sabato 6 marzo 2010

Nuovo marchio e grafica per Ubuntu: Light (e ombre)

Il nuovo logo di Ubuntu 

A quasi 6 anni dalla sua prima apparizione, Ubuntu cambia in maniera radicale il proprio "brand" (marchio) e l'aspetto dell'interfaccia grafica, che si caratterizzerà dalla prossima versione Lucid Lynx 10.04 con il nuovo tema, "Light".

Già qualche notizia era emersa nei giorni scorsi, quando si era parlato di un nuovo tema, destinato a sostituire il tema "Human", e i suoi colori marrone-arancione che avevano fin qui caratterizzato Ubuntu. Adesso si capisce che il progetto aveva un respiro ben più ampio.
 Il nuovo desktop di Ubuntu

La (nuova) doppia identità di Ubuntu: la spiegazione dei nuovi colori

Come spiegato molto bene da Mark Shuttleworth sul proprio blog, il rinnovamento è stato dettato dall'esigenza di Ubuntu di darsi un aspetto più professionale (per essere più vendibile in ambito aziendale). Ecco spiegato il motivo della scelta del colore "aubergine" (melanzana) che caratterizza gran parte della nuova grafica. Allo stesso tempo, si è voluto mantenere il lato "umano", che ha fin qui caratterizzato il marchio, e ne ha anche decretato il successo. La caratterizzazione umana è nel colore arancione, che bilancia il viola-melanzana.
Semplificando, se guardate il materiale (depliant, cartelloni, manuali, ecc.): dove vedete più colore viola, vuol dire che Ubuntu si rivolge prevalentemente alle aziende, dove vedete più arancione, vuol dire che ci si rivolge prevalentemente ai privati.
In più è stato cambiato anche il font del logo, in modo che lo si possa utilizzare sia per i titolo che per i testi. Il "vecchio" font Ubuntu era infatti poco adatto per testi lunghi.

Questo salto è notevole, visto da fuori si caratterizza per almeno un paio di fattori.

Il peso di Mark

Il primo è la "discesa in campo" di Mark Shuttleworth, che da qualche mese ha lasciato la carica di CEO Canonical, per dedicarsi completamente allo sviluppo di Ubuntu. Il "product design" è uno dei suoi obiettivi, e in questo nuovo brand si vede l'orizzonte lungo della sua visione. 

Meno umano... e più aziendale

Il secondo fattore è l'ambito aziendale. Ubuntu (Canonical) punta decisamente al redditizio mercato aziendale. Per farlo deve darsi un aspetto professionale, fin dalla grafica con cui si presenta agli incravattati responsabili tecnici delle aziende.
Anche i nuovi valori Ubuntu: "Precisione, Affidabilità, Collaborazione e Libertà", sembrano ritagliati su misura per le aziende. Con buona pace di "Linux for human beings" ("Linux per tutti"), fin qui utilizzato.

Il "circle of friends", diventa poi una cosa piccola piccola in alto a destra del marchio. Più un marchio di copyright che un segno di fratellanza.

Ombre sulla Light

Si sa, tutti i cambiamenti sono difficili e suscitano sempre ovazioni e critiche. A tutta prima, sembra che questo cambiamento stia suscitando più le seconde che le prime.
Le critiche più diffuse riguardano il nuovo desktop. Le prime immagini hanno un colore viola che somiglia paurosamente a Mac OSX. Mark Shuttleworth ha dichiarato in passato che OSX è il suo punto di riferimento per quanto riguarda l'interfaccia utente, ma qui sembra quasi abbiano volutamente copiato la mela. Forse anche solo per suscitare un po' di rumore.

Mac OSX Leopard

Bisogna però dire che il "marroncione" piaceva a pochi, e il cambiamento di colori può solo far bene a Ubuntu.

Altre critiche arrivano per la scelta di mettere in secondo piano il "lato umano" della distribuzione. Questa è per me la parte più difficile da digerire. Capisco che Canonical non viva di gratitudine e aria fritta. Ma questo passo sembra un voler mettere in secondo piano gli esseri umani (=utenti casalinghi) per privilegiare la danarosa utenza aziendale. Pur riconoscendo che si è fatto un grosso sforzo per quadrare il cerchio, dispiace si metta in disparte l'utenza casalinga, che è quella che ha decretato il successo di Ubuntu.

Voi cosa ne pensate?
Vi piace il nuovo marchio?
Vi piacciono le melanzane? :-)


Link:

Annuncio del nuovo "branding" sul blog di Jono Bacon (Community Team Manager)
Spiegazioni sul nuovo "brandig" sul blog di Mark Shuttleworth  (SABDFL)
Pagina del wiki di Ubuntu dedicata al nuovo "branding"
La notizia su OS News (con commenti pepati degli utenti)

16 commenti:

marco ha detto...

Penso che quel Nautilus faccia davvero rabbrividire :S

Unknown ha detto...

Non mi piace il carattere e non mi piace il melanzana.
Il carattere adatto più per le aziende lo posso ancora capire, quello di prima tondeggiante era quasi infantile questo è molto piu' tecnico.
Il colore non lo capisco, forse i colori di prima erano troppo legati all'Africa...

Ciao

Unknown ha detto...

Tutto giusto ma un'appunto:

Il cambio di rotta è per raggiungere il mercato aziendale e basta o tra gli obbiettivi c'è quello di raggiungere anche IL GRANDE MERCATO CONSUMER?

Affiancare non necessariamente significa togliere importanza, tutt'altro.
L'investimento

xyz ha detto...

Mi piacciono molto il nuovo logo e il font (carattere) utilizzati.
Quello che non mi piace è la scelta dei colori.

Il marrone+arancio abbinato al melanzana non lo trovo gradevole. E soprattutto sembra una imitazione di MacOS.

Per quel che riguarda la filosofia, Ubuntu sta mostrando la sua vera anima, cioè quella di una distribuzione prima di tutto commerciale.

Sono suggestivi e fascinosi i concetti del tipo "Umanità agli altri" o "Linux for human beings". Alla fin fine però ad essere al centro delle attenzioni delle "alte sfere" non sono gli utenti, ma il marketing.

Gli users sono in realtà dei testers, persone che collaudano gratuitamente il prodotto per fornire resoconti all'azienda produttrice, che ogni 4 anni sforna un sistema operativo competitivo (le così dette LTS).

Ammetto che Ubuntu mi piaceva di più agli inizi. Ora preferisco distribuzioni più user-centriche e libere dalle strategie di mercato.

Un saluto.

xyz

Anonimo ha detto...

Ho letto tanti che hanno scritto in merito a questo argomento ma finora questo e` stato l'unico commento italiano a mio parere sensato che analizza il motivo del cambiamento, la nuova scala indicata da Mark.
I miei complimenti.

Il nuovo tema a me piace anche se non credo di usarlo, sono abituato al murrine gilouche usato anche su OpenSuse.

ju ha detto...

Human era cacca, i temi nuovi sono copiati da osx, il blu è windows.

Penso che sia ora di smetterla di sparare a zero sull'unica distro che è riuscita a portare in alto il nome di Gnu/Linux e apprezzare lo sforzo dell'azienda senza la quale per me linux non esisterebbe.

Era ora fra l'altro, che si prendesse una decisione ferma e non solo sul tema, o si fanno soldi e l'azienda si mantiene oppure no e chiude ed io devo svenarmi per comprare hardware di serie B dalla Apple.

Dario Cavedon ha detto...

@ xyz

Non sono d'accordo che "Ubuntu stia mostrando la sua vera anima". Non so se conosci come funzionano le varie Comunità Ubuntu, e quanto Mark & Canonical spendono in termini di tempo e denaro. Solo chi crede nel sw libero e nel suo spirito spenderebbe tanto. Non mi risulta altri spendano altrettanto.
Da considerare infine che Ubuntu non ha una versione libera e una in vendita, che è la strategia che ben più si adatta a una visione del tipo "fai lavorare la comunità e poi raccogli i frutti".

@ ju

Per favore, scegli bene le parole che usi.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Se Canonical riesce a allargarsi nel mercato delle aziende (e fare anche i suoi bei soldini) ciò non può che arrecare benefici anche all'utenza privata.

Unknown ha detto...

@xyz:
Ubuntu una distribuzione commerciale? non mi sembra, tutto è scaricabile "aggratis" e salvo rare eccezioni (me ne viene in mente una sola: landscape) non viene chiesta una lira.

Le LTS escono ogni 2 anni (non 4) e possono essere considerate tranquillamente "sorelle" delle debian stable (tant'è che è stato pianificato un futuro con rilasci allineati). Tutte la patch sviluppate da canonical entrano in debian e la maggior parte finiscono pure in mainline. L'ultimo gnome usability hackfest è stato finanziato da Google e Canonical che ha messo a disposizione una struttura eccellente, biglietti aerei e il proprio personale della sede londinese (vado a memoria) per l'intera durata del meeting.

E noi ci lamentiamo che canonical cerchi di aumentare il fatturato? di portare nuovi clienti da windows e osx a linux?
Perdonami ma è un discorso ASSOLUTAMENTE ASSURDO.

Vuoi una distro stabile? ti tieni una LTS e vivi felice, fine della discussione. Se poi la prossima LTS sarà a pagamento allora dovremo ammettere che avevi ragione.

DnaX ha detto...

Riguardo logo e branding penso dia un senso di professionalità che prima non dava. Invece il logo di Canonical piaceva più quello di prima!

Riguardo il tema, certo è un qualcosa di diverso riguardo quasi tutti i temi che si vedono di solito, ma non per questo è da buttare via. L'unica cosa che ho visto e non mi piace è il contrasto tra i pulsanti e il resto dell'interfaccia, troppo marcato, avrei visto i pulsanti un po' più chiari. Oppure più scuri ma col testo chiaro.

Unknown ha detto...

Quando si entra nella sfera dei gusti e dell'estetica, ogni individuo ha parametri suoi per apprezzare o disprezzare. Sette miliardi di umani sulla Terra, sette miliardi di opinioni per dirla un po' grossolanamente. Quindi non starei a discutere sul brutto o bello oggettivo. Soggettivamente invece posso dire, per i miei gusti, che il nuovo vestito grafico è davvero elegante e carino.

Sul fatto poi che Canonical sia una società che deve fare affari per vivere, non mi pare ci si debba scandalizzare più di tanto. È dal 2004, anno di nascita di Ubuntu, che Mark va dicendo che i primi anni ci avrebbe pensato lui, ma che l'obiettivo finale era una Canonical che sapesse sostenersi da sé. E allora? Dove sta il problema?

xyz ha detto...

@Barra

Le scelte relative ad Ubuntu e derivate sono decise seguendo un'ottica "commerciale". Non saprei spiegarlo meglio. Provo con un esempio: il rilascio di Kubuntu 8.10 con un Kde4 che nemmeno Debian-Sid a quei tempi includeva. In quel caso si è guardato di più alla pubblicità, al clamore, che all'interesse degli utenti. Non c'era nemmeno la possibilità di installare Kde3, se non con acrobatici passaggi a repository ppa.

Passo a commentare alcune tue osservazioni.

Per quel che riguarda i 4 anni delle LTS, è vero sono 2. E' stato un errore mio, che stavo pensando ai rilasci semestrali (sono 4 tra una LTS e l'altra).

Il discorso sul fatturato di Canonical e sui suoi investimenti.
Non ho toccato l'argomento nel primo intervento e non lo farò nemmeno in questo, perché non mi interessa.

Le mie preferenze/Quello che voglio io.
Vivo già felice con la mia distribuzione, stabile ed aggiornata. La LTS e le "sorelle" di Debian le lascio a te.

Un saluto

xyz

Unknown ha detto...

@xyz:
da quel che ricordo Kubuntu 8.04 fu rilasciato in 2 versioni (nessuna delle 2 fu LTS però) e ai tempi dell'8.10 canonical segui la stessa strada intrapresa da Fedora e Mandriva.

Sulla seconda parte del tuo commento: Se non ti interessa ubuntu che commenti a fare? :P
io non mi interesso di Mandriva, Fedora, Arch e tranquillamente salto tutti i post che li riguardano.

Scherzi a parte, gli utenti Fedora non sono forse "cavie" di RH? e lo stesso si può dire per gli utenti di opensuse. Lo stesso vale poi per gli utenti di debian visto che i rilasci di debian stable sono ora allineati alle LTS proprio per poter "unificare" la fase di testing (e questi non godono nemmeno dei vantaggi di avere Ubuntu)

xyz ha detto...

Barra...ehm, ehm...

Io ho espresso le mie opinioni e non so cosa aggiungere di più.
Rispetto le tue, anche se non le condivido.

Ti ringrazio per avermi ricordato che in occasione del rilascio di Kubuntu 8.10 Canonical seguì la strada intrapresa da altri due progetti "sponsorizzati" e quindi interessati al lato marketing.
Il tutto conferma la mia tesi che le scelte in merito a K/X/Ubuntu vengono influenzate da una filosofia "commerciale".

Grazie anche dell'apertura al dialogo che dimostri, quando mi dici di astenermi da commenti perché non sono interessato ad Ubuntu.

Che io non sia interessato ad Ubuntu, però, lo hai deciso tu.

Un cordiale saluto

xyz

Unknown ha detto...

Dai che stavo scherzando, quel :P dopo la frase era li proprio per evidenziare che ironizzavo su un tuo commento (La LTS e le "sorelle" di Debian le lascio a te.)!

Parlando seriamente:
Canonical fino ad ora ci ha preso, è innegabile. Ubuntu cresce anno dopo anno e sono sempre più gli utenti che la provano e la usano (Senza contare gli sviluppatori, basta guardate quanto sono i progetti hostati su bazaar e le immagini che sono diffuse dagli sviluppatori gnome)

Unknown ha detto...

Dicevo (mi si è cancellato un pezzo di commento):

Ubuntu cresce e lo stesso non si può dire per il resto della comunità. Per ogni utente che si allontana da Ubuntu ne arrivano altri 10 nuovi, evidentemente le scelte fatte finora hanno pagato.

Quando questa crescita si fermerà allora i critici potranno dire "ve lo avevo detto" (anche se magari bisognerà vedere se qualcuno con linux riuscirà a fare meglio!)

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