L'apparente contraddizione la spiega nel suo ultimo post. Chi abbia la pazienza di leggerlo tutto (come il sottoscritto) troverà delle idee molto interessanti, e anche una ciliegina, piazzata in fondo al post.
Scrivendo del ciclo a 6 mesi, scrive che porta benefici perché:
"energising the whole community, REALLY releasing early and often, shaking out good and bad code, rapid course correction"
("stimola tutta la comunità, si realizza DAVVERO il rilascio presto e spesso, si tira fuori il buon codice e anche il brutto, strada rapida per le correzioni" trad. by Dario)
Ma ha anche due ...
- "It’s hard to communicate to your users that you have made some definitive, significant change,
- It’s hard to know what to support for how long, you obviously can’t support every release indefinitely."
- ("E' difficile comunicare ai propri utenti che sono state fatte alcune modifiche significanti e fondamentali,
- E' difficile capire cosa sostenere e per quanto tempo, non si può supportare ogni rilascio all'infinito" trad. by Dario)
- "Rapid, predictable releases are super for keeping energy high and code evolving cleanly and efficiently, they keep people out of a deathmarch scenario, they tighten things up and they allow for a shakeout of good and bad ideas in a coordinated, managed fashion.
- Big releases are energising too. They are motivational, they make people feel like it’s possible to change anything, they release a lot of creative energy and generate a lot of healthy discussion. But they can be a bit messy, things can break on the way, and that’s a healthy thing."
- ("I rilasci rapidi e regolari sono il massimo per tenere alta l'energia e l'evoluzione del codice pulita ed efficiente, tengono fuori la gente da uno scenario cruento (??), tengono le cose vicine all'obiettivo e permettono l'uscita di idee buone e cattive in maniera coordinata e gestita.
- Ma anche i grossi rilasci sono energizzanti. Sono motivanti, fanno pensare alla gente che si possa cambiare tutto quanto, rilasciano un sacco di energia creativa e generano molte discussioni che fanno bene. Ma possono anche essere un po' disordinate, le cose di possono rompere sulla strada, e questa è una cosa salutare." trad. by Dario)
La proposta di Mark, ciliegina finale a parte - tutta da verificare, di focalizzare gli sforzi delle varie comunità del software libero verso obiettivi, almeno temporali, condivisi è condivisibile al 100%. Se da un lato il software libero ha avuto sempre un modello di bazar, che gli ha permesso di fare passi da gigante negli ultimi anni (se pensate ad esempio che GNOME 1.0 è stato rilasciato "solo" 10 anni fa!) , dall'altro continuare a seguire sempre e solo questo modello potrebbe portare alla stasi. Guarda caso, proprio questa infatti è una delle malattie che proprio GNOME sembra più soffrire in questi ultimi tempi.
Il post di Mark si conclude con una serie infinita di domande, rivolte a tutti quelli che vogliono contribuire a sviluppare la sua idea. E voi che ne dite?
Link:
Post di Mark Shuttleworth
2 commenti:
io dico che Mark ha delle gran belle idee. questo e' un periodo molto propizio per unire tutte le forze del software libero e fare qualcosa di ancora piu' grande. fra poco tempo vista avra' riconquistato quote importanti di mercato rendendo molto piu' difficile la vita a linux di quanto fece xp. in ambito professionale xp e' ancora incontrastato e al massimo tra un anno o due si avra' una migrazione globale verso vista resa obbligatoria dalla compatibilita' dei prodotti, una migrazione di proporzioni epiche dovuta al mantenimento di xp oltre ogni limite. a meno che linux ed open office e altri prodotti killer non si presentino in maniera piu' che credibile e libera.
@ Anonimo
Penso che Mr Shuttleworth stia cercando di fare quello che serve al movimento del sw libero: unire gli sforzi!
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