domenica 13 gennaio 2013

Visita a Villa Emo a Fanzolo di Vedelago

(Foto panoramica di Villa Emo, fatta con telefonino + Hugin Panorama)

Domenica scorsa, grazie al tempo sereno e temperatura mite, ho portato la famiglia a visitare Villa Emo, una delle opere progettate e costruite dall'Architetto per definizione Andrea Palladio.

La villa rappresenta la sintesi finale della "villa di campagna" del Palladio: la residenza signorile al centro, le due barchesse laterali, e le due "colombare" che si ergono come torrioni alle estremità delle barchesse. In un unico edificio tutto quello che serviva alla vita contadina: casa padronale, ricovero degli animali e degli attrezzi, possibilità di svolgere attività al coperto dei portici.

Tanta ruralità e vita contadina all'esterno, e tanta raffinatezza all'interno, con gli affreschi di Giovanni Battista Zelotti, amico e collaboratore del Veronese, di tema classico.

Commissionata dalla nobile famiglia Emo, è una delle ultime opere del Palladio, una delle sue opere più complete. Adesso la Villa ospita la sede della Fondazione omonima, di proprietà della banca, che l'ha rilevata dalla famiglia Emo.

La Villa è immersa nella campagna, poco distante dall'antica Via Postumia, in un paesaggio insolito per il nord-est, ormai ricoperto quasi in toto da case e capannoni. Eravamo gli unici presenti, oltre la gentile signora che presiedeva cassa e book store, il silenzio era quasi irreale.

Con questa visita, la famigliola Cavedon inizia il suo tour per le ville venete, con il preciso intento di insegnare alle bambine (e ripassare agli adulti) cos'è la bellezza classica, e cosa significa architettura a misura d'uomo.

All'inizio Greta era decisamente annoiata, ma leggendo le guide disponibili all'interno delle sale, ha capito il tema degli affreschi, come sono state pensate le stanze e le barchesse, e si è divertita. Lei è molto brava a disegnare e magari potrà arricchire la sua esperienza e il suo gusto, chissà! Giada invece si è divertita solo quando siamo usciti nel giardino, correndo nei prati e per i vialetti intorno. È ancora piccola per capire, ma immergerla nella bellezza le può fare solo bene.


Ah, Greta si è fatta ingannare dalle finte ombre dipinte dallo Zelotti, credendo fossero provocate dalla lampada presente nella stanza... questa è una lezione che si ricorderà!

Tornando a casa, ci siamo sciaguratamente imbattuti in un centro commerciale, aperto per il secondo giorno dei saldi invernali. Automobili parcheggiate ovunque, coda infernale sulla strada. Il Paradiso e l'Inferno non sono mai stati così vicini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finale memorabile. ;) Daniela Di Giovanni

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