giovedì 29 gennaio 2009

Tutti noi abbiamo comprato (almeno) 1 FIAT

La migliore della giornata:

"Se anche non avete mai avuto un'auto FIAT, di sicuro ne avete pagata almeno una"

Per estensione, potremmo anche dire:

"Se anche non avete mai volato con Alitalia, di sicuro ne avete pagato qualche volo"

E cosi via, con l'allegro capitalismo "italan way"! Chi sa trovare altri allegri esempi come FIAT e Alitalia?

Link:

Aiuti di Stato all'industria dell'auto
Commento sul "salvataggio" Alitalia

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche se non cerco la realtà nei giornali in forma cartacea (tu, ti fidi?), credo che sto pagando la maggior parte delle testate.

Dario Cavedon ha detto...

@ Leo:

Non compro un giornale cartaceo da anni! Sono d'accordo che però anche questi li stiamo paghando noi! :-((

Anonimo ha detto...

Prendetevi la lista di tutte le imprese salvate dall'IRI dal 29 a questo punto e fate prima.

Magari in qualcuna di queste ci ha lavorato anche qualcuno che vi sta a cuore. A quel punto scommetto che salvare l'azienda fosse la scelta giusta.

Dario Cavedon ha detto...

@ Ben

Mah! Dal punto di vista umano potrei essere d'accordo con te, dal punto di vista politico e sociologico non lo sono. Finanziamento pubblico ad aziende private, o aziende di proprietà pubblica hanno senso se c'è un progetto strategico su un particolare settore, per esempio su una azienda che fa satelliti spaziali. Diverso discorso per FIAT che un anno fa erogava milioni di utili ai propri azionisti. Oppure per Alitalia, azienda stracotta che perde milioni di euro ogni giorno, e che in questo modo fa concorrenza sleale a chi i conti li paga. Pensa poi alle piccole aziende, che impiegano 5-10-20 persone, colpite anche loro dalla crisi, che non avranno aiuti dallo stato, e dovranno basarsi unicamente sulle loro risorse!

E' giusto che lo Stato aiuti chi è in difficoltà, ma questo principio dovrebbe valere per tutti. In Italia invece vale sempre e solo per i soliti noti.

Anonimo ha detto...

@Dario
Premesso che ormai parlare di aiuti di stato alle imprese private è un pò "retro" dal momento che questi oggi possono essere elargiti solo con il "benestare dell'unione europea".
La logica seguita nell'ammetterli è questa:

Gli aiuti di Stato possono tuttavia essere autorizzati allorquando sono giustificati da obiettivi d'interesse generale: aiuti destinati allo sviluppo delle regioni più svantaggiate, ai servizi d'interesse economico generale, alla promozione delle attività delle piccole e medie imprese, alla ricerca e allo sviluppo, alla protezione dell'ambiente, alla formazione, all'occupazione e alla cultura.

Come vedi c'è una finalità sociale dietro l'utilizzo di denaro pubblico per il salvataggio (o la promozione) di questa o quella impresa, in qualche modo è (ed è sempre stata) una forma indiretta di redistribuzione della ricchezza.

Le aziende si salvano o perchè "socialmente rilevanti" (se fallisse l'Enel o la Telecom??) o perchè non ci possiamo permettere "migliaia di persone per strada" dall' oggi al domani (FIAT eccecc).

Le imprese piccole (sotto i 15 dipendenti) o artigiane possono far ricorso a strumenti "flessibili" che non possono essere utilizzati delle imprese grandi (in primo luogo la possibilità di licenziare senza obbligo di reintegro) e comunque non è affatto detto che non possano essere aiutate dallo Stato in altra via (c'è ad esempio un progetto che prevede di esentare dalle tasse -non so in che misura- per 3 anni le nuove imprese del sud Italia).
Ovvio che in questo caso le mancate entrate fiscali "c'è le mettiamo sempre noi": è la "finalità sociale" del lavoro. C'è l'abbiamo scritta in Costituzione.

Sul fatto che FIAT elargisse utili agli azionisti:è un'azienda quotata che doveva fare?
Non mi va di demonizzare il mercato solo perchè ora mi "impoverisce", perchè quando mi "arricchiva" nessuno si lamentava (vedi i famosi mutui a tasso variabile).

Il problema è diverso a mio avviso: vanno responsabilizzati i manager.Paghiamoli pure il triplo, basta che poi chi riceve denaro pubblico risponda del modo in cui lo impiega. Cosa che oggi non accade (o solo in minima parte).

Dario Cavedon ha detto...

@ Ben
Lungi da me dal pensare di sapere la Verità Assoluta, ma da quel poco che capisco, il mondo industriale italiano è oggigiorno dominato da imprenditori e amministratori "mordi e fuggi": ben pochi hanno piani a lunga (ma basterebbe anche media) scadenza, e quindi ragionano in logica "prendi tutto quel che c'è da prendere e scappa con i soldi". Un imprenditore serio, guarderebbe in prospettiva più lunga. E saprebbe resistere meglio alle crisi.

Anche pagare fi più i manager (se già non prendessero abbastanza!) non serve, è stato provato con le "stock option" che ricevono e poi possono "riscuotere" solo dopo 3-4 anni (troppo poco! dovrebbero darglieli come pensione!!!), ma anche questo meccanismo non ha evitato a molte aziende di fare una brutta fine (o fare ricorso allo Stato per sopravvivere).

Chiaro che lo Stato non si può tirare indietro dall'aiutare la Fiat in questo momento, ma anche gli azionisti dovrebbero fare la loro parte: perché non fanno un aumento di capitale? Intesa Sanpaolo ha rinunciato a erogare dividendi (anche se ha fatto utili), perché la FIAT non fa altrettanto?
E infine: non è la prima volta che la FIAT ricorre agli "aiuti di Stato" (in varie modi e forme), mi dispiace ma non do' molto credito a chi continua a perpretare un certo tipo di imprenditoria.

Che ne dite?

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