Mark "Ubuntu Sono Io" Shuttleworth è intervenuto ieri sul suo blog sulla questione Banshee. Banshee è il lettore multimediale predefinito per Ubuntu 11.04. I (pochi) soldi che gli derivano dall'ospitare il negozio online di musica MP3 Amazon, sono stati oggetto di disputa tra Canonical e gli sviluppatori di Banshee, fino alla decisione finale di una spartizione equa (vedi mio post precedente).
Dall'alto del suo blog, Shuttleworth, con un lungo post sull'argomento, ha chiarito le scelte di Canonical, che in pratica si riassumono in:
- abbiamo scelto di rilasciare Ubuntu sempre gratis,
- abbiamo scelto di rendere Ubuntu la miglior distribuzione possibile,
- Ubuntu però non può dipendere dal sottoscritto (=dai suoi soldi!),
- quindi Ubuntu deve ripagarsi gli investimenti facendo profitto dai servizi - opzionali - che offre.
"We made some mistakes in our handling of the discussion around revenue share with the Banshee team. Thanks to everyone who helped make sure we were aware of ‘em ;-)"
"Abbiamo fatto qualche errore nella gestione della discussione dei profitti con il team Banshee. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato ad assicurarci che ne fossimo a conoscenza ;-)"Il tono è scherzoso, ma anche in questo caso, come già era successo in passato per altre scelte di Canonical, Mark ammette l'errore. Questa cosa fa doppiamente piacere perché denota un'attenzione particolare e unica nei confronti della Comunità, e consente di fugare tutti i dubbi sulla buona volontà Canonical.
Link:
Mio precedente post sull'argomento
Post di Mark Shuttleworth dal suo blog
1 commento:
Ciao, in tutta sincerità, non sono molto d'accordo con le intenzioni di questo post.
Francamente, e senza toni polemici, non credi che la comunità di Ubuntu - ovvero: voi - sia diventata subordinata a Canonical?
In giro sto leggendo (cito anche le fonti: [mp] Ancora su Ubuntu e Banshee) tanto malcontento, ma questa volta è un malcontento che viene da parte della stessa comunità di ubuntu.
I pochi a difendere Shuttleworth e le scelte di Canonical, guarda a caso, sono sviluppatori pagati da Canonical. Non proprio dei "volontari". Come ho scritto a Jono Bacon quando sosteneva che in realtà Ubuntu è un progetto fatto da volontari, in questo post: Banshee and Ubuntu:
"Excuse me, but I have to point out a clear contradiction.
It’s easy to say that you have already said when they pay you to work at Canonical. Actually, you’re not (really) a volunteer. You are one of the few developers who are paid to be part of Ubuntu."
E non sono stato l'unico, se guardi nei commenti perfino Zacchiroli gli ha spiegato come quel che lui stava dicendo fosse un ossimoro.
Secondo me stai dicendo cose che sei bene non siano vere. Cioè, quando dici "Mark ammette l'errore. Questa cosa fa doppiamente piacere perché denota un'attenzione particolare e unica nei confronti della Comunità, e consente di fugare tutti i dubbi sulla buona volontà Canonical."
è vero sì, che lui da un'attenzione particolare alla Comunità, ma non significa che dia a questa quel che le spetta.
Sto facendo un grande sforzo nel scegliere bene le parole che uso, così come lo fa anche Shuttleworh: (Business opportunity in Ubuntu).
Seriamente, non capisco del tutto come mai una comunità di persone volontarie possano accettare che le loro decisioni vengano considerate in secondo piano da una azienda che li ha attirati con delle idee che ora sta tradendo palesemente.
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