Nei giorni scorsi, Jonathan Riddell, principale sviluppatore di Kubuntu, ha annunciato la decisione di Canonical di abbandonare il supporto commerciale alla distribuzione basata su KDE, fin prossima ventura 12.04 "Precise". Come diretta conseguenza, Jonathan, dipendente di Canonical, è stato destinato a lavorare su altri progetti, più direttamente attinenti a Ubuntu, ma continuerà la sua opera su Kubuntu nel tempo libero.
Kubuntu è stata quindi
declassata allo stesso livello degli altri "flavour" (= sapore, variante) di Ubuntu, come Xubuntu, Lubuntu o Edubuntu. Quindi, dal punto di vista dello sviluppo è cambiato poco o niente.
Di questa notizia, il titolo più frequente che ho letto è stato
"Canonical stacca la spina a Kubuntu", quasi che quest'ultima fosse un malato terminale a cui levare l'unica fonte di sopravvivenza. Invece, il commento più frequente è stato
"Se Kubuntu è un fallimento commerciale, fanno bene a lasciare perdere". Queste affermazioni sono abbastanza superficiali, vediamo perché, cominciando dalla seconda.
"Supporto commerciale"? eh?!?
La cosa che più mi ha sconvolto della notizia è stato il fatto che Canonical avesse un supporto commerciale per Kubuntu! Sì, sapevo che Jonathan lavora per Canonical, e forse 4-5 anni fa lessi da qualche cosa sull'argomento, ma in tutto questo tempo non me ne sono reso conto.
Non ne ero
consapevole.
Non che me ne sia mai importato più di tanto: non ho un'azienda, e non ho mai avuto bisogno di un'azienda che mi aiutasse a migrare il mio PC su Ubuntu (quella volta l'ho fatto da solo!) o un servizio di Help Desk che mi aiuti a cambiare la password di login.
Vero è che hanno creduto poco nelle potenzialità del prodotto Kubuntu. Giusto un paio di esempi:
- da sempre Kubuntu ha 1 (una) sola persona che lavora(va) tutto il tempo su Kubuntu; forse, ma non ne sono sicuro, ci sono stati dei periodi in cui le persone erano 2 (due), che sono davvero poche se si vuole dare credibilità e stabilità a un prodotto commerciale
- tutti i servizi commerciali di Canonical sono destinati a Ubuntu, pensate a "Ubuntu One", il servizio di cloud computing: è stato portato su Windows, tra poco lo sarà anche su Mac, ma su Kubuntu non è mai stato rilasciato nessun plasmoide (o materiale equivalente) che potesse integrarsi bene con la distribuzione; l'unica traccia è un bug su launchpad che ne chiede l'implementazione su Kubuntu, relegato in fondo alla "lista dei desideri" che forse mai si realizzeranno.
La sorella minore indipendente
Kubuntu in questi anni ha sempre avuto un ruolo defilato nel panorama delle distribuzioni Linux. Da una parte troppo legata (compromessa?) a Ubuntu, dall'altra troppo trascurata rispetto al progetto Ubuntu, che ha monopolizzato l'attenzione dei media e degli utilizzatori.
La verità è che:
Kubuntu è da sempre una distribuzione "community driven", cioè è una distribuzione che, pur avendo tra suoi consiglieri persone di Canonical, è guidata dalla Comunità di Kubuntu, senza un Dittatore Benevolente (andate a rileggere il post "Kubuntu non è Ubuntu", vedi sotto il link). Le decisioni su Kubuntu sono prese dal "Kubuntu Council" (Consiglio di Kubuntu) in cui siedono 6 persone, di cui una sola (era) stipendiata da Canonical.
La sorella minore adesso davvero balla da sola
La "fine" (è mai cominciato?) del supporto commerciale di Canonical a questo punto è solo un bene. Per almeno tre motivi.
Gli sviluppatori avranno più mano libera nello sviluppo di Kubuntu. Da un punto di vista strettamente psicologico questo è un bene: fare qualcosa per il gusto di farlo è sempre diverso che farlo per lavoro, anche se in qualche caso le due cose possono sovrapporsi.
In più, persone che prima vedevano Kubuntu come "troppo legata" a Canonical per essere presa in seria considerazione (e che già prima sbagliavano!), dovranno rivedere il loro pensiero in positivo. Adesso Kubuntu è una distribuzione al 100% indipendente, come lo sono le altre varianti ufficiali come Xubuntu o Lubuntu.
Infine, questa occasione ha riportato Kubuntu sotto le luci dei riflettori del mondo Linux. Non so come sia Kubuntu nella classifica di distrowatch.com, ma un po' di pubblicità per il progetto fa solo che bene!
E voi, quali vantaggi vedete, adesso che finalmente Canonical ha liberato Kubuntu? :-)
Link
L'annuncio di Jonathan Riddell (in inglese)
Il post di Apachelogger (in inglese)
Kubuntu non è Ubuntu (post sulle differenze tra Ubuntu e Kubuntu)
Bug su launchpad per un client Ubuntu One per KDE (in inglese)