giovedì 31 dicembre 2009

Oroscopo del 2010


Pubblico in anteprima mondiale il famoso "Oroscopo 2010 dell’Oracolo del Grand’Ordine delle Supreme Stelle del Gran Consiglio dell’Universo e Tutto Quello Che Si Vede O Si Immagina Soltanto".

Ariete: ve l’avevamo detto tante volte, smettetela di andare avanti sempre a testa bassa, prima o poi vi scorneranno! Nel 2010 sarete licenziati, dopo 30 anni di onesto lavoro. Ma non preoccupatevi, nel 2010 ci saranno meno licenziati rispetto al 2009, e l’economia italiana è in ripresa.

Toro: nel 2010 sarete traditi dall’unico amore della vostra vita, ma del resto, anche voi!! Quelle corna vorranno pur dire qualcosa!

Gemelli: nel 2010 la vostra doppia personalità litigherà continuamente con se stessa, su ogni cosa: amore, denaro e lavoro, rendendovi la vita impossibile. Per ripicca, vorrete rendere impossibile anche la vita altrui: vi butterete in politica.

Cancro: voi che siete governati dalla Luna passerete un 2010 tra alti e bassi; del resto, l’unico momento di pace è stato nel 1969 quando l’uomo è sceso nel Mare della Tranquillità. Dovrete quindi aspettare che l’uomo vi ritorni per un po’ di altra Tranquillità.

Leone: la vostra impulsività potrebbe esservi fatale nel 2010. Non aprite subito i pacchetti lasciati incustoditi in areoporto con tanti fili che fanno tic-tac. Non provate subito l’ultimo panino di Mac Donald’s. Non acquistate subito l’ultima FIAT.

Vergine: caro raro segno in estinzione, il 2010 potrebbe essere l’anno buono che cambiate segno! Ma non contateci troppo, vi siete guardati allo specchio?

Bilancia: in perenne equilibrio tra il bene e il male, dovete seguire alla lettera il Nostro Consiglio: nel 2010 non farete bene a propendere bene o male al male ma neanche non farete male o bene a propendere non bene. Chiaro?

Scorpione: avete proprio un brutto carattere e nel 2010 andrà anche peggio. Ben vi sta! Consolatevi, siete il segno più passionale di tutto lo zodiaco, nessuno è migliore di voi nei sentimenti, e nel 2010 nessuno se ne accorgerà.

Sagittario: siete considerati aperti, ottimisti, accoglienti e dotati di uno spiccato sentimento comunitario. Nel 2010 potrete mettere a frutto queste caratteristiche fondando il partito dell'amore.

Capricorno: ma siete parenti dell’Ariete di prima? No, perché così mi risparmiavo di invent... di cercare il vostro futuro tra le stelle. No? No! OK, allora nel 2010 tutto bene. Se non morite prima.

Acquario: spumeggianti ed effervescenti naturali avete un carattere che vi fa spiccare nel mezzo del gregge. Nel 2010 dovrete dosare questo lato positivo, sennò finirete male: in TV, nella casa del grande fratello o peggio tra i concorrenti di amici.

Pesci: nel 2010 smetterete di boccheggiare nel poco di acqua che è rimasta della vostra vita, vi attende un futuro tra bollicine di spumante frizzante. Le stelle sono con voi! La vostra vita sarà un susseguirsi di eventi stupendi in amore, lavoro e denaro. Tutto andrà per il meglio e sarete al massimo della forma e della felicità. Fate solo attenzione a non credere a chi vi predice un futuro tra bollicine di spumante frizzante.

Spero che nessuno creda a tutte le panzanate che ho scritto qui sopra. Se mai si dovesse avverare una qualsiasi di queste strampalate previsioni, sappiate che io non c'entro, le Stelle non c’entrano, ma ve la siete andata a cercare! :-)

mercoledì 30 dicembre 2009

Lubuntu è già tra noi: una veloce recensione della prova di lubuntu-desktop

Lubuntu

Lubuntu è (sarà) una nuova derivata di Ubuntu, nata dalla combinazione appunto di Ubuntu con LXDE, un desktop manager particolarmente parco nel consumo di risorse. Questa caratteristica lo rende adatto a girare su computer datati, diciamo con processori di classe Pentium III e memoria RAM inferiore ai 256 MB. Lubuntu è in fase di sviluppo, e sarà rilasciata ufficialmente con Ubuntu 10.04 “Lucid Lynx”, ad Aprile  2010.

C’è molta attesa per questa derivata, sia per la curiosità destata da LXDE, l'astro nascente dei desktop manager, sia perché Ubuntu manca di una versione leggera, dopo che Xubuntu, nata appunto come derivata leggera, negli ultimi rilasci ha un po’ deluso le aspettative.

Chi non vuole aspettare, ha due (o tre) possibilità di “dare una sbirciata” a come sarà Lubuntu:
  1. scaricando la ISO di test (vedi sotto link)
  2. installando il meta pacchetto “lubuntu-desktop” su una Ubuntu già installata
  3. installare una delle versioni "non ufficiali", come per esempio "Ubuntu Plume" di streetcross (vedi sotto il link)
Approfittando delle vacanza di Natale, e dei lunghi pomeriggi in casa, ho deciso di provare Lubuntu.

Il computer

La macchina in prova era dotata di:
  • Pentium III a 733 MHz su socket 370
  • motherboard FIC con chipset VIA PM133,
  • schede audio e video (S3 Savage4) integrate sulla motherboard
  • 192 Mb di RAM SD PC133 (di cui 8 MB riservati alla scheda video)
  • hard disk Maxtor ATA 66 da 13 GB
  • lettore CD Mitsumi FX4830T48x 
Un bel pezzo di modernariato, un domani qualcuno ci arrederà il salotto.

Installazione

Per comodità (e pigrizia), ho scelto la seconda delle opzioni, andando ad aggiornare una Ubuntu 9.10 Karmic Koala già installata sul PC. Ho quindi aperto “Gestore pacchetti”  (Synaptic), fatto una ricerca e subito trovato “lubuntu-desktop”. Il meta pacchetto installa LXDE e qualche altro programma a corredo.

NOTA IMPORTANTE:

Al momento dell’installazione, Synaptic propone, oltre ai pacchetti “Da installare”, anche 2 pacchetti di Network Manager “Da rimuovere” (vedi immagine qui sotto). 



Installazione di lubuntu-desktop, notare i 2 pacchetti "da rimuovere"

Per evitare di rimuovere Network Manager (NON DEVE SUCCEDERE!), prima di premere il pulsante “Applica” di Synaptic, bisogna cercare i 2 pacchetti “Da rimuovere” e facendo clic con il tasto destro scegliere l’opzione “Reinstalla” (grazie forum per il suggerimento! più sotto il link alla discussione).

Dopo aver premuto il pulsante “Applica”, Synaptic scarica dalla rete i pacchetti e li installa.
Una volta installati, basta riavviare il computer oppure chiudere la sessione. Da notare che LXDE va ad affiancarsi a “GNOME” standard, che comunque resta.
Al login, quando si inserisce user e password, prima di accedere, scegliere “LXDE” (invece di GNOME) dal menu a tendina “Sessioni” che si trova in basso. In questo modo parte Lubuntu.

Primo giro a bordo di LXDE

Il boot è veloce, tipico di Karmic. Una volta caricato, risultano occupati poco più di 100 MB di memoria. Il desktop è pulito, c’è solo una icona “I miei documenti” che punta alla propria cartella “home”. In basso, una barra delle applicazioni vecchio stile, con il menu a sinistra.


LXDE in tutto il suo splendore

Le voci sul menu sono più o meno le stesse di GNOME. Unica nota stonata, la voce “Preferenze”, che raggruppa alcuni programmi che avrei invece trovato più giusto trovare sulla voce “Strumenti di sistema”, come “Synaptic Package Manager” o “Update manager”. Le voci del menu non sono italianizzate, anche se lo saranno di sicuro per Lubuntu 10.04.


Il menu di LXDE

Un problema

A causa della poca memoria, il sistema comincia subito a grattare sull’hard disk, scambiando dati tra la RAM e l’hard disk stesso. La situazione mi ricorda una prova (deludente) fatta con Xubuntu 9.04.
Non mi piace.
Provo a rimediare, impostare la "swappiness" ad un valore adeguato.

Paragrafo tecnico


Paragrafo tecnico, riconoscibile dal carattere courier. A chi non interessa passi più avanti, ma consiglio di leggere tutto.



Tutti i moderni computer usano più memoria di quella che hanno in RAM. Il trucco consiste nel considerare uno spazio su hard disk come un'estensione della memoria RAM. Questo spazio su disco si chiama "swap file". Su Linux lo swap file risiede su una partizione dedicata di disco.
Il ricorso allo swap file dovrebbe essere fatto solo quando serve, cioè quando è finita la memoria RAM. Questo perché i dati su hard disk sono molto più lenti da leggere e scrivere.


Lo swap file viene gestito dalla variabile del kernel che si chiama “swappiness". Questa variabile può assumere un valore che varia da 0 a 100. Più alto è il valore, maggiore sarà la probabilità di scrittura sul file di swap. Su Ubuntu (e derivate), il valore è impostato a 60. Portandolo ad un valore inferiore, si può evitare di ricorrere frequentemente all'uso dello swap file, utilizzando più memoria.


La soluzione del problema 

Apro un terminale, e do’ il comando:

sudo gedit /etc/sysctl.conf

Ho aperto il file sysctl.conf con l'editor gedit. Mi posizione in fondo al file, e aggiungo la riga:

vm.swappiness = 10

Riavvio il PC.
Non ho molte speranze, con Xubuntu, non era servito a molto e il sistema era sempre molto lento.

Secondo giro a bordo di LXDE

Al riavvio della macchina, la memoria occupata è sempre la solita (ovvio). Il sistema però non gratta subito sull’hard disk.
Buon segno.
Provo a caricare qualche programma, cominciando da Abiword, semplice e leggero programma di word processing, installato con lubuntu-desktop. Abiword si carica, poi l’hard disk tace. Provo a scrivere un po’ di testo. Carico un documento, lo salvo. Nessun problema, il PC è reattivo quanto basta.


Abiword

Chiudo Abiword e carico qualcos’altro. Lubuntu si porta in dote vari programmi:
  • PCMan, il suo file manager
  • Leafpad, un editor di testo
  • LXTerminal, il suo terminale
  • GPicView, per vedere le immagini
  • Aqualung per ascoltare musica
  • ...


 PCMan, il file manager di LXDE


Leafpad


GPicView


LXTerminal


Aqualung

Sono tutti molto leggeri, adeguati alla distribuzione.
L'elenco completo degli altri programmi di Lubuntu è disponibile sul wiki di progetto.

La prova del fuoco: Firefox!

Alla fine, provo il collegamento a Internet con Firefox. Tutto funziona senza problemi. Firefox è “ereditato” dall’installazione Ubuntu, ma sembra sarà anche il browser predefinito di Lubuntu. Scelta un po' strana, visto che non è proprio un browser leggero. Anzi.


Firefox

Il collegamento al router ADSL non da’ nessun tipo di problema. Firefox gira senza problemi, ma meglio se non ci sono altri programmi caricati.

L’unica avvertenza per usare Lubuntu è infatti quella di non esagerare. La memoria si riempie molto velocemente, e non si riescono a fare girare più di 2-3 programmi contemporaneamente. Il buon vecchio PIII 733 MHz mostra subito la corda, senza neanche frustarlo tanto.

Conclusioni: bella... però è meglio lasciar perdere (per adesso)

Lubuntu sembra finalmente la giusta soluzione “ubuntera” per una distro leggera e veloce per macchine datate. LXDE. Il mio giudizio è però parziale, in quanto Lubuntu è in sviluppo e siamo ancora lontani dal rilascio stabile (vedi sotto i problemi che ho riscontrato).

In più, non ho fatto una prova comparativa con Xubuntu 9.10, l’unica attuale soluzione ubuntera in fatto di distribuzioni leggere. Avevo provato Xubuntu 9.04 sulla stessa macchina, e ne ero rimasto abbastanza deluso. Magari Xubuntu 9.10 è migliore, prometto che appena avrò un po’ di tempo proverò a provarla! :-)

Come detto, Lubuntu è ancora immatura e non è esente da problemi. Diciamo pure che sono problemi di gioventù. Adottarla per l’uso quotidiano, potrebbe dare qualche grattacapo. Il sottoscritto per esempio:
  • non è riuscito a far funzionare l’audio su LXDE; in più, riavviando in sessione “GNOME”, mi sono trovato con l’audio disabilitato e il volume delle casse al minimo;
  • l’installazione di lubuntu-desktop ha “sporcato” il menu di GNOME, inserendo per esempio la voce “Strumenti di sistema” che prima non c’era
  • infine, non so come, si è persa l’associazione tipo-file con applicazione-da-lanciare; non sono sicuro che questo sia un problema di Lubuntu, magari ho pasticciato io :-)
Meglio quindi aspettare che esca Lubuntu 10.04 ad Aprile 2010. Nel frattempo, non vedo l’ora di provare le beta che si succederanno in questi mesi.

Nota finale:

La scheda video integrata sulla motherboard mangiava 8 MB di RAM, disponendo di una scheda video PCI o AGP a parte, si potevano recuperare anche questi 8 MB e migliorare ulteriormente le prestazioni del sistema. Sono pochi MB, ma quando già se ne hanno pochi...


Link:

Come installare lubuntu-desktop dal forum Ubuntu-it
Pagina wiki di Lubuntu
Post su come installare lubuntu-desktop su Ubuntu “minimal”
ISO di test di Lubuntu
Ubuntu Plume 9.10 (by streetcross)

mercoledì 23 dicembre 2009

Centri commerciali – manuale di sopravvivenza per uomini (seconda parte)


Questo post è la seconda e ultima parte della serie “Centri commerciali – manuale di sopravvivenza per uomini”. Per chi non avesse fatto, gli consiglio di leggersi la prima parte.  Questo post può comunque risultare leggibile e comprensibile anche da solo.

Riepilogo del post precedente

Nella prima parte, avevamo visto come si poteva evitare la “morte da centro commerciale”, patologia fatale che colpisce solo gli uomini accoppiati. Anzi, solo gli uomini che hanno compagne che li obbligano ad accompagnarle ai centri commerciali. Vi avevo elencato tutta una serie di strategie per evitare la gita al centro commerciale. Se siete arrivati a leggere fin qui, devo dedurre che tutte le strategie siano fallite. Probabilmente perché siete troppo buoni, puri d’animo, incapaci alla menzogna. Oppure la vostra donna ha letto il mio post prima di voi. Oppure tutte queste cose insieme.

Come sopravvivere

Ebbene, adesso viene il difficile: sopravvivere un’intera giornata in un centro commerciale. Per farvi capire meglio paragonerò il centro commerciale al luogo che, nel comune immaginario maschile, gli è più simile, cioè l’inferno. Permettetemi quindi di accompagnarvi in questo .... viaggio.

Il viaggio verso il centro commerciale (Limbo)

Su questo non ho molto da consigliarvi, i primi chilometri si svolgono nel silenzio rassegnato, per fortuna c’è la radio. (Ma cosa assumono i deejay per essere sempre di buon umore alla mattina?) La cosa migliore che potete fare è fingere indifferenza. Se esprimete malumore, la vostra dolce metà ve la farà pagare. Tanto vale assumere una calma olimpica e comportarsi come se si stesse andando a fare la spesa, un sabato mattina qualunque.

Arrivo e parcheggio (attraversamento dell’Acheronte)

L’arrivo consiste in qualche chilometro di coda. Per almeno 40-50 minuti avrete a che fare con altri uomini del vostro stesso cattivo umore, anche loro condannati alla colonia-penale-centro-commerciale. Anche in questo caso, comportatevi da automobilista svizzero. Lasciate passare chi pretende di passarvi davanti tagliando la strada da sinistra. Per passare, basterà cogliere il primo sguardo di automobilista incerto. Mal che vada c’è sempre la constatazione amichevole.

Grazie parcheggiatore! (incontro con Caronte)

La persona più malvagia del centro commerciale è il parcheggiatore. Questo losco figuro, il cui sguardo di fuoco si è trasferito nel giubbotto catarifrangente. Coadiuvato dai suoi sgherri, Vi obbligherà a parcheggiare a tre chilometri dall’entrata del centro commerciale, facendovene fare almeno altri quattro nei tortuosi vicoli all’interno del parcheggio, neanche fosse il Labirinto di Minosse. In più, vi obbligherà a mettere l’auto di a 10 centimetri dall’altra, inveendo contro di voi tutte le peggiori parolacce, alcune delle quali se le è inventate (e ne va fiero). Godetevi l’aria fresca del tragitto macchina – entrata del centro commerciale come foste ergastolani durante l’ora d’aria. Non sapete se e quando ne potrete avere un’altra.

Entrata al centro (incontro con la Bestia)

Mentre entrate, passando le porte automatiche, vi accoglie la Bestia. Voi non la vedete, ma ne potete sentire l’alito caldo. Sulla porta una scritta a caratteri cubitali: “Domenica sempre aperto”. Dovrebbe suonare come una promessa. Guardando la vostra donna tutta felice ed eccitata a voi sembra invece una minaccia.

Adesso che siete arrivati, dovete cercare di sopravvivere.

Mimetizzazione e imboscamento

Appena dentro il centro commerciale, proponetele subito di bere un caffè. Vi dirà subito di sì. Sorpresa di tanta gentilezza, avrete buone probabilità quando le proporrete “Ho visto che c’è l’ultimo iPod in offerta nel negozio di elettronica, e vorrei andarci subito prima che finiscano. Che ne dici di trovarsi tra 1 ora qui davanti?”. Non potrà dire di no. Lei odia i negozi di elettronica, e non vuole perdere tempo. Appena l’avete lasciata al suo destino, andate tranquillamente al negozio di elettronica. Avete almeno 3 ore prima che lei si accorga che ne è passata 1. Potete quindi in sequenza:
  • andare al negozio di elettronica, studiarne a fondo il volantino delle offerte, e chiedere insistentemente al commesso del reparto computer perché non ce n’è neanche uno con Linux, minacciando di voler provare una distro live sui PC esposti
  • andare quindi al negozio di articoli sportivi, passare in rassegna tutto il reparto sci, trekking, alpinismo, tennis, calcio, calcetto e rompere le scatole al commesso perché non hanno il ricambio per il vostro spazzolone da curling
  • andare in libreria e leggere tutti i primi capitoli dei best seller, tutte le prime pagine dei giornali e sfogliarne alcuni
  • andare al supermercato a mangiare qualche pistacchio dal cestone, uscendo senza comprare niente
Alla fine avrete ancora tempo per fare un giro intero del centro commerciale.

Dopo 3 ore, andate all’appuntamento. Lei non ci sarà. Chiamatela al cellulare e fatela sentire in colpa per il ritardo, ma non infierite troppo.

Tecniche di emergenza

Nel caso la prima tecnica non funzioni, dovrete rassegnarvi a fare il facchino al seguito di Pretty Woman. In questo caso, vi restano un paio di soluzioni.

La prima consiste nella tecnica tibetana di separazione dello spirito dal corpo. Potrete tranquillamente lasciare che il corpo segua la vostra donna, e con lo spirito fare quanto descritto al paragrafo precedente.

Nel malaugurato caso non aveste passato gli ultimi 15 anni in Tibet, dotatevi di telefonino con navigazione internet abilitata. Evitate l’uso di netbook e palmari, troppo evidenti, la vostra donna potrebbe pensare che vi state annoiando (si arrabbierebbe). Dovete invece fingere felicità, nascondendo abilmente il cellulare nelle pieghe del giubbotto. Alla fine della giornata, avrete speso 1800 € di traffico internet, ma sarete comunque contenti quanti uscite a veder le stelle.

martedì 22 dicembre 2009

Banda larga: avere il coraggio di imitare chi ci sta davanti.

British Telecom ha deciso di investire 1,5 miliardi nello sviluppo della banda larga in Gran Bretagna, in vista delle Olimpiadi del 2012 a Londra. In Italia, invece.

Negli Stati Uniti, il Governo ha deciso di investire subito (nei prossimi 75 giorni!) 2 miliardi di dollari, tra finanziamenti e prestiti, sulla banda larga. In Italia, invece.

In Italia se ne parla.


Link:

Notizia di British Telecom (da IlSole24ore)
Notizia del Governo Usa (da asca.it)

lunedì 21 dicembre 2009

Pensiero ghiacciato: Facebook

Facebook è esattamente lo specchio di chi lo fa. Pensate a una piazza di paese: è bella o brutta a seconda di chi la frequenta. Facebook è così. Se è brutto è merito probabilmente di chi non lo frequenta.

domenica 20 dicembre 2009

Fedora 12 "Spin" batte Lubuntu (sul tempo)


Fedora 12 LXDE Spin (da lxde.org)

Da qualche tempo seguo con interesse l'evoluzione di Lubuntu, la nuova prossima versione di Ubuntu basata su LXDE.

Lubuntu, breve storia fin qui


Lubuntu, Ubuntu con LXDE (invece che con Gnome), è in fase di sviluppo da qualche mese, da quando nel maggio 2009, Mario Behling, lo sviluppatore principale di LXDE, pubblicò sul blog del progetto la notizia del suo incontro a Berlino con Mark Shuttleworth, creatore di Ubuntu. LXDE è un "desktop environment", alternativo a Gnome e KDE, leggero leggero (chissà perché mi viene in mente la pubblicità della margarina), adatto a girare anche su macchine vecchiotte e con poche risorse.
Da quell'incontro nacque prima l'idea e poi il progetto Lubuntu, a cui Canonical ha dedicato un po' di spazio web e tanta pubblicità gratis.
Lubuntu doveva uscire con Ubuntu 9.10 "Karmic Koala", nell'ottobre 2009, ma per ora è stata rilasciata solo una ISO (immagine CD da masterizzare) di test, utile solo a chi vuole provare il sistema.
C'è anche un meta pacchetto "lubuntu-desktop" che si può installare facilmente da una Ubuntu già installata, basta seguire qualche piccola avvertenza (vedi sotto il link alla discussione sul forum di Ubuntu-it, leggete tutto!). Magari se ho tempo prima o poi ne farò una recensione.
Per la versione ufficiale di Lubuntu, si dovrà però aspettare Ubuntu 10.04 "Lucid Lynx".

Fedora 12 LXDE Spin

Anche Fedora ha le sue "variazioni sul tema", come i vari "flavour" di Ubuntu (Kubuntu, Xubuntu, ...). La più recente di questa è Fedora 12 LXDE Spin.

Uscita da qualche settimana, è già balzata al numero 2 nella classifica dei download. Segnale inequivocabile che l'attesa per una versione leggera di Linux è molto alta.



Diamo atto alla bravura di Fedora, che ha già messo in pista la sua interpretazione di LXDE, e attendiamo con ansia di vedere la "nostra". Ho giusto un rottame (PIII 733 Mhz, 192 MB di memoria) da riesumare.



Link:

Sito Lubuntu sul wiki Ubuntu
Notizia del rilascio della ISO di test
Discussione sul forum sull'installazione di Lubuntu
Fedora 12 LXDE Spin

venerdì 18 dicembre 2009

Mark Shuttleworth fa un passo indietro: Jane Silber nuovo CEO di Canonical


Jane Silber con Mark Shuttlewort (a sx - notare i pantaloncini! :-), Kevin Carmony (ex CEO Linspire) e (a dx) Tom Hoyt (ex Dir or European Sales Linspire) - la foto risale al 2005

Come riporta il buon Fabio sul suo blog, Mark Shuttleworth dal suo blog ha annunciato che da marzo 2010 Jane Silber, già COO di Canonical, sarà il nuovo (o la nuova?) CEO di Canonical. Jane sostituirà lo stesso Mark alla guida dell'azienda da lui creata.

Mark

Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical e di Ubuntu, ha dichiarato di volersi dedicare, cito testualmente, al "product design, partnerships and customers" (progettazione del prodotto, alleanze e clienti), che sono le cose che più gli piacciono e quelle in cui meglio riesce. Si dice anche fiducioso sul fatto che Jane Silber possa adeguatamente sostituirlo allda guida di Canonical.

Jane

Jane Silber è americana, laureata con master in MBA a Oxford. Dopo aver ricoperto vari ruoli in Canonical, Jane ne diventa la leader. La transazione sarà il più possibile soft, e non cambierà le politiche di sviluppo di Canonical e Ubuntu. Anzi, adesso ci sarà una netta divisione di ruoli tra il leader di Canonical, Jane Silber e il leader della Comunità Ubuntu, Mark Shuttleworth. Questo permetterà a tutti, persone e strutture, di focalizzarsi meglio sui propri obiettivi.


Ubuntu

Secondo le dichiarazioni di entrambi, questo cambiamento non influirà negativamente su Ubuntu. Anzi, la maggiore attenzione dedicata da Mark a Ubuntu potrà solo giovare ad uno sviluppo ancor più rapido ed efficiente della nostra amata distribuzione. Da tenere presente che Mark Shuttleworth è il proprietario di Canonical.


Link:

Post originale di Fabio Marzocca
Post originale di Mark Shuttleworth (in inglese)
Post originale di Jane Silber sul blog di Canonical (in inglese)

giovedì 17 dicembre 2009

Come lo zucchero sul pandoro


Se voi amate il pandoro, sapete che esistono 2 modi leciti per degustare tale dolce. Io li definirei "pagano" e "ortodosso". La prima modalità, tipica dei profani che non hanno le radici culturali necessarie, consiste nell'estrarre il pandoro dal cartone, tagliarlo a fette verticali e mangiarlo. La seconda è uguale alla prima, ma prima di mangiarlo lo si ricopre con un'abbondante pellicola di zucchero a velo. Lo zucchero a velo è fornito in dotazione nella scatola. I pagani ancora si chiedono a cosa serva.

Il pandoro CON lo zucchero a velo è completamente diverso da quello SENZA.

Ebbene, prendete un/una automobilista medio/a. Spolverate lui e la strada con una sottile pellicola di neve, dello stesso spessore dello zucchero a velo sul pandoro.

Diventerà qualcosa di completamente diverso.

Non si spiegherebbe altrimenti come mai stamattina ho impiegato 34 minuti per coprire lo stesso tratto di strada che normalmente copro in 8 minuti (coda compresa).

PS: in ogni caso, prima di mangiare il pandoro, lasciatelo 15-20 minuti sopra un termosifone, con la sua scatola di cartone, come consiglia il fondo della scatola di cartone.

martedì 15 dicembre 2009

"GNU/Linux nights" a Montecchio Maggiore: grande successo alla serata Ubuntu



Ieri sera 14 Dicembre, insieme a Michele Dalla Silvestra, nella bellissima Sala Civica "Corte delle Filande" a Montecchio Maggiore, ho presentato la seconda serata delle "GNU/Linux Nights", serie di eventi dedicati al software libero, e organizzati dal LUG di Vicenza, in collaborazione con la Consulta Giovani di Montecchio Maggiore.

La serata era dedicata a Ubuntu, con una presentazione su storia, filosofia e caratteristiche della nostra distro preferita. Indossati i panni dell'"Ubuntu Guru", mi sono divertito a sorprendere il pubblico con una presentazione Zen. L'approccio pare sia stato quello giusto: informale e veloce, ha tenuto sveglio e attivo il pubblico, almeno 50 persone, impedendo alle ultime file di prendere sonno. Michele poi mi ha aiutato nelle parti più tecniche, fornendo una serie di informazioni che non conoscevo. Per esempio: lo sapevate che nei "winmodem è il microprocessore, anziché un dispositivo specifico, che fischietta e ascolta il segnale sulla linea telefonica". Io no! :-) L'ho solo dovuto fermare quando, facendo una dimostrazione scientifica dell'uso di "Tux Math" è stato più volte aiutato dal pubblico nella soluzione delle operazioni che apparivano. :-))

Scherzi a parte, l'interesse del pubblico è stato molto alto. A riprova di ciò, dopo una iniziale timidezza, le domande sono state parecchie. Da notare poi che il pubblico che assiste alle presentazioni Linux si sta evolvendo. Ieri sera, molti già conoscevano Ubuntu, e ce l'avevano installato sul proprio PC. Queste persone hanno fatto domande ben specifiche e mirate su particolari caratteristiche e compatibilità hardware. In questo campo, ho notato che manca una cultura del funzionamento degli strumenti del software libero, come il wiki e il forum. Purtroppo, una serata di presentazione non è proprio l'ideale per parlare di queste cose. Per risolvere specifici problemi di compatibilità hardware o software bisognerebbe organizzare delle "Install fest". Oppure delle "Officine Linux": le persone portano il PC e si cerca di risolvergli il problema. Sarà sicuramente uno dei prossimi argomenti alle riunione di AVi LUG.

Una cosa che invece non mi ha sorpreso è la poca conoscenza delle più elementari regole di sicurezza informatica. Per alcune persone, la password del proprio account è un'inutile perdita di tempo e un'immensa rottura di scatole. Mi riprometto di fare un post a tal proposito.

Alle 23.00 (si doveva finire alle 22.30...) ci hanno gentilmente chiesto di smetterla, sennò ci sbattevano fuori dalla sala.

Sulla buia e solitaria strada del ritorno a casa, illuminata solo dai fari della mia auto, con il borbottio del diesel in sottofondo, pensavo all'ormai imminente dominio del mondo da parte del software libero. Ma magari stavo dormendo e sognavo.


Link:

Programma delle "GNU/Linux Nights" a Montecchio Maggiore

Cambio

Che bello! Su Facebook si può cambiare facilmente la "destinazione d'uso" di un gruppo, come ha notato Mantellini sul suo blog (vedi link sotto).

Adesso fondo il gruppo "Fan di Carmelo Zappulla" e quando siamo a 1 milione di iscritti lo cambio in "Fan dei Led Zeppelin" (oh yeah!).

PS: è solo uno scherzo, non lo farò mai, anche per rispetto a Carmelo Zappulla.

PS2 delle 12.20: una doverosa precisazione, non entro nel merito del gruppo segnalato da Mantellini, volevo solo segnalare con che facilità con il Web 2.0 si possano strumentalizzare le buone intenzioni di molte brave persone.

Link

Il partito liquido (Manteblog)

domenica 6 dicembre 2009

Uscito il terzo episodio di Ubunchu! (in inglese)

E' finalmente disponibile (in inglese) il terzo episodio del manga "Ubunchu!", di cui vedete qui sopra la copertina.

Il fumetto parla delle vicissitudini di tre gestori di un computer club, che decidono di usare Ubuntu per il loro nuovissimo e super potente server. Il lato divertente è che hanno idee abbastanza diverse sui sistemi operativi, che non mancano mai di esporre in maniera clamorosa.

In questo episodio si parla di come chiedere aiuto quando si hanno problemi con la propria distribuzione preferita, con l'utilizzo dei forum. Si tratta anche della diffusa diffidenza e scetticismo che, almeno all'inizio, circondano questo indispensabile strumento. Come nel passato, anche in questo caso Hiroshi Seo, l'autore del fumetto, colpisce nel segno: sono in molti infatti che evitano i forum per diffidenza, o per timore di passare per ignoranti. A proposito: non è così, provate!

Per adesso, questo numero del fumetto è disponibile solo in giapponese e inglese, ma sono sicuro che vedremo presto la traduzione in italiano. A chi volesse cimentarsi nella traduzione, consiglio di dare un'occhiata a quanto fatto dal traduttore inglese, Martin "Doctor'Mo" Owens, che ha predisposto un foglio elettronico su Google Docs per facilitare e velocizzare la traduzione.

Volontari? :-)


Link:

Terzo episodio (in inglese)
Foglio elettronico per la traduzione di Ubunchu #3
Secondo episodio (in italiano)
Primo episodio (in italiano)

venerdì 4 dicembre 2009

Centri commerciali: manuale di sopravvivenza per uomini (prima parte)

Una richiesta che non si può rifiutare

In occasione delle feste di Natale, i centri commerciali cominciano con le aperture festive. Andare al centro commerciale in occasione delle feste comandate è una delle peggiori sofferenze che si possano infliggere agli uomini. Le donne esplorano con la meticolosità del medico legale tutti e 92 i negozi del centro commerciale (2 in meno del possibile: no negozio di elettronica, no negozio di articoli sportivi), gli uomini le seguono con lo stesso entusiasmo con cui si fanno 92 stazioni della Via Crucis. Le donne si sentono come Julia Roberts in "Pretty woman". Gli uomini come i facchini che le portavano i pacchi.

Le donne lo sanno bene, e infatti arriva puntuale la richiesta:

"Caro, che ne dici se sabato (o domenica) mi porti al centro commerciale? Così compriamo tutti i regali per i nostri amici e parenti!"

(traduzione dal donnese, il linguaggio delle donne, molto simile all'italiano, ma più ricco di sottointesi e omissioni: "Caro, sabato (o domenica) mi porti al centro commerciale. Ho deciso così, e tu puoi solo dire si. Te lo domando solo per cortesia. Se mi dici no, ti pianto il muso per almeno 2 settimane. Così compriamo tutti i regali per i nostri amici e parenti!")

Non rispondete subito, prendete tempo. Per darvi un'idea della gravità della situazione: siete come un negoziatore con dall'altra parte un rapinatore psicopatico rinchiuso in una banca, imbottito di tritolo e con 40 ostaggi. Ogni parola che dite potrebbe essere fatale agli ostaggi. Nel caso specifico, fatale a voi stessi e ai vostri attributi.

Tecniche di temporeggiamento - 1

La prima tecnica consiste nelle "domande di sbarramento", una serie di domande ben assestate, che cercano di mettere in secondo piano l'opzione del centro commerciale, tanto vitale per lei quanto mortale per lui. Qualche esempio:
  • Ma non dovevi andare dal parrucchiere? (si può sostituire "parrucchiere" con "manicure", "pedicure", "farti una lampada", "farti tatuare Babbo Natale sul braccio", "farti un piercieng all'ombelico", tenete annotato quale di questi appuntamenti è già stato smarcato - questa domanda vi dà circa 5 minuti di tempo, sempre meglio che niente)
  • "Mi pareva che tua mamma voleva invitarci a pranzo, vuoi sentirla?" (voi odiate la suocera, ma almeno cucina bene e poi si può sempre parlare di calcio col suocero - questa domanda vi dà circa 2-3 ore di tempo, le donne stanno ore al telefono)
  • Ma hai sentito della Giovanna, che ...? (sparate un nome a caso tra i vostri conoscenti, e raccontate di una voce, di un pettegolezzo che fate finta aver sentito, meglio se riguarda intrighi amorosi, il gossip è per le donne come il calcio per gli uomini, è sempre un buon momento per parlarne - questa domanda vi dà tutto il tempo che volete, a patto che siate molto bugiardi)
  • Ma il pessimismo cosmico del Leopardi è ancora attuale? (questa usatela solo se state parlando con una persona moooolto letterata oppure se dovete agire velocemente - questa domanda è da usare solo nei casi disperati, l'effetto potrebbe essere nullo o catastrofico)
Tecniche di temporeggiamento - 2

La seconda tecnica è più rischiosa, e richiede tempi di reazione molto rapidi, oltre che una faccia tosta da spia russa. Consiste nell'inventarsi un guasto all'automobile, qualcosa che richiede tempi lunghi di riparazione. Valutate bene: il sacrificio è alto - perdere l'uso dell'auto fino alla befana - e richiede la complicità di un meccanico prezzolato.

"Mi dispiace cara, si è rotto lo spinterogeno (nessuna donna sa cos'è uno spinterogeno) della mia DeLorean DMC-12, devo portarla dal meccanico e il pezzo arriverà dopo le feste."

Le donne si sa, odiano guidare, e su questo sono d'accordo con gli uomini, che odiano le donne che guidano. In questo modo guadagnerete qualche giorno, finché la vostra signora valuta se vale la pena di fare 10 chilometri di auto (tra andata e ritorno). Nel frattempo passate alla fase successiva.

Tecniche di fuga laterali - 1

Dal momento che la vostra donna è determinata ad andare al centro commerciale dovete studiare una via di fuga. La più semplice è quella di farvi sostituire da qualcun'altro. Mamma (o suocera) sono da scartare a priori: hanno gusti diversi dalla figlia (o nuora). La soluzione migliore è "l'Amica di salvataggio". Questa Amica, la sua migliore amica, di solito è "solo sua amica", voi la giudicate come una delle persone più pettegole e petulanti al mondo, non la potete proprio sopportare. In compenso ritorna utile come accompagnatrice per tutte.

"Sabato (o domenica) dovrei tagliare il prato (oppure "andare dal commercialista", "andare a donare il sangue"), perché non ci vai con Giovanna?"

Attenzione, anche questa tecnica presenta dei rischi: la vostra donna potrebbe decidere di portare anche la sua Amica, senza esentarvi dall'ingrato compito. Vi ritrovereste quindi a fare il tassista - facchino - cassa-contante-per-il-caffé. La cosa positiva è che comunque potreste fuggire, non appena le due donne varcano la soglia del centro commerciale. Passerebbero ore prima che qualcuno noti la vostra assenza.

Tecniche di fuga laterali - 2

Un'altra tecnica di fuga è fingere la malattia. Cominciate qualche giorno prima lamentandovi di indefiniti malesseri e dolori articolari. Inoltre, mangiate poco, fingendo la nausea. Il giorno prefissato poi, non alzatevi da letto, per nessun motivo, rispondendo con vaghi mugolii a tutte le domande.

Non vi annoio oltre con i dettagli. Questa tecnica già la conoscete dai tempi della scuola, con tutti i trucchi del caso: inghiottire tabacco, mettere il termometro sopra un radiatore o una stufa, sono cose che non devo certo insegnarvi! State però attenti, perché la vostra donna vi metterà alla prova, cercando di provocarvi, anche sessualmente. Non reagite! E' una trappola, se lo fate sappiate che 10 minuti dopo starete viaggiando verso il centro commerciale.

Invece di fingere la malattia, potete provare anche ad ammalarvi veramente. Ovviamente una malattia lieve che però vi consenta di evitare il ben peggiore viaggio al centro commerciale. Per esempio: potreste girare per le strade in mutande in pieno inverno. Questa tecnica è altamente rischiosa, non solo per la salute - i danni a cui andate incontro potrebbero essere permanenti - ma anche per il vostro buon nome: di questi tempi potreste essere scambiati per unA professionista al lavoro. In questo caso, non saprei se augurarvi se è meglio incontrare clienti o agenti.

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Nella prossima ultima parte del post, vedremo cosa fare nel caso che le tecniche di temporeggiamento e fuga laterali siano clamorosamente fallite.

Stay tuned! :-)

Aggiornamento del 23/12/2009: è uscita la seconda parte, andate subito a leggerla!
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