...)

5) Quando è stata costruita l'ultima centrale nucleare in USA?

E' stata costruita nel 1996 (più di 10 anni fa! Da allora il numero di centrali nucleari è rimasto fisso. Il modello americano è sempre stato un riferimento, forse lo dovrebbe essere anche in questo caso).

6) Quando è stata costruita l'ultima centrale nucleare in Francia?

La Francia sta ancora costruendo centrali nucleari (anche se non si sta rivelando così economico, vedi articolo sotto).

7) Dove sono le scorie nucleari delle ex-centrali nucleari italiane?

Sono ancora sparse nelle ex-centrali nucleari (e stanno creando parecchi problemi di inquinamento nell'ambiente circostante, come testimonia il servizio di Report).

8) Quanto tempo ci si impiega a costruire una centrale nucleare?

Tecnicamente, una centrale nucleare di III generazione (l'attuale tecnologia), si costruisce in 50 mesi (poco più di 4 anni). A questi vanno aggiunti i tempi amministrativi-burocratici che tra autorizzazioni di enti vari fanno lievitare i tempi 3 volte. Impianti recenti sono stati costruiti in 13-14 anni (insomma, per risolvere adesso il "problema petrolio" bisogna tenere duro solo 13-14 anni).

9) Per quanto tempo una centrale nucleare "rende"?

Il ciclo di vita di una centrale nucleare è di 20-25 anni, dopo di che diventa obsoleta (e allora si deve demolire, smaltire e bonificare l'area, con costi aggiuntivi, il cui conto non si fa mai in sede di progettazione iniziale).

10) Quanto costa costruire una centrale nucleare?

Il costo medio di una centrale nucleare è di 2 miliardi di euro. Il costo della nuova centrale nucleare franco-tedesca di III generazione in costruzione in Normandia sarà di 3 miliardi di euro (da qui si spiega perché in tanti sono interessati, la torta è bella grossa! Da tenere presente che in questi costi non si tiene conto dello smantellamento finale della centrale nucleare e dei costi di bonifica: tenendone conto il costo raddoppierebbe!)

Link:

Picco della produzione di uranio sulle riserve di uranio mondiali
Articolo sul nucleare francese de "Il Sole 24 ore", sulla convenienza dell'elettricità nucleare, ripreso da ASPO
Servizio di Report sul nucleare italiano
Qualche dato su tempi e costi di una centrale nucleare
Report sul nucleare statunitense dal sito dell'EIA (Agenzia statistica indipendente per Ente Governativo Energia USA)

lunedì 10 novembre 2008

Il nucleare è come il calcio



Quando si parla di energia nucleare in Italia, è come se si parlasse della giornata del Campionato di calcio di Serie A: ognuno di noi ha un'idea, un'opinione, una soluzione. E questa idea, opionione e soluzione sono autorevoli.
Non c'è quindi da sorprendersi se la maggior parte degli italiani, come ha dato ampio risalto la stampa, è adesso favorevole al ritorno in Italia dell'energia nucleare. Anzi, è autorevolmente favorevole all'energia nucleare.

Parlando seriamente, le cose cambiano.

La "maggior parte degli italiani" vuol dire il 46,8% favorevole, e il 44% contrario, una maggioranza risicata.
Se poi gli si chiede se la centrale nucleare possa essere costruita vicino a casa, il NO sale a 50,2%, ribaltando alla grande il sondaggio!
Senza dire poi che questo è un dato statistico, e quindi, pur nella assoluta bontà dell'indagine, opinabile per definizione (mai sentito parlare della "media del pollo?").
Seguono poi i soliti commenti dei soliti noti, che vi risparmio, che in nome di idee o ideologismi sono già schierati da una parte o dall'altra.

Però farsi un'opinione è una cosa diversa. Vuol dire documentarsi!

Visto che vanno di moda gli indovinelli, ve ne pongo anch'io qualcuno:
1) Quante centrali nucleari ci sono al mondo?
2) Quanto uranio consumano all'anno?
3) Quanto uranio si estrae all'anno?
4) Per quanto tempo ci sarà ancora uranio da estrarre?
5) Quando è stata costruita l'ultima centrale nucleare in USA?
6) Quando è stata costruita l'ultima centrale nucleare in Francia?
7) Dove sono le scorie nucleari delle ex-centrali nucleari italiane?
8) Quanto tempo ci si impiega a costruire una centrale nuclare?
9) Per quanto tempo una centrale nucleare "rende"?
10) Quanto costa costruire una centrale nucleare?

Chiunque sappia rispondere a tutte queste domande (il solito secchione!), beh, mi piacerebbe sapere la sua opinione sull'energia nucleare in Italia.
Chi sa rispondere ad almeno la metà delle domande (si impegna, ma dovrebbe studiare di più), dovrebbe informarsi e coprire l'altra metà delle lacune. Qualche aiuto glielo do' qui sotto con i link.
Chi sa rispondere a 1-2 domande, o nessuna, beh... ehm... Sai cos'ha fatto ieri la Juve? (ma lo invito lo stesso a leggere i link sottostanti).

Link:

Notizia del sondaggio su Corriere.it
La media del pollo secondo Trilussa
Valutazione dell'ASPO sull'energia nucleare
Studio dell'ASPO sul "Picco dell'uranio"
Servizio di Report sulle scorie nucleari delle ex-centrali nucleari italiane

giovedì 6 novembre 2008

Open Society

Mi è capitato tra le mani il bellissimo libro "Open Society" di Andrea Piazza, presentato a Linux Day 2008 di Vicenza.
Il libro è un saggio sul copyright e sul software libero, che parte da una trattazione storica del "diritto di copia", per dare poi molti spunti interessanti su una sua possibile (e auspicabile) evoluzione, soprattutto come modello di una società che passa dalla competizione alla condivisione.

In coerenza di quanto trattato nel saggio, il libro è in vendita online oppure scaricabile gratuitamente da Internet.

E' stato naturale il collegamento all'edificante intervento del prof. Renzo Davoli tenuto all'ultimo "Ubuntu-it meeting" sulla libertà intellettuale, al suo manifesto "Non siamo pirati". E' bello e confortante vedere come, pur da punti di partenza diversi, si arrivi alle stesse conclusioni.

Da' invece un certo rammarico constatare che questi pensieri rimangano relegati ai margini della società, ignorati quasi completamente dai mass media.

Link:

Sito web di Andrea Piazza
Sito nonsiamopirati.org del prof. Renzo Davoli

Michael Crichton

L'autore di "Jurassic Park" (libro e anche sceneggiatura del film), ma anche di "E.R.", "Sfera", "Congo", "Sol levante", "Rivelazioni" è morto a Los Angeles il 4 novembre scorso.
Autore di moltissimi best-sellers era uno dei miei autori preferiti. Per un certo periodo ho letto solo libri suoi. Poi ho imparato a dosarlo nel tempo, per non intossicarmi.
Lo conobbi dopo aver visto "Jurassic Park" di Steven Spielberg al cinema. Entusiasta del film, lessi il libro, e mi entusiasmai dello scrittore.
Crichton è stato il creatore di un genere, che potremmo chiamare tecno-fantascienza-thriller, ispirando altri autori negli anni successivi. Vi ricordate il film "Virus letale" del 1995 con Dustin Hoffman? Beh, Crichton scriveva di virus letali in "Andromeda" nel 1969!
Se vi capita, date un'occhiata ai suoi libri.

Link

Voce di Wikipedia su Michael Crichton
Notizia su Corriere.it

lunedì 3 novembre 2008

Messaggi automatici

Questa immagina mi è apparsa davanti facendo un prelievo bancomat il giorno del mio compleanno.


Ovviamente, nessuno mi stava davvero facendo gli auguri, men che meno la banca!

Mi ha fatto però pensare a tutti i messaggi automatici che riceviamo, e che dietro non hanno nessun essere umano, non direttamente, ma solo un programma (e il programmatore, e l'analista e il marchettaro che l'hanno creato).
Questi messaggi simulano un contatto umano che non esiste, una relazione sociale studiata a tavolino e che non ha niente di concreto e reale. Altro esempio: al casello dell'autostrada una voce automatica dice "Grazie e arrivederci" dopo aver pagato con la carta. Inutile. Si poteva risparmiare tempo ed energia elettrica, e il viaggiatore non avrebbe notato la differenza. Lo stesso si potrebbe dire delle macchinette del caffè, del bancomat (appunto), del distributore di DVD a nolleggio e di tutti gli altri apparati automatici che ci circondano.
Ma questi messaggi li ritroviamo anche in altri ambiti, per esempio il cartellone del centro commerciale ringrazia della visita (non ci sono mai entrato, ci passo davanti ogni mattina per andare a lavorare).
Poi c'è lo spam, il messaggio automatico per eccellenza, che costituisce la stragrande maggioranza della posta che gira in rete: 80%? 90%?

Altro tipo di messaggi automatici sono quelli che ci arrivano come segnalatori: hai un nuovo contatto sul social network xxxx, è iniziata la vendita dei saldi in tal negozio, è arrivato sul negozio online yyyy il libro che stai cercando, l'oggetto zzzz sul sito di aste è arrivato al prezzo...
Questi però sono diversi: (quasi) tutti sono attivati su nostra espressa volontà, e si possono (quasi) tutti disabilitare con un clic.
Questo secondo tipo di messaggi aumenta la nostra capacità di comunicazione, evitando i tempi morti di reazione tra un evento e l'altro.
Riusciremo a trovare ancora momenti di tranquillità?
Riusciremo a staccarci dalla rete senza avere l'ansia di essere sconnessi?
Chi è il padrone e chi è lo schiavo?
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