lunedì 5 dicembre 2011

Ubuntu e Linux Mint: la differenza tra popolarità e diffusione

Nelle scorse settimane s'è fatto un gran parlare del "sorpasso" in popolarità in fatto di distribuzioni Linux da parte dell'astro nascente Linux Mint nei confronti della vecchia e criticata Ubuntu. Il tutto certificato a colpi di pagine visitate sul sito di distrowatch.com. La notizia è stata ripresa decine di volte su molti blog e magazine online.


Una battaglia tra nani. 


Quando lessi questa notizia, mi nacque un sorriso sulle labbra, pensando alle percentuali irrilevanti che Linux ha nel mercato dei desktop: nonostante l'arrivo di Android, Linux è ancora un fenomeno marginale nel mercato dei sistemi operativi.
Vorrei comunque spendere qui le mie due parole sull'argomento. Mi scuso sin d'ora con chi le troverà banali, che anzi invito a lasciar perdere questo post.

Popolarità

La popolarità di un qualsiasi prodotto è ben diverso dalla sua diffusione. Se, per esempio, avessimo a disposizione un sito che monitorasse l'interesse per i dispositivi elettronici, diciamo un electronicswatch.com, sono convinto che vedremmo molto interesse per gli smartphone, e poco per - che so - i televisori, anche se i televisori sono (per ora) più diffusi.

L'equivoco, che vale anche per le nostre amate distribuzioni Linux, nasce dal fatto l'attenzione dei media e della gente è calamitata dalla novità, e quel che è nuovo (smartphone) è sempre più popolare di quello che nuovo non lo è più. Anche se quest'ultimo magari è diffuso universalmente (televisori).

Diffusione

Per capire cosa sia la diffusione, vi basti guardare questa piccola tabella, relativa alle pagine visitate su Wikipedia nel mese di Ottobre 2011. Certo, le statistiche di Wikipedia, che indicano quale sistema operativo usa la gente per consultare le pagine di Wikipedia, non sono esaustive. Sono però sicuramente indicative, e degne di attenzione.



Link:

Sito Wikimedia stats
Sito Diwstrowatch

15 commenti:

Luigi Iannoccaro ha detto...

Ecco Dario, hai colto nel segno, si tratta proprio di una battaglia tra nani... Anzichè restare uniti ed essere competitivi, si degenera in speculazioni che lasciano il tempo che trovano..Mi viene da pensare che "se un regno è diviso in sè stesso"...non va lontano :)

Dario Cavedon ha detto...

@ Bit3Lux

Yes! :-)

Al ha detto...

Non capisco bene cosa sia "Linux Other".
Non è che mi sono distratto un attimo ed è nata una nuova distribuzione? ;)

Anonimo ha detto...

Ma anche no..il fatto è che bisogna ascoltare le critiche: Unity forse non piace così tanto e non è utile come sembra. Io ci metto piu' tempo a trovare un programma....riaprire una finestra...chi ci lavora poi col computer non ci pensa proprio ad utilizzarlo.
E dall altra parte allungano a cinque anni la vita della versione LTS, così le aziende posso utilizzarlo al meglio anche nella versione Desktop. Ma quale azienda vuole Unity?????

Dario Cavedon ha detto...

@ Al

;-)

@ anonimo

Alle aziende interessa poco il desktop, Unity è nato nella prospettiva di essere usato su più dispositivi (desktop, tablet, smartphone...). Funzionaerà? Non lo so, ma perché non provarci? :-)

peppe84 ha detto...

Bravo Dario :-)

Per Unity, per quanto non mi piaccia, mettendomi nei panni di Canonical la scelta da un punto di vista strategico è ottima: concentro il mio effort su una sola tecnologia che va bene per tutti i dispositivi e scelgo una mia piattaforma così sono io a governarne i piani di sviluppo nonché i tempi di commercializzazione.
Poi a tanti non piace ma questo è un altro paio di maniche.

ilPestifero ha detto...

Post semplice e conciso, che va diretto al punto. L'unione fa la forza, e la fa ancora di più se si parla di nani.
Personalmente uso Unity sia a casa che al lavoro e dopo un ovvio impatto non proprio easy, mi ci trovo davvero bene e riesco a fare quello che mi serve in maniera più veloce, facile e comoda.
Il mondo Linux però non vi mette alcun lock-in, quindi se Unity non vi piace, non vi trovate bene o credete non sia ancora matura, usate Gnome Shell, o Gnome Classic, oppure una delle tante altre distribuzioni.
Linux continua a crescere, non facciamoci la guerra fra di noi ;)

Unknown ha detto...

Che ci sia difficoltà a trovare i programmmi in Unity dipende solo dalle ridotte capacità mentali di chi lo usa.
E' molto più semplice di prima:
1 .se non si sa quale programma, si clicca Applicazioni multimediali, Internet o Altre (si saprà cosa si cerca ...o no?) e poi sul filtro (grafica, internet, acessori, accessibilità...) dopodichè l'icona resta, come dire, in evidenza, perchè usata spesso.
2. se si sa quale applicazione si vuole usare, per esempio l'editor GEDIT, si preme il tasto WIN e si scrive g e d e appare gedit, si clicca ... velocissimissimo.

Che ci siano ancora difetti, è evidente, ma quanto a non trovare i programmi mi pare una follia.

Poi per quanto riguarda la diffusione di linux, caro Dario, forse ti sorprenderebbe dare un'occhiata ai disclaimer nelle tv: Samsung, LG e Philips (queste ho avuto occasione di guardare, magari anche le altre ...) si basano su linux. (a dire il vero persino la mia radio è linux based!).
Quindi in realtà la diffusione è molto più ampia, anche se in senso molto meno tradizionale e mooolto più trasparente.

Unknown ha detto...

P.s.
dove lavoro io usiamo Unity e senza problemi.
Alle aziende interessa poco il desktop, nel senso che da me ad esempio basta un browser (posta e altre app, webbased ...magari lo fossero tutte) SAP(malefico, funziona solo su windows!)e officelike (perchè no, web- based).
Tutti il resto è distogliere dalla produttività, a mio parere.L'importante è una buona integrazione.

Anonimo ha detto...

"Che ci sia difficoltà a trovare i programmmi in Unity dipende solo dalle ridotte capacità mentali di chi lo usa."

Ho smesso di leggere dopo questa frase. Le opinioni di chi ha ridotte capacità interpersonali (= "chi è un cafone senza rimedio", nel caso non improbabile che tu abbia anche ridotte capacità mentali) non mi interessano.

Venendo al topic, trovo che Unity sia il classico caso di gioco che non vale la candela: Canonical aveva l'opportunità di correggere le rigidità di Gnome 3, invece ha deciso di introdurre *le sue*, mostrando una grave forma di sindrome NIH (e non è l'unico esempio), nella speranza di estendere il framework ad altre piattaforme hardware. In altre parole, ha deciso di rinunciare a una discreta percentuale dei propri utenti (e vediamo di non sottovalutare il fenomeno) in vista di una futuristica espansione in un mondo dove Android, iOS e WP7 si stanno già scannando.

Grazie, ma no, grazie.

Rexx

Dario Cavedon ha detto...

@ Leocor

Sono sicuro che Linux è alla base di molti sistemi "embedded", non solo radio e TV, ma anche sistemi di controllo, però avere il monopolio nel mercato di - che so? - i frigoriferi è un obiettivo... chiamiamolo secondario! :-)

@ Anonimo - Rexx

Senza vole fare l'avvocato di Leocor - che conosco e stimo - mi permetto di interpretare le sue parole come "... solo dalla ridotta flessibilità di chi lo usa".

In questo senso sono d'accordo con lui: la gente non sa usare il computer, perché se gli si sposta qualcosa non lo sa più trovare.

Dario Cavedon ha detto...

@ Anonimo - Rexx

Dimenticavo: Mr. Ubuntu Shuttleworth non s'è buttato sul mercato tablet/smartphone come ci si butta da un ponte (spero). Il tempo gli darà ragione, o torto.

Anonimo ha detto...

Caro Dario,
il tempo è galantuomo e vedremo quanto era azzardata la scommessa di Shuttleworth. Nell'attesa ti faccio notare che finora anche nel campo di promozione commerciale più specifico, ovvero quello dei sistemi operativi per personal computer, non mi sembra che sia riuscito a stringere tanti e tali accordi con i produttori di tali dispositivi da far sperare in bene per quanto riguarda la diffusione su smartphone, tablet etc.

E riguardo la supposta "pigrizia" dell'utente: sono sicuro che chiunque, eccetto i più fossilizzati nell'uso di una qualche forma di GUI/software, sarebbe disposto ad abbandonare il vecchio e abbracciare il nuovo con soddisfazione, purché il nuovo rappresenti un miglioramento rispetto al vecchio. Gnome Shell/Unity rappresentano un miglioramento rispetto a Gnome 2? Allo stato attuale, e fatti salvi i casi di chi si trova meglio con quello specifico workflow, non sembrerebbe proprio; per lo meno non lo pensano così moltissimi utenti che hanno usato e contribuito a Gnome/Ubuntu, fra cui il sottoscritto.

Fra un po' di tempo, quando le nuove shell saranno maturate e saranno più personalizzabili (esilarante il dietrofront degli sviluppatori di Unity: "non abbiamo mai detto che non sarebbe stato personalizzabile, solo non abbiamo avuto il tempo!" ... si, come no :) ne potremo riparlare.

Rexx

Anonimo ha detto...

Meglio linux con KDE Kubuntu o Linux-Mint risulta più configurabile dall'utente per le sue esigenze

Anonimo ha detto...

Dario sei un grande sono daccordissimo con te,con due parole hai detto tutto.
Ciao dall'uomo della strada,bravissimo continua così

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