lunedì 17 novembre 2008

Giornata internazionale a ricordo delle vittime degli incidenti stradali

Ieri 16 Novembre 2008 è stata la "Giornata Internazionale a ricordo delle vittime della strada". Ogni anno in Italia muoiono più di 5.000 persone (una piccola città!) a causa di incidenti stradali, circa 15 al giorno (!), in più di 300.000 incidenti.

Una strage continua, che passa nella generale indifferenza, quasi che fosse un normale evento naturale come un temporale.

Tutti noi abbiamo perso almeno un parente o un amico in un incidente stradale. E' incredibile l'immobilità di chi potrebbe e dovrebbe cambiare le cose e invece non fa assolutamente niente. Anzi, in qualche caso si torna indietro, come quando si abolì la legge che vietava la vendita di alcolici dopo le 2 di notte.

Altri numeri: secondo i dati ISTAT (2006), riportati anche dall'ACI, tra venerdì notte e sabato notte (tra le 22 di sera e le 05 di mattina) avviene il 44% degli incidenti e ci sono il 45% dei morti. Se a questo assommiamo il fatto che il 70% delle cause imputabili allo stato psico-fisico del conducente è dovuto a "ebbrezza da alcol", non ci vuole molto ad arrivare alle conclusioni. Ancora, per i giovani, l'incidente stradale è la prima causa di morte (sempre secondo fonti Istat).

Il brutto di tutta la storia è che questo si sa. Un servizio di Report del 2002 (!) denunciava la disastrosa situazione degli incidenti in Italia, e anche la via giusta per migliorarla, come seguire l'esempio della Gran Bretagna. Lì la situazione era peggiore di quella italiana, e sono riusciti a dimezzare le cifre di morti e feriti in pochi anni. Un esempio da seguire: in Gran Bretagna è proibito vendere alcolici negli autogrill.

Oltre all'aspetto umano, si dovrebbe anche fare il conto di quanto costano gli incidenti stradali in termini economici. In questi tempi di recessione, magari è un fattore che solletica maggiormente l'attenzione degli italiani. Ebbene, secondo un rapporto del Censis del 2006, pesano per il 2,4% sul PIL. Questo vuol dire l'Italia sperpera il 2,4% del suo PIL in "costi sociali" tra funerali, ospedali, assicurazioni, auto, strade, ecc...


Link:

Sito della AIFVS, Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada
Voce sugli incidenti stradali su Wikipedia
Statistica degl incidenti stradali (dal sito ACI - anni 2005 - 2006)
Statistica degl incidenti stradali (dal sito handicapincifre. it - anni 2003 - 2004)
Servizio di Report sull'abuso di alcol tra i giovani
Servizio di Report (del 2002) sugli incidenti stradali
Rapporto Censis 2006 dal sito AISICO

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, sono assolutamente d'accordo.
La ricetta per occuparsi finalmente del problema consiste di due parti:
1)Aumentare i controlli, come succede in Europa, dove si fanno numerosissimi controlli molto più che in Italia.Soprattutto all'uscita dei locali notturni.
2)Una campagna di spot "forti", dove vengono fatti vedere in modo "crudo" gli effetti degli incidenti stradali.In nordeuropa se percorri le statali vedi dei cartelli che spiegano bene cosa succede.Da noi si tende sempre ad esorcizzare.Magari si mette il volto di una persona famosa con il messaggio "Corri la vita".Così non si va da nessuna parte.

Dario Cavedon ha detto...

@ cristian_c

Sul punto 1) sono d'accordo.
Sul punto 2) meno: ci fu qualche anno fa una campagna simile, con cartelloni fuori dall'autostrada con foto di macchine accartocciate e persone ferite, ma non è servito a molto.

Come ho scritto servono 3 cose, tutte e 3 importanti:
1) educazione: fin da piccoli educazione stradale
2) prevenzione: togliere le occasioni implicite (curve pericolose, incroci ciechi, strade poco illuminate, ecc.), che occasioni esplicite (autogrill che vendono alcolici a qualsiasi ora di giorno e notte, discoteche che servono alcolici fino all'orario di chiusura)
3) repressione (come hai scritto tu): più controlli, più stretti, più severità con chi guida ubriaco e drogato.
Tutte queste azioni coordinate e contemporanee, sennò servono a poco...

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