(Mia libera interpretazione basata sui dati a Dicembre 2012 di NetMarketShare
- avevo già visto un'immagine simile ma non la trovo più!)
Una delle domande che ricorre tra i fan del sistema operativo del Pinguino è:
"Il 20xx sarà l'anno di GNU/Linux?"
La domanda è tanto inutile (vi cambierebbe la vita?) quanto la risposta è scontata:
NO!
L'ultima volta che ne scrissi a proposito fu giusto 3 anni fa, in coda a un post in cui parlavo del "2010 che verrà per Ubuntu". Nessuna previsione in quel post, solo la constatazione che Linux cresceva, e la crescita continuava lenta, con qualche oscillazione, senza particolari sbalzi. Beh, di sbalzi se ne prevedono pochi anche quest'anno. Canonical ha annunciato giusto per oggi una grossa novità per Ubuntu, ma se anche fosse un tablet o smartphone motorizzato Ubuntu, è difficile credere che riesca a conquistare quote significative di mercato in breve tempo, anche se portasse con se la tanto sbandierata vision di Mark Shuttlerworth che vuole un unico sistema operativo dallo smartphone, al cloud, al mainframe.
La cosa che conta
Quando mi trovo a parlare di Software Libero, mi trovo a divagare sempre più su "modo di vivere", "approccio alle cose". Poi devo fermarmi quando vedo che la gente mi fissa come mucca-che-vede-passare-il-treno! La differenza però è proprio qui.
Così come un hacker è una persona curiosa di capire come funzionano le cose, una persona che utilizza, produce, diffonde e aiuta a diffondere il Software Libero è una persona che crede che condividere la propria conoscenza, il proprio studio, il proprio lavoro, sia più importante che ricavarne un immediato tornaconto personale. Una persona che crede nella Cultura Libera.
Lo so che è solo teoria, intesa nel senso peggiore del termine, quello in cui la teoria è millemila miglia distante dalla pratica. Ma il Software Libero alla fine si basa solo su questo, su 4 libertà assolutamente teoriche. Eppure un sacco di gente ci vive!
Estremizzando, Massimo Banzi, l'inventore di Arduino (l'hardware italiano open source che ha avuto un successo strepitoso in tutto il mondo) qualche anno fa disse in un'intervista:
"Penso che ci sia una sottile linea di confine fra l'open source e la stupidità".La Società moderna, anzi odierna, premia i "furbi", quelli prendono scorciatoie nella vita, senza scrupoli anche se la Società stessa ne rimette. L'emergere di un modello diverso da questo, che potrebbe apparire stupido e masochista, può solo portare miglioramenti, sia ai singoli sia alla Società in genere.
"Sharing is caring"
All'ultimo Linux Day, chiesi ai ragazzi del Liceo Tron quali erano i vantaggi del cloud storage. La prima che avevo io in mente era: "Posso avere i dati sempre a portata di mano". La risposta invece fu: "Poter condividere i dati con gli amici".
Per la generazione che sta crescendo, condividere dati è un fatto naturale, come lo era per noi condividere un pallone da calcio per giocare tutti assieme. Per loro è sicuramente più facile entrare nell'ottica che condividere idee e dati sia cosa buona e utile. Per loro sarà - È già ora - più facile capire come possa funzionare e produrre qualcosa sviluppato da tutti e da tutti rimesso in circolo liberamente.
Prima ce ne rendiamo conto anche noi vecchietti, prima ne beneficeremo e ne beneficeremo tutti.
Buon 2013, GNU/Linux!
1 commento:
complimenti per questo splendido pezzo; una ventata d'aria fresca. Lieto d'appartenere a quella sottile striscia verde :-)
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