La guerra di Ernest
Un libro in chiaroscuro, diviso in due: la prima parte noiosa, in cui non succede praticamente niente, la seconda in cui il ritmo si alza e i fatti si susseguono senza respiro fino alla fine del libro. In tutto il libro, la sottile ironia e la costante critica alla guerra. Una guerra inutile, i personaggi del libro non ne conoscono i motivi, e se ne augurano la fine rapida. Una guerra canaglia, come un proiettile che arriva da dove non dovrebbe, e sbatte a terra, la faccia nel fango, sotto la pioggia di una giornata grigia e fredda. Di pari passo, una vita canaglia, che ti sbatte a terra dopo averti fatto toccare il cielo.
Il libro è facile da leggere, anche se la traduzione andrebbe rivista ("You are welcome" tradotto in "Sarai sempre il benvenuto"!).
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2 commenti:
Bella recensione!
Ti ho aggiunto su anobii.
e non dimenticare la sofferta storia d'amore, tra fughe ed alcool
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