Qualche tempo fa avevo dedicato un post a una fantomatica censura di Google Italia (e solo Italia) subita da un famoso blogger (le statistiche dicono sia il 7 al mondo). La censura è stata tolta subito, forse a causa delle proteste che stavano montando su Internet.
Adesso un altro tipo di censura, ben più preoccupante, sta minacciando la libertà su Internet in Italia. Mentre l'opinione pubblica è distratta da una schermaglia istituzionale che sembra un tragico teatrino d'avanspettacolo con il colpo-di-scena colpo-di-stato-nella-repubblica-delle-banane, il Parlamento vara indisturbato la legge 733 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" che contiene l'articolo 50 bis internet "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo". Questo articolo contiene delle norme che consentono al Ministero dell'Interno di perseguire e oscurare siti che contengano "delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato". (Magistratura è saltata a pié pari!)
L'"apologia di reato" è un reato che potrebbe essere perseguito anche nei confronti di chi non è d'accordo su una legge, e invita altri cittadini a non rispettarla. Ecco, per esempio, ragionando per assurdo: nell'assurda ipotesi che io non fossi d'accordo con questa legge, e nell'ancor più assurdo caso che facessi un post nel mio blog invitando altri cittadini a non rispettare che so... l'art.50 bis della legge 733, io verrei perseguito, il mio post censurato, il mio blog oscurato (in Italia, nel resto del mondo si potrebbe continuare a leggere!).
Degno di nota anche il trattamento riservato agli Internet Provider:
"I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell'interno con proprio provvedimento."
Anche in questo caso, come nel passato, si chiede agli Internet Provider di far da "poliziotti", dandogli pochissimo tempo per organizzarsi e minacciandoli di sanzioni abnormi.
La cosa che fa tristezza, è vedere che ci sia ancora qualcuno in Italia che pensa che Internet possa essere in qualche modo oscurata, filtrata, schermata in maniera centralizzata. Ma si sono mai chiesti: "Dov'è il Centro di Internet?"
Queste persone di Internet non hanno capito niente.
Link:
Classifica di Forbes delle celebrità Internet
Articolo su Punto-Informatico
Testo della legge 733
Articolo 50 bis della 733
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