L'undici settempre duemilauno, al pomeriggio ero in treno, di ritorno da una trasferta di lavoro a Milano. Una mia amica e collega, in treno con me, ricevette una telefonata allarmata dalla madre, che le spiegava cosa stava succedendo.
Sembrava uno scherzo, ma era tutto vero.
Pensavo scherzasse, ma era serio.
10 anni dopo, siamo qui a celebrare la memoria di quel giorno allucinante, tanti programmi in TV, testimonianze sui giornali, e sui social netword, hashtag su Twitter.
Il fatto che più ha sconvolto l'America 10 anni fa fu lo scoprirsi fragile e indifesa di fronte ad attacchi sul proprio sacro suolo. La miglior soluzione americana fu basarsi sul principio islamico di "occhio per occhio", e dichiarare guerra ai terroristi in tutto il mondo e in tutti i modi. Il Presidente G.W. Bush disse:
"Giustizieremo i nostri nemici, o li assicureremo alla giustizia. Giustizia sarà fatta."I risultati, 10 anni, dopo sono quantomai discutibili e quantomai distanti dall'essere definitivi.
Mi vengono in mente allora le parole del premier norvegese Stoltenberg, pronunciate dopo il massacro di Utøya:
"Il massacro di Utøya è stato un attacco contro il sogno dei giovani di rendere il mondo un posto migliore.Anche se più difficile, la strada del costruire qualcosa di buono, è forse migliore dello cercare di ditruggere tutto il cattivo.
I vostri sogni sono stati interrotti bruscamente.
Ma i vostri sogni possono essere esauditi.
Potete tenere vivo lo spirito di questa sera. Voi potete fare la differenza.
Fatelo!
Ho una semplice richiesta per voi.
Cercate di essere coinvolti. Di interessarvi.
Unitevi a una associazione. Partecipate ai dibattiti.
Andate a votare.
Le elezioni libere sono il gioiello di quella corona che è la democrazia.
Partecipando, voi state pronunciando un sì pieno alla democrazia."
Link:
La pagina di Wikipedia sugli attentati dell'11 Settembre
Discorso di Stoltenberg dopo gli attentati in Norvegia
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