Quando i politici nostrani hanno a che fare con la Rete, riescono sempre a fare brutte figure.
L'ultima è capitata all'On. Gabriella Carlucci (si, quella che faceva la TV, adesso è Onorevole), che ha presentato una proposta di legge "Internet territorio della libertà, dei diritti e dei doveri", nominalmente contro la pedofilia online, fattivamente contro la libertà di Internet stessa. Ennesimo tentativo di legge che mira a trasformare la Rete in un Grande Fratello di orwelliana memoria.
Ma non è questa la notizia.
La notizia è che, come hanno già rilavato altri blogger, la proposta di legge è disponibile sul blog dell'On. Carlucci, su documento word, ed è redatta da tal Davide Rossi, di Univideo,
omonimo (!?!?!) del presidente della Unione Italiana Editoria audiovisivi.
La "firma" sul doc word, e l'uso di formati proprietari, è un buon esempio del livello di cultura informatica dei parlamentari italiani.
Link:
Grande Fratello su Wikipedia
Post di Mantellini
Post di WebNews
Post di Guido Scorza
Notizia su PI
3 commenti:
LOL!
io sto ancora ridendo da venerdi, quando imbeccato da un commento ho scaricato il file e googlato "dario rossi" "univideo".
trovo ridicolo che una persona incapace di fare un copia-incolla poi vada a legiferare in un campo nel quale mostra la massima incompetenza.
Ma fare la ballerina no, eh?
Ma non c'è un retrogusto di conflitto di interessi se il documento è redatto dal presidente della Unione Italiana Editoria audiovisivi?! Potrei sbagliarmi, e forse sono solo paranoico ma non è che è un tentativo di tagliare le gambe ad internet perchè perdono ascolti?
@ xoen
Qualche tempo fa ho fatto un post dal titolo "Questo uccide quello" (o qualcosa del genere), in cui denunciavo proprio quello che sospetti tu: si favorisce e si finanzia la TV digitale a sfavore della banda larga, e dell'accesso universale a Internet. Cosa questa, singolare in tutto il mondo occidentale.
Chi naviga in Internet, in genere, usa più cervello di chi guarda la TV, e questo è un male per chi fa TV.
Il "perdere ascolti" implica perdere soldi di pubblicità e anche potere nei confronti di chi guarda, ed è ammaestrato dalla TV.
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