venerdì 30 ottobre 2015

Piccoli misteri infantili - la macchina per cucire a pedale


Sono sempre stato affascinato dal capire come funzionano le cose. Una delle macchine più incredibili della mia infanzia era la macchina per cucire a pedale Singer di Mamma. Mamma aveva imparato a usarla da giovane, quando aveva lavorato per qualche tempo in fabbrica per uno di Treviso che poi ha fatto un sacco di soldi con jeans e magliette.

La mia infanzia è stata quella in cui si stava attenti a risparmiare dove si poteva, anche poche lire. I lavori di piccola sartoria famigliare erano tra questi.
Mamma accorciava i pantaloni comprati qualche taglia in più perché "tanto poi i bambini crescono", per poi allungarli un anno dopo, quando eravamo cresciuti, recuperando la stoffa piegata sul bordo.
Mamma rifaceva i polsini alle camice, che si consumavano in fretta, "ma la camicia è ancora bella".
Mamma cambiava le cerniere ai jeans - un lavoraccio, che il jeans è una stoffa difficile - perché "i jeans sono praticamente nuovi".

Io guardavo Mamma che lavorava, vicino alla finestra per vederci meglio, e mi domandavo come facevano i pezzi di stoffa a cucirsi insieme. Una magia! Di nascosto, quando lei faceva altro, provavo a usare la macchina per cucire, mettendo insieme fogli strappati dal quaderno di scuola, spingendo con tutta la forza sul pedale duro della macchina. I risultati dei miei esperimenti erano pezzi di carta fatti a brandelli e filo incastrato sopra e sotto la macchina. Il Mistero della Macchina per Cucire restava immutato.
Mamma paziente (anche troppo) rimetteva a posto tutto.

Adesso che il Mistero è svelato, la macchina per cucire è ancora lì, a casa, al suo solito posto vicino alla finestra, ma non la usa più nessuno.

domenica 11 ottobre 2015

Ubuntu Phone Scopes Wonderland, i vincitori


Qualche mese fa, Canonical ha lanciato il contest "Scope Wonderland" destinato ai videomaker destinato ad illustrare le meraviglie degli Scope, il nuovo modo di usufruire di contenuti, introdotto da Ubuntu Phone.

In palio c'erano un bel po' di soldini, 10.000 € da divedersi tra i primi tre classificati, e infatti sono arrivate ben 28 proposte. I vincitori sono stati resi noti la settimana scorsa, e devo dire che sono decisamente tre ottimi video.

Il primo classificato "Your Content Wonderland" è di Irene Caron, artista francese, ed è praticamente perfetto: illustra gli Scope in modo simpatico e divertente, senza trascurare di citarne le potenzialità.



Il secondo classificato "Enjoy your world" è di Gianni Caratelli (immagino sia italiano, ma in rete non ho trovato informazioni), e illustra la possibilità di accedere a musica, notizie e locali in maniera facile, veloce e divertente.



Infine, il terzo e mio favorito "I Feel" è di Luca Rigon, italiano, anzi vicentino! :-) Non fa vedere come funzionano gli scope, e neanche le possibilità di Ubuntu Phone, ma è tutto basato sulle emozioni.


A voi, quale vi piace di più?

venerdì 9 ottobre 2015

La lezione di Ubuntu Edge


Nel 2013 Canonical lanciò il progetto Ubuntu Edge, il più ambizioso crowdfunding di tutta la storia. Obiettivo: raccogliere 32 milioni di dollari per finanziare la realizzazione di un "super telefonino", capace di svolgere funzioni di smartphone e desktop (quando connesso a tastiera e desktop). Ubuntu Edge era il primo dispositivo progettato per tale scopo, e avrebbe scombinato le carte del mercato desktop.

Purtroppo, il progetto fallì: nonostante l'hype che ne fece il progetto di crowdfunding più finanziato di tutti i tempi, si raccolsero poco più del 40% dei soldi necessari a realizzarlo.


Due anni dopo, Amrisha Prashar riepiloga su un post su Indiegogo (la piattaforma di crowdfunding usata per Ubuntu Edge) le lezioni imparate da quell'esperienza. Amrisha scrive:
"We opted to crowdfund the idea as it’s an excellent way to understand the demand, foster innovation and speed up the time-to-market for new products in a more transparent way. The discussions, networking and comments we received were invaluable, making us realise the more open the industry becomes, the better products consumers will get in their hands."
"Scegliemmo di finanziare l'idea [di Ubuntu Edge] con il crowdfunding perché è un ottimo modo per capire la domanda, promuovere l'innovazione e accelerare la realizzazione di nuovi prodotti in modo trasparente. Il dibattito, i contatti e i commenti che abbiamo ricevuto sono stati preziosi, facendoci capire che più l'industria è aperta, migliori sono i prodotti che arriveranno nelle mani dei consumatori."
L'esperienza di Ubuntu Edge è servita come base per la realizzazione di Ubuntu Phone, un prodotto abbastanza diverso (gira solo su smartphone). Nonostante sia commercializzato solo in alcuni Paesi (mancano ancora USA, Cina e Russia, per esempio), ha già più utilizzatori di quelli che avevano finanziato Edge. In più Ubuntu Phone è un passo nella realizzazione del "dispositivo convergente", che a inizio 2016 concretizzerà il progetto iniziale di Ubuntu Edge.
Ubuntu Phone porta con se anche un sistema operativo completamente diverso rispetto alla staticità della concorrenza, in cui i contenuti sono al centro dell'esperienza utente, con uno sviluppo aperto alle contribuzioni della Comunità, e che ha già dato la spinta per la nascita di progetti innovativi correlati.

Un progetto fallito può quindi insegnare molte lezioni, a patto di avere l'umiltà e la pazienza di interpretarne i segnali. Un lavoro che solo i migliori sanno fare.

martedì 6 ottobre 2015

Il "Project Apollo Archive" è su Flickr


Ho scoperto solo oggi che tutte le foto del progetto Apollo che ha portato l'Uomo sulla Luna sono state rilasciate dalla NASA su Flickr, sotto "pubblico dominio", permettendone il più ampio uso da parte di chiunque.
Scorrere la sequenza delle foto delle varie missioni è fare un salto sul nostro satellite, di fianco agli astronauti, alternando gli angusti spazi della capsula a polverose distese deserte. La bellezza di alcune di queste lascia senza fiato.

(foto: "Apollo 11 Hasselblad image from film magazine 40/S - EVA")

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