venerdì 19 maggio 2017

Feroci Feticisti da Fiera

Avvicinamento


Li vedo arrivare da lontano. Loro ostentano finta indifferenza, mentre si avvicinano con l’occhio già fisso sul materiale deposto sul banchetto. Io fingo di non vederli, mentre li tengo sotto tiro con la coda dell’occhio. Loro fanno finta di non accorgersi che io faccio finta di non vederli. Insomma, ci ignoriamo bellamente nella consapevolezza dell'altro. Chiaro, no?
L’avvicinamento può durare anche parecchi minuti, e i soggetti possono tentare alcune manovre evasive, mostrando improvviso interesse per lo schermo dello smartphone o per il colore del pavimento, oppure percorrendo tragitti più lunghi di quelli che il buon senso comanda, come avvoltoi che girano in cerchio sopra le prede.

Attacco


Quando finalmente atterrano, adottano comportamenti diversi.

Il grufolatore, neanche ti vede e grufola tra il materiale alla ricerca del pezzo perfetto per la propria collezione di oggettistica da fiera. Passa tutto il tempo senza mai rivolgermi uno sguardo, intento a verificare peso e consistenza di ogni singolo gadget.

L’amicone, arriva tutto sorridente – ma il sorriso è un po’ tirato – e ti fa mille domande perfettamente pertinenti all'argomento. Conosce già le risposte, ma tanto neanche le sente, le risposte, intento com'è ad osservare cosa potrebbe arraffare. Dopo quello che lui considera un tempo adeguato, chiede gentilmente se può prendere qualche gadget. E se può prendere qualche gadget per il figlio. E anche per Franco, un suo amico che è appassionatissimo-ma-la moglie-non-lo-lascia-venire.

Il patologico, affetto da una qualche forma di cleptomania. Questi predilige i banchetti vuoti, su cui si avventa portando via tutto quello che si può umanamente portare via, stipandolo nello zainetto che ha peso, dimensioni e contenuto simili a quello di Steve Wozniak. Se il banchetto è presidiato, attende pazientemente la pausa pranzo per assaltare il banchetto sguarnito. Oppure la pausa bagno – lui lo sa che prima o poi dovrai andarci in bagno. Colpisce veloce e preciso.

Libera, ma


A tutti, anche a chi non lo chiede, rispondo gentilmente che possono prendere quello che vogliono, MA devono lasciare una piccola offerta nella cassettina di cartone, sì, proprio quella con su scritto “Offerta libera”. In quel preciso istante appare sul banchetto una cassettina di cartone con su scritto “Offerta libera”, fino a quel momento nascosta in un anfratto spazio-temporale invisibile alla maggior parte dell’Umanità.

Dopo un momento di vero sgomento, gli occhi strabuzzati quasi gli avessi chiesto un rene, parte una disperata ricerca di monetine in tutti gli anfratti di pantaloni, giacche e camicie, allo scopo di trovare la moneta più piccola che possa bilanciare quello che già tengono in mano “il mio tessssooorrooo”.

Alla richiesta dell’offerta qualcuno ritrae la mano come se si fosse scottato, lasciando cadere il materiale sul banchetto. I più scaltri se ne escono con una banconota da 50 € chiedendo se ho da cambiare - e sì, ho da cambiare, e questo trucco lo conosco già. No, non è facoltativa l’offerta, che sennò in quella cassettina ci sarebbero 37 centesimi e un bottone, e sì il devoluto lo diamo in beneficenza.

Risoluzione


La fase più semplice, per loro e per me. Il grufolatore razzola senza soluzione di continuità verso il prossimo obiettivo. Gli altri, con il passo incerto di chi si chiede se sia valsa la pena di lasciare tutto quel capitale, perché se era gratis sì, sennò che se lo tengano.

sabato 13 maggio 2017

WannaCry e la lezione inascoltata


Nei giorni scorsi un virus di tipo "ramsonware" chiamato WannaCry ha colpito più di 230.000 computer con Windows in 99 Paesi in tutto il mondo. L'attacco è particolarmente notevole in quanto avvenuto in maniera simultanea, e ha devastato centinaia di aziende come la compagnia telefonica spagnola Telefonica, il corriere internazionale Federal Express, le Ferrovie Tedesche, il Servizio Sanitario Britannico, l'Università Bicocca a Milano, giusto per citarne alcuni.

Mi auguro che questa vicenda serva a tutti come lezione per prendere seriamente il tema di sicurezza informatica, dato che il virus ha colpito versioni vecchie e non aggiornate di Windows (anche se la correzione era disponibile da mesi).

Ma se un sistema aggiornato - qualsiasi sistema - pone al riparo da molti rischi, sono molto meno ottimista sull'effetto della lezione sui rischi impliciti nell'utilizzo di sistemi proprietari: nessuno è in grado di stabilire quali software fanno cosa e in che modo. Si può venire a scoprire - per caso - che il driver audio dei PC HP registra i tasti premuti dall'utente, in sostanza un virus di tipo "keylogger". 

Quest'ultima di sicuro resterà una lezione inascoltata.

(l'immagine è tratta da Wikipedia)
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