martedì 16 agosto 2011

Google compra Motorola: another one step in the right direction

La notizia del giorno è "Google compra Motorola". Anche se sinceramente la notizia dovrebbe essere "Google compra Motorola, ma allo stesso prezzo poteva portarsi a casa uno Stato Europeo". Se vi fosse sfuggito, Google ha speso 12,5 billion (=miliardi) di dollari, che è più o meno quello che la BCE spende per comprare titoli di Stato dei paesi in crisi (tra cui anche l'Italia).

La lista della spesa

Ma la cosa più strana è che sono tutti lì a parlare dei 17.000 brevetti che Google acquisisce con Motorola, per carità, importanti. Ma il disegno di Goolge è più grande.

Riepilogo:
  • dotarsi di un proprio browser, strumento indispensabile per la navigazione Internet, giusto per cominciare: fatto (Google Chrome)
  • dotarsi di un proprio sistema operativo per PC che ha come base il browser Google Chrome: fatto (Google Chrome OS)
  • dotarsi di una struttura per il cloud computing: fatto
  • dotarsi di programmi per il cloud computing: fatto (Google Apps)
  • dotarsi di un proprio PC che usa il sistema operativo Google Chrome OS e Google Apps: fatto (Google Chromebook)
  • dotarsi di un proprio sistema operativo per tablet e smartphone: fatto (Android)
  • dotarsi di una piattaforma di distribuzione di software per il proprio sistema operativo Android: fatto (Android Market)
  • dotarsi di un proprio smartphone che usi Android e Android Market: fatto (Google Nexus)
  • dotarsi di propri tablet e smartphone, senza ricorrere a terzi: fatto (la prossima Googletorola)
  • dotarsi di un proprio PC, senza ricorrere a terzi: ancora da fare
Motorola Xoom, tablet che usa Android

Avrò sicuramente dimenticato qualche elemento nella lista della spesa, però è palese che Google vuole creare una soluzione globale hardware + software, sul modello Apple.

Sempre più Gloooooobale

Direi anche migliore del modello Apple, che ha scelto la fascia di mercato dei tecno-fighetti (scusate, ma non trovo una definizione migliore), che è danarosa e propensa alla spesa, ma solo una fascia limitata del mercato. Google punta invece al "mainstream", al malloppo grosso, la fascia di mercato degli smartphone, tablet e PC popolari e più diffusi, anche se meno costosi dei modelli di Apple.

Se non fosse per il fatto che siamo tutti tranquilli che Google è il bene, sarebbe da essere preoccupati della presenza pervasiva di Google in ogni aspetto della nostra vita digitale.


Link:

Notizia su TechCrunch (in inglese)
Il mio post su Google+

4 commenti:

gio ha detto...

+1 per la definizione di "tecno-fighetti" :)
Ma google rimarrà sempre "il bene", nei secoli dei secoli ?

Dario Cavedon ha detto...

@ gio

Il "bene" è scritto in italico, ma il monopolio non è mai un bene.

Anonimo ha detto...

Sei davvero convinto che Google sia "il bene" oppure sono io che non capisco la battuta di spirito?
Davvero non hai mai sentito nulla delle operazioni di cover-up, falsificazione e violazione della privacy condotte da questa brillante azienda "sionista"?

Dario Cavedon ha detto...

@ Anonimo

Come ho scritto nel commento precedente, nel post ho scritto "Google è il bene" in italico, a sottolineare che trattasi di forzatura artificiosa. Quel passaggio voleva essere una battuta, ma devo proprio essere un pessimo umorista, se nessuno capisce il mio "humor"!

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