Sabato 28 marzo, a Bologna, presso l'Hotel Fiera, si è svolto il III Ubuntu-it Meeting, appuntamento semestrale della Comunità Italiana Ubuntu, e non solo. L'evento infatti vuole essere un momento di riflessione su come stanno andando le cose in casa Ubuntu-it, come migliorarle, ma anche un'occasione di confronto con altre realtà del mondo Open Source. All'incontro hanno partecipato, per la prima volta, alcune persone di Debian, un "Fedora Ambassador" (spero di averlo scritto giusto!), alcune persone della Italian Linux Society, tra cui il presidente Michele Dalla Silvestra, e anche altre persone di provenienza (da me) non ben identificata. Da citare la partecipazione del Luminosissmo Prof. Renzo Davoli, dell'Università di Bologna, un amico di Ubuntu, nonché tra gli organizzatori del "Conf. S.L." che si terrà a Bologna in giugno.
Se dovessi fare una estrema sintesi del meeting, direi che sono due i messaggi forti emersi:
- Let's make Ubuntu! (trad. Facciamo Ubuntu!)
- Uniamo le forze!
Dal primo messaggio, deriva naturalmente il secondo, ben espresso dal Prof. Davoli, che ha invitato tutti i presenti a unire le (poche) forze, cercando di scavalcare il recinto che divide gli orticelli delle varie comunità che ruotano attorno all'Open Source. Esistono infatti molte entità diverse che si occupano a vario titolo di Open Source. Tutte queste entità però non si parlano abbastanza, devono fare di più, devono istituire canali comuni, agende comuni, creare continue occasioni di scambio di esperienze. Solo così si riuscirà a risolvere il bug #1.
Passo ora a una breve sintesi degli interventi (a beneficio di chi non c'era, e che spero la prossima volta non voglia far mancare la sua presenza!), e una ciliegina finale.
Warm up
Paolo ha scaldato la platea - anche se non ce n'era bisogno, nella stanza c'erano 40 gradi! - parlando del software prigioniero, tenuto in ostaggio da chi vuole il controllo sugli oggetti che acquistiamo regolarmente. Oltre ai PC, infatti anche netbook (ah! l'Inspiron Mini 10, che Dell vende solo con l'altro sistema operativo!), telefonini, macchine fotografiche (lo sapete che esiste un software libero che fa di una Canon da pochi soldi una macchina per professionisti - vedi link sotto) usano software chiuso, con le sbarre alle finestre! Non si può modificare, non si può migliorare, non si può controllare!
Noi siamo qui per cambiare le cose.
Translation sprint
Milo ha presentato la sua proposta di "Translation sprint", evento tutto da organizzare, che consenta di dare una decisa accelerazione allo stato delle traduzioni Ubuntu. Si tratta di ritrovarsi un sabato o domenica, tutti nella propria casetta, coordinandosi via IRC, e focalizzare gli sforzi sulla traduzione di stringhe specifiche, Milo pensava alle "descrizioni dei pacchetti".
Dalla discussione è nata l'idea di coinvolgere anche insegnanti e scuole superiori nel progetto.
Ubuntu-it newsletter
Giuseppe ha presentato l'idea di includere nella newsletter alcuni "case history" di aziende che hanno sperimentato con successo l'uso di Ubuntu.
Neo Freerunner
Il Prof. Davoli ha presentato il "Neo Freerunner", diavoleria elettronica pensata per gli smanettoni, che funziona benissimo con un accessorio dedicato (telefono cellulare) e che occasionalmente può anche essere utilizzata come telefono cellulare. Una delle cose più divertenti della giornata (per chi lo capisce) è stato vedere questo aggeggio con installato Debian e XFCE, su cui si faceva girare VI.
Come ha fatto notare il Prof. il Freerunner può essere considerato un capostipite di una nuova generazione di telefonini, che potrebbe condizionare a breve il mercato. Un po' come lo è stato eeePC di Asus per i netbook. La notizia di fondo è che il software libero comincia a condizionare il software proprietario, pur avendo livelli minimi di penetrazione nel mercato.
Potete immaginare cosa succederà (perché sono sicuro che succederà) quando l'incidenza del software libero sarà maggiore?
Tavola rotonda Open
Dopo pranzo, lottando ad armi impari con la digestione, si è passati a una tavola rotonda aperta a tutti i partecipanti su cosa serve fare per migliorare Ubuntu, Linux e il software Open Source in generale. Sono state buttate sul tavolo moltissime idee: come migliorare le traduzioni, come migliorare il supporto, la gestione delle segnalazioni da Ubuntu a Debian e mainstream, una possibile agenda per tutti gli eventi italiani, l'invito a partecipare al Conf. S.L. di Giugno con talk. Tante idee di cui Paolo ha preso doverosamente nota e che saranno la scaletta di attività da fare nei prossimi mesi.
Gruppo Promozione: chi siamo, dove siamo, dove vogliamo andare
Paolo ha presentato una serie di dati e idee su come dare un colpo di acceleratore alla diffusione di Ubuntu, e anche come espandere la Comunità italiana che, nonostante i numeri, sembra essere composta da 4 gatti. Anche in questo caso, numerose proposte sul tavolo, sia per organizzare in casa (costosi) eventi, sia per partecipare a eventi già famosi, come il Linux Day. A quest'ultimo evento un'idea di Luca è stata quella di presenziare in spazi non attualmente "coperti" dai LUG, in modo da non pestarsi i piedi, e collaborare al meglio.
Alla fine, molte strette di mano con i soliti noti, e un arrivederci alla prossima occasione (a Roma?).
Tornando a casa in auto, Lidia ha dovuto sopportare 2 ore di sproloqui del sottoscritto (scusa Lidia!), dopo averne sopportati altrettanti all'andata. Una rapida sosta per una cena frugale in autogrill. Uscendo dall'autogrill, un televisore LCD da 40 pollici, proiettava involontariamente la conferma che stiamo facendo la cosa giusta (vedi foto).
Link:
Ubuntu-it Meeting sul wiki
Conf. S.L. 2009
Bug #1 (sia di Ubuntu che di tutto il software Open Source)
CHDK software libero per macchine fotografiche Canon
Neo Freerunner
Nessun commento:
Posta un commento