domenica 9 agosto 2015

Recensione di "Dove nascono le grandi idee" di Steven Johnson

Ho smesso di pubblicare sul bog le recensioni dei libri che leggo, perché ho un profilo su anobii (e anche su Goodreads!). Ma questa è un'eccezione che vale la pena fare, perché il libro è ricco di spunti interessanti e vicino alla cultura libera.


Una certa cultura delle invenzioni ci spinge a immaginare genii assoluti rinchiusi nella penombra della loro stanzina a studiare per anni, fino alla scoperta - o invenzione rivoluzionaria. Un altro immaginario ci mostra gli inventori baciati dalla fortuna per una serie incredibili di circostanze, che trovano la soluzione che cambia la nostra vita, e anche la loro, specie dal punto di vista economico.
Niente è più lontano della realtà dell'innovazione e delle scoperte, specie quelle contemporanee. L'autore ripercorre l'epopea dei genii e inventori del passato (Darwin, Gutemberg), spiegando come l'innovazione passa per una serie di meccanismi hanno da sempre accompagnato l'Umanità e che ai giorni sono sempre più necessari per il Progresso comune. Per esempio, l'adiacente possibile: da una stanza si può passare solo alla successiva. Oppure la sorprendente “exattazione”: l'utilizzo di esperienze e invenzioni note da tempo per creare una nuova invenzione in un campo completamente diverso.
Senza voler rivelare il finale, anticipo solo che la filosofia open source e in genere la cultura libera sono molto vicine alle conclusioni dell'autore.

Libro leggevole e scorrevole, che si legge come un romanzo, ma ricchissimo di spunti interessanti, da leggere.

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