Per esempio, il banale "cold", che in italiano non vuol dire "caldo", ma invece "freddo".
Oppure l'informatico "library" che per naturale trasmutazione (non certo per traduzione!) lo ha fatto diventare "libreria", quando invece si traduce con "biblioteca".
Beh, i "false friend" son proprio una brutta bestia.
Prendiamo un consulente importante e pagato sicuramente peso d'oro, della più cara società di consulenza. Questo personaggio ha trasformato l'inglese "confident" in "confidente", che vuol dire nell'ordine:
- Persona amica a cui si apre il proprio animo
- Informatore delle forze dell'ordine
Quindi nell'accezione originale è corretto l'uso nel contesto, ma nella spaghetti-traduzione "sei confidente nel raggiungimento dell'obiettivo?" è qualcosa che fa un certo ribrezzo.
Che si sia affidato ai traduttori sottopagati e precari della rossa nazionale? :-)
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