domenica 26 agosto 2012

Il Corrierone, 25 Luglio 2012


Giusto un mese fa stavo leggendo le notizie sul sito corriere.it, versione online dello storico quotidiano "Il Corriere della sera". Non vado molto spesso su quel sito, ma avevo esaurito le fonti di informazioni da cui attingo di solito, e un po' per noia, un po' per abitudine mi son trovato su quello che è sicuramente uno dei giornali italiani più autorevoli e accreditati.

Mentre scorrevo le notizie, era impossibile non essere attratti dalla parte destra del sito, in cui sono riportate le notizie più frivole: gossip, sport, pubblicità, notizie curiose, gossip, musica, moda, gossip, borse e mercati, gossip, pubblicità, pubblicità... aaaaaagh! Gossip!

Per darvi un'idea mi son preso la briga di fare un copia-incolla della home page,rimessa insieme oggi con GIMP. Ecco qua.

www.corriere.it, prima che mi stancassi
di premere "pagina giù"

In particolare da segnalare, in (suppongo) ordine di importanza:
  • le scimmie che si buttano in piscina in Giappone
  • gita in piazzetta per Bianca Brandolini a Portofino
  • Matteo Marzotto in vacanza con la morosa a Porto Ercole
  • arti e sapori di Casa Italia a Londra 2012
  • Clooney che rispolvera la sua vecchia moto
  • lo shopping di Nina
  • atleta greca esclusa dalle Olimpiadi per twit razzista
  • Rihanna che fa shopping in bikini a Saint Tropez
... e via così sempre peggio.

Qualche considerazione

La parte destra dei quotidiani online (italiani) è da sempre destinata alle notizie più frivole, ma ormai ha raggiunto la dimensione delle notizie vere, essendo lo spazio diviso a metà tra le une e le altre. Segno che lo scopo del giornale è quello di informare (poco) ma soprattutto tenere il visitatore il più possibile sul sito. Quindi, quello di fargli vedere più pubblicità possibile (e magari qualcuno ci fa anche clic sopra). La deriva pettegola del giornale ne abbassa però la credibilità e l'autorevolezza, se queste fossero mai dei parametri ancora validi per misurare la qualità di un giornale. Le notizie riportate sono di una tristezza senza fine, e meriterebbero l'oblio o la sola menzione su riviste dedicate al genere.

Altra cosa, la lunghezza della home page è spaventosa: sul mio notebook (1366x768) servono 14-15 "pagina giù" per arrivare al fondo della pagina! È come se tutto il giornale fosse presentato in prima pagina, come se la versione cartacea de "Il Corriere della Sera" fosse fatta di una sola pagina lunga più 5 metri! Per fare un paragone: le versioni online dei quotidiani stranieri come "The Times"o "The washington Post" constano di "sole" 4-5 pagine. Anche qui si vuole tenere il lettore inchiodato al sito.

Questi due fattori però annoiano e infastidiscono i lettori che - come il sottoscritto - immaginano corriere.it come la versione online del quotidiano cartaceo. Mai cosa fu tanto lontana dalla triste realtà. Il quotidiano cartaceo, che è un dinosauro dell'informazione (le notizie sono sempre vecchie), presenta articoli e spunti di riflessione che valgono mille volte l'edizione online. Il quotidiano online, che ha l'indubbio merito di presentare notizie "fresche" e aggiornate con una certa frequenza, somiglia più a un grosso contenitore televisivo - con tutta la connotazione negativa che può avere l'aggettivo "televisivo".

La crisi italiana è anche la crisi di chi ne cura professionalmente l'informazione.

Per gli appassionati con il gusto morboso dell'orrore, possono trovare a questo indirizzo l'immagine nelle dimensioni originali.

domenica 19 agosto 2012

KDE all'inseguimento di Unity? Ecco Homerun, il nuovo launcher.

"I'm now employed by Blue Systems (a company sponsoring already quite a few devs and also sponsoring www.netrunner-os.com) to work on KDE (currently part time, due to school).
What I've been working on has essentially been making KDE more competitive with Unity's "lenses" feature.
I'm also working  on another super sekret project (not really, I just feel it's too early to mention..even though it's already extremely functional). It has to do with QML (hint)."
"Adesso lavoro per Blue Systems (un'azienda che già finanzia  un bel po' di sviluppatori, e anche www.netrunner-os.com [una distribuzione basata su Kubuntu n.d.t.]) per lavorare su KDE (per adesso part time, a causa degli impegni scolastici).
Quello su cui stavo lavorando è soprattutto nel rendere KDE più competivo rispetto alle "lenses" di Unity.
Sto anche lavorando su un altro progetto super segreto (non proprio, ma mi sembra troppo presto parlarne, anche se è estremamente funzionale). Ha a che fare con QML (suggerimento)." 
(traduzione di Dario) 
Questo è quello che scriveva qualche tempo fa Shaun Reich, sviluppatore KDE sul post "Runners? Internets? YouTube? Both." del suo blog.

Per capirci, Blue Systems è l'azienda che si è presa sulle spalle l'onere del finanziamento di Kubuntu (=degli sviluppatori che lavorano su Kubuntu). L'azienda tedesca già finanziava una sua distribuzione, NetRunner appunto, e altri progetti dell'universo KDE. A quanto pare, Blue Systems ha preso l'impegno molto seriamente, tanto che ha assunto ben 3 sviluppatori per lavorare su Kubuntu (Canonical ne aveva uno solo), e uno è appunto Shaun. Shaun diceva di lavorare sul "rendere KDE competitivo rispetto alle lenses di Unity"

In effetti, l'arrivo di Unity e di GNOME Shell nel mondo delle distro Linux ha cambiato le carte in tavola nelle interfacce grafiche, tanto da contagiare anche le altre GUI (=graphic user interface), KDE 4 compresa.

Vediamo alcuni esempi di questo nuovo approccio.

La rivoluzione KDE

KDE 4 ha tre diverse interfacce grafiche (Desktop, Netbook e Active, magari ve ne parlo meglio in un prossimo post), una di queste ha un approccio diverso dal solito menu in basso (o in alto) a sinistra.

Questa interfaccia si chiama "Plasma Netbook", infelicemente tradotta in italiano come "ultraportatile", e ha un approccio rivoluzionario. Almeno lo aveva ai tempi in cui è apparsa, inizi del 2010.

Questa interfaccia grafica è priva del menu tradizionale, ed è caratterizzata da:
  • in alto, una serie di icone, i preferiti
  • al centro, una casella di ricerca detta "SAL" (acronimo di "Search And Launch", tradotto in "cerca e esegui", a metà dello schermo), che permette di cercare ed eseguire file e applicazioni presenti nel computer
  • nella parte inferiore dello schermo, un menu a icone delle applicazioni, divise per categorie e rappresentato da una serie di icone.

Kubuntu 12.04 con "KDE ultraportatile" 
sul mio...ultraportatile

Questa è la mia interfaccia preferita, che uso sul netbook di famiglia.

Ma  nonostante questa, si sente la mancanza di una interfaccia con approccio sul modello della Dash di Unity e GNOME Shell.

Nel Software Libero copiare ispirarsi agli altri è una Virtù 

Su KDE l'anno scorso era apparso un plasmoide (=piccolo programmino grafico che gira su Plasma, l'interfaccia grafica di KDE), ispirato a "Launchpad" della Casa della Mela - ma anche alla Dash di Unity/GNOME Shell.

Questo plasmoide si chiama "Takeoff Launcher", ed è disponibile anche per Kubuntu, via PPA esterno (leggete l'articolo di LinuxBSDos.com per sapere come installarlo).

Takeoff Launcher su Kubuntu
(fonte: www.linuxbsdos.com)

Una volta installato, Takeoff si può aggiungere come un qualunque plasmoide, anche di fianco, o in sostituzione del classico menu KDE ("Kickoff").

Takeoff riporta le voci del menu K, solo in un formato diverso, più visuale, molto simile alla Dash di Unity/GNOME Shell. Da notare che manca la casella di ricerca, ma non ce n'è bisogno: appare appena si inizia a digitare qualcosa sulla tastiera.

Evviva Mandriva! (è ancora viva!?!)

Questo però non è l'unico tentativo. Mandriva nell'ultima versione ha provato un approccio a metà strada, modificando "Kickoff", il tradizionale menu di KDE. Se infatti si preme il pulsante "K" ecco cosa appare.

KDE Kickoff modificato da Mandriva
(fonte: www.techrepublich.com)

In questo caso gli sviluppatori di Mandriva hanno fatto uno sforzo in più, andando a modificare anche la modalità con cui si accede alle applicazioni, in tre diversi pannelli:
  • Welcome: in cui sono mostrate le applicazioni e i file utilizzati di recente
  • Application: in cui si accede a tutte le applicazioni
  • Timeframe: in cui si può vedere la sequenza temporale di quanto fatto, rendendo facile cercare i documenti a cui si è lavorato in un tempo determinato.
Mandriva, da quello che ho capito, offre questo menu solo sulla versione "Power Pack" (a pagamento). Del resto di qualcosa deve pur vivere, anzi, sopravvivere, viste le recenti vicende.

Ma Shaun?? Ci sto arrivando!

KDE Homerun Launcher

Proprio in questi ultimi mesi si sono messi all'opera anche i kubunteri, e si comincia a vedere qualcosa. Il risultato è "KDE Homerun Launcher", che è già disponibile su launchpad. Su Youtube c'è anche un video dimostrativo.



Si tratta di una funzione in pieno sviluppo, tanto è vero che va in crash anche durante il video di presentazione (!).

Ho provato ad installarla sul mio netbook, bastano queste tre semplici istruzioni da eseguire da terminale:

sudo add-apt-repository ppa:blue-shell/homerun
sudo apt-get update
sudo apt-get install homerun

Una volta installata, basta aggiungerla come un qualsiasi altro nuovo oggetto di KDE.

L'ho provata per qualche minuto, e devo dire che tutto funziona come deve, nessun crash. La velocità è buona, anche su hardware poco dotato come è quello del mio netbook. Si tratta comunque di una versione immatura, una base su cui sviluppare, perché manca di tutte le utili funzioni che si trovano sulla Dash. Senza contare che non è nemmeno integrata bene con KDE: i "preferiti" di Homerun sono diversi dai preferiti di KDE (che trovo su Kickoff). Ma soprattutto manca, per adesso, di una propria... personalità.

Diciamo che sono state messe giù le basi per costruirci sopra qualcosa, e si potrebbe cominciare con il copiare Unity (perché no?). Vedremo se il team messo insieme da Blue Systems riuscirà a dare a Kubuntu quella direzione di sviluppo che è sembrata sempre mancare negli ultimi anni.

(Post aggiornato il 22.08.2012)

Link:

Il post sul blog di Shaun Reich (in inglese)
Discussione sul forum KDE su KDE Homerun (in inglese)
Post su Takeoff Launcher su LinuxBSDOS (in inglese)
la prova di Mandriva Powerpack 2011 su TechRepublic (in inglese)
I miei post precedenti su Kubuntu (in italiano! :-)

giovedì 16 agosto 2012

Una vista a 360 gradi su Marte dalla sonda Curiosity


Grazie a Paolo R. ho trovato questa bellissima foto a 360° scattata dalla sonda Curiosity, e messa insieme da Andrew Bodrov. La sonda della NASA è in esplorazione su Marta alla ricerca di... marziani - che forse sono un po' diversi da come ce li immaginiamo.



Curiosity rover: Martian solar day 2

martedì 7 agosto 2012

Wiki Loves Monuments, Schio too

Da: Dario Cavedon
A: "Anita"
Date: 19 giugno 2012 10:01
Oggetto: Wiki loves monuments Italia
Ciao Anita! :-) 
http://www.wikilovesmonuments.it 
Di sicuro conosci l'iniziativa in oggetto, mi domando se il Comune diSchio potrebbe aderire.  
    Dario

La Quinta Colonna del Software Libero

Dovete sapere che AVi LUG, il Linux User Group a cui appartengo, ha una ottima collaborazione con il Comune di Schio. Grazie a questa collaborazione, abbiamo un posto dove ritrovarsi ogni settimana, e organizzare i nostri eventi. In cambio forniamo ai cittadini un servizio di assistenza gratuito su Linux e Software Libero (anche se spesso ci è capitato di dover mettere le mani su PC con... lasciamo perdere!).

Il merito di questa collaborazione va a una persona, che so preferisce rimanere nella penombra, che chiamerò con il nome in codice Anita. Anita lavora in Comune, ed è stata una delle artefici della nascita di AVi LUG, pur non facendone parte. Anita è una grande sostenitrice del Software Libero e della Cultura Libera. Tanto che è bastato spedirle una mail (vedi qui sopra) di due righe per dare il via all'adesione da parte del Comune di Schio all'iniziativa "Wiki Loves Monuments Italia".


Wiki Loves Monuments...

"Wiki Loves Monuments" è un'iniziativa di Wikimedia, l'associazione senza scopo di lucro che gestisce Wikipedia. Si tratta di un concorso che invita tutti i cittadini a realizzare fotografie dei monumenti italiani, nel rispetto del diritto d'autore e della legislazione italiana in merito (cosa vuol dire lo capirete solo leggendo...). Le foto realizzate e inviate dal 1° al 30 settembre 2012 parteciperanno a un concorso ed entreranno a far parte di Wikimedia Commons, la banca dati multimediale di Wikimedia.

Le foto accettate sono quelle dei monumenti che un Ente possiede o gestisce, e che questi "libera" dalle norme del "Codice Urbani".

... il "Codice Urbani" mica tanto

Il "Codice dei beni culturali e del paesaggio", anche come "Codice Urbani", attribuisce al Ministero dei Beni Artistici e Culturali la "tutela, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e il pagamento di un canone qualora lo scopo delle foto non sia personale." Quanto sia questo canone lo stabilisce l'Ente che ha in gestione i beni, quindi il Ministero stesso, oppure regioni, comuni, città e province.

Come in altri casi, a memoria d'uomo, nessuno (?) di questi enti ha mai stabilito un canone per i beni, ma se una persona volesse partecipare a titolo personale a "Wiki Loves Monuments", dovrebbe comunque chiedere il permesso all'ente del caso, ma come si fa a sapere qual è l'ente che possiede (o ha in gestione) un determinato monumento?

Il Comune di Schio (de)Libera i propri monumenti

Per aggirare l'ostacolo dell'incertezza, c'è un modo semplice, anche se un po' lungo: l'Ente (comune, provincia, regione) libera dal pagamento del canone i monumenti sotto la sua tutela con apposito atto ufficiale.

Questo è quello che ha fatto il Comune di Schio - seguendo l'esempio dei Comuni di Pavia e Asti: con la delibera 230 del 1 Agosto 2012:
"valutando positivamente l'iniziativa Wiki Loves Monuments [..] si ritiene utile concedere la possibilità di fotografare i propri monumenti [..] concedendone l'immagine in uso come un qualsiasi 'Open Data' con una licenza libera Creative Commons nella versione denominata CC0 (ovvero 'Nessun diritto d'autore')"
(il giardino Jacquard, fonte: http://www.comune.schio.vi.it)

I 44 monumenti sotto la tutela del Comune di Schio possono quindi essere fotografati da chiunque, anche al di fuori del concorso stesso, senza dover pagare niente. L'elenco comprende chiese, palazzi, monumenti di Schio e anche il famoso "Giardino Jacquard", tra i candidati per il 2012 come "Luogo del cuore" del FAI, Fondo Ambiente Italia.

1 su 8000 ce la fa (si può solo migliorare!)

In Italia ci sono più di 8.000 Comuni, più di 100 province (per ora) e 20 regioni. Di tutti questi, solo 3 Comuni (tre!) hanno aderito all'iniziativa. Gli altri? Qualcosa si sta muovendo anche in altri Comuni. Ma chiunque può segnalare l'iniziativa al proprio Comune! Anche tu!


Link:

Il sito dell'iniziativa internazionale (in inglese)
Il sito dell'iniziativa italiana
La notizia dell'adesione di Schio sul sito italiano
Albo pretorio del Comune di Schio (la delibera è la numero 230, num. reg. 1048)
Il luogo del cuore "Giardino Jacquard" (segnalatelo!!!)
Il "Decreto Urbani"

mercoledì 1 agosto 2012

Aggiornare Ubuntu?? NO, grazie!

Storia di ordinaria assistenza

Ieri sera, allo Spazio Promozione Software Libero, riunione settimanale di AVi LUG. 
Pochi ospiti, complice il periodo estivo.
Uno di questi era  una persona anziana, mai vista prima, credo, che ha ricevuto assistenza da Matteo. Aveva un portatile con Ubuntu 10.04 e una chiavetta internet dal nome esotico che non ne voleva sapere di funzionare. Dopo un'ora abbondante di smanettamenti e alchimie, e dopo aver consultato tutte le guide disponibili su Internet sull'argomento: "come faccio a navigare su Internet con la mia chiavetta Hiauuei", a Matteo è bastato copiare gli antichissimi driver presenti sulla chiavetta per farla funzionare. Driver fatti appunto per Ubuntu 10.04.

Matteo ha fatto notare al distinto signore che stava usando una versione (quasi) non più supportata di Ubuntu, e che con una versione più recente, la chiavetta internet sarebbe stata riconosciuta subito. Il signore l'ha guardato male.

It's a Hard(y) Life

Un episodio simile mi capitò al Linux Day dell'anno scorso, quando si presentò una persona per chiedere assistenza sul suo portatile. Questa persona lamentava il fatto che non riceveva più aggiornamenti, anche se il PC funzionava benissimo. All'accensione del notebook vidi un'immagine che non vedevo da anni.


Ubuntu 8.04 "Hardy Heron", una delle versioni che ho più amato di Ubuntu, la prima che ho usato con regolarità (ricordo a tutti che sono un kubuntero della prima ora). Dopo qualche momento passato a ricordare i bei tempi andati, con il cuore che versava una lacrima di nostalgia, spiegai dettagliatamente il ciclo di vita dei rilasci di Ubuntu e consigliai a questa persona di aggiornare il proprio PC a una versione più recente.

Il tizio stette pazientemente ad ascoltarmi, fino a quando arrivai alla parte "aggiorna il tuo PC che ormai questa Ubuntu è passata a miglior vita". Non riuscii ad andare oltre: mi guardò come se gli avessi detto che doveva buttare la sua Lancia Beta Montecarlo del '75 per una nuova fiammante Fiat Panda BiPower. Farfugliò qualcosa che suonava tipo "va benissimo così, grazie!", richiuse il portatile, e se ne andò velocemente prima che riuscissi ad illuminarlo sui vantaggi dell'uso di programmi aggiornati che... (seguono parole che si spengono in gola).

Meglio così: avesse visto "Unity" gli sarebbe venuto un colpo.

Non so se ci sia una morale per queste due storie, ma un insegnamento sicuramente sì. Sappiamo già che non esiste una distribuzione giusta per tutti, ma che tutti possono trovare una distribuzione giusta. A questo concetto aggiungo che esiste un rilascio di una distribuzione giusta. Lo so: Ubuntu (e Linux in generale) migliora di rilascio in rilascio, e versioni di software libero più recenti garantiscono funzionalità più complete, e - udite udite - prestazioni migliori. Ma aggiornare una distribuzione implica comunque un cambiamento, cambiamento che alcuni potrebbero non essere in grado di sopportare. Io stesso ci misi anni a riprendermi quando Kubuntu ebbe la malaugurata idea di stringere in un abbraccio mortale "l'immaturo" KDE 4.0

Aggiornare, passare a un rilascio più recente, per molti utenti può un salto nel vuoto, e quindi quando un Linux evangelist consiglia l'aggiornamento deve valutare attentamente chi si trova di fronte. Le persone che usano Linux sono adesso molte di più che in passato, e molte di esse richiedo "sicurezza e stabilità" molto più che "novità" e "sperimentazione".


Link:

La migliore distribuzione Linux di tutti i tempi
La migliore distribuzione Linux di tutti i tempi - II parte
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...