No, non sono ancora pronto per questo! ;-)
L'idea che ronza
Da un po' di tempo mi ronzava in testa un'idea: andare al lavoro in bici. Cioè, andare al lavoro anche in bici, combinando l'uso della stessa al treno. Non che fosse un'idea nuova, già l'avevo fatto qualche anno fa, usando la mia vecchia e fidata bicicletta di quand'ero ragazzo. Lo faccio ancora ogni tanto in estate, quando il clima è mite, e le vacanze estive svuotano i vagoni dagli studenti, facendo posto alla mia ingombrante due ruote.
Qui però si trattava di alzare la sfida a un livello superiore, quello dei "professionisti" del trasporto intermodale urbano, quelli che macinano migliaia di kilometri, sfrecciando nel traffico a bordo di diabolici attrezzi metallici, le bici pieghevoli, che poi chiudono in pochi secondi come coltellini svizzeri quando arrivano in stazione o salgono sul bus.
Un giro in bici
La spintarella finale me l'ha data l'amico +Antonio Piro, conosciuto grazie al LUG. Quando Antonio seppe che ero interessato prendere una bici pieghevole per recarmi al lavoro, mi propose di provarne una delle sue. Un tiepido sabato mattina autunnale quindi mi recai nella sua casa sulle pendici del Monte Summano, per la prova. Scesi nel suo garage, la sorpresa: un garage pieno di mezzi a 2 (o 3!) ruote, tutti a trazione umana! :-) Un paio di questi erano bici pieghevoli, e me le fece provare entrambe, lungo la pista ciclabile che passa vicino casa sua.
Andata sulla Hoptown da 20'' (si legge "20 pollici", che sono le dimensioni delle ruote) e ritorno sulla Brompton da 16'', la "ferrari delle pieghevoli". Come ho poi scoperto, si tratta di due modi di intendere la bici pieghevole: le bici con ruote più grandi sono più orientate al confort di viaggio (sacrificando dimensioni e peso), mentre le altre sono di qualche kilo (etto?) più leggere, e si ripongono in pochissimo spazio, ma sono anche più... spartane. Almeno questa la mia prima impressione. Entrambe le bici erano estremamente maneggevoli.
Il buon Antonio, mi prestò la sua Hoptown per un paio di settimane, nelle quali feci un paio di prove sul tragitto casa-lavoro, che confermarono quello che avevo già deciso: dovevo acquistare una bici pieghevole!
Una scelta difficile
Rimaneva solo un problema: decidere quale! Sempre seguendo il consiglio del "Maestro delle 2 Ruote" Antonio, cominciai a leggere il forum delle bicipieghevoli, una vera miniera piena zeppa di informazioni sul mondo delle pieghevoli: scelta della bici (appunto), mercatino dell'usato, consigli sulla manutenzione, consigli sull'abbigliamento, percorsi ciclabili, accessori, gomme, pedali, fanali, telaio, computer, app, ...
aaaaagh!
Passai intere serate a leggere post su questo o quel modello, arrovellandomi sulle questioni che tolgono il sonno a tutti i "pieghevolisti": ruote da 16'' o 20''? telaio in acciaio o alluminio? freno a contropedale? cambio nel mozzo?!!?
AAAAAAAAAAAGH!
Come c'era da aspettarsi trovai più domande che risposte, e alla fine, pur avendo acquisito competenze di livello accademico su un argomento di cui sapevo niente fino al mese prima, il dubbio rimaneva. Cambiai allora prospettiva: decisi il budget che volevo stanziare e mi regolai di conseguenza. Scartando i marchi meno conosciuti, la scelta si ridusse a 2 alternative: Dahon Vybe C7A e Tern Link C7, con la seconda un po' più cara della prima.
Dahon Vybe C7A 2013
Un'altra scelta difficile
Bene, scelta la bici mancava solo scegliere... dove comprarla!
Vicino a casa c'era un solo negozio che aveva uno dei modelli che mi interessa, ma difficile da raggiungere in auto in quanto è in centro città, a Vicenza. Triste da dire: il centro di Vicenza val bene visitarlo tutte le volte che si può, ma non per fare acquisti, a meno di andarci in... bicicletta!
Mi misi allora alla ricerca sui siti di aste online e mercatini dell'usato, come questo oppure questo. Dato che era la prima pieghevole, mi sarei accontentato di una bicicletta usata, ma tenuta bene. Dopo settimane (!) di ricerca però non riuscii a trovare una buona occasione: nessuno vendeva i modelli che mi interessavano, oppure voleva troppi soldi, in qualche caso addirittura più di quello che costava lo stesso modello sui negozi online! O_O
Ho appena fatto shopping qui ;-) #fudgecycle pic.twitter.com/W5RIGd3O3t
— Dario Cavedon (@dcavedon) 9 Gennaio 2014
Alla fine optai per un negozio inglese - di cui avevo ovviamente già letto sul forum - e che offriva la Dahon scontata, rendendola conveniente nonostante le spese di spedizione: 5 minuti per fare l'ordine, pagato con carta di credito, e 4 giorni dopo il corriere suonava alla porta di casa.
Non restava che pedalare, ma questa è un'altra storia. Se volete leggerla, continuate a seguirmi sul blog! :-)
La mia nuova bici :) #intermodalità pic.twitter.com/6raCTUOtX2
— Dario Cavedon (@dcavedon) 10 Gennaio 2014