Si fa un gran parlare in questi giorni in merito all'invito alla collaborazione alla comunità Suse da parte di Mark Shuttleworth. In quanto (piccola) parte della comunità Ubuntu vorrei spendere su queste righe il mio parere.
Mark Shuttleworth ha solo esternato quanto tutti nella comunità Linux hanno percepito in maniera più o meno forte: il "tradimento" di Novell. Accordarsi con chi fino al giorno prima, anzi anche il giorno dopo spara a zero su Linux (vedasi dichiarazioni di Ballmer sull'accordo a cui non è mancata una scontata risposta da Novell), è sentito come un tradimento. E' difficile essere di mentalità aperta se qualcuno continua a spararti addosso. Beh, forse Gandhi ce l'avrebbe fatta!
In realtà se si leggono bene le sue parole, Shuttleworth voleva evidenziare la *DIFFERENZA* tra Novell e Ubuntu (e di conseguenza Canonical), quando scrive: "Ubuntu is structured to empower our community to get things done, and to maximise the opportunity for collaboration between teams that share a common vision" (Ubuntu è strutturata per potenziare la nostra comunità perché le cose vengano fatte e per massimizzare l'opportunità di collaborazione tra gruppi che condividono una visione comune).
La *DIFFERENZA* è quindi nel credere che la comunità sia alla base della struttura e dello spirito della distribuzione. Una garanzia che non verrano mai prese decisioni ARBITRARIE e improvvise, con il solo scopo di tutelare gli interessi di questa o quella azienda.
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