giovedì 21 febbraio 2013
Il negozio di giocattoli, 1.0
L'altro giorno stavo disperatamente cercando un regalo per la mia bimba più piccola, che compiva gli anni. Disperatamente perché non lo trovavo. Mica per crisi di idee su cosa regalarle, ma perché la mia piccola peste aveva l'idea fissa su una determinata bambola, in una determinata... non saprei come definirla... "configurazione", con abito e accessori ben specifici. Avessi io le sue certezze!
Beh, detta bambola risulta introvabile nei 7-8 negozi e centri commerciali che fino ad allora avevo passato al setaccio.
Che poi, su Internet, nel negozio online per definizione, la bambola c'era, ma la consegnavano dopo 3-4 giorni, troppo tardi per il compleanno.
L'ultimo negozio restava il "Grande Magazzino Galattico dei Giochi", un posto enorme, di una catena di negozi enormi, scaffali e scaffali pieni zeppi di giochi, millemila metri quadrati di tutto quello che un bambino può sognare.
OK, è fatta.
Mi dirigo alla corsia "Bxxxxx", la bambola è sicuramente qui.
Passo in rassegna tutte le possibili variazioni sul tema della bambola (bionda, rossa, mora, nera), in tutte le possibili situazioni (principessa, sirena, casalinga, modella, fata), con tutti i possibili accessori (vestiti, borse, scarpe, carrozze, auto, toy boy).
Niente.
Mi sarà sfuggita, ripasso.
Niente!!
OK, chiedo al "centro informazioni".
Io: "Mi scusi, avete la Bxxxxx?"
Signorina: "No, purtroppo è finita! Ma sappiamo dai dati delle vendite in tutti i negozi della nostra catena in Italia, incrociati con quelli che rileviamo sui social network, che è una bambola molto richiesta. Per questo l'abbiamo già riordinata e dovrebbe arrivare al massimo domattina. Se lei è così gentile da lasciarmi la sua email oppure il suo numero di cellulare, le manderemo una email oppure un SMS non appena la bambola arriva in negozio. Oppure se desidera le possiamo proporre il nostro servizio di consegna a domicilio: con una piccola cifra provvederemo a consegnarle la bambola a domicilio, con il nostro furgone colorato, guidato dal Pagliaccio Piffo, simbolo della nostra catena di negozi."
(questa è la risposta che mi sarebbe piaciuto sentire, invece:)
Signorina: "No, purtroppo è finita! Non saprei se arriva ancora, provi a telefonare la prossima settimana".
Chissà se tra 10 anni negozi così 1.0 esisteranno ancora.
PS: ho ordinato la bambola su Internet, domani mi arriva.
venerdì 1 febbraio 2013
Installazione e prova di Crunchbang Linux 11
(aggiornato il 06.02.2013)
Modernariato
Un paio d'anni fa mia sorella mi chiese di prenderle un portatile nuovo, perché quello che aveva era ormai insufficiente alle sue necessità. Si trattava di un Compaq Presario 705EA, con installato Windows XP. Alla sorella comprai un nuovo fiammante portatile HP, senza sistema operativo, su cui installai Ubuntu 10.10 - e che ho recentemente aggiornato a Ubuntu 12.04 "Gnome Fallback". Il vecchio Compaq mi rimase in casa, e da allora lo usa (poco) mia moglie.
La sfida
Recentemente mi è venuta l'idea fissa di recuperare il vecchio
In più il software diventa sempre più ingordo di risorse, perché i programmatori sfruttano a fondo le risorse del PC ma soprattutto se ne fregano di ottimizzare i programmi. L'ingordigia di risorse, che era una caratteristica saliente di un particolare sistema operativo, col tempo è diventata una caratteristica anche dei sistemi Linux. Almeno della maggior parte dei sistemi Linux.
Il mio amico Luigi
Un mese fa poi lessi un post di Luigi "bit3lux" che parlava bene di Crunchbang Linux, di cui aveva provato la versione 11, nome in codice "Waldorf", dal nome del personaggio dei "Muppet Show". Crunchbang 11 è ancora in sviluppo, ma tra qualche mese sarà rilasciata la versione stabile. Crunchbang infatti, dopo un periodo in cui era una derivata di Ubuntu, adesso si basa su Debian, in particolare Debian 7 "Wheezy" di cui appunto tra un po' sarà rilasciata la versione "Stable". In più usa Openbox un gestore di finestre molto leggero e veloce.
Chiesi a Luigi se, secondo lui, Crunchbang potesse girare sul vecchio portatile di mia sorella, e...
Ehi, qui non si butta niente! :)) Sebbene la ram sia veramente poca, secondo me su quel portatile CrunchBang gira alla perfezione.Andai quindi a scaricare la ISO, la masterizzai su un CD, e passai il sabato pomeriggio a installare e configurare.
Installazione di Crunchbang 11 "Waldorf"
La prima cosa curiosa che salta all'occhio è il logo della distribuzione che è
#!
cioè i caratteri cancelletto "#" (sharp per gli inglesi) e punto esclamativo, non so cosa significhi (se qualcuno lo scopre me lo segnali! Aggiornamento: il buon +Andrea Colangelo mi ha svelato l'arcano), ma fa figo riferirsi a Crunchbang scrivendo solo #! quindi farò anch'io così. :-)
Come detto, la ISO di #! sta in un CD, quindi nessun problema anche con i PC vecchi, che magari mancano di lettore DVD oppure non possono avviarsi da chiavetta USB. Appena avviato, si presenta una schermata con le opzioni disponibili.
La prima opzione permette di provare #! in modalità "live", cioè senza installare niente sul PC, la seconda fa partite il programma di installazione, e l'ultima esegue un test della memoria RAM del PC (problemi della memoria potrebbero inficiare la buona riuscita dell'installazione). Scelgo la seconda opzione e vado avanti.
Comincia quindi l'installazione vera e propria con un programma di installazione grafico, di un sobrio colore grigio, che da quanto ho capito è il colore distintivo della casa.
Si comincia dalla selezione della lingua, e poi si prosegue con le altre "classiche" domande (disposizione della tastiera, nome del computer, nome dell'utente e password...). Interessante notare la presenza del tasto "Screenshot" che salva una schermata della finestra nella sessione temporanea dell'installazione. Un utente medio (come il sottoscritto) può andarsele a prendere e salvare su una chiavetta (come ha fatto il sottoscritto).
L'unico passo veramente ostico è il partizionamento del disco fisso. C'è una procedura guidata che consente anche all'utente inesperto di installare #! senza danni sul computer, anche in dual boot con un altro sistema operativo.
Mi ha lasciato perplesso la possibilità di far scegliere all'utente il posizionamento di alcune directory (home, var e tmp).
Anche se c'è l'esplicita opzione "per nuovi utenti", ed è la prima selezionata, dare la possibilità di scegliere altri posizionamenti per specifiche directory - che è assolutamente sensato - fa solo aumentare la confusione agli utenti meno esperti. Consiglio i neofiti di farsi assistere nell'installazione da una persona più esperta! Io scelgo la seconda e proseguo. Il sistema propone quindi il riepilogo delle partizioni, prima di procedere alla formattazione.
Io ho scelto di formattare tutto il disco, rasando al suolo Windows XP per costruirci sopra un sistema Linux 100%. Premendo il tasto "Continua", il programma di installazione scrive le modifiche sull'hard disk. E così sia.
L'errore in agguato
Una brutta notizia: l'installazione a questo punto va in errore.
L'errore è capitato anche a Luigi, entrambi l'abbiamo risolto andando comunque avanti. Per onestà devo dire che ho provato a ripetere lo stesso errore su una macchina virtuale, ma il "trucchetto" non è riuscito. Questo è una cosa davvero antipatica, che spero si risolva quando uscirà la versione "stable" di #!.
(Aggiornamento del 06.02.2013: come suggerito da +Luca Savio su Google Plus, bisogna scegliere la lingua inglese e tastiera italiana e l'installazione procede senza problemi; una volta installato si dovrà cambiare la lingua in italiano)
Il resto dell'installazione prosegue senza problemi fino al riavvio del PC. In tutto, compreso l'errore, l'installazione è dura circa 45 minuti. Lo spazio occupato su hard disk è di circa 4,5 GB.
Primo avvio
Il primo avvio del PC dura un paio di minuti, il sistema chiede user e password (definiti durante l'installazione). La distribuzione occupa poco più di 100 MB in RAM, pensavo meno, ma vabbé. La cosa veramente brutta è il tremendo colore azzurro dello sfondo, stava cominciando a piacermi il colore grigio.
Una cosa positiva è invece lo script post-installazione che parte appena avviato #!: uno script su terminale che esegue una serie di operazioni nell'ordine:
- aggiorna la distro con gli ultimi aggiornamenti
- installa le stampanti
- installa il supporto Java
- installa Libre Office
- installa i pacchetti per lo sviluppo
Tutte queste azioni sono facoltative, e si possono saltare premendo il tasto "s" (skip). Io faccio solo gli aggiornamenti, mentre il resto non mi serve (stampante e pacchetti di sviluppo), oppure lo evito (Libre Office e Java). Passano altri 20 minuti per scaricare (più di 200 MB di roba!) e installare gli aggiornamenti.
Orientarsi sul desktop e primo utilizzi
Aggiorno subito lo sfondo del desktop, con qualcosa di più consono e... grigio! :-)
Il desktop è molto sobrio, quasi spoglio. Un solo pannello, in alto, che contiene i riferimenti per i 2 spazi di lavoro predefiniti, su cui appaiono le icone dei programmi quando sono in esecuzione, quindi sulla destra gli indicatori di rete, batteria, volume audio e data/ora di sistema. Sulla parte destra c'è Conky, avviato automaticamente all'avvio del sistema, un programma molto utile che fornisce una serie di informazioni sullo stato del sistema, come il carico della CPU, l'utilizzo della memoria RAM e swap, e anche una serie di scorciatoie da tastiera che permettono di avviare velocemente i programmi principali, come il browser Internet o il gestore dei file.
Agendo sulla swappiness (diminuendola a 10), che implica un maggiore utilizzo della RAM invece che del disco fisso, il sistema diventa un po' più veloce. Dopo il primo avvio, senza programmi in esecuzione, il sistema consuma 70-80 MB di RAM, che è davvero poco.
Dov'è il menu?
Sul desktop non c'è altro. Il menu principale si attiva premendo il tasto destro del mouse, e appare in corrispondenza di dove si trova il mouse in quel momento.
Il menu è il classico menu di accesso, con i programmi divisi per categoria, ma ha anche alcune voci che permettono di installarne altri, come Chromium o Libre Office, con un semplice clic.
I programmi in dotazione
#! è completa di tutto quel che serve per l'uso desktop. Il browser Internet è Icewasel, la versione "smarchiata" di Firefox, del tutto identico al programma originale, ma con un branding diverso, perché nome e logo di Firefox sono marchi registrati.
Da notare come anche la pagina di ricerca Google sia stata oggetto di restyling secondo il family feeling di #!
Qui incontro un altro problema: non riesco a vedere i video su Youtube. All'inizio pensato a un problema con il plugin Flash, ma in effetti è proprio il povero Athlon 4 che non ce la fa! Purtroppo questo evidenzia i limiti di una CPU obsoleta. Peccato.
La navigazione comunque è discreta, basta evitare di aprire molte schede, massimo 2-3. Nessun problema particolare con Gmail, Twitter e Facebook (senza giochini Flash!). Google Plus è invece pesantissimo e praticamente inutilizzabile. Anche in questo caso la la CPU Athlon 4 a 1 GHz è sicuramente un limite, ma forse anche i programmatori di Google avrebbero potuto impegnarsi di più, viste le performance accettabili degli altri Social Network.
Il gestore dei file è Thunar, leggero e veloce, ma anche completo di tutto quel che serve, senza fronzoli.
Il lettore multimediale è GNOME Mplayer, che legge senza problemi file MP3, DVD, CD musicali o file video in praticamente qualsiasi formato. Nessun problema nella riproduzione dei video, anche se la CPU gira a palla, quindi se vedete un filmato, evitate di eseguire altri programmi.
Per l'ufficio di casa
Come suite per l'ufficio sono disponibili AbiWord per la videoscrittura, Gnumeric come foglio di calcolo. Entrambi sono leggeri e veloci, leggono e scrivono senza problemi file anche di altri pacchetti per l'ufficio come LibreOffice e MS Office. A completare Evince, un lettore di file in formato PDF.
Sul mio Compaq tutti questi programmi girano senza problemi. Chi ha macchine più recenti può installare Libre Office, un pacchetto più completo e potente, ma anche più pesante per CPU e memoria RAM.
Cosa mi piace di #! 11 "Waldorf"
Tiriamo le somme sull'esperienza con #!, elencando vantaggi e svantaggi. Cominciamo dalle belle cose:
Cosa mi piace poco di #! 11 "Waldorf"
Veniamo quindi alle note dolenti:
Concludendo
Sono rimasto colpito positivamente da #!, in quanto coniuga la potenza di Debian con la semplicità e la leggerezza del sistema grafico Openbox. In più è già pronto all'uso senza bisogno di fare installazioni particolari.
Lo consiglio però solo a chi vuole imparare un po' di Linux. Se da una parte una persona potrebbe usare #! così com'è, dall'altra chi vuole sistemarsi il sistema su misura deve svolgere alcune operazioni da terminale, come per esempio gli aggiornamenti o le configurazioni di alcuni strumenti come Conky, ricordando che smanettare rimane il modo migliore per imparare.
Come suite per l'ufficio sono disponibili AbiWord per la videoscrittura, Gnumeric come foglio di calcolo. Entrambi sono leggeri e veloci, leggono e scrivono senza problemi file anche di altri pacchetti per l'ufficio come LibreOffice e MS Office. A completare Evince, un lettore di file in formato PDF.
Sul mio Compaq tutti questi programmi girano senza problemi. Chi ha macchine più recenti può installare Libre Office, un pacchetto più completo e potente, ma anche più pesante per CPU e memoria RAM.
Cosa mi piace di #! 11 "Waldorf"
Tiriamo le somme sull'esperienza con #!, elencando vantaggi e svantaggi. Cominciamo dalle belle cose:
- è leggero e veloce, perfetto per computer con una certa età
- è italianizzato, quindi va bene anche per le persone che masticano poco l'inglese
- è basato su Debian, una roccia sicura su cui si possono appoggiare i propri dati senza timore
Cosa mi piace poco di #! 11 "Waldorf"
Veniamo quindi alle note dolenti:
- il bug in fase di installazione è grave, un errore del genere spaventa e scoraggia le persone, spero lo risolvano prima del rilascio ufficiale
- troppo uso del terminale, per esempio manca un "gestore degli aggiornamenti" che si devono quindi fare da terminale, oppure per configurare alcuni programmi (Conky per tutti) si va a smanettare il file testo di configurazione del programma; richiede quindi un minimo di conoscenza del sistema, lo consiglio quindi solo neofiti che vogliono imparare
- i video su Youtube non funzionano, ma questo dovrebbe essere un problema solo sul mio
vecchio catorcioPC che ha ormai una certa età.
Concludendo
Sono rimasto colpito positivamente da #!, in quanto coniuga la potenza di Debian con la semplicità e la leggerezza del sistema grafico Openbox. In più è già pronto all'uso senza bisogno di fare installazioni particolari.
Lo consiglio però solo a chi vuole imparare un po' di Linux. Se da una parte una persona potrebbe usare #! così com'è, dall'altra chi vuole sistemarsi il sistema su misura deve svolgere alcune operazioni da terminale, come per esempio gli aggiornamenti o le configurazioni di alcuni strumenti come Conky, ricordando che smanettare rimane il modo migliore per imparare.
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