Un po' perché tutto il movimento del software libero è nato nelle università, o negli immediati dintorni.
Un po' perché l'ambiente accademico è tipicamente molto più aperto alle innovazioni e alle nuove esperienze, rispetto all'ambiente lavorativo.
Un po' perché le università si trovano sempre a fare i conti con i pochi soldi a disposizione, specie quelle italiane.
E soprattutto perché all'università io non ci sono mai andato!
Ebbene non è così. Ci sono ancora università che non usano Linux. Dai giorni scorsi una in meno.
Con l'"Atto di indirizzo sull’uso dell’Open Source in Ateneo", documento che in parte ricorda toni e termini tipici del Komintern (che si rifà a sua volta alla miglior burocratese italiano), l'Università di Verona si è data un piano, suddiviso in fasi diverse, per passare al software libero per i suoi computer e ai formati liberi per i suoi documenti. In particolare:
- Prima fase: entro fine 2008 (il documento è stato emanato il 23 ottobre 2008), si prevede di identificare i prodotti software necessari all'Università, con occhio di riguardo per il software libero. Successivamente, si provvede all'adozione di solo software libero, con eccezioni che devono essere documentate e giustificate dalla mancanza di alternative.
- Seconda fase: dal 1 gennaio 2010, l'Ateneo prevede di usare solo formati aperti per tutti i suoi documenti scambiati all'interno dell'università. Con l'esterno si potranno usare formati proprietari, se necessario (ad esempio: il ricevente accetta solo quel particolare formato chiuso).
- Terza fase: dal 1 gennaio 2011, tutte le postazioni dell'università dovranno usare solo sistema operativo open source, a meno di particolari e giustificate esigenze, bla bla bla...
Un esempio da seguire per tutte le altre università italiane, che, mi dicono essere ancora ancorate al Sistema Operativo Proprietario Unico.
Link:
Notizia del passaggio su Punto-Informatico
Notizia del passaggio sul sito dell'Università di Verona
Atto di indirizzo sull’uso dell’Open Source in Ateneo
1 commento:
Insegno l'uso (e la storia) di Debian e Xubuntu ai pensionati. Userò il tuo post durante le lezioni per rassicurarli sulla scelta della distribuzione. Grazie, ciao
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