martedì 28 settembre 2010

DUCC IT 2010 a Perugia: disponibili tutte le presentazioni e i video.

 Alcuni dei partecipandi al DUCC IT di Perugia

Grazie a Luca Bruno di Debian sono disponibili i video e le presentazioni (in formato PDF) dei talk tenuti alla Debian Ubuntu Community Conference (DUCC IT) tenutasi a Perugia il week end dal 17 al 19 Settembre 2010. Si è trattato del primo evento congiunto Debian e Ubuntu, nato per promuovere la conoscenza e la collaborazione reciproca tra le Comunità. L'evento è stato un vero successo (vedi il mio post precedente sull'argomento).

Per chi vuole contribuire, si tratta il materiale è molto interessante, in quanto riportano tutte le possibili informazioni utili per iniziare a "fare". A me personalmente permette di vedere il talk di Paolo su "Marketing e promozione di Ubuntu", che, a causa di un colpo di sonno una distrazione mi ero fatto scappare!

Link:

Video e presentazioni del DUCC IT di Perugia
Mio precedente post sul DUCC IT di Perugia
Programma del DUCC IT di Perugia

lunedì 27 settembre 2010

Steve Jobs preoccupato: presentato ufficialmente l'antagonista di iPad

DUCC IT 2010 a Perugia: qualche annotazione per chi non c'era e avrebbe voluto esserci





Un paio di settimane fa, a Perugia, si è svolto la prima Debian Ubuntu Community Conference (IT sta per Italia), la prima volta nella storia (?) in cui le Comunità Debian e Ubuntu si trovano sotto lo stesso tetto per discutere insieme senza accapigliarsi. Ecco come ha vissuto l'evento la famiglia Cavedon.

Venerdì 17 Ottobre
Zané, ore 14

Si parte! Con la fida mitsubishi stracarica di cose più o meno inutili (ah! le donne!) si parte alla volta di Perugia. Il tempo non è dei migliori, e per il week end non si prevede niente di buono, ma siamo armati del tiepido ottimismo degli incoscienti.

Autostrada BO-FI, ore 17 circa

Sosta pipì in (uno dei peggiori) autogrill sull'A1 nei dintorni di Barberino di Mugello. Le facce che vedo nel parcheggio ci convincono ad andare in bagno a turno, tenendo ben d'occhio la macchina e il bagagliaio.

Perugia, ore 19 circa

Siamo arrivati, il viaggio è stato tranquillo, a parte un po' di inevitabile coda dalle parti di Scandicci. Adesso c'è il problema di trovare l'albergo Morlacchi, dove alloggeremo. Dopo qualche giro a vuoto, seguiamo le indicazioni di un passante e arriviamo nel labirinto di stradine che compongono il centro di Perugia. L'albergo è ben segnalato, e ci arriviamo quasi subito. Il proprietario dell'albergo, gentilissimo, ci fa parcheggiare l'auto lì vicino, davanti al portone di una casa vicina. Nei giorni successivi dovrò lasciargli le chiavi per permettergli di spostarla quando serve.

Hotel Morlacchi, Perugia, ore 19.30 circa

Saliamo nella piccola hall dell'albergo. Si respira fin da subito un'aria familiare, anche per il profumino di buone cose che proviene dalla cucina, situata proprio dietro la piccola hall. Nel salotto accanto, che sembra quello di casa, una signora anziana (la nonna) sta guardando Carlo Conti in TV.
Sulle scale incontro Matteo e Salvatore, che ci invitano a seguirli alla cena con gli altri ubunteri. Accetto volentieri - non avevo prenotato pensando di arrivare molto più tardi.
Ci sistemiamo in stanza e sembra davvero di essere a casa: l'arredamento antico (è la stanza della nonna?), con lettone dalla testiera in ottone e un letto singolo, sempre in ottone, armadio e comodini. Un bagno piccolo ma pulito. La finestra che dà sui tetti delle case accanto.

Hotel Morlacchi, Perugia, più tardi

Fuori dall'hotel, aspettiamo Silvia, che nel frattempo è arrivata in treno da Milano.
Ha avuto, dice, qualche problema con il treno.
(penso io: ah! Trenitalia! Sempre in ritardo questi treni! Scoprirò più tardi che è andata in un modo leggermente diverso...)
Ma scende subito.
Dice.
...
...

Hacklab "Projectz on a island", Perugia, MOOOOLTO più tardi

La cena si svolge all'hacklab, che raggiungiamo dopo 10 minuti sulla "mini metro", il trenino monorotaia e senza conduttore che passa sotto Perugia per sbucare alla periferia. Quando sono a bordo delle carrozze rosse della metro, alle bambine sembra di essere a Gardaland (anche al papà!).
L'hacklab è un luogo è molto informale, superato un primo momento di imbarazzo ci si trova bene. Le bambine, avvezze alla cucina della mamma, si trovano spiazzate dal menu (etnico?) proposto. In compenso dopo una mezz'ora corrono e saltano un po' dappertutto, come fossero a casa.

Dopo cena, faccio quattro chiacchiere con Paolo su come sviluppare la comunicazione di Ubuntu. Gli avevo già parlato di una mia idea (che metteremo in pratica nelle prossime settimane), e lui me ne dice almeno altre 3-4... se solo ci fossero un po' di persone in più a cui affidarne lo sviluppo... Per adesso dovremo accontentarci di procedere un passo alla volta.


Torniamo in albergo con il taxi (la mini metro c'è solo fino alle 21.00). Il tassista sfreccia a velocità folle per le anguste strade di Perugia. Deduco che gli scappa di andare in bagno.

Sabato 18 Ottobre
Hotel Morlacchi, Perugia, ore 08.30

Facciamo una ricca colazione in albergo, con pane burro e marmellata e... le brioche più grandi del mondo! A stento ne finisco una... buonissima!
Scendiamo per andare all'Università di Perugia, Facoltà di Matematica e Informatica, dove si tengono gli incontri del giorno. Fuori dall'albergo siamo indecisi se fidarsi di Google Map di Silvia o della mappa cartacea di Marzia... alla fine, non si sa come, arriviamo (al primo colpo) all'Università.

Aula A2 - Università, Perugia, ore 09.30 circa


Arriviamo in facoltà giusti in tempo per l'inizio dei lavori. In accoglienza trovo il buon Fabio, e un account per l'accesso alla rete Wi Fi dell'Università (scoprirò solo mooooolto più tardi come accedervi, grazie a Claudio!).

Entriamo in aula, mi siedo con Stefania e le bimbe sui primi banchi. C'è un breve saluto da parte del Professore di Informatica, poi si parte.
Milo e Francesca di Debian fanno il loro talk su come si contribuisce alla traduzione di Debian, Ubuntu e GNOME. Gli strumenti sono davvero tanti, e molto diversi tra loro. Entrambi i relatori hanno una conoscenza enciclopedica dell'argomento. Io scopro per la prima volta Gtranslator (fino a quel momento usavo solo Launchpad), un bellissimo programma per le traduzioni off line. Lo userò di sicuro per Ubuntu Manual.

Segue una sessione di traduzione pratica, condotta da Francesca, Milo e il grande (non solo per le dimensioni) Luca, utilizzando appunto Gtranslator.
Durante la durata dei talk, le bambine vanno e vengono liberamente nell'aula. Il pubblico non sembra molto infastidito (per fortuna). Forse Giada esagera un po' quando, correndo fuori, urla "ADESSO VADO DALLA MAMMA!".

Mensa dell'università di Perugia, ora di pranzo

Si va tutti assieme a pranzare alla mensa. La qualità del cibo è "da mensa", però costa poco, e si fa un bagno fresco in mezzo alla gioventù di mezzo mondo. Per un po' di tempo mi sembra di tornare a scuola, o nei suoi immediati dintorni.

Aula A2 - Università, Perugia, ore 14.30 circa

Paolo Sammicheli illustra la struttura e le e attività del Gruppo Test di Ubuntu-it, un gruppo unico nel suo genere nell'ambito dei LoCo Team Ubuntu. Partecipare è abbastanza semplice, l'impegno è minimo, e se non fossi già impegnato in altre attività, mi piacerebbe contribuire. L'unico vincolo è che si deve essere "pronti" a provare le immagini ISO di Ubuntu al momento giusto, prima del rilascio ufficiale, in modo da dare feedback significativi.

Paolo passa poi a parlare di come segnalare un bug su Ubuntu, con l'uso di Launchpad e del metodo "triage", un sistema mutuato dall'ambito medico e che si usa per dare una priorità ai bug più pericolosi o più importanti. Luca Bruno parla di come segnalare i bug su Debian, che consiste nell'utilizzo di una particolare ML dedicata.

Aula A0, - Università, Perugia, ore ???

Sono così preso dall'argomento "bug" - o dalla digestione - che non mi accorgo che arriva l'ora dei talk su "Promozione e Marketing", che si svolgono nell'Aula A0. Corro giù giusto in tempo per l'inizio del talk di Italo Vignoli del PLIO. Purtroppo ho perso il talk di Paolo sul Gruppo Promozione di Ubuntu-it! Mannaggia! Vabbé il talk di Vignoli è molto interessante, e descrive cosa è stato fatto per aumentare la popolarità e la diffusione di Open Office in Italia. Bisogna anche dire che Vignoli è un professionista, e quindi c'è solo da imparare per noi dilettanti.

Aula A2, - Università, Perugia, ore 17.30

Si torna in A2, per sentire il talk di Stefano Zacchiroli, Debian Project Leader, che parla di Ubuntu e Debian. Stefano è uno dei più attivi sostenitori della collaborazione tra le Comunità Debian e Ubuntu. Il talk è molto interessante, scopro di essere un ignorante completo su Debian, di cui conoscevo solo il motto "release when it's ready" (che mentalmente traduco in "è pronto quando è pronto" - proprio come diceva la mia mamma quando le chiedevo quando era pronto da mangiare).

Alla fine del talk, qualche domanda e poi volo in albergo, insieme a Matteo. Facciamo un po' di strada sotto la pioggia, però la temperatura è mite e quasi non la si sente.

Hotel Morlacchi, Perugia, ore 20.15 circa

Ci troviamo fuori dall'hotel per andare a pranzo con tutta la combriccola. Si va' al ristorante "Dal Mi' Cocco", a pochi passi dal centro. Ci arriviamo in pochi minuti, siamo i primi, ma ben presto arrivano anche tutti gli altri, più di 30 persone, occupiamo mezzo locale. Si mangia benissimo! Il farro con i funghi è per me una rivelazione...
Capito in un "angolo Debian", non conosco nessuno, ma si fa presto a capire che si parla la stessa lingua, quella del software libero. Di fianco a me c'è Alessandro non-ricordo-il-cognome, che personaggio! Di fianco a lui Chiara, la sua ragazza, lo sguardo paziente di chi ha a che fare con una persona... esuberante!
Durante la serata scambio qualche chiacchiera anche con Flavia, la prima Ubuntu-it woman della storia (e per lungo tempo, la sola!). Sta preparando un'altra sorpresa per tutti i fan della nostra amata distro.

Le ore volano in fretta, e le bambine cominciano ad essere un po' stanche. Ci incamminiamo quindi verso l'hotel, facendo una piccola deviazione per il centro. Perugia di notte è spettacolare: mura altissime, palazzi che trasudano storia, scorci suggestivi e (purtroppo anche) strade solo in salita. Quel che mi sorprende è la vita notturna: dalla Fontana Maggiore guardando Corso Vannucci si vede una folla incredibile di gente - tutti giovani. A Perugia ci si deve tornare con più comodo.

Domenica 19 Ottobre
Hotel Morlacchi, Perugia, ore 08.30

Altra colazione abbondante in Hotel. Riesco a ingurgitare ben 2 brioche (troppo buone!). Poi ci si trova fuori con gli altri per una breve passeggiata in centro. Corso Vannucci di mattina è quasi deserto, qualche vecchio con il giornale sotto il braccio, e i soliti turisti da tutto il mondo. Salvatore e Matteo ci seminano dopo pochi passi... si dirigono velocemente verso la famosa cioccolateria Perusia! :-)

Hacklab "Projectz on a island", Perugia, ore 11 circa

Passiamo a salutare gli altri. È in programma l'ultimo evento del DUCC IT, un talk congiunto delle Ubuntu-it Women + Debian Women + Fedora Ambassador. Purtroppo la strada verso casa è lunga e preferiamo andare via subito, per evitare di trovare troppo traffico.
Decidiamo di fare la E45, che da Perugia porta a Cesena. La scelta si rivela ottima: troviamo poco traffico (grazie anche al fatto che i camion sono fermi), una piccola devisazione per lavori in corso, e un po' di pioggia.
All'imbrunire arriviamo a casa.

Qualche pensiero conclusivo

Esperienza decisamente formativa! Il grosso limite delle Comunità virtuali (come lo è, di fatto, Ubuntu-it) è che ci si sente solo via Internet. ML, chat, forum sono canali potentissimi per la collaborazione, ma valgono un millesimo di quello che può essere un confronto dal vivo. E un milionesimo di una cena.
Abbiamo sperimentato di persona cosa vuol dire collaborare, e quanto difficile può esserlo se prima non ci si conosce almeno un po'. Da questo incontro nasceranno sicuramente ulteriori collaborazioni.
Ci portiamo a casa qualche lavoretto in più, la sensazione di fare qualcosa di bello e importante, e la certezza di amici su cui contare.


Link:

Come contribuire a Debian
Come contribuire a Ubuntu

mercoledì 22 settembre 2010

Ubuntu 10.10: Sent from Ubuntu (& Cavedon :-)


Una delle nuove funzionalità incluse in Ubuntu 10.10 dovrebbe essere la firma predefinita "Sent from Ubuntu" ("Spedito da Ubuntu" - vedi immagine qui sopra), attaccata in fondo per tutti i messaggi di posta elettronica spediti da Evolution. Questa funzione è stata probabilmente ispirata da analoghi messaggi di alcuni famosi telefonini. Questi, per scopi di marketing, firmano tutti i messaggi spediti dai loro (ignari?) utilizzatori con "Sent from aifon" oppure "Sent from blecberri". Una mossa quindi di marketing per Ubuntu, mirata ad aumentarne la visibilità.

La cosa ha scatenato qualche polemica, tanto che qualcuno si è sentito in dovere di aprire bug su Launchpad a proposito. La cosa divertente è che sono stati aperti due bug: il primo per NON avere la firma predefinita, e il secondo per averla! Alla fine, sembra che la decisione sia per aggiungere questa firma tra quelle disponibili in Evolution, senza abilitarla in maniera predefinita.

Il sottoscritto non utilizza Evolution. Non per personali antipatie, ma perché leggo e rispondo alla posta da almeno 3 computer diversi a seconda del momento. Forse perché in questi ultimi tempi sto diventando sempre più marKettaro. Però questa simpatica vicenda ha ispirato la nuova firma, che apparirà da oggi in poi su tutti i miei messaggi:

--
Dario Cavedon (iced)
http://dariocavedon.blogspot.com
Linux user #280955 Ubuntu User # 3228
--- sent from Ubuntu ---



Link:

Bug su Launchpad per avere la firma "Sent from Ubuntu"
Bug su Launchpad per NON avere la firma "Sent from Ubuntu"

martedì 21 settembre 2010

Nuovi episodi di Ubunchu! tradotti in italiano

È da un po' di tempo che non seguo più le vicende di Ubunchu!, il fumetto manga giapponese incentrato a tema Ubuntu. Il fumetto, una simpatica e divertente iniziativa del giapponese Hiroshi Seo, racconta le vicende di un gruppo di studenti appassionati di computer, alle prese con la nostra distribuzione preferita. In realtà si tratta di una scusa (divertente, appunto) per parlare di Ubuntu, facendone scoprire funzioni e potenzialità.

Avevo perso le tracce di Ubunchu! dopo che i primi 2 episodi erano stati tradotti subito dopo la sua pubblicazione. Ho scoperto adesso, per caso, che il sito www.yougeek.it mantiene una pagina dedicata a Ubunchu! e partecipa attivamente alla traduzione in italiano degli episodi, di cui sotto trovate il link al PDF. Ecco quindi le bellissime copertine dei numeri tradotti e una piccola anticipazione sulla trama.

Buon divertimento!

Attenzione! Occhio agli episodi 4 e 5, che sono impaginati come l'originale giapponese e si leggono perciò da destra a sinistra, come è anche spiegato nella seconda pagina del fumetto.

Episodio 3: S.O.S. Forum


In questo episodio si parla di come siano utili i forum di supporto, delle persone del forum pronte lì apposta... per tutte le persone che ne hanno bisogno, anche voi! E si, anche quelle del forum ubuntu-it!

Episodio 4: I tre conigli


In questo episodio si parla di come le licenze libere possano essere applicate a tutte le opere di ingegno, non solo al software. Risa troverà così un modo originale per contribuire alla causa di Ubuntu.

Episodio 5: Arriva la grande sorella


(Smettete con quei sorrisini stupidi!), in questo episodio entra in scena un nuovo personaggio, che cercherà di imporre con tutti i mezzi il Sistema Operativo Unico su tutti i netbook degli studenti. Ma non avrà vita facile!


Link:

Episodio 3 in italiano
Episodio 4 in italiano
Episodio 5 in italiano
Pagina di Yougeek con tutti gli episodi di Ubunchu! tradotti (finora) in italiano
Sito di DoctorMo con tutti gli episodi di Ubunchu! tradotti in tutte le lingue
Tutti i miei post su Ubunchu!

mercoledì 15 settembre 2010

Disponibili le immagini dei countdown a Ubuntu 10.10 "Maverick Meerkat"

Con un mail sulla ML Ubuntu Art, Matthew Nuzum ha ufficializzato il rilascio delle immagini dei countdown (=conto alla rovescia) in attesa di Ubuntu 10.10, che sarà rilasciata il 10.10.10 (alle 10.10??!). La novità di questa volta è che sono solo immagini, nessuno script javascript che appesantisce il carico della pagina!

Questo è il vincitore:

The next version of Ubuntu is coming soon

Ma anche gli altri countdown sono davvero belli!

The next version of Ubuntu is coming soon The next version of Ubuntu is coming soon

E questo è il mio preferito in assoluto (che già vedete qui a destra :-)

The next version of Ubuntu is coming soon

Chi riesce a elencare i nomi di tutti gli animali senza andarseli a guardare?

Che aspettate? Diffondete la voce e i link tra gli amici e parenti! :-)

Link:

Pagina ufficiale Ubuntu dedicata ai countdows

martedì 14 settembre 2010

Boom boom



John Lee Hooker - Boom boom

Aeroporto di un'importante città dell'Italia del sud, un venerdì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un anno fa - circa.

Arrivo all'aeroporto con il solito anticipo di ore. Il traffico in tangenziale mi ha fatto temere il peggio, ma la coda chilometrica è svanita come un miraggio, proprio nel momento in cui mi pareva esserci in mezzo.
Il check-in fila via tranquillo, ormai è una questione di secondi.
Al controllo bagagli invece ci sono file lunghissime, spero sia un altro miraggio. Ma non è così.
La sicurezza dell'aeroporto fa controlli svizzeri (o tedeschi, vedete voi). Forse vuole smarcarsi dalla fama che aleggia sulla città.
I viaggiatori sono costretti a togliersi di dosso tutti gli oggetti metallici: portachiavi, cintura, cellulari, lettori MP3, blackberry, computer portatili (incredibile la quantità di accessori di cui un essere umano riesce a dotarsi!), alcuni anche le scarpe, se hanno un tacco sospettosamente alto (ma i presidenti del consiglio sono esentati da quest'ultimo obbligo).

Seguo anch'io lo stesso rituale, butto il trolley sul nastro del metal detector e passo sotto l'arco. Incredibile, passo indenne al primo colpo! Stavolta non ho dimenticato le chiavi in qualche recondito anfratto del giaccone. Mentre sto ricomponendo i pezzi dall'altra parte del metal detector (cellulare in tasca a destra, portatile nello zaino, chiavi in tasca a sinistra...), noto che l'omino del metal detector fa un segno a un altro agente. Quest'ultimo, una ragazza abbastanza giovane, mi chiede di prendere il trolley e seguirlo.

"Per cortesia, appoggi la valigia sopra questo tavolo e la apra".
Eseguo diligentemente (che cavolo mi sono dimenticato, questa volta?).
"Ma lo sa lei che non la può portare in aereo, quella!" e indica un contenitore cilindrico dall'aria assolutamente innocuo. Al suo interno, un liquido trasparente, inodore e insapore, sospettosamente liquido.
Guardo la guardia, poi il contenitore, una bottiglietta di plastica di acqua minerale, la mascella mi si blocca in una posizione di sincero stupore. Il santo sull'etichetta niente ha potuto contro il rigore delle regole post-undici-settembre.
(porcocane... me la sono proprio dimenticata! epperforza, uso l'aereo si e no due volte l'anno, porcocane)
"La deve buttare via, non può passare con quella!"
(evita persino di pronunciare il nome, tanto deve essere terribile!)
Mi indica un bidone dei rifiuti, lì accanto. Il bidone è ricolmo fino all'orlo e oltre di contenitori simili al mio, tutti più o meno con lo stesso liquido trasparente (acqua, appunto).
(se davvero fossero ordigni, l'aeroporto sarebbe spazzato via dalla faccia della terra e al suo posto resterebbe una voragine delle dimensioni dello stadio olimpico)
"E se la bevo adesso, posso farlo?"
Stavolta è l'agente che mi fissa stupita, la mascella bloccata a metà. Deve essere la prima volta che qualcuno lo chiede.
"Beh, veramente...".
Senza aspettare la risposta, apro la bottiglietta e comincio a trangugiare il liquido trasparente (acqua gassata!).
"Beh... può bastare così... ".
Non la ascolto neanche. (che fanno? mi arrestano perché sto bevendo dell'acqua minerale?)
 "Per favore... la può buttare, adesso?"
Invece, la butto giù tutta di un fiato.
Alla fine ho l'ugola in fiamme.
Tappo la bottiglia e la scaravento nel bidone, con gli altri cadaveri di plastica.
Mi avvicino all'agente, trattenendo a stento le lacrime, con un'enorme bolla d'aria che risale l'esofago.
Lei istintivamente arretra di mezzo passo, portando la mano alla cintola.
Le faccio:
"BUM!"
(mia figlia si diverte, quando lo faccio!)
Non sto lì a guardare se l'agente si diverte. Mi giro subito, chiudo il trolley, lo trascino via che è ancora a mezz'aria, e mi dirigo velocemente verso il gate. Non ho ancora avuto i miei 10 minuti di popolarità, ma almeno ho avuto i miei 2 minuti da terrorista.

sabato 11 settembre 2010

18 Settembre 2010: Debian Ubuntu Community Conference a Perugia (preparando le valigie)

fototarocco by Dario :-)

Dopo qualche tentennamento, dovuto più che altro a qualche guaio fisico (eh! l'età!) ormai superato, alla fine è deciso: la famiglia Cavedon parteciperà al gran completo (ok, non proprio completo, gatta e criceta restano a casa) alla Debian Ubuntu Community Conference 2010 (DUCC-IT 2010) che si terrà a Perugia il 18 Settembre 2010. Vista la distanza da Zanè a Perugia, aggiungeremo un giorno di ferie prima e un giorno di svago poi, per completare un magnifico week end in terra umbra.

La DUCC-IT, è stata organizzata dalle Comunità Italiane Debian e Ubuntu, e da FSUG Italia, che da anni ormai organizza il Software Freedom Day a Perugia. Sabato 18, sarà una giornata di confronto, approfondimento e apprendimento per chi contribuisce attivamente allo sviluppo di Debian o Ubuntu (o entrambe!), e aperto a chiunque sia interessato a saperne di più, per poi decidere se e come contribuire.

Noi ci stiamo preparando per la partenza (allora: passeggino OK, borse OK, portatile OK!?!?, biberon OK, peluche OK... peluche!?!?).
Voi, se, vi trovare a passare per Perugia, fate un salto sabato all'Università degli studi di Perugia, e venite a vedere un po' come funzionano le cose, Vi aspettiamo!


Link:

Software Freedom Day a Perugia
Pagina ufficiale del DUCC-IT 2010

martedì 7 settembre 2010

Le iTelevisioni di Apple

Quando ieri ho raccontato la "Apple TV con parole semplici", in realtà vi ho preso (un po') in giro.

La ridicola scatoletta nera praticamente vuota che Apple si ostina a chiamare TV in realtà è un poverissimo media center. I media center, sono piccoli computer che, collegati alla TV, permettono di ascoltare musica, e vedere film, telefilm e foto. A differenza degli altri media center, Apple TV è completamente priva di memoria: tutto quel che si vede, lo si deve scaricare da Internet, e non si può registrare su Apple TV. Quindi Apple TV in realtà è una televisione... a pagamento! :-)

Ma la notizia è un'altra.

La notizia è che ormai Apple fa solo iTelevisioni.

Se guardate un attimo al nuono "iPod nano", noterete che sono spariti i tasti.
(www.apple.it)

OK, i tasti sono stati sostituiti dal touch screen. Come per gli altri dispositivi iQualcosa di Cupertino, i tasti lasciano il posto a schermi sempre più grandi e seducenti. Il perché di questa mossa è presto detto: il touch screen, rispetto a qualsiasi tastiera, limita fortemente il livello di iterazione di chi lo usa (provate a chiedere a chi ha un iPad). Sostituire i tasti con uno schermo, anche se touch, è inibire l'input a favore di un output, anche se affascinante. Ma affascinati dagli effetti speciali e colori ultra vivaci, gli utilizzatori finali di questi dispositivi saranno indotti a scaricare e pagare un po' tutto quel che gli viene propinato dal Grande Fratello Fornitore sul proprio televisorino portatile.

Apple insomma sta trasformando gli iCosi in bellissime iTelevisioni, con lo scopo neanche tanto nascosto, e del tutto lecito, di spremere sempre più i propri clienti. Meglio ricordarselo.


Link: 

Mio post sulla Apple TV
Mio post (divagante) sulle altre Apple TV

lunedì 6 settembre 2010

La Apple TV spiegata in parole semplici

Fototarocco by Dario :-)

La Apple TV è quel coso nero che ha in mano Steve Jobs. 

Ebbene si, la Apple TV non è una vera TV, ma un coso, uno scatolo.

Non ha un video su cui vedere i contenuti.

Eh si, niente tubo catodico, niente LCD o plasma, solo quel coso nero. Tecnicamente sarebbe più corretto chiamarlo "media center" (come del resto fanno tutti gli altri produttori).

Non ha un disco fisso su cui registrare film e telefilm.

Si, ma non serve, tanto film e telefilm sono registrati da qualche altra parte (dove? non si sa!)

Si deve attaccare necessariamente a Internet per vedere qualsiasi cosa.

Si, dovete capire che è inutile star lì ad armeggiare con antenne e ricezione difettosa, su Internet il segnale arriva pulito e digitale, senza star lì a chiamare l'antennista. Ecco, non si vedono per ora RAI e Mediaset, ma questo è appunto un altro vantaggio.

Si deve necessariamente pagare per vedere qualsiasi cosa.

Ma son cifre ridicole! Da 0,99 a 4,99 dollari. Chiunque se le può permettere, poi pagando con la carta di credito neanche te ne accorgi!

Tutto quel che si compra non è mai veramente in nostro possesso, ma resta da qualche altra parte.

Tecnicamente resta nel "cloud", che si traduce in "nuvola". Vuol dire che tu lo compri, compri film e telefilm, ma li lasci in custodia al signor Apple, che te li tiene lì e quando vuoi li puoi rivedere.

Quanto costa?

Solo (solo!?!?!?) 99 dollari, che saranno 99 euro (se e) quando arriverà in Europa.

E cosa me ne faccio, di preciso?

venerdì 3 settembre 2010

Banda larga: una buona notizia dall'Emilia Romagna


Una buona notizia: 80.000 cittadini potranno avere accesso a Internet con connessione in Banda Larga in Emilia Romagna, grazie a un accordo tra Regione Emilia Romagna (che sborserà 5 milioni di euro), Ministero delle Comunicazioni (che ne tirerà fuori 15) e Telecom Italia (che non si è capito bene quanto scuce!). Grazie a questo accordo, saranno potenziate 123 centrali telefoniche, permettendo quindi di erogare servizi di Banda Larga in 54 comuni della regione, che prima ne erano esclusi.

In questo modo, scende dal 12% al 10% la percentuale della popolazione dell'Emilia Romagna che è ancora esclusa dalla Banda Larga.


La Banda Larga permette di accedere a Internet a velocità molto maggiore rispetto alle connessioni via modem analogico a 56K, e consente una serie di servizi migliori quali: telelavoro, telemedicina, IPTV (la televisione su Internet), teleconferenza, videochiamata e molto altro.

Vero è che piove sul bagnato: l'Emilia Romagna è una delle migliori Regioni italiani per la diffusione della Banda Larga, sia dal punto di vista generale, che per quanto riguarda le amministrazioni pubbliche (vedi i grafici qui sotto).


Famiglie che possiedono una connessione a Internet in banda larga nella propria abitazione sul totale delle famiglie
Anni 2006-2008. Valori percentuali (fonte: Regione Emilia Romagna)
 
La rete a banda larga per collegare le pubbliche amministrazioni dell'Emilia-Romagna (fonte: Lepida)


Si conferma quindi la tendenza alla diffusione "a macchia di leopardo" della Banda Larga in Italia: in alcune zone lo sviluppo dell'accesso a Internet è alla pari (o migliore) all'eccellenza Europea, mentre in altre zone lo sviluppo arranca, oppure è fermo del tutto.


Link:

Notizia su agi.it
Notizia sul sito di Lepida
Scheda sulla diffusione della Banda Larga (aggiornata al 2008)
Miei post precedenti sulla Banda Larga
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