PremessaEra da un po’ di tempo che ci pensavo, e ho impiegato altro tempo (troppo) per metterlo in pratica. Dopo 20 anni che faccio sempre la solita strada per andare al lavoro, sempre in macchina, volevo cambiare. La routine intacca anche le migliori abitudini. Il mese scorso ho quindi deciso risolutamente deciso di provare l’uso combinato di bicicletta e treno. Il programma è semplice: in bici da casa mia alla stazione di Thiene, in treno da lì a Vicenza e poi ancora in bici fino al luogo di lavoro. Facile!
Martedì 22 sera, prima tappa del viaggio. Al bar “Alla stazione” prendo i biglietti Thiene – Vicenza e ritorno. Costo: 4,7 € per me e 3,5 € per lei (la bici).
Andata
ore 06.00Mercoledì 23. Sveglia! Difficile alzarsi, dopo aver fatto tardi per vedere un film, ancor più dopo che la bambina ha fatto la birichina tutta la notte. Comunque...
Colazione frugale con yogurt e cereali, l’appetito non è molto, a causa della tensione agonistica che precede l’evento.
ore 06.20Salgo a bordo del mio mezzo di trasporto individuale su ferro. Cioè salgo in bici, e via. Aria fresca, cielo sereno, sole tiepido dietro il vetro appannato dell’umidità mattutina. Poca gente sulla strada, gli spazzini che lavano le strade, un paio di podisti, il corriere che distribuisce i giornali. Il centro di Thiene è chiuso per lavori, passo dietro al Duomo, facendo volare via i colombi che beccano riso matrimoniale tra i cubetti di porfido della piazza.
ore 06.28Arrivo in stazione. Ovviamente anche qui poca gente, ma più di quella che mi sarei aspettato, una decina in tutto, un ragazzo con zaino enorme, un paio di persone che parlano slavo (?), qualche studente universitario.
in attesa del treno ore 06.35Arriva il treno, un Minuetto diesel, in anticipo di 5 minuti. Salgo a bordo del trasporto massivo su ferro, sistemo la bici sulla rastrelliera e mi siedo lì accanto. Il treno aspetta che arrivi l’altro convoglio che va a Schio. Il binario della linea Vicenza – Schio è unico, e l’unico modo di permettere la circolazione nei due sensi è che i treni si incrocino nelle stazioni, l’unico posto dove il binario è doppio.
la bici sulla rastrelliera ore 06.55In treno. Alla stazione di Cavazzale aspettiamo 5 minuti il treno che arriva nell’altro senso. Tutto questo tempo perso... oppure guadagnato, viaggiare in treno ha sempre qualcosa di molto più rilassato rispetto all’auto. Questo treno poi assomiglia molto a una metropolitana, viaggia tranquillo, senza scossoni, pochissimo rumore. Scivola leggero tra case-capannoni-campi-case-capannoni-campi dell’alto vicentino.
in stazione a Vicenza ore 07.12Arrivo alla stazione di Vicenza. Nessuno mi ha controllato il biglietto. Qui ovviamente c’è parecchia gente, ma io sono sempre l’unico con la bicicletta al seguito. Tuttavia non desto particolare curiosità.
Corso Palladioil nostro eroe a tutta velocità Faccio la strada per il centro. Corso Palladio è deserto, i negozi chiusi. La bici scricchiola e traballa tra i sampietrini. La sola parte del corpo su cui si scaricano i colpi soffre in silenzio. L’entusiasmo anestetizza.
ore 07.35Sono in ufficio, sei kilometri circa in mezz’ora circa. Non mi prenderanno per il Tour de France, ma sono non sono andato poi così male. E poi mi son proprio divertito.
Ritornoore 17.06Col favore delle ferie (dei colleghi e del capo), fuggo dall’ufficio. Fa parecchio caldo, circa 30 gradi. Passo ancora per il centro. Adesso c’è gente, e il traffico è abbastanza intenso. In Corso Palladio faccio slalom tra i pedoni. Mi fermo 1 secondo in libreria per vedere se è arrivato un libro che avevo ordinato. La libreria ha una temperatura di -20 gradi rispetto all’esterno, il sudore mi si ghiaccia addosso. Purtroppo il sacrificio è vano, il libro non c’è!
ore 17.33Sono già sul treno, l’aria condizionata è a palla, sicuro che prendo il raffreddore. Mi attende una mezz’ora di relax al fresco, e ne approfitto per buttare giù qualche riga sull’evento. Questa volta passa il controllore, biglietto obliterato, nessun problema.
ore 17.45Si parte. L’altoparlante gracchia (letteralmente) il nome delle stazioni, per il resto il viaggio è tranquillo. Continuo a battere freneticamente sui tasti per il resto del tempo.
tornando a casa,
lo sguardo allucinato è una combinazione di
sforzo creativo e dissumulazione della fatica ore 18.10Sono a Thiene, il viaggio di ritorno è proprio volato! Annunciano la fermata all’ultimo secondo, non faccio a tempo a spegnere il computer, lo chiudo senza spegnerlo e balzo giù con la bici. Esco dalla stazione e vado al negozio di bici, urge comprare una sella nuova...
Tirando le sommeMentre pedalavo, ho fatto un po' di conti, sui vantaggi e svantaggi di questa soluzione:
- Soldi: economicamente non conviene, questa gita mi è costata 8,2 €, se avessi usato l’auto (agli attuali prezzi del gasolio), avrei speso circa 6 €. La prossima risalita dei prezzi del petrolio potrebbe cambiare le carte in tavola.
- Smog, traffico: il traffico non era molto intenso, complice la giornata estiva, e di conseguenza lo smog era ridotto. Per un ciclista, le auto sono comunque sempre un pericolo, quindi sempre occhio vigile!
- Buche: la parte più dolorosa della storia, che si ripercuote su tutta la schiena a cominciare dal fondo. Le strade che ho percorso sono davvero tenute male. Il porfido del corso poi fa tanto “che-figo-siamo-in-centro-storico” ma è una maledizione per le bici e chi ne cavalca il sellino.
- Tempo: usando la bici + treno + bici impiego circa 1 ora e un quarto, in auto impiego 35-40 minuti, perdo quindi molto più tempo... o lo guadagno?
- Fatica: pedalare costa fatica e sudore, in auto la fatica è tutta nel sopportare le code ai semafori.
- Forma fisica: fatica e sudore migliorano la forma fisica, in auto la forma fisica si conforma al sedile.
- Flessibilità: con la bici si è più limitati negli spostamenti, quindi non si può fare la spesa dopo il lavoro, o passare da mamma a prendere le zucchine, cose che in macchina si fanno senza problemi.
- Divertimento: a chi piace andare in bici, questo supera tutti i punti precedenti.
Non riuscirei a farlo tutti i giorni, l'auto consente di fare anche altre cose mentre si è in giro. Poi, le condizioni del tempo sono fondamentali, con la pioggia non potrei proprio farlo. Però mi piace come alternativa. Magari nei prossimi anni potrebbe diventare la soluzione principale. Il prezzo del petrolio è destinato ad aumentare, e si dovranno trovare soluzioni diverse per la mobilità, rispetto a quelle attuali. Di questo bisogna essere consapevoli, ci si deve preparare per tempo.
Intanto, la prossima settimana si replica! :-)