mercoledì 29 aprile 2009

Spread the new Ubuntu 9.04 «Jaunty Jackalope» (small!)

Partendo dal post e dall'idea originale di l3on (Grazie Leo!) "Spread the new Ubuntu 9.04 bla bla bla...", ho pensato che sarebbe stato simpatico fare un piccolo banner da appiccicare sulla colonna di destra del mio blog, usando delle immagini più piccole.
Ho quindi preso a prestito le immagini originali (Grazie Leo!) e le ho ridimensionate al 50%... modificato lo script e voilà! Lo script javascript è questo:

<script src="http://l3on.netsons.org/misc/ubuntu/jaunty/release-day-page/small/slideshow-small.js" type="text/javascript">

e lo potete vedere qui a destra, oppure qui sotto:



Grazie a Leo per l'ospitalità sul "suo" server.

Ovviamente, lo script può essere copiato-e-incollato su tutti i posti che volete, meglio se si tratta di pagine internet ad alta visibilità e affluenza di pubblico!

Ah, ve lo detto che ringrazio Leo? :-)

Link:

Post originale di l3on

giovedì 23 aprile 2009

Ubunchu! in italiano!

Copertina di Ubunchu! Episodio 1 in italiano

Di ritorno in treno da Torino, stavo oziosamente pensando a come procedere per la traduzione di Ubunchu! in italiano:

mmm...
allora...
scarico le immagini originali,
ok,
...eh,
sbianchetto le scritte in giapponese,
si,
mmmm...
trovo il carattere giusto,
(scusate, ma penso sempre molto lentamente :-)
ecco,
però,
traduco...
beh su un pezzo di carta va bene,

Azz!

Sul sito di Hiroshi Seo, tra i link alle tante traduzioni già fatte (spagnolo, francese, coreano, portoghese, serbo, russo, ...) è apparso l'italiano! Siddolo, aka Sergio Alexandre Carnevale, un ragazzo di Genova ha già completato e pubblicato sul proprio blog il primo episodio di Ubunchu!

Beh, complimenti a Sergio, e tutti a scaricarsi il fumetto! E fategli i complimenti (io l'ho già fatto!)


Link:

Ubunchu! originale (con link alle edizioni nelle varie lingue)
Ubunchu! in italiano (PDF)

mercoledì 22 aprile 2009

Centenario della nascita di due Grandi Italiani

Il 22 Aprile 2009 è stato il centenario della nascita di due Grandi Italiani, Rita Levi Montalcini e Indro Montanelli che (purtroppo) non è più tra noi.

Due italiani decisamente atipici.

Rita Levi Montalcini è una scienziata, ha scoperto all'inizio degli anni 50 il "NGF (Nerve Growth Factor)" e per che questo vinse premio Nobel per la medicina nel 1986.

Indro Montanelli, è (stato) il più grande giornalista italiano, con la "schiena dritta", mai asservito al potere in nessuna delle sue forme.

Li accomuna, oltre alla data di nascita, la loro estrema lucidità e razionalità. Tutti abbiamo molto da imparare.

Link:

Indro Montanelli su Wikipedia
Rita Levi Montalcini su Wikipedia

Oracle compra Sun: leggere bene le avvertenze e le modalità d'uso

Nei giorni scorsi è esplosa la notizia dell'acquisizione di Sun Microsystems da parte di Oracle (BUM!). Ora Oracle ha reso disponibile sul suo sito un documento "Overview and Frequently Asked Questions" ("Riassunto e domande frequenti") che cerca di spiegare a clienti e partner quali sono (saranno) i benefici dello stesso.

Beh, la parte "Overview" (riassunto generale), è quanto di più generico possibile, il solito vaporware, lanciato dal monopolista unico mondiale del software, e che le altre aziende del settore (e non solo) tentano di imitare.

Un po' più interessante la parte "FAQ" (domande frequenti).

Secondo queste, Oracle e Sun sono complementari per offerta di prodotti e quindi l'acquisizione permette a Oracle di offrire soluzione di sistemi integrati ("Oracle plans to engineer a complete, integrated system"), sia per la parte hardware che software, con grandi benefici ai clienti che risparmieranno soldi e tempo.

Inoltre:
  • Oracle, nonostante l'acquisizione di Solaris, continuerà a sostenere Linux e gli standard aperti
  • MySQL andrà a integrare l'offerta di DBMS (Data Base Management System) di Oracle
  • Oracle, che vende prodotti a base Java, con l'integrazione potrà garantire continui investimenti su Java, a beneficio dei clienti e di tutta la comunità Java.
Il modello di business che Oracle ha in piano sembra una copia di quello IBM, che offre soluzioni integrate a base di AIX (lo Unix IBM), DB2 (il data base IBM) e server Intel-based o mainframe. Anche HP offre una cosa simile, a base di server HP e Unix HP-UX, non mi pare HP abbia però un proprio DBMS. Da notare che entrambe, sia IBM che HP, offrono Linux solo come alternativa quando devono vendere hardware e trovano aziende con altri sistemi *nix.

La cosa più simpatica di tutto questo documento è il testo che viene in fondo al documento, con il titolo di "Cautionary Statement Regarding Forward-Looking Statements" ("Dichiarazione d'avvertenza riguardo le dichiarazioni previsionali"), una sorta di "bugiardino", il foglietto illustrativo incluso nelle confezioni dei medicinali. Ma potrebbe anche trattarsi delle parti scritte in piccolo di tutti i contratti bancari e assicurativi. Chi ha la pazienza di leggerlo non potrà fare a meno di sorridere. E' davvero divertente leggere:

"This document is for informational purposes only and may not be incorporated into a contract."

"Questo documento è solo per uso informativo e non può essere incluso in un contratto" (trad. by Dario)

Più sotto un'altra perla:

"When used in this document, the words "anticipates", “estimates”, "may", "can", “will”, "believes", "expects", "projects", "intends", "likely", similar expressions and any other statements that are not historical facts are intended to identify those assertions as forward-looking statements."

"Quando in questo documento sono usate le parole "anticipa", "stima", "potrebbe", "può", "sarà", "crede", "si aspetta", "progetti", "intende", "probabilmente", espressioni simili o qualsiasi altra dichiarazione che non sono fatti storici, esse sono da intendersi come dichiarazioni di previsioni" (trad. by Dario)


E via così in uno sbrodolamento di avvertenze e precauzioni d'uso, per cui tutto quello che c'è scritto nel documento potrebbe essere smentito in qualsiasi momento e senza preavviso.

Per fortuna stasera non devo prendere una pastiglia di oraclo sunmicrosistemina!


Link:

Documento di Oracle (in inglese)

lunedì 20 aprile 2009

BUM! Oracle compra Sun

Lasciando con un palmo di naso IBM, che aveva a lungo corteggiato Sun Microsystems, anzi l'aveva quasi comprata, Oracle mette sul piatto 7,4 miliardi di dollari (si avete letto bene, sette virgola quattro miliardi di dollari, in inglese sono "billion"), e si pappa Sun in un Sol boccone. Al cambio attuale sono 5,6 miliardi di euro, l'importo insomma di una piccola manovra finanziaria italiana.

Oracle mette così le mani su un paio di piccoli asset che mancavano alla propria offerta: il linguaggio Java, che, anche se è stato rilasciato con licenza GPL, il marchio è ancora si Sun (giusto per dire: alla borsa di New York, il NYSE, il simbolo di Sun è JAVA!) e il sistema operativo Solaris, ormai unico sistema *nix alternativo a Linux. In più se ne trova un terzo, che probabilmente non sa bene cosa farci: MySql.

MySQL AB la società che sviluppa MySql, uno dei più diffusi software di database management, è stata acquisita da Sun poco più di un anno fa (per 1 miliardo di dollari!). Adesso Oracle si trova in casa due software che fanno la stessa cosa: uno è il suo (Oracle appunto) e un altro è MySql, che riceve in eredità da Sun.

E' difficile adesso dire cosa succederà dopo questo accordo, che deve comunque essere approvato dagli azionisti di Sun. Di sicuro, i Grandi si stanno muovendo tutti: Microsoft sembra stia cercando un'altra strada per "scalare" Yahoo, IBM ha tentato di inglobare Sun, è rimasta a bocca asciutta, ma non se ne starà con le mani in mano a lungo.


Link:

Notizia dell'acquisto di Sun sul sito Oracle

domenica 19 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: norme anti sismiche e zone sismiche

Classificazione delle zone sismiche in Italia

Dopo i tragici fatti in Abruzzo, ho provato a cercare su Internet se esistevano siti che potessero spiegare bene queste fantomatiche "norme anti sismiche" di cui si sente parlare in continuazione, anzi che vengono evocate in continuazione, trattandosi di materia soprannaturale.

Da profano, non so neanche se la mia casa rispetta queste norme! Dovrò rivolgermi ai geometri di famiglia!

Purtroppo, tutto quello che ho trovato sono solo siti che riportano informazioni estremamente tecniche. L'unico sito che ne parla in termini pratici è Edilportale, che riporta la triste vicenda della ultimo disegno di legge in proposito, che magari adesso finalmente diverrà legge dello Stato.

In compenso, un dato che ho trovato subito alla prima ricerca, è la mappa delle zone sismiche in Italia, sul sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e su quello della Protezione Civile. Oltre alla mappa ci sono dati dettagliati per comune in base alla "Classificazione Sismica".

A queste cose, purtroppo, ci si pensa solo quando per molti motivi è già troppo tardi. Quello che possiamo fare, è solo imparare dal passato per non sbagliare in futuro. E trasmettere questa cura a che verrà dopo di noi.

Link:

Link a notizia Edilportale
Mappa delle zone sismiche
Classificazione sismica sul sito della Protezione Civile

Mark Shuttleworth sui cicli a medio-lungo termine.

Mark Shuttleworth, fondatore di Ubuntu, è da sempre un sostenitore dei cicli di rilascio software a breve termine (6 mesi). Ma è anche da sempre a favore dei cicli a medio-lungo termine (2-3 anni)!

L'apparente contraddizione la spiega nel suo ultimo post. Chi abbia la pazienza di leggerlo tutto (come il sottoscritto) troverà delle idee molto interessanti, e anche una ciliegina, piazzata in fondo al post.

Scrivendo del ciclo a 6 mesi, scrive che porta benefici perché:

"energising the whole community, REALLY releasing early and often, shaking out good and bad code, rapid course correction"

("stimola tutta la comunità, si realizza DAVVERO il rilascio presto e spesso, si tira fuori il buon codice e anche il brutto, strada rapida per le correzioni" trad. by Dario)

Ma ha anche due ...
  • "It’s hard to communicate to your users that you have made some definitive, significant change,
  • It’s hard to know what to support for how long, you obviously can’t support every release indefinitely."
  • ("E' difficile comunicare ai propri utenti che sono state fatte alcune modifiche significanti e fondamentali,
  • E' difficile capire cosa sostenere e per quanto tempo, non si può supportare ogni rilascio all'infinito" trad. by Dario)
Per questo motivo, vorrebbe introdurre, oltre ai cicli a 6 mesi, anche dei cicli a cadenza più ampia, in quanto:
  • "Rapid, predictable releases are super for keeping energy high and code evolving cleanly and efficiently, they keep people out of a deathmarch scenario, they tighten things up and they allow for a shakeout of good and bad ideas in a coordinated, managed fashion.
  • Big releases are energising too. They are motivational, they make people feel like it’s possible to change anything, they release a lot of creative energy and generate a lot of healthy discussion. But they can be a bit messy, things can break on the way, and that’s a healthy thing."
  • ("I rilasci rapidi e regolari sono il massimo per tenere alta l'energia e l'evoluzione del codice pulita ed efficiente, tengono fuori la gente da uno scenario cruento (??), tengono le cose vicine all'obiettivo e permettono l'uscita di idee buone e cattive in maniera coordinata e gestita.
  • Ma anche i grossi rilasci sono energizzanti. Sono motivanti, fanno pensare alla gente che si possa cambiare tutto quanto, rilasciano un sacco di energia creativa e generano molte discussioni che fanno bene. Ma possono anche essere un po' disordinate, le cose di possono rompere sulla strada, e questa è una cosa salutare." trad. by Dario)
Sui rilasci a medio-lungo termine, già si lavora in casa Ubuntu, con le versioni LTS (Long Term Support, cioè Lungo Termine di Supporto), che sono rilasciate in media ogni 2 anni e supportate per almeno 3 anni. Mark vorrebbe fare di più, sincronizzando il rilascio di più distribuzioni, in maniera da concentrare gli sforzi di tutti in un unico obiettivo. E qui arriva la ciliegina: dopo aver parlato con alcuni esponenti delle altre distro, senza purtroppo ottenere molto, ha parlato con Steve McIntyre, il Debian Leader Project, e sembra che stia pensando a un rilascio Ubuntu LTS a Ottobre 2010, in sincronia con il prossimo rilascio di Debian, previsto proprio nello stesso periodo.

La proposta di Mark, ciliegina finale a parte - tutta da verificare, di focalizzare gli sforzi delle varie comunità del software libero verso obiettivi, almeno temporali, condivisi è condivisibile al 100%. Se da un lato il software libero ha avuto sempre un modello di bazar, che gli ha permesso di fare passi da gigante negli ultimi anni (se pensate ad esempio che GNOME 1.0 è stato rilasciato "solo" 10 anni fa!) , dall'altro continuare a seguire sempre e solo questo modello potrebbe portare alla stasi. Guarda caso, proprio questa infatti è una delle malattie che proprio GNOME sembra più soffrire in questi ultimi tempi.

Il post di Mark si conclude con una serie infinita di domande, rivolte a tutti quelli che vogliono contribuire a sviluppare la sua idea. E voi che ne dite?


Link:

Post di Mark Shuttleworth

venerdì 17 aprile 2009

Auto - promozione: mio talk al Linux Café il 21 Aprile

Martedì 21 Aprile, al Victoria Station di Vicenza, in via Ceccarini, terrò un talk su "Come contribuire alla traduzione di Ubuntu".

Sono stato infatti invitato a parlare di come funzionano le traduzioni di Ubuntu, a cominciare dall'ostico Launchpad. In realtà, tanto ostico non è, visto che il sottoscritto - che non si ritiene un genio al pari di Leonardo - lo usa regolarmente. Chiunque può dare una mano, e c'è bisogno di chiunque perché il lavoro da fare è ancora tanto.

Agli affezionati lettori di questo blog regalo subito un'anteprima, la copertina del mio talk.


A coloro poi che interverranno e si faranno riconosce con la magica frase "Ho letto il post", darò loro un preziosissimo e rarissimo presente.

Vi aspetto quindi martedì sera al Victoria Station!

Link:

Sito LUG di Vicenza

giovedì 16 aprile 2009

Shipit riapre: disponibile per i pre-ordini di Ubuntu Jaunty 9.04

Shipit, il noto servizio che permette di ricevere gratis a casa i CD ufficiali di Ubuntu (e Kubuntu), ha aperto di nuovo i battenti. Da qualche giorno è possibile effettuare il pre-ordine dei CD di Ubuntu 9.04 Jaunty Jackalope, la prossima versione di Ubuntu che vedrà la luce tra soli 7 giorni.

Shipit spedirà a casa 1 CD gratuitamente, senza neanche la spesa del francobollo. Il servizio è particolarmente utile per chi non ha la connessione con ADSL o altro tipo di banda larga, e che quindi sarebbe impossibilitato a effettuare il download di 700 MB da Internet.

A fronte di tanta cortesia, un paio di piccoli svantaggi:
  1. Per poter ordinare il CD bisogna registrarsi al servizio. Ma non preoccupatevi, non riceverete pubblicità della TV satellitare o telefonate non desiderate di inopportuni venditori di piastrelle con Puffi gialli e rosa: i dati inseriti sono usati solo ed esclusivamente per il completamento del servizio.
  2. I tempi di attesa per ricevere i CD sono abbastanza lunghi: dalle 4 alle 6 settimane dal momento del rilascio di Ubuntu.

Link:

Shipit Ubuntu
Shipit Kubuntu

martedì 14 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: adesso si viene a sapere che

In Italia è una delle specialità locali, insieme alla pizza: DOPO un fatto tragico, si viene a sapere che PRIMA le persone che potevano e dovevano fare qualcosa non l'hanno fatto.

Primo fatto: prima del terremoto, il ricercatore Gioacchino Giuliani, dopo aver rilevato scientificamente lo sciame sismico che ha preceduto il terremoto e un aumento anomalo di gas "radon", aveva lanciato ripetuti allarmi su un grande terremoto che avrebbe colpito l'Abruzzo. E' stato definito un "imbecille" e denunciato per "procurato allarme".

Secondo fatto: nel decreto legge "Milleproroghe", varato a fine 2008, è stato posticipata al Giugno 2010 l'entrata in vigore, già più volte rimandata, di "norme anti sismiche", che erano state definite nel 2001.

Mi sono fatto più di un scrupolo a scrivere un commento su questo, troppi avvoltoi della notizia già si aggirano in Abruzzo con la bava alla bocca, e troppi coccodrilli della politica stringono mani con la coda dell'occhio puntata alle prossime elezioni europee. Mi sembra però giusto dare spazio a queste notizie, perché si parla sempre troppo poco di prevenzione, perché si deve dare spazio anche alle voci scomode, perché c'è sempre da migliorare e perché - anche se la Protezione Civile funziona benissimo - quando 55.000 persone (e tutta Italia) che non hanno più una casa piangono la mancanza di 300 persone che non ci sono più, qualcosa deve pur essere andata storta.


Link:

Notizia dell'allarme lanciato da Giuliani
Notizia della proroga contenuta nel decreto milleproroghe

lunedì 13 aprile 2009

Gimpitalia di nuovo UP!

Come scritto da uno dei curatori sul proprio blog, il sito www.gimpitalia.it è di nuovo disponibile per tutti gli appassionati di GIMP, dopo varie traversie che ha visto il passaggio di mano tra vari amministratori.

Il forum, frequentatissimo, è quindi di nuovo disponibile, anche se è stato "blindato" per far fronte ad attacchi malevoli subiti nel passato.

Link:

Notizia della rinascita di Gimpitalia
Gimpitalia.it

domenica 12 aprile 2009

Privacy: gli allarmi del Garante e il Diritto violato

Qualche settimana fa, il presidente de l'Autorità Garante per la privacy, dott. Francesco Pizzetti, lanciò un paio di allarmi, che a parte un breve eco sulla stampa di quei giorni, rimasero inascoltati. Al contrario della breve vita riservata loro dalla stampa italiana, queste due notizie ancora mi frullano per la testa.

Il primo allarme riguardava Facebook, il noto social network. Secondo il Garante, "Rischiamo di essere la prima generazione destinata a portarsi dietro tutto il proprio passato, perché i dati che mettiamo in rete non sono cancellabili e possono sfuggire al nostro controllo". Una volta inseriti in rete infatti, i propri dati, le foto, i video possono essere copiati e diffusi a loro volta su altri canali, sfuggendo completamente al controllo del proprietario.

Il secondo allarme del Garante riguardava il contenuto del decreto "Milleproroghe" (diventato legge il 24 febbraio 2009) dell'attuale Governo che, tra le altre, contiene una norma che consente ai call center di poter utilizzare fino al 31 dicembre 2009 (il prossimo anno, c’è da scommetterci, seguirà un altro decreto "milleproroghe") i dati personali raccolti nelle banche dati costruite con gli elenchi telefonici pubblicati prima del 1 agosto 2005. In questo modo, il Governo ha completamente ignorato, anzi disatteso, quanto stabilito a Settembre 2008 dallo stesso Garante. Se n’è addiritture fatto beffe: al tempo il Garante aveva anche dato disposizione di distruggere questi elenchi.

Se c'era bisogno di una conferma, la nostra privacy è continuamente a rischio, sia per le nostre azioni (Facebook), che per quelle degli altri (Milleproroghe). Vivere è molto più complicato adesso che 5 anni fa, quando già era più complicato che nei 10 anni prima, e così via.

E’ fondamentale però capire una differenza.

Da un lato, Facebook è un atto volontario del cittadino, magari anche per certi versi imprudente, ma sempre volontario: chi si iscrive decide cosa mettere in rete, a chi farlo vedere, e può continuamente cambiare questi due parametri.
Dall’altro, questi elenchi telefonici, frutto di lucroso scambio illegale tra aziende senza troppi scrupoli, sono armi che vanno contro la volontà del cittadino, che si trova indifeso contro questi attacchi.

Lo Stato, deve in primis tutelare i propri cittadini, e rispettare la loro privacy. Questo è un Diritto inalienabile nelle democrazie occidentali, tanto da essere tutelato da un'apposita Autorità. Il malcostume, ora legge, non deve farcelo dimenticare. Questo Diritto è stato ignorato in nome del lucro e dell’interesse della lobby che fa capo alle aziende che, in un modo o nell’altro sono riuscite a procurarsi questi elenchi.

Fino all’anno scorso, quando uno di questi (poveri) operatori di call center mi chiamavano per propormi la solita TV via satellite, li ascoltavo pazientemente e alla fine chiedevo loro che non mi interessava e che dovevano cancellarmi dai loro elenchi. Dalla prossima volta chiuderò subito la comunicazione.

Link:

Allarme del Garante sull'uso Facebook
Allarme del Garante sull'uso dei vecchi elenchi telefonici

giovedì 9 aprile 2009

Banda larga: in Italia il “Piano Caio” riposa in pace, in Australia si annuncia la rivoluzione.

Qualche settimana fa, il 12 marzo 2009, Francesco Caio, nominato dal Governo Italiano super consulente sulla banda larga, ha presentato al governo il suo rapporto “Portare l'Italia verso la leadership europea nella banda larga; opzioni di politica industriale per la banda larga”. Il rapporto, commissionato appunto dal governo a ottobre 2008, studia le possibilità di sviluppo in Italia della “Next Generation Networking”, detta anche NGN, la velocissima rete di prossima generazione che consentirebbe a famiglie e aziende italiane un collegamento dell’ordine dei 100 megabit (e oltre), molto di più delle attuali possibilità dell’ADSL.

Dalle indiscrezioni apparse sulla stampa, le opzioni sulla carta sono 3:
  • Puntare alla leadership europea in 5-6 anni, collegando alla banda larga circa 100 città italiane, raggiungendo il 50% circa delle case italiane
  • Puntare a tenere il passo con l’Europa, collegando il 25% delle case italiane
  • Limitare l’investimento pubblico e ricorrere al finanziamento privato, puntando a collegare 10-15 città italiane
Chiaramente, gli investimenti nel settore sarebbero proporzionali all’opzione scelta, in ordine decrescente di impegno.

In tempi di crisi come questo, la priorità del Buon Governo è (sarebbe) quella di guardare oltre, in una prospettiva di medio - lungo periodo. Scegliere la prima delle tre opzioni comporterebbe un notevole impegno economico, ma porterebbe l’Italia ad avere un’infrastruttura leader in Europa. Questa infrastruttura consentirebbe alle aziende italiane di fornire ai propri clienti servizi come il tele-lavoro, tele-assistenza, tele-medicina che adesso sono solo nei loro sogni più rosei. Da tenere sempre presente che in Italia, come nel resto dell’occidente, l’industria manifatturiera migra all’Est, mentre cresce il settore dei Servizi. Una rete NGN sarebbe quindi un notevole vantaggio competitivo delle nostre aziende.
Se a questo aggiungiamo la storicamente decantata creatività italiana, potremmo immaginare uno scenario che consenta un “nuovo miracolo italiano”, paragonabile a quello del dopo guerra. Altro che allargare le ville del 20%!

Tornando sulla terra, il “Piano Caio” riposa tranquillo e indisturbato nel cassetto dell’on. Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo Economico. Nessuno ha ancora preso una decisione su cosa farne! Indisturbato e segreto: al di fuori dei diretti interessati (Caio, Scaiola e il sottosegretario Romani), nessuno vi ha avuto accesso.

Ricordo che Francesco Caio nel 2008 svolse lo stesso incarico per il Governo della Gran Bretagna. Il piano di allora, il “Broadband review”, presentato al governo di Gordon Brown, venne invece immediatamente reso di pubblico dominio (vedi link sotto). In quel caso, Caio indicò 10 azioni specifiche che il Governo inglese poteva fare fin da subito, per indirizzare lo sviluppo futuro della banda larga.

La triste stagnazione italiana, è ancora più triste dopo l’annuncio del Governo Australiano, che intende investire nei prossimi 8 anni 21,5 miliardi di euro per portare nelle case australiane rete in fibra ottica a 100 megabit. Il primo ministro australiano Kevin Rudd ha dichiarato: «Come le ferrovie nel 19esimo secolo e l’elettricità nel 20esimo, la rete a banda larga costituisce l’infrastruttura del 21esimo secolo».

Noi italiani dovremo accontentarci della televisione digitale terrestre, a cui il Governo attuale, e il premier attuale, sembra tenere in modo particolare. In questo campo il passaggio prosegue come da programma con la precisione di un orologio svizzero.

Intanto il “Rapporto Caio” dorme tranquillo in un cassettino di noce stagionato. Chissà se arriverà il principe Azzurro a svegliarlo?


Link:

NGN su Wikipedia
Intervista a Francesco Caio sulla “Broadband review”
Broadband review
Notizia dell'annuncio sulla Banda Larga australiana

mercoledì 8 aprile 2009

Nucleare in Italia, state tranquilli, italiani... continuate a dormire...

Scusate se torno ancora sull'argomento, ma mi ci tirano per la giacca.

Oggi sulla stampa sono apparse le dichiarazioni di Fulvio Conti, amministratore delegato di ENEL, che all'indomani del terremoto in Abruzzo ha preferito non tacere (scelta discutibile), e tranquillizzare (o dovrei dire assopire) gli italiani dichiarando che le prossime centrali nucleare italiane saranno costruite in zone "non sismiche" (non c'è scritto quali). E ha concluso con una perla che riporto testualmente:

"partirà una campagna di informazione per smitizzare le paure e diffondere la cultura del nucleare, che è un’energia pulita e amica dell’ambiente".

Pulita? Amica dell'ambiente?
Ma le scorie nucleari dove le mettiamo? E i gas radioattivi che NORMALMENTE escono TUTTI i giorni dai camini delle centrali nucleari? E l'aumento delle malattie che si riscontrano tra la popolazione nelle aree attorno alle centrali nucleari?

Per tranquillizzare ulteriormente gli italiani, ha dichiarato che la prima centrale nucleare italiana sarà fatta di fianco a casa sua. Quest'ultima frase me la sono inventata io adesso. ;-) Tutto il resto è purtroppo vero.

A chi si è perso una puntata consiglio la visione del servizio "L'inganno" di Report.

Link:

Intervista a Fulvio Conti su "Il Giorno"
Puntata "L'inganno" di (Report Rai 3)

Centrale nucleare in Abruzzo

A proposito del mio post precedente, mi segnalano che proprio l'Abruzzo, non più tardi di un mese fa, si fosse proposta come possibile sede di una centrale nucleare. Anzi, per essere precisi: "Consiglio regionale abruzzese ha bocciato una risoluzione presentata dall'opposizione con cui si chiedeva di dichiarare la regione denuclearizzata."

Chissà se i recenti tragici fatti del terremoto faranno ripensare a questa decisione (dovrei forse dire: rinsavire?).


Link:

"Lo sapevate che?"
Regione Abruzzo "non dice no" (!?!)

"Lo sapevate che?" sull'energia nucleare

C'è una famosa rivista di enigmistica settimanale che tra le sue tante rubriche ne tiene una particolarmente apprezzata dai lettori (e dal sottoscritto). La rubrica è "Lo sapevate che?", e rivela alcune curiosità, di carattere storico, geografico, naturalistico o qualcos'altro-purché-curioso. Notizie di cui si poteva fare a meno per vivere, e che neanche dopo cambiano la vita. Personalmente, dopo averle lette con tiepida bramosia, me le dimentico appena volto pagina.

Ci sono però alcune curiosità, che solo una buona informazione può scovare, e che possono cambiare, se non la vita, almeno l'opinione su un determinato argomento.

Domenica scorsa, il programma "Report" di Rai 3 ha rivelato alcune notizie, che i strombazzanti proclami del ritorno italiano all'energia nucleare si dimenticano. Ve le propongo nella forma del "Lo sapevate che?", sperando di destare la vostra curiosità.


Lo sapevate che le centrali nucleari emettono gas radioattivi?

Questa non sembra un gran che di curiosità, ma è bene che si sappia: i camini delle centrali nucleari emettono fumi radioattivi. Non parlo degli incidenti, ma della normale attività della centrale. I fumi poi si depositano sul terreno circostante, contaminando acqua, terreni, erba, animali e ovviamente anche gli uomini, spesso ignari della cosa.

Lo sapevate che dove ci sono le centrali nucleari c'è un aumento di malattie e tumori?

Il punto precedente ne è la causa.
Il limite di emissioni di radioattività (in Francia) di 1 mSv per anno, è il limite del "rischio accettabile". Il limite cioè di un aumento accettabile di malattie e morti. Il limite dovrebbe invece essere quello "del non rischio", cioè del rischio zero.
Ovviamente, il limite è al netto di eventuali (e quotidiani) incidenti.

Lo sapevate che nessuna nazione al mondo ha ancora trovato un sito sicuro dove conservare le scorie nucleari?

In Germania era stato scelto il sito di Asse, una miniera di sale geologicamente stabile e ritenuta sicura. Da qualche anno però ci sono infiltrazioni di acqua, che già sta corrodendo i bidoni che conservano le scorie. Per portarle da un'altra parte ci vorrebbero 2 miliari di euro e 20 anni di lavoro.

[Integrazione extra-Report]

In Italia, si è tentato di fare un sito unico a Scanzano Jonico, ma a fronte delle proteste della popolazione non se n'è più fatto niente. Le scorie delle ex-centrali nucleari italiane sono ancora nelle ex-centrali nucleari italiane.

Negli Stati Uniti, dopo 20 anni di preparativi, a fronte dei problemi crescenti del sito, il Presidente Obama ha deciso che Yucca Mountain non sarà il deposito unico per le scorie nucleari statunitensi.

Lo sapevate che l'energia nucleare non sostituisce il petrolio?

L'energia nucleare produce elettricità (e tanto calore, inutilizzato), che può essere utilizzata per usi domestici e industriali, o far muovere i treni. Per muovere auto e camion serve sempre il petrolio. In Italia, dove si trasporta tutto su gomma, la dipendenza dal petrolio è ancora maggiore.
In più, il paese che usa di più il nucleare in Europa, la Francia, ha un consumo di petrolio per abitante maggiore di quello italiano.

La strada per l'indipendenza energetica dovrebbe invece passare per un consumo più razionale delle poche risorse e un ricorso sistematico alle energie rinnovabili.

Lo sapevate che la Francia con 58 centrali nucleari produce appena il 14% della sua energia?

E' così, guardatevi il servizio di Report.

Lo sapevate che anche l'estrazione di uranio produce scorie nucleari?

Anche questo fatto è ignorato, sarà che in Europa non ci sono giacimenti, e che l'Africa, dove ci sono le miniere più importanti, è l'ultimo dei nostri pensieri.

Lo sapevate che i rapporti di due congressi dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sulle conseguenze dell'incidente alla centrale di Chernobyl non sono mai stati resi noti?

Dopo l'incidente alla centrale di Chernobyl nel 1986, si tennero due congressi sulle conseguenze del disastro, nel 1995 e nel 2001. Gli atti dei due congressi non sono mai stati pubblicati. Secondo un ex-ricercatore dell'OMS, questo fu dovuto al fatto che si dissero "cose imbarazzanti" su problemi genetici e leucemie, non solo dovuti all'incidente, ma anche a quelli verificatisi intorno alle centrali nucleari americane e inglesi.

[Integrazione extra-Report]

Nel 2005, quasi 20 anni dopo, l'ONU (con l'OMS) pubblicò un rapporto sulle conseguenze, che riporta, tra l'altro, come sia evidente un aumento di cancro alla tiroide e malformazioni genetiche sulla popolazione circostante.

Mi fermo qui. A chi vuol informarsi, non vorrei rovinare il gusto di leggersi / vedersi tutta la puntata di Report (qui sotto ci sono i link). Agli altri, che non hann voglia di farsi venire il mal di pancia con la realtà dei fatti, gli conviene far finta di niente e girarsi dall'altra parte.

Link:

Puntata "L'inganno" di (Report Rai 3)
Rapporto 2005 del Chernobyl Forum
Notizia su W.P. della chiusura del sito di Yucca Mountain

lunedì 6 aprile 2009

Installiamo e Configuriamo Linux Ubuntu Hardy Heron 8.04 LTS


Sta facendo il giro di tutti i forum e dei blog più letti (non sto parlando del mio, ovviamente) la guida "Installiamo e Configuriamo Linux Ubuntu Hardy Heron 8.04 LTS", opera di William Verzellesi e Silvia D'Addezio. Si tratta di una piccola guida che in sole 22 pagine, in italiano chiaro e semplice, spiega come installare, configurare e muovere i primi passi su Ubuntu.

La guida è davvero fatta bene, con ampio corredo di immagini, ed è adatta a tutti i principianti, anche chi conosce niente del mondo Linux. Sicuramente la inserirò come riferimento per tutti gli amici e parenti che si avvicineranno a Ubuntu.

Il manualetto è rilasciato sotto licenza "Creative Commons BY-NC-SA Condividi allo stesso modo 2.5" ed è quindi liberamente scaricabile e copiabile.

Diffondetelo!


Link:

Guida (PDF) liberamente scaricabile

6 Aprile 2009: terremoto in Abruzzo

Stamattina andando in auto al lavoro sembrava il solito lunedì di routine. Solito traffico, solite facce tristi, solita strada. Le notizie drammatiche che arrivavano dalla radio non erano per niente le solite. Un terremoto catastrofico ha colpito l'Abruzzo. Molti paesi sono stati rasi al suolo. Molti morti, migliaia di sfollati senza più una casa.

Anche se non posso fare niente, anche se non ci posso fare niente, non ce la faccio a fare finta di niente.

Mi sono dovuto fermare, con un buco dentro.

domenica 5 aprile 2009

Ubunchu! il manga Ubuntu



Un'altra dimostrazione della incredibile diffusione mediatica che sta avendo Ubuntu proviene dal Giappone. Dalla patria dei manga, arriva un nuovo fumetto "Ubunchu!" che si autodefinisce "The World's First? Ubuntu romantic school comedy (la prima? commedia scolastica romantica al mondo su Ubuntu)". L'autore è Hiroshi Seo.

Già la copertina parte bene, con dischetti Ubuntu e pinguini che volano, poi la storia parla di tre giovani sysadmin che litigano su cosa installare sulla "bestia", il nuovo Quad Core! Per fortuna decidono di provare il CD live di Ubuntu e...

Il resto ve lo lascio scoprire leggendo il fumetto, che è disponibile per il download su Internet, in formato PDF. A chi piace il genere, una divertente variazione sul tema scolastico, che imperversa da sempre nel mondo manga.

Infine, una nota di merito per la licenza utilizzata, che è la "Creative Commons: Attribution - NonCommcercial license", che permette di copiare, modificare, distribuire e trasmettere l'opera, purché si riconosca l'autore e non lo si faccia per motivi commerciali.

Speriamo che la serie continui, è un modo nuovo per pubblicizzare e diffondere Ubuntu. Poi personalmente mi piacciono le contaminazioni tra cose diverse, e come queste possono trarne vantaggio le une con le altre. Un'altra dimostrazione di come lo scambiarsi le conoscenze e le esperienze possa costituire un fattore di crescita per tutti.


Link:

Blog con il primo episodio di Ubunchu
PDF in inglese di Ubunchu #01
Manga su Wikipedia

mercoledì 1 aprile 2009

III Ubuntu-it meeting a Bologna: LET'S MAKE UBUNTU!

Alcuni partecipanti al Meeting,
purtroppo al momento della foto alcune persone
erano già andate via!


Sabato 28 marzo, a Bologna, presso l'Hotel Fiera, si è svolto il III Ubuntu-it Meeting, appuntamento semestrale della Comunità Italiana Ubuntu, e non solo. L'evento infatti vuole essere un momento di riflessione su come stanno andando le cose in casa Ubuntu-it, come migliorarle, ma anche un'occasione di confronto con altre realtà del mondo Open Source. All'incontro hanno partecipato, per la prima volta, alcune persone di Debian, un "Fedora Ambassador" (spero di averlo scritto giusto!), alcune persone della Italian Linux Society, tra cui il presidente Michele Dalla Silvestra, e anche altre persone di provenienza (da me) non ben identificata. Da citare la partecipazione del Luminosissmo Prof. Renzo Davoli, dell'Università di Bologna, un amico di Ubuntu, nonché tra gli organizzatori del "Conf. S.L." che si terrà a Bologna in giugno.

Se dovessi fare una estrema sintesi del meeting, direi che sono due i messaggi forti emersi:
  1. Let's make Ubuntu! (trad. Facciamo Ubuntu!)
  2. Uniamo le forze!
Il primo messaggio, è riportato dall'ultimo Ubuntu Developer Summit, a cui hanno partecipato Paolo e Milo. Facciamo Ubuntu! vuole essere un modo per spronare le persone a rendere Ubuntu realtà di tutti i giorni, a fare del messaggio "Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti" una filosofia di vita, non solo di software.

Dal primo messaggio, deriva naturalmente il secondo, ben espresso dal Prof. Davoli, che ha invitato tutti i presenti a unire le (poche) forze, cercando di scavalcare il recinto che divide gli orticelli delle varie comunità che ruotano attorno all'Open Source. Esistono infatti molte entità diverse che si occupano a vario titolo di Open Source. Tutte queste entità però non si parlano abbastanza, devono fare di più, devono istituire canali comuni, agende comuni, creare continue occasioni di scambio di esperienze. Solo così si riuscirà a risolvere il bug #1.

Passo ora a una breve sintesi degli interventi (a beneficio di chi non c'era, e che spero la prossima volta non voglia far mancare la sua presenza!), e una ciliegina finale.

Warm up

Paolo ha scaldato la platea - anche se non ce n'era bisogno, nella stanza c'erano 40 gradi! - parlando del software prigioniero, tenuto in ostaggio da chi vuole il controllo sugli oggetti che acquistiamo regolarmente. Oltre ai PC, infatti anche netbook (ah! l'Inspiron Mini 10, che Dell vende solo con l'altro sistema operativo!), telefonini, macchine fotografiche (lo sapete che esiste un software libero che fa di una Canon da pochi soldi una macchina per professionisti - vedi link sotto) usano software chiuso, con le sbarre alle finestre! Non si può modificare, non si può migliorare, non si può controllare!

Noi siamo qui per cambiare le cose.

Translation sprint

Milo ha presentato la sua proposta di "Translation sprint", evento tutto da organizzare, che consenta di dare una decisa accelerazione allo stato delle traduzioni Ubuntu. Si tratta di ritrovarsi un sabato o domenica, tutti nella propria casetta, coordinandosi via IRC, e focalizzare gli sforzi sulla traduzione di stringhe specifiche, Milo pensava alle "descrizioni dei pacchetti".
Dalla discussione è nata l'idea di coinvolgere anche insegnanti e scuole superiori nel progetto.

Ubuntu-it newsletter

Giuseppe ha presentato l'idea di includere nella newsletter alcuni "case history" di aziende che hanno sperimentato con successo l'uso di Ubuntu.

Neo Freerunner

Il Prof. Davoli ha presentato il "Neo Freerunner", diavoleria elettronica pensata per gli smanettoni, che funziona benissimo con un accessorio dedicato (telefono cellulare) e che occasionalmente può anche essere utilizzata come telefono cellulare. Una delle cose più divertenti della giornata (per chi lo capisce) è stato vedere questo aggeggio con installato Debian e XFCE, su cui si faceva girare VI.

Come ha fatto notare il Prof. il Freerunner può essere considerato un capostipite di una nuova generazione di telefonini, che potrebbe condizionare a breve il mercato. Un po' come lo è stato eeePC di Asus per i netbook. La notizia di fondo è che il software libero comincia a condizionare il software proprietario, pur avendo livelli minimi di penetrazione nel mercato.

Potete immaginare cosa succederà (perché sono sicuro che succederà) quando l'incidenza del software libero sarà maggiore?

Tavola rotonda Open

Dopo pranzo, lottando ad armi impari con la digestione, si è passati a una tavola rotonda aperta a tutti i partecipanti su cosa serve fare per migliorare Ubuntu, Linux e il software Open Source in generale. Sono state buttate sul tavolo moltissime idee: come migliorare le traduzioni, come migliorare il supporto, la gestione delle segnalazioni da Ubuntu a Debian e mainstream, una possibile agenda per tutti gli eventi italiani, l'invito a partecipare al Conf. S.L. di Giugno con talk. Tante idee di cui Paolo ha preso doverosamente nota e che saranno la scaletta di attività da fare nei prossimi mesi.

Gruppo Promozione: chi siamo, dove siamo, dove vogliamo andare

Paolo ha presentato una serie di dati e idee su come dare un colpo di acceleratore alla diffusione di Ubuntu, e anche come espandere la Comunità italiana che, nonostante i numeri, sembra essere composta da 4 gatti. Anche in questo caso, numerose proposte sul tavolo, sia per organizzare in casa (costosi) eventi, sia per partecipare a eventi già famosi, come il Linux Day. A quest'ultimo evento un'idea di Luca è stata quella di presenziare in spazi non attualmente "coperti" dai LUG, in modo da non pestarsi i piedi, e collaborare al meglio.

Alla fine, molte strette di mano con i soliti noti, e un arrivederci alla prossima occasione (a Roma?).

Tornando a casa in auto, Lidia ha dovuto sopportare 2 ore di sproloqui del sottoscritto (scusa Lidia!), dopo averne sopportati altrettanti all'andata. Una rapida sosta per una cena frugale in autogrill. Uscendo dall'autogrill, un televisore LCD da 40 pollici, proiettava involontariamente la conferma che stiamo facendo la cosa giusta (vedi foto).

Intervallo in autogrill


Link:

Ubuntu-it Meeting sul wiki
Conf. S.L. 2009
Bug #1 (sia di Ubuntu che di tutto il software Open Source)
CHDK software libero per macchine fotografiche Canon
Neo Freerunner
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