venerdì 23 luglio 2010

Banda larga: eppur si muove (ma davvero poco, eh!)

I telefonini aiuteranno la diffusione della Banda Larga in Italia?

Lo so che l'estate è il momento meno opportuno per pensare. Il caldo, l'afa, le giornate lunghe invitano a stare con le terga in ammollo in piscina o al mare, piuttosto che stare lì a far lavorare il cervello. Però, per non perdere l'allenamento a pensare, propongo un paio di spunti. Chi non volesse, interrompa qui la lettura del post, e passi oltre, non gliene vorrò.

L'Osservatorio Banda Larga

Un buon strumento per capire la situazione della banda larga italiana, oltre leggersi tutti gli articoli in argomento sulla stampa, è quello di consultare il sito www.osservatoriobandalarga.it. L'"Osservatorio banda larga" è stato istituito nel 2002 da un'azienda attiva nel settore, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico. Sul sito internet si possono trovare comunicati, ricerche e rassegne stampa sull'argomento. Oltre a questo, è disponibile anche un software, isposure, per misurare la vera velocità (non quella che vi vendono... e che pagate!) della propria connessione a Internet. Unica pecca: il programma è purtroppo disponibile per Windows.

Il rapporto "Domanda di connettività delle famiglie"

A fine giugno 2010, l'Osservatorio Banda Larga ha pubblicato il rapporto "La domanda di connettività e servizi a Banda Larga nelle famiglie italiane". Il rapporto sintetizza in poche pagine alcune statistiche che fanno riflettere.
Per prima cosa, l'arretratezza italiana nella diffusione della Banda Larga: più della metà delle famiglie italiane, ben 13 milioni, non ha accesso alla rete a Banda Larga. A parziale contrappeso, la crescita del 14% nell'ultimo anno circa (1,5 milioni) delle famiglie che hanno accesso alla banda larga.
Come secondo fattore, l'analfabetismo informatico italiano. Così come è accaduto per leggere e scrivere, anche nell'uso del computer, c'è una fascia di popolazione - i più anziani e i più poveri - che è totalmente tagliata fuori dalla cultura informatica. Queste persone non sanno usare il computer, e molto probabilmente non impareranno mai a usarlo, basti pensare che le famiglie "analfabeti" sono diminuite di solo il 2% in otto anni!

"The italian way" alla Banda Larga

Il fenomeno della lenta crescita della banda larga è viziato da vari fattori. In primo luogo, la mancanza di una seria politica governativa, che inibisce di fatto qualsiasi possibilità di crescita rapida e ragionata delle infrastrutture necessarie. A questa mancanza, cercano di porre rimedio da una parte le amministrazioni locali, che stringono accordi limitati alla propria realtà. Dall'altra, le compagnie telefoniche fanno quello che possono, limitate dai propri (pochi) mezzi, ma investono solo in zone in cui possono avere un ritorno economico. Questo sistema ha il difetto di disperdere le risorse in mille rivoli diversi (qui si tira un cavo, là si mette un'antenna wi-fi, più in là ancora una Wi-Max...). Si arriva quindi ad avere una copertura della Banda Larga "a macchia di leopardo", con situazioni diverse non solo tra Nord e Sud Italia, ma all'interno della stessa Regione, Provincia e anche addirittura Comune (!).
In secondo luogo, l'utente finale, il cui interesse per l'argomento appare abbastanza limitato. Chi non ha la Banda Larga, per il 67% la considera inutile.

Il cavallo di Troia

In realtà, lo strumento per l'accesso alla Banda Larga, già ce l'hanno, è nelle tasche di tutti gli Italiani: il telefono cellulare. Alcune amministrazioni e associazioni già lo usano regolarmente per inviare SMS su iniziative e avvenimenti a cittadini e associati. Si tratta di fare un passo in più: sfruttare meglio questo cavallino. Per esempio, con i codici QR (stampati su tutti i manifesti che promuovono un'iniziativa) si può dare accesso al cittadino a servizi informativi sull'iniziativa, oppure all'acquisto online di biglietti. Alcuni Comuni già lo fanno.
Oppure, si possono usare i social network - molto diffusi anche sui telefonini - per lo stesso scopo. Alcuni comuni già fanno anche questo!
In più, la prossima auspicata messa all'asta delle frequenze liberate dalla TV analogica, potrebbe consentire una ulteriore diffusione dei servizi di Banda Larga sulla telefonia mobile. Sarebbe un deciso cambio di marcia rispetto all'inesistente azione governativa fin qui messa in atto. Vero anche che l'azione sarebbe dettata più dal drammatico bisogno di rastrellare fondi per lo Stato, in questo lungo periodo di vacche magre, che dalla fiducia nelle nuove tecnologie.


Link:

Il rapporto famiglie sul sito dell'Osservatorio Banda Larga
Il codice QR su Wikipedia
Notizia sulla vendita delle frequenza per la telefonia mobile
Miei post precedenti sulla Banda Larga

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un mio amico vive in romania, ha sottoscritto un contratto adsl a 100 mbit/s a 10 euro al mese.....perfino in romania sono messi meglio sotto questo punto di vista!

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