sabato 24 gennaio 2015

Ubuntu Phone, vi spiego cosa sono gli "Aggregated Scope"


Da quando sono un Ubuntu Insider, ho il privilegio di leggere in anteprima alcune informazioni sul prossimo rilascio di Ubuntu Phone, disponibile da Febbraio in Europa sugli smartphone BQ Aquaris e4.5. Le informazioni sono rilasciate col contagocce, ma sono molto intriganti.

Le ultime info in arrivo da Canonical presentano gli "Aggregated Scope", una sorta di aggregatore di dati, che supera il concetto di app, e supera anche il modo di usare il telefonino, di cui avevo accennato nel precedente post su Ubuntu Phone.

Cosa ci sarà


Alcuni di questi scope saranno predefiniti sullo smartphone BQ, ma sono ancora inaccessibili a noi comuni mortali, in particolare il "Today scope" (qui sopra un'anteprima). Si tratta del primo scope che appare all'accensione del telefonino, e riporterà tutte le nostre più importanti del giorno in un unico pannello personalizzabile.

Nel Today Scope ci saranno: le informazioni locali (eventi e servizi vicini a dove ci si trova in quel momento), le informazioni sul tempo e le notizie più importanti. Sicuramente uno strumento molto utile, facile e veloce da consultare.

Un altro interessante scope è Video, che aggrega i video più interessanti di Youtube, TED e Vimeo. Questo scope è già disponibile. Personalmente lo uso poco, perché preferisco vedere i video su schermi più grandi, e la batteria del Nexus 4 dura sempre meno! :-P

Music Scope visto da vicino

Music Scope sul display
da 13,5'' del Nexus 4 ;-)

"Music" (Musica) è uno scope che invece conosco bene, uno di quelli che uso con maggiore frequenza. Gli scope sono molto simili gli uni agli altri, prendo quindi Musica come esempio per descriverne il funzionamento.

Un pannello semplice e ordinato (vedi qui a fianco) permette di avere sempre sottomano la propria musica preferita sul telefonino (La mia musica) oppure di vedere l'anteprima e le segnalazioni più interessanti da altre fonti su Internet, come il negozio online 7digital, o i siti web di condivisione SoundCloud e Grooveshark.

In più, grazie a Songkik, si possono conoscere i concerti in programmazione nelle vicinanze.

Se si cerca qualcosa in particolare, basta un tap sulla lente e si possono trovare brani, video e informazioni sui propri cantanti preferiti.

La selezione delle fonti è personalizzabile, basta un tap sulla rotellina e si accede alle fonti, che si possono attivare o disabilitare. Diventerebbe davvero interessante se fosse possibile aggiungere altre fonti, ma forse sto precorrendo troppo i tempi.

Facendo clic sulla stellina in alto a destra, lo scope si installa tra i pannelli predefiniti, è diventa immediatamente disponibile all'accensione, di fianco allo scope principale, quello delle app.

La cosa piacevolmente sorprendente è la facilità con cui si accede alla musica con un paio di tap. Pensare si tratti solo di widget è estremamente riduttivo, e comunque fuorviante: gli scope permettono di accedere direttamente a informazioni fornite da fonti diverse e metterle insieme in maniera congruente e omogenea.

Si può tranquillamente dire che la fantasia (degli sviluppatori) è il solo limite per gli scope, ed è probabile che nei prossimi mesi vedremo ulteriori miglioramenti.

Nel prossimo post parlerò di un paio di interessanti scope sviluppati da ragazzi italiani, giusto per farvi capire quanto sono in gamba i nostri anche in questo settore.

sabato 17 gennaio 2015

Perché Ubuntu Phone può rivoluzionare il mercato


Dov'eravamo rimasti?


Lo scorso ottobre avevo scritto una serie di post dal titolo "Una settimana con Ubuntu Touch" (chi se l'è persa la può leggere adesso). Purtroppo la serie rimase incompiuta, quella cosa noiosa chiamata "lavoro" :-) mi prese tempo ed energie. Ma non per questo ho smesso di utilizzare Ubuntu Phone sul Nexus 4, e forse già sapete che il 6 Febbraio sarò a Londra alla presentazione del primo smartphone BQ motorizzato Ubuntu.

Riprendo il discorso, faccio un passo in dietro e alzo lo sguardo verso l'orizzonte, per ampliare il panorama.

Get Famous (or Die Tryin')


Ubuntu Phone esce in un momento in cui Apple e Google con iPhoneOS e Android dominano il mercato di smartphone e tablet. Gli altri mordono la polvere, pur producendo prodotti belli e per certi versi competitivi.
La "user experience" che detta legge, è la stessa su tutti i sistemi: una griglia di icone (o mattonelle) che rappresentano le app installate sul dispositivo. Un "tap" sull'icona, usi la app, esci, un altro tap su un'altra icona... e via così.
Questo tipo di approccio è frammentario, poco agevole se si vuole passare rapidamente da una foto a un tweet a un messaggio e a qualsiasi altro contenuto, che questo sia presente sullo smartphone o su Internet, proprio o di amici.
Ubuntu Phone cambia le carte in tavola, mettendo i contenuti al centro dell'esperienza utente, siano essi appunto foto, messaggi, tweet, ma anche previsioni del tempo o "la farmacia più vicina". O qualsiasi altra cosa.
Una strada al tempo stesso innovativa e obbligata, perché è impossibile che Ubuntu Phone diventi famoso seguendo la stessa strada già battuta da troppa altra gente.

Scopes: qualcosa di completamente nuovo



"Scopes" è l'arma (neanche tanto) segreta, con cui Ubuntu vuole sovvertire l'ordine costituito. Gli Scope sono i pannelli (presenti anche su Ubuntu Desktop) da cui si accede ai contenuti. Il pannello delle app, il primo che si vede accendendo un Ubuntu Phone (qui sopra) è appunto uno Scope, ma ce ne parecchi altri. Sono di due tipi:
  • Aggregator: è uno scope che raccoglie contenuti da varie fonti, configurabili - per esempio lo scope Musica (vedi sopra)
  • Branded: è uno scope che raccoglie contenuti specifici, come Instagram, Souncloud o Wikipedia
Gli scope "branded" potrebbero sembrare delle normalissime "app". I vantaggi però di uno scope (sia branded che aggregator) sono: la velocità nello sviluppo (per i programmatori) e la velocità nell'accesso ai propri dati (per gli utilizzatori finali).
"Scopes" sono più di un motore di ricerca specializzato, perché sono facilmente installabili e configurabili. Su Ubuntu Store se ne trova già qualche decina, alcune delle quali davvero molto interessanti, ma di questo ve ne parlo in un altro post.
Sia chiaro: le app, sono presenti dove ci si aspetta di trovarle. Twitter, Facebook e Gmail sono lì che vi accolgono con la loro interfaccia confortevole e conosciuta.

Il futuro non è scritto


Il successo di Ubuntu Phone passa però per quanto saprà attrarre sviluppatori prima e consumatori poi. I primi trovano già la strada spianata per un facile e veloce processo di sviluppo, grazie alla varietà e alla potenza degli strumenti a disposizione.
I consumatori devono invece trovare qualcosa di facile e immediato, che eviti loro di "dover imparare un sistema", che inibirebbe l'adozione di massa.

Ubuntu Desktop ha già conquistato milioni di utenti in tutto il mondo, vi immaginate cosa può fare Ubuntu Phone, che sarà preinstallato sugli smartphone? ;-)

Nei prossimi post riprenderò il filo della prova di Ubuntu Phone, provando tutte le interessanti novità che sono avvenute nei mesi scorsi.

venerdì 2 gennaio 2015

Quanti utenti GNU/Linux servono per cambiare una lampadina?


Qualche giorno fa, +Aladino A. Amantini ha postato su Google Plus una storiella simpatica apparsa sul sito della Free Software Foundation. L'ho tradotta in italiano, e spero sia tradotta in tutte le lingue del mondo, per il bene di tutta l'Umanità :-)

Quanti utenti GNU/Linux servono per cambiare una lampadina?

  • 1 per iniziare una conversazione in una mailing list, scrivendo che la lampadina è bruciata
  • 1 per consigliare di provare ad accendere la lampadina da riga di comando
  • 1 per per lamentarsi che l'utente ha interrotto la conversazione
  • 1 per chiedere quale nuova lampadina installare
  • 1 per suggerire che si dovrebbe evitare la parola "bruciata" per riferirsi a una lampadina rotta, sennò si capisce che la lampadina è stata incendiata, e quindi sarebbe giusto dire che la lampadina si è "rotta a causa di un eccesso di corrente elettrica"
  • 25 per suggerire di installare tutti i tipi di possibili e immaginabili lampadine
  • 5 per dire che la lampadina bruciata è un problema upstream che non è di competenza della distro - c'è un errore da risolvere nella mailing list degli sviluppatori della lampadina
  • 1 novellino per suggerire di installare una lampadina Microsoft
  • 250 per bombardare l'indirizzo email del novellino
  • 300 per dire che una lampadina Microsoft diventerebbe blu e che dovresti spegnerla e riaccenderla continuamente perché torni normale
  • 1 ex-utente GNU/Linux che ancora frequenta il forum, che suggerisce di installare una iLampadina Apple, che ha un design nuovo e innovativo e costa 250 €
  • 20 per dire che iLampadina non è libera, e che ha meno funzioni di una normale lampadina che costa 20 volte meno
  • 15 per suggerire di installare una lampadina nazionale
  • 30 per dire che le lampadine nazionali sono delle imitazioni malriuscite delle lampadine estere e che non sono niente di nuovo
  • 23 per discutere se la lampadina deve essere bianca o trasparente
  • 1 per ricordare a tutti che il nome corretto è GNU/Lampadina
  • 1 per dire che le lampadine sono un problema solo degli utenti Windows perché i veri utenti di GNU/Linux non temono l'oscurità
  • 1 per annunciare infine quale sarà il modello della lampadina installata
  • 217 per scartare quel modello e suggerirne un altro
  • 6 per lagnarsi che il modello scelto ha elementi proprietari e che quindi bisogna usarne un altro
  • 20 per dire che una lampadina libera al 100% è incompatibile con l'attacco
  • gli stessi 6 precedenti, per suggerire di cambiare l'attacco con uno compatibile
  • 1 per urlare: "BASTA DISCUTERE, QUALCUNO CAMBI LA LAMPADINA PER L'AMORDIDDIO"
  • 350 per chiedere al precedente utente di quale Dio sta parlando, e se ha prove della Sua esistenza
  • 1 per spiegare come funziona l'elettricità e perché una lampadina è inefficiente
  • 1 per dire che non possiamo fidarci nelle lampadine delle multinazionali e dobbiamo credere nelle lampadine create dalla comunità
  • 1 per postare un link a un file ODF che spiega come costruirsi una lampadina da zero
  • 14 per lamentarsi del formato del file precedente, chiedendo di mandarlo in txt o LaTex
  • 5 per dire che sono insoddisfatti della decisione e faranno un fork dell'installazione di casa, per installare una lampadina migliore
  • 1 per postare una serie di comandi per cambiare la lampadina
  • 1 per commentare che ha eseguito quei comandi ricevendo un messaggio di errore
  • 1 per consigliare di eseguire quei comandi come root
E alla fine:

Il padre del primo utente, mentre tutti stavano discutendo, è andato al negozio acquistando la lampadina più economica.

Disclaimer

La storiella di questa pagina è stato spedito alla Free Software Foundation dal suo autore Andre Machado. La Free Software Foundation non ha nessun diritto su questo scherzo (e neanche il suo traduttore). 

(foto "exploding bulb 2" di Rafal Kiermacz su Flickr)
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