lunedì 8 giugno 2009

Banda larga: finalmente il Governo decide (?) cosa fare

Domani, martedì 9 giugno, il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, illustrerà alla commissione Trasporti della Camera il piano di sviluppo della banda larga. Dopo ben 3 mesi di sonno, in cui non i è capito bene cosa è stato fatto (al sottoscritto non capita mai di pensare per 3 mesi a una cosa, a parte quel che riguarda i bisogni primari), si tira fuori il cosiddetto "Piano Caio", rimasto finora a sonnecchiare nel cassetto. Il "Piano Caio" è uno studio commissionato a Francesco Caio sulle prospettive di sviluppo in Italia della "banda larga".

Non sono molto ottimista cosa si deciderà di fare.

Se si decide di mirare al piano più ambizioso, ho paura che si risolva con una "sparata" propagandistica. Questo percorso, che mira a portare l'Italia nel "G9 della broadband", passerebbe infatti per un necessario scorporo della rete dal Monopolista delle Telecomunicazioni Italia, che sarebbe ovviamente fortemente osteggiato dallo stesso, che si troverebbe a dover cedere un proprio "asset". Nulla servirebbe ricordargli che questo Bene è stato pagato dal canone versato per decenni da milioni di famiglie italiane. Adesso il Monopolista è un'azienda privata, che persegue il bene dei propri azionisti, prima fra tutti l'azienda spagnola che lo controlla.

Se si decide per il piano meno ambizioso, entro 5-10 anni l'Italia sarà relegata nel Terzo Mondo della banda larga, dal momento che gli altri Paesi o ci stanno già davanti, o ci supereranno a breve (se metteranno in atto i loro piani).

Se si opta per la "via di mezzo", che è quella più probabile per accontentare un po' tutti (tipica peculiarità italiana), l'Italia affiderà lo sviluppo della propria infrastruttura ad accordi con aziende e enti locali (comuni, province e regioni). In questo caso assisteremo a un film già visto. E' facile infatti prevedere un veloce sviluppo del Nord, e un lento sviluppo al Sud. Inevitabile poi il contorno di scandali, tangenti e favoritismi familiari, ma questo accadrebbe sia al Nord che al Sud.

La "via di mezzo" è quella che già adesso si sta praticando: ogni giorno ci sono notizie di nuove attivazioni di banda larga in questo o quel comune o provincia, con questa (WI Max) o quella (fibra ottica) tecnologia, o di accordi per lo sviluppo di banda tra fornitori.

Il Governo è il "Grande Assente". Che si sia fatto aspettare finora per poter fare poi la "Prima Donna"?



Link:

Notizia
Il "Piano Caio" su wikileaks

1 commento:

Anonimo ha detto...

"passerebbe infatti per un necessario scorporo della rete dal Monopolista delle Telecomunicazioni Italia, che sarebbe ovviamente fortemente osteggiato dallo stesso, che si troverebbe a dover cedere un proprio "asset". Nulla servirebbe ricordargli che questo Bene è stato pagato dal canone versato per decenni da milioni di famiglie italiane. Adesso il Monopolista è un'azienda privata, che persegue il bene dei propri azionisti"

Se lo Stato è stato così stupido da svendere la telecom (rete compresa) non puoi pretendere che telecom sia altrettanto stupida.

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