martedì 7 dicembre 2010

Wikileaks: si spara sul "pianista"


Cominciamo dai fatti: Wikileaks, il sito fondato da Julian Assange, svela fatti e notizie segrete, specie degli USA, ma che riguardano anche un po' tutti i suoi alleati. Fatti scomodi, alcuni proprio criminali (come il comportamento delle truppe americane nelle zone di guerra), altri più simili al gossip, su cui stendo un velo pietoso, anche perché rivelano quanto siano lontane le dichiarazioni di facciata dai veri rapporti internazionali.

A questo punto, i Governi si "arrabbiano" e cercano di far tacere Wikileaks, sabotandolo in tutti i modi e perseguitandone il leader.

Alcune considerazioni sulla vicenda.

La prima è che, come scrive lo stesso Assange su "The Australian", si sta "sparando sul pianista", ma la partitura del pezzo gliel'ha passata qualcun altro. Casomai sarebbe questo qualcuno, che ha rivelato documenti segreti, a dover essere perseguito.
Per fare un paragone, nel caso dello scandalo Watergate, nessuno pensò mai di incriminare i giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein per aver rivelato la storia.

La seconda cosa è che mentre si spara sul pianista, passano in secondo piano le rivelazioni fornite da Wikileaks, che dovrebbero essere invece la Notizia. Questa tecnica è molto semplice: si distrae il grande pubblico dalla notizia principale, e si dirotta l'attenzione e il faro dell'informazione su aspetti secondari. Questa tecnica può tranquillamente essere definita censura. Una sorta di sovraccarico di informazioni, che fanno slittare la Notizia in ombra, in secondo piano. Strano (ma neanche tanto) vedere Stati che si ergono a difensori della democrazia usare questa tecnica per (tentare di) nascondere le proprie malefatte.

La terza considerazione riguarda il fatto cha anche Wikileaks potrebbe essere in futuro (o già adesso) essere strumentalizzata per orientare l'opinione pubblica. Il grosso guaio dell'Informazione con la "I" maiuscola è che per essere vera deve anche essere completa, sennò diventa disinformazione, se non mistificazione. Ma come possiamo sapere se quanto è pubblicato è tutto quel che è successo, o è solo una parte, svelata ad arte?
Si lo so, sono paranoico.


Link:

Articolo di Assange su The Australian
Lo scandalo del Watergate su Wikipedia
Lettura interessante: Mantellini su Wikileaks
Lettura interessante: Wittgenstein su Wikileaks
Lettura interessante: Luca De Biase su Wikileaks

3 commenti:

ju ha detto...

Se anche ne avessero svelato solo una parte ciò non toglie la gravità delle porcherie che vengono scoperte.

Basta solo vedere il filmato dell'elicottero sul loro sito per rendersi conto di quanto importante sia qualcosa come wikileaks.
Se alcuni governanti non vivono costantemente con la paura di essere scoperti nei loro crimini iniziano a pensare di poter fare tutto quello che gli pare.

Tranne in Italia, dove B. ormai smentisce pure se stesso ed avendo tutti i canali informativi, se una cosa non la dicono loro, allora non esiste.

Alessio Tomelleri ha detto...

imho, le considerazioni che hai postato non fanno una piega.

...alla domanda finale che ti poni, la risposta è una sola... "tempo" ...poi pian piano forse sarà più chiaro il quadro complessivo. Per ora troppa "informazione" in ballo...

Per quel che ho visto, molte informazioni passate mi sembravano stile gossip o poco più, niente di così serio... il che mi suggerisce due cose, la prima.. "messaggio di avviso per gli interessati, su quanto potrebbe arrivare ancora se..." la seconda.. nel mentre di questa confusione mediatica, "qualcosa" è già passato inosservato...

Dario Cavedon ha detto...

@ Alessio Tomelleri

Vero, nello "tsunami" di informazioni che ci ha travolto è possibile che qualcosa sia sfuggito - e anche che qualcosa sia stato volutamente ignorato dai media.

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