venerdì 26 febbraio 2010

Kubuntu 10.04: rilasciata la Alpha 3, le novità della prossima release.

Dopo un paio di versioni "alpha" di puro e semplice sviluppo, con il rilascio della "Alpha3", avvenuto ieri 25 febbraio 2009, finalmente si cominciano a vedere i lineamenti di quella che sarà la prossima versione di Kubuntu, la 10.04 "Lucid Lynx".
Anche se Alpha3 è una versione destinata ai soli sviluppatori e tester, ci sono alcune novità che rendono davvero "succoso" il prossimo rilascio. Tanto più che lo stesso dovrebbe essere anche LTS, cioè una versione con "Supporto a Lungo Termine", con aggiornamenti garantiti per ben 3 anni.
Insomma c'è parecchia attesa per il prossimo rilascio, andiamo a vedere cosa bolle in pentola.

KDE 4.4.0 SC

Non poteva mancare la versione 4.4 di KDE, che con l'occasione si rifà il look e cambia denominazione in KDE 4.4 SC, dove "SC" sta per "Software Compilation". Questo per rendere esplicito il fatto che KDE non è più solo un "desktop manager", ma è bensì una serie di programmi molto integrati tra loro, accomunati dalla medesima piattaforma di base. Sull'argomento KDE 4.4 SC ci sarebbe molto da scrivere. Rimando l'approfondimento al un post specifico che farò sull'argomento. Intanto godetevi questa stupenda immagine del desktop KDE 4.4, direttamente da kde.org.



Amarok 2.2.90 (cioè 2.3!)

Amarok, il player multimediale per eccellenza (non solo su KDE), sta arrivando alla versione 2.3, giusto in tempo per Kubuntu 10.04. Le novità sono numerose: barra principale completamente ridisegnata, controllo del volume usando la rotellina del mouse, cambio della playlist veloce e dinamico, migliore supporto per i podcast, ecc. Anche in questo caso si dovrebbe scrivere un post a parte (ma non vi prometto niente!).

Installer slideshow

Questa novità l'hanno presa da Ubuntu...
Che a sua volta l'ha copiata da...
In pratica, durante l'installazione di Kubuntu, appariranno una serie di diapositive (slide) che illustreranno il funzionamento dei principali programmi di Kubuntu. Un po' di svago per chi non sa come passare il tempo durante l'installazione di Lucid.
So che potrei svilire l'opera di chi ci sta lavorando, ma durante l'installazione di un sistema operativo, il mio consiglio è sempre quello di... andare in bagno.

Configurazione dispositivi "touchpad"

Il "touchpad" è quello strumento di tortura quel quadratino sensibile al tocco, che sui moderni portatili sostituisce il mouse. Odiato da molti, se ci si abitua ad usarlo, si butta il mouse nel cestino.
Su Kubuntu 10.04 ci sarà una sezione delle impostazioni di sistema dedicata alla configurazione del touchpad.

Integrazione del sistema di notifiche

Gli avvisi di sistema, detti anche "notifiche", informano chi usa il computer in occasione di eventi particolari, facilitandone l'uso. Con Kubuntu 10.04 sono stati integrati nel sistema di notifiche di KDE alcuni messaggi che prima non lo erano, come ad esempio quando è necessario riavviare il computer, o quando è necessario scaricare alcuni programmi (codec) per la lettura di file multimediali. In più il sistema è stato ottimizzato, in modo da occupare meno memoria RAM.

Integrazione di "GNOME app systray"

Le icone del "systray" di Gnome sono state integrate sul pannello di KDE. Nel caso si usino applicazioni GNOME su Kubuntu, queste avranno un comportamento omogeneo con le altre applicazioni KDE.

Altro

Altre novità stanno covando sotto la cenere, è ancora presto per parlarne, anche perché non si sa se troveranno un posto su Kubuntu 10.04, oppure verranno rimandate a rilasci successivi.

Chi non può aspettare...

... può scaricarsi la Alpha3 di Kubuntu 10.04 (qui sotto il link). Da tenere sempre bene in mente, che questa versione è altamente instabile, e destinata a chi vuole dare una mano nello sviluppo o nelle prove di Kubuntu.


Link:

Note di rilascio di Kubuntu 10.04 Alpha3 (in inglese)
Note di rilascio di Amarok 2.3 (in inglese)

mercoledì 24 febbraio 2010

Infelicità è...

... leggere post come quello qui sotto, dall'Italia.
A noi poveri ottimisti (illusi??) non resta che augurarci tempi migliori.

Link:


Post "Felicità è..." dal blog "Storie di temporanea emigrazione".

martedì 23 febbraio 2010

Buon Compleanno Apache!


Apprendo che oggi è il 15° compleanno di Apache HTTP Web Server, il web server open source per eccellenza, dominatore mondiale del mercato, utilizzato da circa 112 milioni di server in tutta la Terra.

AUGURI!

Nato nel 1994 come un fork (un nuovo ramo di sviluppo) dell'ormai non più sviluppato deamon "HTTP" di NCSA, nel breve volgere di un anno diventò il server web più utilizzato al mondo. 
Vero anche che a quel tempo c'era ben poca concorrenza.
Vero anche che a quel tempo c'erano anche ben pochi siti web!

Vero che da allora non ha più mollato la leadership del mercato, e ancora oggi detiene (secondo netcraft.com) più del 54% del mercato mondiale. Secondo Apache questa cifra sale addirittura al 70%!

Sul sito di Apache Software Foundation si può trovare un'interessante post sulla storia e la filosofia di Apache. Una bella storia, nel pieno e genuino spirito del software libero.


Link:

Post del compleanno sul blog Apache
Apache HTTP Server su Wikipedia
Netcraft Web Survey (Febbraio 2010)

28-29 Marzo 2010, elezioni amministrative: riparte la campagna "Caro Candidato"

In occasione delle prossime elezioni amministrative, previste per il 28 e 29 Marzo 2010, riparte la campagna "Caro Candidato". Promossa da AssoLi, la "Associazione per il Software Libero", la campagna si propone di sensibilizzare i candidati alle prossime elezioni al tema della diffusione del Software Libero.

Cosa si chiede: al candidato

In sostanza si chiede al candidato di sottoscrivere un "Patto per il Software Libero" in cui si impegna in prima persona nel supporto e diffusione del software open source.

Cosa si chiede:a tutti 

A tutti si chiede di promuovere la campagna inserendo e diffondendo il banner sul proprio sito web, blog, forum, facebook, ecc. Un piccolo sforzo che ruba pochi minuti al proprio tempo, ma che può (alla lunga) fare la differenza. Per parte mia ho messo il banner del sito qui di fianco.


Servirà?!!?

Domanda è più che lecita, visto che campagne e petizioni su Internet sono molto diffuse, ma i risultati invece non sono così eclatanti.
La (mia) risposta è: , serve.
La strada è sempre in salita, come tutte le iniziative che provengono "dal basso". Ma l'alternativa è la totale indifferenza, che è del resto quello che già succede ogni nella stragrande maggioranza della Pubblica Amministrazione italiana.
Nel momento in cui scrivo, sono già 7 i candidati aderenti. Speriamo diventino sempre di più!

Link:

Campagna "Caro Candidato"

domenica 21 febbraio 2010

False friend: quando il consulente diventa anche il tuo amico intimo

I "false friend", sono i termini inglesi che hanno una parola molto simile in italiano, ma significato completamente diverso.
Per esempio, il banale "cold", che in italiano non vuol dire "caldo", ma invece "freddo".
Oppure l'informatico "library" che per naturale trasmutazione (non certo per traduzione!) lo ha fatto diventare "libreria", quando invece si traduce con "biblioteca".

Beh, i "false friend" son proprio una brutta bestia.

Prendiamo un consulente importante e pagato sicuramente peso d'oro, della più cara società di consulenza. Questo personaggio ha trasformato l'inglese "confident" in "confidente", che vuol dire nell'ordine:
  1. Persona amica a cui si apre il proprio animo
  2. Informatore delle forze dell'ordine
"Confident" invece si traduce con "fiducioso, sicuro di sé".

Quindi nell'accezione originale è corretto l'uso nel contesto, ma nella spaghetti-traduzione "sei confidente nel raggiungimento dell'obiettivo?" è qualcosa che fa un certo ribrezzo.

Che si sia affidato ai traduttori sottopagati e precari della rossa nazionale? :-)

lunedì 15 febbraio 2010

Energia nucleare: una petizione per evitare di trovarsela nel giardino.

Greenpeace ha appena lanciato una petizione online per chiedere ai candidati alle prossime regionali di schierarsi esplicitamente in tema di energia nucleare.
Sapete già come la pensa il sottoscritto, quindi evito di annoiarvi ancora su questo tema. Se avete ancora qualche dubbio, vi invito a leggervi uno dei miei post precedenti.

Da segnalare sul sito della petizione alcuni divertenti gadget e giochini nucleari.
Di cattivo gusto.
Come l'energia nucleare.


Link:

Sito dove firmare la petizione
(miei post sul tema)
Il pericolo invisibile dell'energia nucleare
"Lo sapevate che?" sull'energia nucleare
Quattro o cinque problemi dell'energia nucleare

Installazione e prova di Xubuntu 9.10 su un nuovo modernariato (=vecchio PC!)

Xubuntu è la minore, dopo Ubuntu e Kubuntu, delle 3 sorelle Ubuntu ufficiali. Destinata a pc con hardware vecchiotto oppure limitato, ha conosciuto una discreta diffusione, grazie al fatto che la maggior parte delle componenti base è comunque Ubuntu, su cui si integra il desktop manager XFCE, più leggero di Gnome (il desktop manager di Ubuntu) ma altrettanto stabile. La leggerezza dovrebbe essere quindi la caratteristica base di Xubuntu.

Avevo provato Xubuntu 9.04, ma ne ero rimasto un po’ deluso, tanto da rinunciare a farne una recensione. Le promesse di snellezza erano andate disattese, e mi domandavo il senso di sviluppare una distribuzione che assomigliava troppo alla sorella maggiore, anche a costo di sacrificare la leggerezza.

Diamo una possibilità a Xubuntu 9.10

Sul wiki di Xubuntu, si legge che "slim down Xubuntu session" (snellire la sessione di Xubuntu) è uno degli obiettivi "miglioramento continuo" della distribuzione. Confortato da tanta buona volontà, e pensando all’assioma per cui Linux migliora di versione in versione, ho deciso di fare un giro di prova con Xubuntu 9.10.

La macchina in prova

Il computer sul banco è un vecchio HP, un vero pezzo di modernariato con:
  • Pentium III Coppermine a 733 MHz
  • 192 MB di RAM PC133
  • Hard disk Quantum Fireball da 10.1 GB
  • Scheda video integrata S3 Savage 8 MB (memoria condivisa)
  • Lettore CD

    Una mossa sbagliata: il Live CD

    Contravvengo volontariamente (e masochisticamente, come vedremo) alle indicazioni del wiki, che impongono almeno 192 MB RAM per usare il “Live CD” di Xubuntu. Il computer in prova ne ha meno, in quanto dei 192 MB, 8 MB sono riservati alla scheda video. Il “Live CD” permette di provare Xubuntu sul proprio computer, senza installare o modificare l’hard disk. Serve insomma a fare un giro di prova, per vedere come va.
    Alla partenza, appare il solito menu Ubuntu, con l’elenco delle lingue con cui partire, scelgo l’italiano e faccio partire il CD con l’opzione “Prova Xubuntu senza modificare il computer”
    Durante il boot, appare un topolino (simbolo di XFCE) al posto del classico “circle of friends”. Sarebbe stato meglio vedere il logo di Xubuntu, il topolino all'interno del circle of friends.




    il primo splash screen: il topolino di XFCE

    Ben presto, il sorriso che mi è venuto vedendo il simpatico topolino mi si congela sulla faccia. Infatti passano ben 4 minuti e 30 secondi prima che appaia qualcosa di diverso (lo sfondo del desktop). La pazienza comincia a finire, così come la fiducia nel riuscire a far partire il Live CD. Nemmeno mi consola un altro splash screen a effetto: una serie di punti luminosi che si muovono al centro dello schermo. Dovrebbero servire ad allietare l’attesa del boot. A me danno sui nervi perché allungano sicuramente i tempi di avvio.




    il secondo splash screen: le lucciole vanno di moda! ;-)
    Dopo ben 10 minuti comincia ad apparire il desktop, faticosamente, pezzo per pezzo. Prima lo sfondo, poi le barre, le icone e infine i menu. Alla fine il pc ha impiegato 15 minuti per avviarsi. Intanto qualche programma è andato in crash, con tanto di notifiche di errore. Uno di questi è XFCE-panel, il pannello di XFCE. Questo mi impedisce di accedere al menu. Posso però fare clic con il tasto destro del mouse sul desktop e selezionare lo spegnimento del sistema. L’operazione dura meno di un minuto, almeno questo è facile!

    La prova di avvio di Xubuntu con il “Live CD” è fallita, 180 MB e rotti di RAM sono davvero insufficienti per avviare il sistema. Vabbé, era solo un esperimento (da non ripetere).

    Mettiamo sul banco la versione “Alternate”

    Provo allora la versione “Alternate” del CD di installazione di Xubuntu. Questa versione è dedicata a PC con meno di 256 MB di RAM. Esegue solo l’installazione, è solo testuale, e non permette di provare Xubuntu da CD, quindi bisogna pensarci bene prima di eseguirla!
    Faccio partire il CD, il menu Ubuntu è leggermente diverso, scelgo “Installa Xubuntu” e parto. Il sistema chiede i soliti dati: (la lingua è stata già scelta all’avvio) la nazione (Italia), la disposizione della tastiera (italiana), la configurazione della rete (chi ha un modem ADSL si ricordi di tenerlo acceso!), chiede il nome da assegnare al computer (xubuntu-dario), poi tenta di sincronizzarsi con il server NTP per l’ora di sistema. Si passa quindi al partizionamento dei dischi.

    Questa è la parte più delicata: la modalità testo è più ostica della modalità grafica (ovvio!), per cui consiglio ai neofiti di chiedere l’aiuto di un amico esperto, o di rivolgersi al LUG più vicino.
    Io faccio da solo (che bravo che sono! :-) e scelgo di creare 2 partizioni: la root (con ext4 come filesystem) e la swap di 500 MB. A questo punto l’hard disk viene formattato con la nuova configurazione, il tutto dura circa 10 minuti.

    Una volta fatto, chiede i dati personali: il nome di chi usa il computer, un nick (nomignolo) da usare per l’account, la password (mi raccomando: almeno 8 caratteri alfanumerici!), se si vuole cifrare la propria home.  Si passa quindi a configurare la connessione Internet, APT (il software che gestisce gli aggiornamenti) e un altro paio di noiose impostazioni che confermano l’idea che i novellini è meglio si facciano aiutare da un esperto.

    Quindi, finalmente, parte l’installazione vera e propria. Dura un bel po’ di tempo. Del resto l’hard disk è abbastanza lento (ho il sospetto che sia un ATA/33). In totale l’installazione dura più di un’ora. Nel frattempo potete andare in bagno, e prendervela con comodo. Non dimenticatevi di portarvi “I fratelli Karamazov”.
    Nonostante i tempi lunghi, non riscontro nessun problema e il computer esegue il reboot senza problemi.

    Primo avvio e impressioni iniziali

    Il primo boot dura ben 2 minuti e 25 secondi, immagino che in questo primo accesso finisca anche una parte dell’installazione. Durante l’avvio, appaiono i due splash screen già visti, il topolino prima e i pallini luminosi poi. L’impressione è che questa scelta, con il mio “modernariato", rallenti significativamente il PC, allungando i tempi di avvio.

    Alla fine appare il desktop. Devo dire è davvero molto carino e moderno, lo stile si chiama “Albatross”. I colori dominanti sono l’azzurro in varie gradazioni e il nero. A prima vista direi “una versione dark di Ubuntu”. Piacerà ai giovani e agli appassionati delle oscure saghe di vampiri ecc. ecc., che tanto vanno di moda. L'unica nota negativa è che le notifiche in alto a destra sono un po' nascoste.

    il desktop di Xubuntu 9.10
    Una nota tecnica: appena avviato, il sistema occupa poco più di 90 MB, e purtroppo continua a “swappare” (=scrivere una parte dei dati dalla memoria RAM all’hard disk), rallentando notevolmente le operazioni. Diciamo che funziona benino a patto di eseguire un programma alla volta. Su come ottimizzare la distribuzione vediamo più tardi, intanto diamo un’occhiata ai programmi.

    Il software

    La dotazione software è abbastanza completa per un uso quotidiano.
    Il sistema si basa su XFCE 4.6.1 e ne eredita tutti gli strumenti di base, tra cui l’ottimo gestore di file Thunar, veloce, semplice ed essenziale.

    il file manager Thunar

    Sul lato programmi per l’ufficio troviamo AbiWord (word processor) e Gnumeric (foglio di calcolo). Una scelta obbligata, se si vuole leggerezza e stabilità. In più Orage per la gestione dell’agenda e degli appuntamenti.

    abiword (word processor) e gnumeric (foglio di calcolo)
    Per la parte multimediale: Brasero per copia e masterizzazione CD, Exaile per riproduzione di file musicali e Totem per riproduzione video. Totem e Brasero sono presenti anche in Ubuntu.

    Per la grafica GIMP, per manipolazione di immagini, Ristretto (ottimo programma!) per visualizzazione di immagini e Xsane per acquisizione da scanner.

    Ristretto (visualizzazione immagini)

    Per la navigazione Internet, Firefox. Scelta un po' discutibile: se si volesse privilegiare la leggerezza, bisognerebbe usare altri browser.

    Firefox (browser web)

    Usabilità 

    Dal lato usabilità la situazione ha luci e ombre, vediamo un po'.

    Installazione di software aggiuntivo: si nota la mancanza di “Ubuntu Software Center”, una delle novità di Ubuntu 9.10. Su Xubuntu c’è ancora il caro vecchio “Aggiungi/Rimuovi applicazioni” che fa la stessa identica cosa, ma che è meno attraente dal punto di vista commerciale. Mi aspetto di trovare Ubuntu Software Center nella prossima versione di Xubuntu. Dal punto di vista utente, "Aggiungi/Rimuovi applicazioni" fa proprio quello che dice il nome, e basta e avanza.

    Aggiungi/Rimuovi applicazioni

    Impostazioni di sistema: queste si possono migliorare, c'è un menu dedicato (con troppe voci) e anche un programma dedicato. Si potrebbero inglobare le voci del menu nell'applicazione "Gestore delle impostazioni XFCE4" o creare un'applicazione simile, e inserirla alla voce "sistema" del menu.

     
    il menu Impostazioni

     
    il programma Impostazioni
    File multimediali: Xubuntu, per poter essere distribuita senza limiti e problemi legali, è rilasciata (come K/Ubuntu) senza i più diffusi codec multimediali; ho provato a leggere un file MP3 con Exaile, il lettore multimediale predefinito, e il risultato è stato deludente: il programma non legge il file e non mi da' la possibilità di cercare un codec adatto per leggere il file.

     problemi a leggere un MP3 con Exaile...

    'Sta cosa non la digerisco: su Ubuntu (e Kubuntu), il sistema riconosce che il file MP3 è un file multimediale e cerca il codec adatto. Provo ad aprire lo stesso file con Totem (che è il lettore multimediale predefinito per Ubuntu), e infatti.

     
     ...nessun problema a leggere MP3 con Totem!

    Probabile quindi che manchi l'integrazione per i programmi (come Exaile) usati solo da Xubuntu. Sono sicuro che nella prossima versione questo problema sarà risolto.

    Supporto in italiano: nessun problema, una volta avviato, il sistema si accorge che il supporto nella lingua prescelta non è completa, e chiede se si vogliono installare i pacchetti nella lingua desiderata. Proprio come in Ubuntu. E' necessaria una connessione ADSL per farlo, vista la mole di dati.

    installazione dei pacchetti in italiano

    Aggiornamenti software: anche per gli aggiornamenti, il funzionamento è simile a quello Ubuntu, il sistema si accorge che ci sono aggiornamenti e chiede se si vogliono installare.

    aggiornamenti automatici di Xubuntu

    Se viene installato anche un kernel nuovo, il sistema chiede di riavviare il computer.

    richiesta di reboot
    Anche in questo caso, è necessaria una connessione ADSL o equivalente. Sulla macchina in prova, questa operazione ha richiesto 20 minuti per scaricare il software dalla rete e ben 45 minuti per installare e far ripartire il computer. Tempi lunghissimi, dovuti ai limiti delle risorse a disposizione. Però è da notare una cosa rilevante: è andato tutto bene!


    Prestazioni: per prima cosa, bisogna impostare la "swappiness" a 10 (vedi sotto un link a un mio post dove spiego come fare). Questo evita il continuo swap della memoria RAM su disco, e permette di lavorare quasi normalmente. I limiti della macchina in prova permettono di eseguire un solo programma alla volta. Avviandone due, funzionano male entrambi. Le prestazioni insomma sono così così. Chi si aspetta di riesumare un vecchio PC utilizzando Xubuntu forse rimarrà un po' deluso.

      Concludendo

      Sono rimasto favorevolmente impressionato da Xubuntu 9.10. Ci sono cose che non condivido, ma non posso che lodare l'impegno profuso dagli sviluppatori. Xubuntu in sostanza è una distribuzione che si pone a metà strada tra quelle sviluppate per computer dell'ultima generazione (es. Ubuntu) e quelle per computer vecchi o con risorse limitate (es. Puppy Linux, SliTaz). Lubuntu, attesa per Lucid Lynx ad aprile 2010, completerà l'offerta ubuntera in questo senso.
      La macchina in prova sarebbe andata meglio se avessi avuto 256 MB di RAM e scheda video con memoria dedicata (e non condivisa). Possiamo quindi dire che un Pentium III con 256 MB di RAM è il requisito minimo perché Xubuntu funzioni, senza però tante pretese.

      Tra le cose che vanno molto bene:
      • stabilità encomiabile: nonostante l'abbia messo alla frusta creando situazioni di stress, Xubuntu non si è mai piantato;
      • garanzia nell'investimento: chi passa a Xubuntu è certo che avrà supporto e aggiornamenti, in buona parte garantiti dal fatto che si basi appunto su Ubuntu.

      Tra le cose che si possono migliorare:
      • impostazioni di sistema: andrebbero meglio razionalizzate, evitando i doppioni;
      • integrazione: i programmi di Xubuntu (es. Exaile) non hanno la stessa integrazione e facilità di quelli "nativi" Ubuntu (es. Totem);
      • browser web: Firefox è troppo pesante, bisognerebbe adottare un browser più leggero, anche a costo di sacrificare qualche funzionalità;
      • programma per presentazioni: si sente la mancanza di un programma per fare presentazioni.

      Tra le cose che non vanno:
      • doppio splash screen: tanto carini quanto inutili, se non dannosi sui pc vecchi.


      Link:

      Mio post su Lubuntu (con spiegazione di come modificare la "swappiness")

      domenica 14 febbraio 2010

      10 motivi per cui non guarderò il "Festival di Sanremo 2010"

      1. Perché dovrebbe essere il "festival della canzone italiana" ma è diventato una sagra paesana, con tanto di nani e ballerine. A qualcuno piace così.
      2. Perché mancano i migliori cantanti italiani, quelli che piacciono (e vendono dischi).
      3. Perché partecipano cantanti che senza Sanremo non venderebbero un disco.
      4. Perché partecipano cantanti che dopo Sanremo non venderanno un disco.
      5. Perché partecipano figli di cantanti, che senza il padre non sarebbero nessuno e che dopo Sanremo ritorneranno a esserlo (nessuno).
      6. Perché partecipano ex-cantanti con ex-principi, e questo non si capisce bene cosa c'entri con la canzone italiana. Ma perché i Savoia sono tornati in Italia? Per andare in TV? La TV svizzera non bastava? 
      7. Perché gli unici cantanti degni di nota saranno gli ospiti stranieri, che posso vedere ogni giorno su MTV.
      8. Perché ci saranno prevedibili colpi di scena.
      9. Perché già adesso non sopporto i nuovi abiti che indosserà Antonella Clerici.
      10. Perché dura troppo, e anche il peggior polpettone se è così annacquato non sa di niente.
      11. Perché ogni serata inizierà dopo le 21.30 (troppo tardi), la prima canzone dopo le 22.00 (tardissimo) e finirà dopo le 24.00 (impossibile).
      12. Perché lo riempiranno di pubblicità.
      13. Perché gli ascolti saranno in calo (facile previsione).
      14. Perché sui giornali non si parlerà d'altro, quasi che i (numerosi) problemi dell'Italia fossero risolti come nel mondo delle fate.
      15. Perché non siamo in un mondo di fate.
      16. Perché ci saranno i soliti noti che non c'entrano con la canzone italiana, ma ne approfitteranno per farsi pubblicità gratuita (per primo, il sottoscritto).
      Qui sotto potete aggiungere i vostri buoni motivi.

      giovedì 11 febbraio 2010

      La carta di credito del Pinguino

       
      Lo so, la notizia è vecchia: una carta di credito emessa dalla Linux Foundation. Però... avere una carta di credito con Tux sopra mi piace proprio... Chiamatemi pure "bambinone", ma se fosse disponibile anche in Italia, la prenderei subito! 

      Poi potrei anche vantarmi di pagare (in piccola parte) lo stipendio di Linus Torvalds, visto che una percentuale delle spese fatte dai titolari va nelle casse della Linux Foundation. Quel che si chiama unire l'utile al dilettevole!
      Link:

      Annuncio della carta di Credito della Linux Foundation

      martedì 9 febbraio 2010

      M'illumino di meno 2010


      Anche quest'anno, il 12 Febbraio 2009, la trasmissione radiofonica Caterpillar di Radio2 organizza "M'illumino di meno". Si tratta di una giornata dedicata alla sensibilizzazione sul risparmio energetico, tema quanto mai attuale per i benefici che questo porta all'ambiente (minori emissioni di CO2) e soprattutto al portafoglio (minore spesa di energia elettrica, e minore spesa per combustibili fossili bruciati in motori e caldaie).

      Anche quest'anno, la manifestazione ha risonanza internazionale, in quanto sono innumerevoli le attestazioni di partecipazione e patrocinio ricevute da tutto il mondo, in primis quella della Commissione Europea.

      Quest'anno poi si vuole dare risalto anche alle fonti di energia rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, eolico, geotermico, idroelettrico). Fonti di energia che non inquinano, fanno risparmiare chi le utilizza, e contribuiscono fattivamente a ridurre la dipendenza dell'Italia dai combustibili fossili (petrolio, gas e ahimé, uranio!).

      Piccola guida per il buon ubuntero risparmioso

      Anche un ubuntero qualsiasi può contribuire a questa giornata, in modo molto semplice. Come ho consigliato l'anno scorso:
      • spegnere il PC su cui si sta smanettando furiosamente, e per una sera leggere un libro (a lume di candela)
      • cenare a lume di candela: scoprirete che si può fare anche se non è San Valentino!
      • evitare di usare l'ascensore, e fare le scale (almeno per oggi!)
      • evitando di usare l'auto per brevi tragitti, e sostituirla con una bella camminata o con la bicicletta... e non voglio sentire la scusa che è troppo freddo!
      Inoltre, da leggere il decalogo delle buone abitudini: sono cose semplici, richiedono solo l'uso di un po' di materia grigia. Materiale questo che, è raro trovarlo concentrato in grosse quantità, ma si trova diffusamente nella testa della maggior parte delle persone.


      Link:

      Sito ufficiale dell'evento "M'illumino di meno 2010"
      Mio post sul "M'illumino di meno 2009"
      Il decalogo delle buone abitudini a favore del risparmio energetico 

      Linus, è più divertente la macchina da ricamo che Google Nexus One

      Da qualche tempo seguo il blog di Linus Torvalds, il munifico creatore di Linux. E ogni volta mi diverto nello scoprire quanto sia geek, e allo stesso tempo quanto non lo sia. Basta leggere i suoi 2 ultimi post.

      La macchina da ricamo (della moglie), il massimo per un hacker

      Nel suo penultimo post, Linus parla largamente di come la macchina da cucire della moglie sia un pessimo esempio di software e hardware proprietario. Una vera sfida per un hacker come lui, infatti scrive:
      "I wonder what those embroidery machine firmware people were thinking. No diagnostics, no nothing. If a design is too large for the hoop of the machine, the machine accepts it (no "Data Error"), but doesn't actually show or use the design - it just silently ignores it.
      Whee. Undocumented formats, bad firmware, lack of sane error messages. And did I mention crazy interfaces? The embroidery machine itself shows up as a USB storage device when you connect it, except it for some reason takes about half a minute to calm down enough to be mounted. And forget about the embroidery card reader/writer - that one needs some magic USB driver too."


      "Mi chiedo cosa pensassero chi ha progettato il firmware della macchina da ricamo. Nessun diagnostico di nessun tipo. Se un disegno è troppo grande per le capacità della macchina, la macchina lo accetta ugualmente (nessun "Errore sui dati"), ma non lo visualizza e nemmeno lo usa - solo e silenziosamente lo ignora.
      Bah. Formati non documentati, pessimo firmware, mancanza di sani messaggi di errore. E vi ho parlato dell'interfaccia pazzesca? La macchina da ricamo si presenta come una chiavetta USB quando la si connette (al computer), però impiega qualche minuto per calmarsi e consentire la connessione. Per non parlare del lettore di schede della macchina da cucire - questo ha bisogno un una chiavetta USB magica. (trad. by Dario)."

      Comunque, tanto per divertirsi, Linus ha creato un piccolo programma in C per convertire il formato proprietario della macchina "PES" in PNG, e poter vedere così i ricami sul PC prima di passarli alla macchina.

      Il Google Android? Buono per i giochini (e le mappe)!

      Per contro, il post successivo parla del Google Nexus One, il telefonino di Google basato su Android, e quindi su Linux. Dei telefoni cellulari Linus non sa che farsene, infatti dice:
      "I generally hate phones - they are irritating and disturb you as you work or read or whatever - and a cellphone to me is just an opportunity to be irritated wherever you are."
      "Di solito odio i telefoni - sono irritanti e disturbano quando lavori o leggi o qualsiasi altra cosa - e per me un telefono cellulare è solo un'opportunità per essere irritato dovunque." (trad. by Dario)

      Pur ammettendo di essere orgoglioso per il fatto che ci siano telefoni cellulari con Linux:
      "The G1, for example, ended up being mostly used for playing Galaga and Solitaire on long flights, since I had almost no reason to carry it with me except when traveling."
      "Il G1 (Google G1, telefonino con Android n.d.t.), per esempio, finì per essere usato per giocare a Galaga e Solitario sui voli a lungo raggio, dal momento che non avevo motivo per portarlo con me, a parte che nei viaggi." (trad. by Dario)

      Di metterci le mani, per programmarlo in qualsiasi maniera, neanche a parlarne. Per  fortuna il Google Nexus One ha GPS ha GPS e mappe:
      "I've wanted to have a GPS unit for my car anyway, and I thought that google navigation might finally make a phone useful. [..] The fact that you can use it as a phone too is kind of secondary"
      "Comunque volevo un GPS per  la mia auto, e ho pensato che la navigazione google poteva finalmente rendere utile un telefono. [..] Il fatto che lo si possa usare anche come telefono è del tutto secondario." (trad. by Dario)


      Link:

      Post di Linus sulla macchina da cucire
      Post di Linus su Google Nexus One

      lunedì 8 febbraio 2010

      In ricordo di Franco Ballerini

      Generoso, un Grande, ha dato più di quel che ha ricevuto.
      Se ne va lasciando un'immenso credito, che il Mondo non potrà più a restituirgli.

      Link:

      Franco Ballerini su Wikipedia
      Articolo su Corriere.it

      venerdì 5 febbraio 2010

      Symbian OS passa all'open source

      Symbian OS è (attualmente) il sistema operativo più diffuso sui telefoni cellulari. Forse anche solo per essere il sistema operativo dei telefoni cellulari più diffusi al mondo, Nokia.

      Dal 04 febbraio 2010 i sorgenti e la documentazione della API di Symbian OS sono liberamente scaricabili dal wiki di progetto (vedi sotto). Questo è l'ultimo di una serie di passi fatti da Symbian Foundation in passato verso l'open source, iniziato nel 2008.
      Meglio: questo è il primo passo di Symbian Foundation tra i verdi pascoli dell'open source. Il sistema è rilasciato con la licenza "Eclipse Public License".

      Mossa strategica di chi guarda lontano o atto di disperazione?

      Anche se i vertici della Symbian Foundation smentiscono, l'idea di passare al software libero deve essere venuta per contrastare l'avvento di Android, piattaforma di Google su base Linux, sempre destinata ai telefonini. Una mossa strategica pensata già ai tempi in cui Android era solo una serie di buoni propositi e poco più.
      Oppure, forse, più che contrastare, serve a Symbian per sopravvivere, vista la potenza devastante di Google. Un atto che tenta di ricalcare le orme che hanno portato al successo altri software ex-proprietari. Come il browser Firefox, reincarnazione open di Netscape Navigator. O come la suite per ufficio OpenOffice.org, edizione rivista e corretta dell'ormai defunto Star Office.

      Personalmente ho sempre avuto stima di Symbian. Anche se (era) proprietario, dal punto di vista utente è un sistema facile, veloce e leggero. Ho sentito invece parere contrastanti su Android, ma non avendone esperienza diretta, lascio il giudizio in sospeso.
      Non possiamo che essere contenti di questa mossa. L'apertura del software è anche e soprattutto apertura di conoscenza ed esperienza. Un altro passo verso un mondo migliore.


      Link:

      Symbian OS su Wikipedia
      La notizia su Punto Informatico
      La notizia su Repubblica.it
      La notizia su Corriere.it
      I sorgenti di Symbian OS liberamente scaricabili

      giovedì 4 febbraio 2010

      "Ubuntu user": il primo numero è disponibile gratis per il download!

      Da circa un anno esiste una rivista in lingua inglese, che si occupa esclusivamente di Ubuntu. Si chiama "Ubuntu user". E' una rivista trimestrale (escono cioè 4 numeri all'anno) e l'abbonamento in Europa costa 30 € (anzi 29,90!). Il prezzo è più alto della media delle riviste Linux italiane, che si aggira sui 5 € a numero, ma bisogna tenere presente che il giornale è spedito dalla Gran Bretagna!

      La buona notizia è che da pochi giorni è possibile scaricare gratuitamente la versione in PDF del primo numero della rivista, uscita nei primi mesi del 2009. Chiamatela se volete, una "bella trovata pubblicitaria". Io la definisco un "assaggio della torta gratis".

      Una sfogliata veloce al PDF


      Nel pochissimo tempo libero, ho scaricato la rivista e data una veloce occhiata. L'impressione iniziale è buona. Ben 100 pagine di ottimi articoli, facili da capire anche se sono in inglese, con molte immagini utili per chi deve capire come funziona un programma o dove trovare una determinata risorsa.
      La pubblicità è relativamente poca (dovreste vedere quella che c'è su certe riviste femminili di mia moglie!).
      Da segnalare alcuni articoli molto interessanti:
      • l'intervista a Jono Bacon, il Community Manager di Ubuntu
      • la virtualizzazione su Ubuntu
      • i migliori giochi per Ubuntu
      • l'intervista a Pete Graner il Kernel Manager di Ubuntu
      • configurazione delle schede grafiche
      • come costruire un sito web
      Un'altra ottima rivista Ubuntu (sempre gratis)

      Visto che si parla di riviste, non posso fare a meno di menzionare "Full Circle Magazine" la rivista mensile della Comunità Ubuntu. La rivista è fatta con articoli inviati da utenti e membri delle Comunità Ubuntu sparse in giro per il mondo. Disponibile solo online, costa 0 € (zero euro): basta andare sul sito e scaricarla.

      Tutti i numeri sono tradotti in italiano a cura della Comunità Ubuntu-it e si possono scaricare dal wiki di Ubuntu-it o dal sito internazionale di FCM.


      Link:

      Home page della rivista
      Pagina di "Ubuntu user" per scaricare il numero gratuito
      Full Circle Magazine
      Full Circle Magazine in italiano

      mercoledì 3 febbraio 2010

      Ritocchiamoci: creiamo un nuovo sfondo per Ubuntu!

      Sembra che il fotoritocco vada proprio di moda... modelle, attori e leader (?) vari non se ne fanno mancare! Potevamo essere da meno?

      Ma appoggiate la scatola del fondotinta e non preoccupatevi di rughe e ciccia, qui si tratta di ben altro fotoritocco!

      Per festeggiare l'uscita di Ubuntu 10.04 "Lucid Lynx", la Comunità Italiana Ubuntu-it ha deciso di lanciare un concorso destinato agli appassionati di grafica. Si tratta di creare con uno sfondo originale per il desktop, che sarà rilasciato in concomitanza del rilascio di Ubuntu 10.04. I migliori 5-6 saranno infatti premiati a suon di pacche sulle spalle e avranno l'onore di un pacchetto creato all'occorrenza che andrà ad adornare buona parte dei desktop ubunteri.

      Lunedì 8 Febbraio 2010 saranno annunciate le linee guida ufficiali, quindi... restate nei dintorni! :-)


      Link:

      L'annuncio ufficiale sul sito web Ubuntu-it

      martedì 2 febbraio 2010

      Caccia: un'altra legge a favore dei cacciatori

      Il Parlamento deve essere pieno di cacciatori.
      Oppure, i cacciatori rimasti (circa 6-700 mila) hanno un'influenza tale da condizionare, in peggio, le leggi a tutela della fauna selvatica.

      Non riesco a trovare altre spiegazioni all'iniquità di una legge che, se approvata, potrebbe addirittura estendere a tutto l'anno il periodo in cui si può cacciare (adesso è di massimo 5 mesi).

      L'attuale Governo non è nuovo alla liberalizzazione sulla caccia. Mi pare, ma ammetto l'ignoranza, che questa sia l'unica liberalizzazione che il Governo abbia varato (o tentato di varare) nel corso della suo mandato. L'anno scorso, s'era tentata una legge, la "legge Orsi", già soprannominata "sparatutto" (vedi mio posto qui sotto), che per fortuna era naufragata prima di arrivare al voto in Parlamento.

      Adesso ci risiamo. Con la scusa di approvare una legge per recepire la normativa europea in materia di caccia, in sede di Commissione Politiche Comunitarie è stata approvata una legge con un emendamento che prevede la possibilità di estendere a tutto l'anno il periodo della caccia.

      La legge è già stata fortemente criticata, sia dall'opposizione che dalla stessa maggioranza. Lo stesso Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha detto "Giudico quanto accaduto in aula un grave colpo di mano. Quel testo va ricorretto alla Camera, reintroducendo le garanzie che erano previste specie sulla tutela delle specie protette e delle specie migratorie, che sono il fulcro di quella biodiversità di cui, tra l'altro, quest'anno si celebra l'Anno Mondiale".

      Riesce impossibile giustificare un tale provvedimento, se non si mettono in campo malizia, incompetenza e ignoranza. E una buona dose di menefreghismo.


      Link:

      Articolo sulla nuova legge
      Articolo sugli "ammonimenti" europei
      Critiche alla legge dall'Arcicaccia
      Mio post sulla "Sparatutto" del 2009

      lunedì 1 febbraio 2010

      Dory Rotnemer, Marc-Alain Ouaknin: Così giovane e già ebreo

      More about Così giovane e già ebreo
      Siamo tutti ebrei. Almeno un po'

      Questo libro è una raccolta di storielle e barzellette della tradizione yiddish, la cultura ebraica europea. Yiddish è probabilmente una parola sconosciuta alla maggior parte delle persone, e sembra cosa molto lontana dalla nostra realtà. Invece, basta leggere alcune delle storielle per capire che ci è più vicina di quello che conosciamo e sappiamo.
      Il fatto stesso che capiamo le barzellette e ne ridiamo dovrebbe farci riflettere: un giapponese o un indiano non le capirebbe e neanche ne riderebbe. Anche se non si conosce minimamente la cultura ebraica, questa è una dimostrazione semplice di come siamo culturalmente vicini agli ebrei. Sempre dello stesso tipo di cultura si potrebbero citare (perché no?) anche film come "Frankstein Jr" o "L’aero più pazzo del mondo".
      Inoltre la mamma yiddish onnipresente e protezionista ad oltranza assomiglia in maniera terribile alla mamma mediterranea. Questo non è sicuramente un caso.
      E' quindi facile trovare punti di contatto, specie nei difetti, che da buoni italiani teniamo ben nascosti.
      La cosa che invece mi ha più sorpreso è stata la incredibile capacità degli ebrei di prendersi in giro, anche in maniera atroce.
      Il libro è diviso in capitoli, ognuno dei quali tratta un aspetto della cultura ebraica: la mamma, il rabbino, il rapporto con Dio, quello con i soldi, ecc. Libro godibilissimo che si legge in un baleno, ma per apprezzarlo andrebbe gustato lentamente.


      Link:

      Mia libreria su anobii
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